Perché i camion vela sono illegali

Sono stato insultato sul blog di una amica perché affermavo che i camion vela sono illegali. Pubblico qui la normativa ed un articolo, molto chiaro, apparso su “La voce di Romagna” di qualche settimana fa.
La Voce di Romagna: Pubblicità, la guerra dei cartelloni

Dal codice della strada, articolo 23 (Pubblicita’ sulle strade e sui veicoli):

# Lungo le strade o in vista di esse e’ vietato collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti della pubblicita’ o propaganda, segni orizzontali reclamistici, sorgenti luminose che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possono ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possono renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilita’ o l’efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l’attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione;

-cut-

#La collocazione di cartelli e di altri mezzi pubblicitari lungo le strade o in vista di esse è soggetta in ogni caso ad autorizzazione da parte dell’ente proprietario della strada nel rispetto delle presenti norme. Nell’interno dei centri abitati la competenza è dei comuni salvo il preventivo nulla osta tecnico dell’ente proprietario se la strada è statale, regionale o provinciale.

Il Comune non ha concesso nessuna autorizzazione, ma anche se lo avesse fatto dovrebbe essere in deroga con il 1° punto della sezione pubblicità del codice, che vieta il posizionamento che limita la visibilità o distrae i conducenti.

I Camion vela non sono illegali se tenuti dentro casa o in parcheggi dove non possono distrarre i conducenti. E’ chiaro che affermare che il loro uso è lecito perché non è vietato costruirli (come nel caso dei collari elettrici per i cani) è una stupida presa per i fondelli.

Di solito mi documento, prima di insultare le persone o fare dichiarazioni. Evidentemente non tutti ne hanno il tempo o la voglia.

PS: durante una campagna elettorale sono vietati anche dalle norme sulla pubblicità elettorale, nonostante molti ne facciano uso, ma questo è un altro discorso.

Aggiornamento (2017). Sul sito poliziamunicipale.it c’è una risposta molto chiara sul tema delle vele pubblicitarie, che ricopio a futura memoria:

Il camion-vela è un impianto pubblicitario richiedente necessaria autorizzazione dell’ente proprietario della strada (oltre al rispetto delle altre prescrizioni dell’art. 23 del codice). Lo stesso art. 23 comma 4 del CDS impone l’autorizzazione amministrativa per qualsiasi mezzo pubblicitario collocato lungo od in vista delle strade. Il poster-bus presenta un duplice profilo di illegittimità. Prima ancora che un mezzo pubblicitario il camion-poster è un veicolo. Esso, pertanto, è da considerarsi illegittimo guardandolo non solo dal punto di vista strutturale ma anche come veicolo ad uso speciale. L’art. 57 del Regolamento c.d.s., stabilisce che per i veicoli diversi dai Taxi e da quelli adibiti al trasporto di linea o non di linea, la pubblicità è ammessa solo se effettuata nell’interesse esclusivo dell’intestatario del veicolo ovvero, se eseguita per conto terzi, qualora sia esclusivamente a titolo gratuito: ipotesi ben lontane a quelle operativamente riscontrabili per i veicoli pubblicitari in esame. L’unico modo per le aziende pubblicitarie di regolarizzare come veicoli i camion vela sarebbe quello di locare gli stessi senza conducente a titolo oneroso al soggetto pubblicizzato.
In tale modo, infatti, l’effetto pubblicitario si produrrebbe nell’interesse del soggetto (pubblicizzato) avente la disponibilità giuridica e materiale del veicolo. In tale ipotesi, il veicolo pubblicitario sarebbe “a posto” ai sensi del comma 2 dell’art. 23 – nella fase di circolazione – ma dovrebbe comunque essere autorizzato dall’ente proprietario della strada come mezzo pubblicitario, nei suoi momenti di stasi su area pubblica (e su area privata ma in vista della strada), ai sensi del comma 4 dell’art. citato. Inoltre per essere ammesso, è indispensabile che si rispettino le seguenti prescrizioni generali: divieto assoluto che lo strumento pubblicitario possa generare confusione con la segnaletica stradale; divieto per il mezzo pubblicitario di abbagliare o distrarre o generare confusione negli altri utenti della strada; divieto di messaggi variabili; divieto di messaggi luminosi
posizionamento atto ad evitare di occultare o ridurre la visibilità o percettibilità dei dispositivi di segnalazione visiva ed illuminazione e della targa; divieto di pubblicità luminosa sul veicolo, ammessa la rifrangente solo nei termini del regolamento; divieto di qualsiasi forma di pubblicità lungo e in vista degli itinerari internazionali, delle autostrade e delle strade extraurbane principali e relativi accessi.

