PDL

Sulla gestione degli aeroporti e delle compagnie aeree

Leggo un commento di Angeli, consigliere PDL di Cesena, e vedo la sua critica alla gestione fallimentare dell’aeroporto di Forlì. Operazione piuttosto semplice, che però andrebbe condita da una analisi un po’ più approfondita sul cosa si dovrebbe fare delle strutture come queste, al di là della proposta di smettere di pagare i debiti.

In questa analisi, magari, andrebbe infilato anche un discorso più generale sul sistema aeroportuale in Italia, sul numero e la qualità delle strutture esistenti, sui progetti futuri e sul taglio delle spese che prima o poi dovrà colpire anche gli aeroporti, dopo scuole, ricerca universitaria e sanità.

Nella gestione dei voli, infatti, il pubblico paga ed il privato riscuote. E’ così anche nel piano berlusconiano della nuova Alitalia: consiglio a tutti di vedere la puntata di Report di ieri per capire la strumentalizzazione elettorale e le conseguenze della vicenda da parte del PDL.

Messo questo tassello, bisogna partire dal presupposto che l’apertura ed il sostegno economico pubblico di un aeroporto ogni 40-50 chilometri era impossibile già prima della crisi energetica e finanziaria.
Oggi i carburanti costano di più, la crisi economica aumenta il costo degli investimenti, le compagnie low-cost fanno tagli ed aumenti di costi per non crollare per i debiti.

Bisognerebbe piuttosto mettere da parte i provincialismi e riflettere in maniera più oggettiva sulle strategie del traffico aereo nel nostro Paese, all’interno del contesto internazionale.

Cosa significa? Ad esempio smettere di costruire aeroporti o voli ad hoc per motivazioni politiche che non trovano riscontri sulle necessità. L’accanimento verso alcune scelte – sbagliate in partenza – non fa che aggravare i bilanci degli enti locali e dello Stato. In questo contesto l’aeroporto di Forlì è solo un piccolo – ma significativo – esempio di come vengano prese scelte lontane dalle necessità: nessun privato farebbe investimenti destinati a non dare risultati bilanciati alle spese.

Così concordo con le accuse di Angeli sulla mala gestione della nostra struttura, però sarebbe meglio che guardasse a 360° tutte le situazioni simili in Italia (compresa Malpensa, i suoi debiti ed i debiti che ha fatto ricadere la sua scelta sulla nostra compagnia nazionale), e facesse fare un mea culpa anche al suo Partito delle Libertà ed al Governo, che sta facendo ben peggio della SEAF.

Torna su