Aria

Inquinamento a Forlì, salute dei bambini e nuovi impianti.

Mentre sembra che tutti siano immemori degli impegni presi con il trattato di Kyoto, che prevede la riduzione dell’emissione di CO2, esplode evidente a Forlì il segnale che i limiti dello sviluppo sono stati superati e bisogna ripensare un modello diverso e sostenibile.
Nella distrazione di inizio agosto la notizia apparsa sulla stampa locale ci informa che l’AUSL ha negato l’autorizzazione all’esercizio di un asilo nido a Villa Selva a causa della situazione ambientale non idonea alla permanenza di neonati.

Dovere delle pubbliche Amministrazioni, dei politici e dei singoli cittadini è prendere atto della situazione ed iniziare un percorso di risanamento dell’ambiente urbano e di tutto il territorio.

Non è vietando l’utilizzo di una struttura dedicata ai neonati che si risolve il problema gravissimo della vivibilità della nostra città, se i bambini non saranno presso quel nido saranno in un altro asilo o a casa loro dove certo la situazione sarà simile, senza parlare del resto della popolazione, dei lavoratori, delle coltivazioni di alimenti che nelle stesse zone vengono prodotti e che ci nutriranno.
Da dove partire?
Mobilità sostenibile da perseguire con mezzi meno inquinanti, mobilità pubblica a metano su corsie preferenziali, piste ciclabili sicure.
Controlli e ammodernamento di fonti fisse quali industrie e grandi impianti di combustione, nonché del riscaldamento dei fabbricati di tutte le dimensioni.
Politiche di riduzione dei rifiuti da avviare all’incenerimento e non aumento dei quantitativi da incenerire negli impianti pubblici o privati che siano, con una diminuzione dei quantitativi, riutilizzo dei prodotti, riciclo delle materie.
Realizzazione di boschi ai bordi dell’autostrada e attorno alle aree industriali che formino un filtro per polveri ed agenti inquinanti.
Predisporre previsioni di sviluppo urbanistico che non collochino le zone residenziali in mezzo alle industrie o lungo le arterie di grande traffico.
Sembrano misure scontate e semplici ma sono lontane dall’essere attuate.
Negli stessi giorni apprendiamo che HERA ha presentato al Comune di Forlì la dichiarazione di inizio lavori per il nuovo inceneritore da 120.000 t/anno.
L’AUSL di Forlì cui spetta il compito di tutelare la salute pubblica, che oggi nega l’utilizzo di un nido, si è espressa in modo contrario al nuovo inceneritore per cui, se davvero fosse realizzato, coerentemente dovrà negarne l’esercizio per la manifesta necessità di risanamento dell’aria di Forlì che non può certo sopportare ulteriori aggravi inquinanti.
Nel luglio scorso ci sono stati tre incontri fra esperti proposti dai comitati anti camini e tecnici di HERA o a lei vicini. Non erano ad ascoltare le diverse tesi coloro che devono decidere sulle scelte da compiere in materia di rifiuti, quindi un confronto inutile.
Dopo queste agghiaccianti novità auspico che i nostri decisori (in primis i consiglieri provinciali che saranno chiamati a decidere sul piano rifiuti) vogliano cominciare a guardare oltre le volontà dettate dal miope interesse della multiutility?