Se l’art. 23 comma 2 trova spazio quando il camion-vela è in marcia, il comma 4 si applica a tutte le ipotesi di un parcheggio del veicolo a margine od in vista della strada con le scritte pubblicitarie bene in vista, anche su area privata.

Perché i camion vela sono illegali

193 commenti su “Perché i camion vela sono illegali

    1. Il problema è stata affrontato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ritenendo, con il parere n. 16076 del 18 febbraio 2008 e con quello successivo n. 62926 del 29 luglio 2008, che la permanenza in sosta per un periodo superiore a 48 ore di una “vela pubblicitaria” la farebbe assimilare ad un impianto pubblicitario abusivo, alla stregua della sosta di un veicolo che permanga nella stessa area oltre le 48 ore successive all’installazione del segnale di divieto, così come disposto dall’art. 6. comma 4, lett. f) del codice della strada.

      Su Forlì per la sosta in aree urbane c e un proprio regolamento con determinate postazioni che ti autorizzano alla sosta e in tutti i Comuni d Italia possono sostare per 48 ore senza nessuna autorizzazione ma pagando la pubblicità temporanea del Comune

  1. Non potete demonizzare questo strumento di comuniucazione senza sapere che quest’ultimi, prima di circolare devono essere autorizzati dall’occupazione suolo pubblico, che se da rigidi controlli, risultano non avere i recquisiti necessari vengono banditi e non regolarizzati. Non fate di un’erba un fascio dando sfofo a Vs. riflessioni puramente personali. Cordiali Saluti.

  2. Mi è stato confermato che è necessario richiedere l’occupazione di suolo pubblico, cosa che regolarmente non avviene in questi casi.

    Ad ogni modo bisogna rendere più rigidi i controlli e procedere al sequestro del mezzo in caso di ripetute irregolarità. Le multe non sono un deterrente sufficiente a far rispettare le regole, in questo caso.

    1. Sequestrare?????
      Ma Lei lo sà quanto costa un mezzo del genere? Ma Lei lo sà che fatica ci vuole per gestire dei mezzi? Lei sà che la gente per campare investe su attività per rendersi una vita migliore? Lei dice dovrebbero sequestrare… Posso chiedere Lei che lavoro fà?

      1. Ha letto? Ho scritto nel caso di ripetute irregolarità. Esattamente come si sequestra un mezzo di un alcolista che si ostinua a bere alla guida.

        Le sembra giusto che si persista nelle infrazioni perché la multa è più bassa del guadagno?

        Se guarda in “chi sono” vede che lavoro faccio, nel campo ICT.

      2. appunto perche’ i mezzi costano sarebbe piu’ logico lavorare nel rispetto della legge………..allora i contrabbandieri?

        1. complimenti per l’altezza del paragone. Non faccia tutto un fascio. Non siamo tutti uguali. Un mezzo targato è un mezzo lecito a tutti gli effetti, non potrebbe circolare contrariamente. contrabbandieri? spacciatori, ladri, imbroglioni, truffatori lasciamoli fuori

    2. Sono senza parole. Ma in Italia ci si alza la mattina per doversi difendere? Nel mio comune si fanno multe per le vele pubblicitarie e poi si tollerano i cartelloni stradali (tutti abusivi) che sono pericolosi se non ubicati, come da c.d.s ad almeno 3 mt dalla carreggiata ed osservando precise norme.
      Allora potremmo fare così: chiudiamo tutte le attività di pubblicità stradale, smettiamo di pagare l’ica (imposte comunali affini) e il suolo pubblico, oltre ad eliminare l’indotto che portiamo alle varie aziende collaboratrici. Qualche tresta pubblica salterà sicuramente e non solo, ma faremo felici gli intolleranti.

    3. gente prima di scrivere tante puttanate studiate le leggi sulla pubblicità e il codice della strada, e vi accorgerete che state scrivendo tante stupidaggini.

  3. Basta adesso, se tu vedi art 23 del codice le vele sono autorizzate altrimenti i comuni dovrebbero togliere tutti i supporti di pubblica affissione perché se la vela distrae un qualsiasi 6×3 che si vede dalla strada distrae allo stesso modo, ed ancora di più un 70×100 che devi fare fatica a leggere!
    Cavolo sai quante tasse si pagano per esporre un camion vela? ci sono aziende che investono migliaia e migliaia di euro e che forniscono decine di posti di lavoro con i camion vela, queste aziende fanno girare economia e portano ricchezza nei comuni (perché pagano le tasse , molto alte tra le altre cose) quindi smettete di rompere, addirittura ci sono dei comuni che hanno fatto dei regolamenti ad ok per le vele, quindi basta con questa demonizzazione!

