Politica

Grillo e le sue liste civiche

La notizia oggi è anche sulla stampa, dopo l’articolo di Grillo “I Comuni ai Cittadini”.

Per me è ancora difficile dare giudizi di merito, perché non si sa ancora quale sarà il criterio che porterà alla scelta dei programmi e dei candidati, quale sarà il collegamento tra le varie liste civiche, quali saranno i criteri con i quali Grillo sceglierà se dare o no la sua approvazione ed il suo bollino.

Volevo però solo fare qualche riflessione. La democrazia diretta non può esistere, se con questa intendiamo la scelta da parte dei cittadini di tutte le questioni. Anche in una famiglia ci si dividono i compiti “amministrativi”, uno fa la spesa, uno paga le bollette, e così via.
Diverso è parlare di un riavvicinamento dei cittadini alla politica, che è necessario ma che va visto da entrambi i lati (la politica deve riavvicinarsi ai cittadini ed i cittadini devono riavvicinarsi alla politica). Se cambiamo nome alla politica forse suona meno negativa, ma la sostanza non cambia: stiamo parlando della gestione della cosa pubblica.

Le liste civiche non sono altro che gruppi di persone che si candidano a rappresentare i cittadini in un Comune, come sindaco e consiglieri comunali.
Il rapporto tra cittadini ed i candidati eletti attraverso questa lista viene stabilito dalla lista.
Si può discutere o meno se sia opportuno fare un referendum su ogni casa che costruisce il comune, come rapportarsi con la cittadinanza sulle questioni, e così via.

Per questo a mio parere ogni lista deve avere un suo programma, oltre che stabilire quale rapporto avrà con i cittadini. Se si propone il porta a porta, ed i cittadini sono inizialmente contrari (come a Forlimpopoli), si torna immediatamente indietro? Una buona politica guarda al futuro, non solo alle scomodità del presente.

Bisogna poi che chiariamo una volta per tutte cosa sono i partiti. Dico la mia partendo dalla storia dei Verdi. I Verdi sono nati come federazione di liste civiche legate a temi ambientali. Le liste civiche che si organizzano a livello nazionale diventano un partito, anche se così non lo si vuole chiamare.

Questo è un vantaggio, non uno svantaggio, perché permette di avere uno scopo comune a livello nazionale/mondiale su alcuni temi, e permette di scegliere i rappresentati politici (che in genere non dovrebbero essere gli stessi eletti) che decidono cosa fa il partito a livello cittadino, provinciale, regionale e nazionale.

Tornando un passo indietro, quindi, a mio parere l’ipotesi di Grillo di lanciare liste civiche è da rispettare e credo possa dare un contributo positivo su diverse questioni, a patto che ci siano regole chiare sulla scelta dei candidati da presentare (la sola iscrizione ad un meetup non basta, perché non c’è selezione), sui programmi politici e sulle modalità di coordinamento. Bisogna poi vedere se la scelta delle liste firmate da Grillo sarà fatta da lui in persona, dal suo staff o attraverso altri sistemi. Non credo sia possibile, per fortuna, che una persona sola faccia le scelte, in assenza di criteri chiari. Una ipotesi di questo tipo farebbe ritornare attuali i peggiori ricordi delle dittature del passato.

Inoltre se le liste rimarranno staccate nei programmi ed unite solo da un bollino, sarà difficile capire la differenza delle scelte politiche tra la lista di Grillo a Forlì e quella di Civitavecchia, ad esempio. Per me questo è negativo, perché avere una coerenza nazionale è necessario (spesso anche nei partiti se ne trova poca, nonostante tutta la struttura interna), ed è ancora più importante oggi che le questioni diventano di rilevanza mondiale, oltre che locale. Pensa globalmente ed agisci localmente.

Detto questo, che differenza c’è tra liste civiche collegate tra loro ed un partito? A mio parere ce ne sono ben poche, e quelle che vedo negative. Infatti la naturale evoluzione della federazione di liste civiche sparse a livello nazionale è quella dell’associazione politica di livello nazionale/europeo/mondiale. Questo anche per avere la possibilità di presentarsi alle elezioni regionali e nazionali.

E se si condividono gli obiettivi e le modalità, questo è un bene e non un male.