Fausto Pardolesi

Regali di Natale

Pubblico la lettera aperta che mi ha inviato Patrizia Gentilini dell’ISDE Forlì

REGALI DI NATALE

E’ di pochi giorni fa la notizia che gli asili nella zona di Villa Selva non possono aprire per la pessima qualità dell’aria,questo succede mentre si sta procedendo  alla triplicazione dell’ inceneritore di Hera e alla duplicazione di quello di Mengozzi…. viene spontaneo chiederci che cosa succederà quando gli impianti funzioneranno a pieno regime…
Forse   per il prossimo Natale potremmo regalare  ai nostri bambini piccoli scafandri  o bombolette per  inalazioni di ” aria pulita”  che certo non tarderanno a comparire sul mercato..
Intanto gli abitanti del quartiere di Villa Selva, nonchè i bambini che li risiedono, vivono, giocano- ed ancora hanno questa inveterata abitudine  di respirare -potrebbero seguire corsi di apnea.
Si potrebbe   continuare a lungo e verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere….
Si ricorda che:
-la Pianura Padana è una delle cinque aree più inquinate del pianeta
– Nei MASCHI , in Romagna, si è registrato un aumento del 6.14%di cancro  dagli anni 93-98 agli anni 98-2002 ( +1,4% in Italia)-Siamo i primi in regione con 498.2 nuovi casi/anno/100.000 ( Italia 470.3)
– Nelle FEMMINE in Romagna  l’ incremento  è stato del 10.5%  dagli anni 93-98 agli anni 98-2002  (+4.79%in Italia ) Siamo al 3° posto in regione e registriamo 425.2 nuovi casi/anno /100.00.(in Italia 389.7)
E’ bene sapere che la regione Emilia Romagna registra la più alta incidenza di cancro nel sesso femminile di tutta  Italia ….non per nulla forse le donne sono considerate le” sentinelle” dell’ ambiente, in quanto più sensibili all’ inquinamento rispetto ai maschi.
Cari Sindaci, Assessori, Autorità … con atto notorio vi sono state consegnate 409 firme di Medici  preoccupati  per il potenziamento degli inceneritori,sono stati promossi  eventi pubblici,audizioni, conferenze su questi temi, l’ Associazione Medici per l’ Ambiente a livello nazionale ha preso una chiara posizione già nel gennaio scorso,  il TAVOLO CONGIUNTO DELLE ASSOCIAZIONI -in cui ricordo sono ben 5 le associazioni di carattere sanitario-ha depositato 53 pagine di OSSERVAZIONI AL PIANO PROVINCIALE GESTIONE DEI RIFIUTI : avete avuto la bontà di leggerle e prenderne atto?
Sappiate che poche settimane fa anche  L’ORDINE DEI MEDICI DI MODENA ha preso ufficialmente posizione come da documento allegato .
Ci risulta infine  che, a tutt’oggi , i Sindaci siano i primi responsabili della  Salute dei propri concittadini: che cosa dobbiamo pensare? che cosa vi sta più a cuore?
Il profitto che arriverà alle multiutility dall’ incenerimento grazie a leggine da “furbetti del quartierino”che equiparano i rifiuti a fonti rinnovabili o la nostra salute e quella dei nostri bambini?
Il problema dei rifiuti ha  una semplice soluzione se solo facessimo una seria politica delle “R” ( Riduzione, Riciclo, Riuso,Raccolta differenziata) : imbocchiamo altre strade se non  vogliamo compromettere non solo il nostro Futuro, ma anche il nostro Presente e sappiate che per Natale  ai nostri bambini vorremmo regalare ARIA PULITA !
Associazione Medici Per l’Ambiente ISDE Forlì
Il Referente Dott.ssa  Patrizia Gentilini

Interrogazione su centrali ed aria

Pubblico l’interrogazione di Daniela Guerra presentata all’assemblea legislativa regionale.
Premesso che :

* la Commissione europea ha avviato una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, per il mancato rispetto dei valori di inquinamento atmosferico previsti da due direttive europee;

* le Amministrazioni provinciali, ai sensi dell’art. 122 della Legge Regionale n. 3/1999, devono elaborare e approvare i Piani di Risanamento dell’Aria;

* tali piani prevedono la zonizzazione del territorio provinciale per distinguere quelle parti dello stesso territorio dove c’è il rischio di superamento del valore limite e/o delle soglie di allarme per una serie di inquinanti, e che quindi necessitano di piani e programmi a lungo termine, da quelle zone dove i valori della qualità dell’aria sono inferiori al valore limite e quindi necessitano solamente di un piano di mantenimento;

* fra le attività produttive con emissione in atmosfera elencate nei piani è presente anche la categoria “Q01 Produzione di energia elettrica”;

* in questi mesi si sono ipotizzati numerosi progetti di centrali per la produzione di energia elettrica da biomasse e recentemente la società proponente il progetto di centrale in località Durazzanino (Forlì) ha presentato integrazioni alla Valutazione d’Impatto Ambientale e ciò lascia intendere la volontà di proseguire;

si interroga

il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore competente per conoscere:

* se si ritiene compatibile con gli obiettivi dei Piani di Risanamento dell’Aria l’approvazione di progetti per la realizzazione di centrali per la produzione di energia elettrica, che hanno un forte impatto sui livelli di particolato e di ossidi di azoto, in zone classificate A, dove è già presente il rischio di superare i limiti di emissione;

* se tali scelte non confliggono con la legge regionale sulla qualità dell’aria e con gli accordi di programma sottoscritti dalla Regione, dalle Province e dai Comuni e se ciò non rischi di aggravare le sanzioni dell’Unione Europea.