    1. Ciao Martina, ma tu hai un’azienda nell’ambito della pubblicità itinerante?

      1. Antonio, io ho un’agenzia di pubblicità… noi diamo lavoro a tanta gente, dietro alla publicità cartellonistica murale e con il camion itinerante ci sono: grafici x la creazione del bozzetto,stampatori sia x la stampa piana che x il digitale, magazzinieri, uffici x la contabilità, autisti di camion x la distribuzione, attacchini x l’affissione..e infine ci sono tante piccole e grandi aziende che oltre a pubblicizzarsi ..danno lavoro!!! Vogliamo licenziare tutti?
        Convengo che c’è un comparaggio tra tanti comuni e qualche agenzia e hanno esagerato con l’installazione dei cartelli…ma la colpa non è nostra, chiedete ai Vs amministratori comunali che da questo introito incassano fior di quattrrini.
        Grazie

  4. Di dove sei?
    Se il tuo comune ha autorizzato camion vela lo avrà fatto sulla base della posizione.
    In realtà si assiste, almeno nella mia città, ad un uso improprio di questo strumento, posizionato in proprietà private senza nessuna autorizzazione, e senza quindi il pagamento di nessuna tassa.

    Tanto che spesso vengono fatte delle contravvenzioni, che però sono basse rispetto al guadagno del servizio (lo dimostra il fatto che non servono come deterrente).

    E’ giusto che i Comuni facciano dei regolamenti per le autorizzazioni, altrimenti si lascia alla discrezionalità questo aspetto.

  5. nel nostro comune (livorno) c’è una delibera della giunta, tu devi pagare la tassa della pubblicità se lo metti in un tuo parcheggio e la tassa di suolo pubblico in più se lo metti per strada, ionoltre la città (che è abbastanza grande) è divisa in settori e in molti posti non ci si può andare detto questo e pagato circa 400€ se un vigile mi fa la multa faccio un casino.
    Negli altri comuni che non hanno regolamento proprio si deve sempre fare riferimento all’art 23 del codice della strada che non dice che le vele sono vietate perché il ragionamento è questo: se danno noia le vele danno noia anche i manifesti di pubblica affissione e quelli privati ma sempre autorizzati dal comune, inoltre la tassa pubblicitaria la devi pagare sempre. La pubblicità non deve poter essere confusa con la segnaletica stradale (e non credo che questo con un 6×3 sia possibile), non deve essere parcheggiata davanti alla segnaletica, non deve essere messo in modo che uno non veda la strada perché c’è davanti il mezzo, ad esempio negli incroci; in più non devono essere ostacolo per i disabili. Infine non possono essere catarifrangenti e abbaglianti.
    Detto questo se io la metto in sosta permessa anche se si vede dalla strada non faccio niente di male.
    Poi io ragionerei anche sul fatto che comunque la vela può essere un buon introito per il comune, ma anche un modo per far girare i soldi e l’economia nella città, questo perché di solito le aziende piccole e medie utilizzano questo mezzo per fare pubblicità poichè la pubblica affissione di 6×3 è praticamente sempre occupata e i circuiti privati sono spesso nazionali e veramente troppo onerosi. Un comune deve ricordarsi sempre di promuovere l’economia aiutando le piccole e medie imprese del proprio comune, io ad esempio ho solo 3 vele e lavoro per la maggiore nella mia provincia, i soldi restano quì e girano.
    Martina

    1. Martina sono cristian di bergamo,sono titolare di una agenzia di pubblicità, e vorrei comperare un camion vela. Mi potresti dare dritte su costi, e cosa bisogna pagare hai comuni per parcheggiarlo in suolo pubblico? E cosa bisogna fare per le affissioni su cartelli che ci sono per strada?

      Grazie
      Cristian

      1. Ciao,cristian ho letto che vuoi acquistare delle vele.
        Noi ne stiamo vendendo tre a causa di inutilizzo.Se vuoi ci puoi contattare attraverso il Ns indirizzo di posta eletronica, info@mediapubblicita.com.

        ciao………

      2. ciao cristian ho visto solo ora la tua replica, strano perché regolarmente controllo e mi doveva essere sfuggito il tuo commento… comunque considera che i prezzi sono veramente molto variabili in abse alkla motrice etc etc

        1. martina ti contatto anche io, mi interessa una vela….
          cmq nella ns regione, la campania si paga un atassa regionale x l’uso della vela.

          marianna

      3. ciao sono di bergamo ho dei furgoni e vorei vendere spazzi bianchi x publicita se interessa grazie

  6. Martina, tu paghi la tassa di pubblicità al comune dove è registrata la tua azienda oppure al comune dove stai facendo pubblicità con il tuo camioncino vela?

