Guerra

Fiaccolata per la Pace

Sabato 10 gennaio in Piazza Saffi a Forlì ci sarà una fiaccolata per la Pace per sensibilizzare la città su quanto sta accadendo a Gaza.

Aggiornamento: A partire dalle 10.00 ci sarà un punto informativo con trasmissione di video, nel pomeriggio alle 17.00 si terrà una fiaccolata lungo le vie del centro. Partecipate e fate partecipare!!!!!

Aumentano i malati di cancro nei bambini e negli adolescenti italiani

Pubblico una lettera ricevuta da Patrizia Gentilini:

Gentile Direttore,

vorremmo invitare Lei e tutti i suoi lettori ad un attimo di riflessione su questa frase: “la deliberata spietatezza con la quale la popolazione operaia è stata usata per aumentare la produzione di beni di consumo e dei profitti che ne derivano si è ora estesa su tutta la popolazione del pianeta, coinvolgendone la componente più fragile che sono i bambini, sia con l’ esposizione diretta alla pletora di cancerogeni, mutageni e sostanze tossiche presenti nell’ acqua, aria, suolo, cibo, sia con le conseguenze della sistematica e accanita distruzione del nostro habitat”.

Queste parole, che concludono un articolo sui rischi attribuibili ad agenti chimici scritto dal professor Lorenzo Tomatis* nel 1987, ci sono tornate alla mente come una lucida profezia davanti agli ultimi, recentissimi dati sull’incidenza di cancro nell’ infanzia in Italia pubblicati dall’Associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTUM: I tumori infantili Rapporto 2008).
Se già i dati pubblicati da Lancet nel 2004, che mostravano un incremento dell’ 1.1% dei tumori infantili negli ultimi 30 anni in Europa, apparivano preoccupanti, quelli che riguardano il nostro paese, riferiti agli anni 1998-2002 ci lasciano sgomenti. I tassi di incidenza per tutti i tumori nel loro complesso sono mediamente aumentati del 2% all’anno, passando da 146.9 nuovi casi all’anno (ogni milione di bambini) nel periodo 1988-92 a ben 176 nuovi malati nel periodo 1998-2002. Ciò significa che in media, nell’ultimo quinquennio, in ogni milione di bambini in Italia ci sono stati 30 nuovi casi in più. La crescita è statisticamente significativa per tutti i gruppi di età e per entrambi i sessi. In particolare tra i bambini sotto l’anno di età l’ incremento è addirittura del 3.2% annuo.
Tali tassi di incidenza in Italia sono nettamente più elevati di quelli riscontrati in Germania (141 casi 1987-2004), Francia ( 138 casi 1990-98), Svizzera ( 141 casi 1995-2004). Il cambiamento percentuale annuo risulta più alto nel nostro paese che in Europa sia per tutti i tumori (+2% vs 1.1%), che per la maggior parte delle principali tipologie di tumore; addirittura per i linfomi l’incremento è del 4.6% annuo vs un incremento in Europa dello 0.9%, per le leucemie dell’ 1.6% vs un + 0.6% e così via.
Tutto questo mentre si vanno accumulando ricerche che mostrano con sempre maggiore evidenza come sia cruciale il momento dello sviluppo fetale non solo per il rischio di cancro, ma per condizionare quello che sarà lo stato di salute complessivo nella vita adulta.
Come interpretare questi dati e che insegnamento trarne?
Personalmente non ne siamo affatto stupiti e ci saremmo meravigliati del contrario: i tumori nell’ infanzia e gli incidenti sul lavoro, di cui ogni giorno le cronache ci parlano, unitamente alle malattie professionali, ampiamente sottostimate in Italia, sono due facce di una stessa medaglia, ovvero le logiche, inevitabili conseguenze di uno “sviluppo” industriale per gran parte dissennato, radicatosi in un sistema di corruzione e malaffare generalizzato che affligge ormai cronicamente il nostro paese.
Potremmo, sintetizzando, affermare che lo stato di salute di una popolazione è inversamente proporzionale al livello di corruzione e quanto più questo è elevato tanto più le conseguenze si riversano sulle sue componenti più fragili, in primis l’infanzia, come Tomatis già oltre 20 anni fa anticipava.
Le sostanze tossiche e nocive non sono meno pericolose una volta uscite dalle fabbriche o dai luoghi di produzione e la ricerca esasperata del profitto e dello sviluppo industriale – a scapito della qualità di vita -, non può che avere queste tragiche conseguenze.

Dott. Gianluca Garetti Medico di Medicina Generale – Firenze
Dott. Valerio Gennaro Oncologo-Epidemiologo – Genova
Dott.ssa Patrizia Gentilini Oncologo – Ematologo – Forlì
Dott. Giovanni Ghirga Pediatra – Civitavecchia
Dott. Stefano Gotti Chirurgo – Forlì
Dott. Manrico Guerra Medico di Medicina Generale – Parma
Dott. Ferdinando Laghi Ematologo – Castrovillari
Dott. Vincenzo Migaleddu Radiologo – Sassari
Dott. Ruggero Ridolfi Oncologo-Endocrinologo – Forlì
Dott. Giuseppe Timoncini Pediatra – Forlì
Dott. Roberto Topino Medico del Lavoro -Torino

18 luglio 2008

*Lorenzo Tomatis (1929-2007), è stato un medico oncologo di fama internazionale, ha diretto l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione (IARC), ha posto le basi scientifiche e metodologiche per l’identificazione e la classificazione dei cancerogeni umani. Si è sempre strenuamente battuto per la Prevenzione Primaria e la difesa della Salute Pubblica ed è stato anche un grande scrittore, ricordiamo in particolare Il Fuoriuscito e L’ombra del dubbio, quest’ultimo uscito postumo.(ed. Sironi)

Azione Giovani difende Bartolini e mi attacca su Nassiriya

Azione giovani, il gruppo giovanile di Alleanza Nazionale, mi attacca sulla stampa e sul loro blog riguardo il mio comunicato stampa sulle commemorazioni dei caduti di Nassiriya. La lettera inviata alla stampa porta la firma del presidente, Carlo Malferrari.
Carlo risponde modificando il significato del mio comunicato, facendo intendere che solo AN ricorda i “nostri connazionali caduti per costruire la pace in Medio-Oriente”.