Daniela Guerra

L’agrofertil viola il diritto alla salute

Riporto l‘articolo pubblicato dal Corriere Romagna sul problema dell’Agrofertil di Santa Sofia:

Santa Sofia – Ancora una volta l’argomento “Agrofertil” è stato al centro della discussione in Consiglio Comunale. E venerdì lo è stato al punto che l’argomento successivo è slittato alla mezzanotte. La situazione dell’azienda non si è ancora modificata e il sindaco Flavio Foietta ne ha illustrato le ultime fasi. “E’ stata realizzata una parziale depressurizzazione dell’impianto con l’inserimento di un secondo biofiltro. Oltre al ritardo del montaggio delle porte, si sta assistendo ad un deficit gestionale, così che il biofiltro è spesso spento e le porte sono aperte. Arpa e Forestale hanno effettuato controlli a sorpresa e in ogni occasione hanno trovato gravi irregolarità. Abbiamo chiesto di interrompere le lavorazioni dalle 12 alle 24 almeno fino al 30 settembre, ma la risposta è stata evasiva”. Nei prossimi giorni il sindaco stesso incontrerà i vertici di Hera per parlare apertamente dei problemi. “Mi hanno cercato per studiare un progetto di pressurizzazione totale dell’impianto” ha spiegato.Nel corso del dibattito, Fleana Campitelli, in rappresentanza del comitato cittadino, ha potuto soltanto dichiarare che “il problema è peggiorato, più volte siamo stati male ma i camion che trasportano annualmente 13mila tonnellate di pollina continuano a passare davanti alla finestra della cucina, scoperti o protetti dai teloni che servono a non far cadere il materiale ma assolutamente inefficaci dal punto di vista olfattivo. Abbiamo saputo che ora è possibile effettuare un esame olfattometrico che misura, al pari dei decibel per il suono, la soglia insopportabile per gli odori e l’istituto all’avanguardia è il Politecnico di Milano. Abbiamo già informato per iscritto l’Amministrazione e chiediamo di interpellare anche loro in modo da avere dati certi ed oggettivi. Chiedo, inoltre, di procedere con le ordinanze e le diffide”. Il clima si è poi ulteriormente scaldato quando sono intervenuti due abitanti della zona a valle all’Agrofertil, ormai esasperati e, per loro ammissione “sull’orlo di un collasso nervoso”, che hanno dichiarato di “vergognarsi nei confronti dei figli che da quando sono nati non hanno ancora respirato aria sana”.Su richiesta del sindaco tutti i consiglieri hanno preso la parola e, per la prima volta, il coro è stato unanime: è necessario intervenire drasticamente e al più presto perché viene violato il diritto costituzionale alla salute. Foietta ha concluso dichiarandosi “soddisfatto per la forza politica che l’intero Consiglio mi ha dato per procedere visto che non ho avuto grande aiuto né dagli Enti sovracomunali né da Arpa”.“Il rischio – ha ammesso – è di incorrere in problemi di carattere legale; cercheremo di avere quanti più dati oggettivi possibile”. Ieri si sono incontrati i capogruppo di maggioranza ed opposizione per lo studio della strategia. Riguardo la questione farmacia, tutto è rimandato all’autunno quando sarà individuato il nuovo gestore, e con lui dovrà essere affrontato anche il problema dell’ubicazione.Altro problema scottante è poi il teatro “Mentore”. Dopo l’assemblea pubblica nella quale è stata presentata la proposta di ristrutturazione anziché la realizzazione di un nuovo auditorium – “Abbiamo perso l’occasione di realizzare un sogno” ha affermato Arnasei) – Luciano Neri ha dichiarato che “una decisione definitiva potrà essere presa soltanto dopo il nuovo progetto e i pareri favorevoli degli Enti che dovranno esprimersi in merito”. Diversi i Consiglieri che avrebbero proseguito sulla strada del precedente e importante progetto dell’auditorum su due livelli, pur senza copertura finanziaria. Per concludere, il “Premio Campigna”, che vedrà il cinquantennale l’anno prossimo, vedrà su richiesta di Forlì, in contemporanea il “Premio Carmen Silvestroni”, manifestazione con caratteristiche completamente diverse. Alessandra Saporetti

Bruciare i rifiuti? Intervista a Tomatis

Una Città ha intervistato Renzo Tomatis, oncologo di fama internazionale (ha diretto per dieci anni lo Iarc, l’agenzia internazionale di ricerca sul Cancro di Lione) sul tema dell’incenerimento dei rifiuti, della produzione di diossine.

Vi consiglio di leggerla e di abbonarvi alla rivista, che online è consultabile gratuitamente:

Una Città: Bruciare i rifiuti?

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