  7. io la pago al comune dove vado, ma c’è un pò di confusione in proposito, poichè la legge dice due cose diverse, ora non ricordo in che commi

  8. cero mi piacerebbe parlare 5 minuti con quella giornalista, ma come si permette!

  9. a proposito è logico che la motorizzazione deve immatricolare il camion e quindi dare il permesso di circolazione

  10. un mio amico ha 3 vele pubblicitarie vicino monza e un altro mio amico 5 a concorezzo sempre vicino monza. che io sappia mi dicono che hanno preso circa 20 multe a testa tutte rispedite al mittente perchè hanno fatto ricorso e i tempi di risposta oltrepassavano sempre i tempi legali fi risposta quindi non erano tenuti a pagare..comunque l’accanimento verso queste attività creano solo un commento ma a voi che interessa se ci sono o no questi automezzi? non è piu’ brutto traparentesi essendo uomo vedere il seno della Arcuri in 6×3 metri sopra il cavalcavia di monza??? quando passi con tua figlia che ha 8 anni non mi sembra che sia giusto farle vedere certe cose di prima mattina… comunque, avete mai provato a prenotare manifesti 6×3 a MONZA ? impossibile che li prenota li prenota da mesi e mesi e sono tutti mega centri commerciali… come facciamo ??? noi piccoli studi grafici a dare la possibilita’ ai nostri mepiccoli/medi clienti di far spendere un po’ di quatrini? e poi farli guadagnare??sia noi che loro??..altra osservazione a Monza vuoi installare uno striscione 8×1 o di qualsiasi altra misura? OK nessun problema da l’anno scorso è tutto ok!!!! non devi piu’ chiedere l’autorizzazione al comune ma direttamente ad una ditta che fa il mio stesso lavoro .. quindi io a questa ditta dovro’ dare i dati del mio cliente e loro inviano il nulla osta al MIO cliente con tanto di listino (loro) logicamente piu’ basso dei nostri ….visto il loro volume-… ma io mi domando ma il comune puo’ dare in appalto ad una azienda che fa il mio stesso lavoro questo servizio??? e poi si mormora che non ci sia stato un bando….. ma è possibile??? CONCLUDO E MI SCUSO PER ESSERMI DIVULGATO TROPPO… ADESSO mi dite una cosa…..!? io mi faccio la vela cosi non chiedo l’autorizzazione alla mia concorrenza cosi come hanno fatto i miei colleghi..ciao

  11. Salve a tutti, iio sono di Foggia, nella mia città il fenomeno delle vele è in ascesa, anche perchè i il comune non rilascia l altre autorizzazione per impianti 6×3 o altra misura, avendo di mia proprietà un camion, dopo averlo trasformato in vela devo fare nuovamente la revisione? o

  12. Salve, sono un’avvocato tributarista e ho sostenuto la tesi di laurea sperimentale sull’imposta di pubblicità e conosco (con una pecca di presunzione) a menadito i tributi locali, lavorando spesso a stretto contatto.
    Credo che ci sia molto da discutere, in special modo sulla pubblicità con veicoli e sulla fruizione del messaggio pubblicitario in altri comuni.
    Per adesso posso lasciare i lriferimenti legislativi quali dlgs 507/1993(norma istitutiva), Dlgs 285/92 (nuovo c,d.s.)., ma questi sono solo i riferimenti base supportati da molte risoluzioni, sentenze e materiale dottrinario.Sarò felice di lasciare il mio parere sui casi che mi proporrete.saluti

    1. Ciao Roberto,
      leggendo questo Blog,e visto la tua competenza nel settore,
      avendo io intenzione,avviare un’attivita’ inerente,tramite delle piccole Ape 50,con relativa vela pubblicitaria,sarei lieto potessi fornirmi dei suggerimenti o consigli,su cosa serve e come muovermi nell’ottenere le relative autorizzazioni,o cio’ che serve per poter effettuare tale servizio verso terzi,essere in regola con il codice della strada,verso i relativi comuni,dove il committente voglia effettuare la sua pubblicita’.
      Inoltre se e’ possibile offrire tale servizio,ai partiti politici,per promuovere i loro candidati per le prossime elezioni.
      Vorrei poter avviare questo tipo d’attivita’,per necessita’,per crearmi un lavoro,visto che sono disoccupato,e avendo 50 anni,non riesco ad avere delle opportunita’ lavorative.
      Ti ringrazio anticipatamente,se vorrai essermi d’aiuto,
      cordiali saluti Salvatore

