Tempo Libero

Su Hobby & Giochi apre la sezione delle occasioni

Oggi su Hobby & Giochi apre la sezione delle occasioni. I prodotti inseriti in questa area sono senza foto o descrizione perché si tratta di fine serie o pezzi con disponibilità ridotte che una volta terminati verranno eliminati dal sito.

Questo però rende ancora più divertente spulciare la categoria per fiutare una occasione: un pezzo che cercavi da tempo e che non riuscivi più a trovare nei negozi potrebbe farti l’occhiolino!

Non perdere questa occasione, facci un giro o fai qualche ricerca sul sito per trovare quello che cerchi! Da oggi migliaia di prodotti in più hanno finalmente trovato il loro spazio sull’e-commerce di Hobby & Giochi!

Internet Uccide la Democrazia.

Voglio essere chiaro, io penso che la rete abbia enormi potenzialità anche nel migliorare il rapporto dei cittadini con la politica. Da anni il principale scopo del mio tempo libero sul web è proprio l’attivismo.

Per questo avrei dovuto aggiungere un “per adesso, purtroppo” nel titolo.

Il problema che voglio affrontare riguarda invece l’uso che gli utenti oggi fanno di internet per questioni politiche, e della fede irrazionale verso i nuovi strumenti come portatori di nuova e migliore democrazia.
Del resto la situazione attuale dimostra che da quanto internet esiste non è affatto aumentata la partecipazione, o la tutela degli interessi dei cittadini, e non tutti i paesi dove il web è più utilizzato sono esempi di democrazie aperte e partecipate.

L’aumento dell’uso di internet sarà una componente essenziale della democrazia che mi immagino in futuro, ma di certo non è sufficiente.

Oggi la partecipazione politica su web, purtroppo, non ha aumentato il peso delle nostre azioni, ma l’ha circoscritto. La protesta è stata come inserita nel piccolo (quanto crescente) spazio che si è ritagliata nel web, finora senza influenza nella vita reale. Basta pensare al peso che i candidati maggiormente sostenuti dagli internettiani hanno poi nelle competizioni elettorali.

Basta aprire ogni giorno Facebook per capire di cosa parlo: migliaia di gruppi, di petizioni, di sondaggi, che non hanno assolutamente nessuna ricaduta nella società.

Non è colpa del web, ma nostra: internet ha reso più facile per tutti fare queste cose, e queste cose sono diventate talmente facili e diffuse da diventare inutili.

Una volta una raccolta firme era una operazione complessa, che richiedeva un impegno di mesi. Oggi basta qualche minuto per farla partire, e se è abbastanza demagogica ed emotivamente coinvolgente il successo (in termini numerici) è assicurato.

Ma il numero di queste petizioni, come dimostra l’esempio della raccolta di firme settimanali di Repubblica, ne ha completamente azzerato l’importanza.

Il numero di messaggi, di temi che ci raggiungono ogni giorno è talmente elevato che l’attenzione che rivolgiamo a questi dura pochi istanti. Siamo preoccupati per un minuto della strage di animali in Nepal, poi un altro minuto per la fame nel Mondo, uno sulla violenza contro le donne ed immediatamente dopo ci sentiamo appagati del nostro impegno sociale. Detto fatto, tutto nascosto nel cassetto delle migliaia di cose importanti, pronti per la prima serata con la De Filippi.

Io credo che si debba fare un passo in avanti. Forse l’evoluzione avverrà naturalmente, forse dovremo dargli una spinta.
Tutti sanno tirare un sassolino nello stagno, in pochi riescono a tenere duro spingendo una roccia pesante.

Questa roccia è piena di responsabilità ed impegno. Finché le nostre azioni saranno prive di responsabilità ed impegno personali, come l’adesione al nuovo gruppo di Facebook contro la violenza sulle cimici della Nuova Zelanda, sarà solo tempo perso. Al limite metterà pace nelle nostre coscienze, limitando così la necessità di un impegno concreto.

Quando finalmente inizieremo a metterci la faccia, sudando un po’ per costruire consenso su questioni non universali, quando inizieremo a rischiare su questioni spinose e prese di posizioni scomode, allora avremo fatto questo passo.

Finché l’attivismo politico sul web sarà semplice, di convenienza, quasi inesistente nella sua comodità, allora internet non sarà affatto uno strumento utile per la democrazia. Per questo guardo con attenzione alla manifestazione contro Berlusconi, anche se non mi piace la solita demagogia del “noi siamo altro” per slegarsi da ogni responsabilità pregressa e futura di chi potrebbe condividere lo stesso pezzo di strada.

Per carità, venga pure anche dell’altro, ma creare venti movimenti nuovi l’anno (con durata annuale) per cercare di raccogliere più gente non ha nessun senso.

Se e quando questo diventerà pesante, se saremo capaci di spostare finalmente qualche roccia, allora forse si apriranno strade finora inesplorate e probabilmente molto utili.

Firma per un museo del flipper a Bologna

Pochi sanno che Bologna era la capitale della produzione mondiale di flipper. L’associazione culturale no-profit TILT! ha raccolto una enorme collezione di flipper, videogiochi, giochi meccanici prodotti dal 1871 ad oggi, il cui valore è stato riconosciuto l’anno scorso anche dall’UNESCO.

Questa associazione intende aprire al pubblico, senza fini di lucro, questa collezione con un Museo del Flipper. Per questo motivo raccoglie le firme per chiedere al Comune di Bologna un capannone o un luogo per rendere possibile questa esibizione permanente:

La tua firma per il Museo del Flipper!

Le tante ragioni per non guardare il Festival di Sanremo

Sarà per il compenso di Bonolis, per la canzone di Povia (*), per la presenza di Apicella, per la scelta dei concorrenti, o per la somma di questi ed altri motivi.

Quest’anno non guarderò un solo minuto di Festival di Sanremo.

Se poi Del Noce tuona con il suo “O arrivano i risultati o è crisi”, allora gli incentivi diventano davvero troppi.

* che pare non abbia devoluto in beneficenza come promesso i proventi della sua prima canzone che venne presentata sul palco del festival fuori concorso contro la prassi

The incredible machines su Nintendo DS

Uno dei videogiochi che mi ha divertito di più, a metà anni ’90, era “The Incredible Machines“. Girava su un PC che ancora non avevo, e giocavamo da un amico interi pomeriggi. A quei tempi i computer diventavano obsoleti in fretta, ed ognuno di noi ospitava gli amici quando aveva quello più nuovo.
Questo, in particolare, ricordava le invenzioni di Will E. Coyote, quando con combinazioni di oggetti e gravità tentava di acchiappare il Bipbip.
Oggi scopro che verrà pubblicato per Nintendo DS una versione rinnovata, chiamata Crazy Machines (forse per ragioni di Copyright). Spero che sia divertente come il suo antenato :)

Torna su