Punto Informatico ne parla qui e qui. Si tratta di una mega operazione volta a denunciare dei gestori di server opennap ed una decina di persone accusate di pedo-pornofilia.
Curiosa la dichiarazione di Enzo Mazza, direttore generale della FIMI, che accusa il p2p di essere il killer del mercato dei singoli musicali, in particolare quelli dance.
Cito:
Come è noto si tratta di brani che hanno vita breve e hanno subito un impatto devastante dal download selvaggio.
Come se fosse un male: che il p2p faccia piazza pulita della musica spazzatura usa e getta? La musica che si produce in 10 secondi si riproduce illegalmente in altrettanto poco tempo. Se si trasformano gli utenti in base alla necessità di creare un consumo immediato ed usa e getta della musica, allora con il peer to peer se ne subiranno le conseguenze.
Perfino deejay che operano professionalmente si scaricano i brani senza pagarli, però poi alla discoteca chiedono un cachet per la serata dove si esibiscono con brani pirata e questo è oltremodo inaccettabile.
Vero. Infatti dovrebbero fare maggiori controlli, ma questo rientra sempre nel lucro derivante dalle riproduzioni illecite, e non va bene citare questi esempi quando si parla di uso personale.
Voglio dire, secondo la legge Italiana è possibile drogarsi ma non è possibile ascoltare un mp3.
Questa musica di cui tutti parlano dev’essere proprio nociva!