Bisogna anche stare attenti a tutti i passaggi. Non è detto che una lista di Grillo sia buona solo perché ha il bollino di Grillo, se non c’è un filtro di controllo. Ad ogni filtro si escluderanno idee e persone, e questo comporterà perdite di consenso, che invece si condensa se si rimane sulla protesta generica. Poi dopo la presentazione delle liste ci sarà la verifica dei risultati: in politica, come in ogni discussione, ciò che si intende fare si scontra con la forza e la possibilità di cambiare. Un partito del 51% ha chiaramente maggiori responsabilità di un partito del 3.

Spero inoltre che questo dibattito inizi a chiarire un po’ le idee anche sulle proposte per la legge elettorale: ipotesi di sbarramento al 5%, coalizioni bloccate, premi di maggioranza dati al partito principale della coalizione e via dicendo.

Questioni fino ad ora lasciate un po’ da parte che finalmente avranno la loro attenzione.

Dietro ai vari tecnicismi si nascondono precise volontà di cambiare l’effetto del voto dei cittadini ed aumentare/ridurre artificiosamente la forza ad alcune forze politiche, nel nome della ricerca di stabilità di Governo. Se la stabilità fosse un bene in sè, indipendente da quello che si fa e da quello che vogliono i cittadini, si dovrebbe scegliere di tornare alla monarchia.

Ora queste proposte avranno un “nemico” in più da confinare, e probabilmente questo dibattito cambierà di nuovo le carte in tavola.

Cosa c’entra Marco Biagi?

Per andare al Gp di Monza Mastella ha utilizzato un volo di Stato, e scoppia la polemica.
Al di là di tutti i commenti superflui, mi chiedo fosse proprio necessario richiamare Marco Biagi anche in questo caso, sfruttare una vittima del terrorismo per l’ennesima volta come ancora di salvezza contro tutte le polemiche.

Marco Biagi è stato ucciso mentre faceva il suo lavoro, dopo che gli fu tolta la scorta.
Questo ci insegna che non sempre il risparmio porta benefici ai cittadini: se non ci fosse stata quella morte ingiusta il centro-destra non avrebbe utilizzato il suo nome per la legge che ha fatto tanti danni.

Ma in questo caso il problema è diverso: è un affare di Stato portare il Ministro di Giustizia, la sua scorta e la sua famiglia al GP di Monza?

Purtroppo sono proprio questi atteggiamenti che fanno male a tutta la politica.
E’ a partire da questi abusi che si scatena il qualunquismo che porta al taglio delle spese anche delle scorte e dei servizi indispensabili per i cittadini (le Istituzioni, per fortuna, sono ancora tra questi), sulla base dell’idea folle che ogni risparmio è un bene per la popolazione.

60 milioni di euro per le Valigie di Fiumicino?

Immagino e spero che la notizia dell’investimento di 60 milioni di euro da parte degli aeroporti di Roma (ADR) non sia destinata a risolvere il problema delle valigie, ma che si tratti di una cifra già prevista non solo per questo problema.

Rimane il fatto che un conto economico serio dei vantaggi di queste infrastrutture non viene mai effettuato, ed i soldi vangano spesi sugli aeroporti avendo solo una vaga impressione che questo sia di beneficio per l’economia della città che lo ospita, piuttosto che su un conto serio del ritorno dell’investimento. Bianchi dice che con quei 60 milioni non ci possiamo aspettare miracoli, io penso che investiti diversamente un paio di statuine piangenti potrebbero anche avanzare.

Caos valige a Fiumicino, Bianchi: più lavoratori e investimenti – Yahoo! Notizie
(…) ha detto Bianchi al termine di un incontro con i vertici dell’Ente nazionale aviazione civile, quelli di Adr e delle società di gestione dei bagagli. “Sono stati stanziati da Adr 60 milioni di euro in investimenti. Noi cercheremo di facilitare in tutti i modi il fatto che questo stanziamento si possa tradurre in un intervento”, ha aggiunto Bianchi, avvertendo, però, che “non ci possiamo aspettare miracoli“.

Incontri pubblici sull’attuazione del piano del traffico

Il Comune di Forlì e la Circoscrizione 1 hanno organizzato due incontri aperti a tutti nei quali discutere dell’allargamento della ZTL:

* Giovedì 2 agosto alle 18:00 si parlerà di corso G. Mazzini e via A. Cantoni
* Giovedì 9 agosto alle 18:00 si parlerà di via G. Regnoli e corso della Repubblica

Gli incontri avranno luogo nella nuova sede della circoscrizione in via Giacomo della Torre 1 (palazzina AVIS) e vedranno la presenza dell’assessore Sandra Morelli e di tecnici comunali.

Partecipate numerosi!

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