Nel mio comunicato, e Malferrari lo sa bene, non dico assolutamente che bisogna dimenticare i morti, al contrario affermo che per ricordarli senza demagogia bisogna riconoscere anche il motivo per il quale sono caduti: in particolare questi soldati non erano in missione di pace a Nassiriya, ma per conto dello Stato in difesa degli interessi dell’ENI.

Se non facciamo questo, rischiamo di mettere sullo stesso piano chi ha lottato veramente per contribuire alla libertà ed alla democrazia di un paese e chi invece è stato strumento di chi aveva solo interessi economici, magari inconsapevolmente.

Bartolini ed il Governo che li ha mandati ci spieghi i veri motivi per i quali i nostri soldati sono caduti, e lo spieghino alle famiglie, invece di limitarsi ai mazzi di fiori. Fosse stato per me, non sarebbero morti proteggendo un territorio dove l’ENI ha tuttora un contratto per lo sfruttamento del petrolio e del gas, stipulato con Saddam Hussein.

A volte nascondiamo dietro concetti molto profondi come la democrazia ed i diritti civili la semplice e triste corsa verso il denaro.

Ricordiamo i soldati caduti e rendiamo loro giustizia terminando il nostro impegno in una guerra per il denaro.

Un ultima nota è sulla croce celtica che capeggia in testa al blog di Azione Giovani di Forlì-Cesena. Questo simbolo viene utilizzato oggi al posto della svastica dai movimenti di estrema destra di tutta Europa, ed è stato equiparato al simbolo nazista dalla legge Mancino del 1993.
Per la violazione della suddetta legge oltre a pesanti pene detentive, sono previste altre sanzioni, quali i lavori forzati, l’obbligo di permanenza domiciliare in determinati orari, la sospensione della patente e dei documenti validi per l’ espatrio, la confisca di case e luoghi di riunione.
Consiglierei ad Azione Giovani di iniziare a sentirsi “orgogliosi di essere italiani”, come recita il loro slogan, partendo dal rispetto per le leggi democratiche dello Stato.

Link:
COMUNICATO STAMPA: Nassiriya – Per non dimenticare (veramente)

COMUNICATO STAMPA: Nassiriya – Per non dimenticare (veramente)

Sono contento che Luca Bartolini, presidente della Federazione Provinciale di Forlì-Cesena e consigliere regionale di Alleanza Nazionale, abbia commemorato le vittime di Nassiriya con la consegna di un paio di mazzi di fiori, “per non dimenticare”, probabilmente per senso di colpa causato dalle responsabilità del suo partito.

Vorrei dare, allora, un mio piccolo contributo affinché non venga dimenticato il motivo per il quale 16 militari e 2 civili morirono a Nassiriya. Un dossier del Ministero delle Attività Produttive del Governo Berlusconi indicava, 6 mesi prima del conflitto e quindi prima dell’emergenza umanitaria, in Nassiriya un luogo strategico per l’Italia a causa di un accordo tra Saddam Hussein e l’ENI per lo sfruttamento petrolifero dell’area. Il giorno successivo all’attentato con un comunicato stampa dalla dirigenza dell’ENI, per il 30% di proprietà dello Stato, si dichiarò che l’impegno nella zona avrebbe subito ritardi.

Un ex dirigente dell’ENI ha dichiarato, in una intervista a Rai News 24, che è una strana coincidenza che la zona scelta per l’intervento “umanitario e pacificatore” dell’Italia fosse esattamente la stessa indicata dai rapporti per il Governo come strategica dal punto di vista economico, ricca di petrolio ed uranio, con la concessione allo sfruttamento data ad una importante azienda italiana.

Molto probabilmente i nostri militari hanno pagato sia per l’impegno in una guerra sbagliata, sia per i grossi interessi economici dell’ENI.

Pecoraro Scanio e Tana de Zulueta hanno presentato due interrogazioni parlamentari per chiedere al Governo Berlusconi il motivo della scelta di Nassiriya, che sostanzialmente non hanno mai ricevuto una risposta seria.

Il reportage di RaiNews24 del 2005 ha svelato una verità scomoda, per la quale Bartolini e la sua coalizione dovrebbe veramente chiedere scusa, altro che mazzi di fiori. Per non dimenticare.

Appronfondimenti e fonti:
http://www.rainews24.it/ran24/speciali/guerra_petrolio/
http://www.tanadezulueta.it/html/modules/news/article.php?storyid=78

Bush sconfitto nelle elezioni di metà mandato

Bush esce sconfitto dalle elezioni di metà mandato della Camera e del Senato statunitensi. Una dimostrazione del fallimento della guerra in Iraq, ma non solo. Speriamo che lo scenario politico internazionale venga modificato alla luce della volontà di cambiamento espressa dagli elettori americani. C’è molto lavoro da fare.

La Stampa.it: Speciale Elezioni Usa 2006

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