      1. Gentile signor Salvatore,
        cercherò di rispondere esemplificatamente alle sue domande.
        Inanzitutto che se ne dica, il ciclomotore Piaggio Ape sia di cc50 che targato è in tutti i casi inidoneo allo scopo pubblicitario e non omologabile come VEICOLO AD USO SPECIALE dalla mtct di competenza e quindi contra legem sotto il profilo del CDS.Sicuramente lei ne avrà viste molte in giro e non si sia posto il dubbio, ma sappi che sin quando sono ferme con l’impianto 100X140 nel cassone le forze dell’ordine chiudono un’occhio, ma all’atto in cui tale mezzo circola potrbbe essere leggittimamente sequestrato dalle forze dell’ordine.Quindi le consiglio un’autoveicolo speciale con vela pubblicitaria (sicuramente piu dispendioso ma in perfetta regola) e di assolvere l’imposta di pubblicità nel Comune ove tale societò avrà la residenza ovvero la sede, esercitando con questo una forma di pubblicità itinerante nel rispetto degli obblighi del Cds e dei PIP dei Comuni ove intende pubblicizzare i prodotti dei terzi.La forma giuridica della societò potrebbe essere una srl avendo come oggetto sociale la dizione di agenzia di pubblicità.
        Infine, naturalmente puo offrire tale servizio ai partiti politici, visto che non vi è nessuna distinzione trra semplice committente privato e associazione politica, potendo offire lei la pubbilicità a qualsivoglia soggetto.
        Voglia gradire i miei saluti
        Avv.Roberto Cantoni
        Diritto civile e tributario
        studiocantoni@email.it

    2. Salve Roberto,
      vista la sua competenza Le sarei grato se potesse aiutarmi a decifrare la situazione che si stà prospettando, per quanto mi riguarda.
      Il mio comune ha qualche cartello 6×3 fisso che puntualmente è occupato (la richiesta supera l’offerta), ma per qualche strano motivo non rilascia le autorizzazioni per nuove installazioni, nonostante il gestore sia fallito!
      Io, che stò per dar vita ad una società che si occuperà di affissioni pubblicitarie, stò per ricevere l’usufrutto di un terreno privato in periferia all’interno del comune, molto visibile, ma in prossimità di due rotatorie comunale e confinante anche con 2 strade provinciali (competenza provincia, anas?); quali sono i limiti minimi per poter installare qualche supporto fisso o mobile all’interno del terreno?
      Vorrei posizionare dei pannelli fissi o dinamici, ma pensavo di evitarmi troppi problemi mettendo qualche carrello vela che poi petrei alternativamente parcheggiare su terreni simili con i dovuti accordi e autorizzazioni.
      Io sono nuovo del settore e come conferma questa discussione la materia è molto complessa e spesso interpretata arbitrariamente dal comune o dai vari gestori delle strade.
      E’ il solito discorso: siamo in Italia e bisogna arrangiarsi a costo di pagare le multe! Io sarò pure atipico ma preferirei muovermi solo con regole chiare e con i permessi, cosa mi consiglia?

    3. Buonasera avvocato volevo sapere ,per vendere la pubblicità, itinerante ” camion a vela” il camion lo posso guidare io titolare del camion ,o la legge prevede che lo posso solo noleggiare saluti Rino

      1. Ciao rino mi chiamo Alessandro é ho anch io un furgone a vela volevo sapere se qualcuno ha risposto al tuo quesito se si fammi sapere qualcosa so che bisogna noleggiarlo ma non so come procedere il furgone lo Guido io non lo do in mano ad altri. Come bisogna fare il contratto per legge x essere in regola grazie anticipatamente la mia e mail é candido-alessandro@libero.it grazie a chiunque voglia rispondere

  13. Ciao Roberto, ti ringrazio per la tua disponibilità.
    Intanto sarebbe molto interessante conoscere la sua opinione riguardo l’articolo ed i commenti che ne sono scaturiti.

    Io rimango dell’idea che molti dei cartelloni posti nei campi e nei parcheggi in maniera fissa non abbiano le necessarie autorizzazioni e pertanto vadano rimossi (come tra l’altro confermato dai tecnici del mio comune).

    1. Che io sappia, le vele pubblicitarie finchè girano non possono essere suscettibili di verbali. Nel momento in cui invece diventano dei mezzi statici di propaganda, devono avere le necessarie autorizzazioni.
      Per quanto riguarda le tasse pubblicitarie, in provincia di Lecce che io sappia, tutte le ditte pagano una tassa al comune di domicilio della ditta stessa e non nei comuni di transito del mezzo.

  14. Ai sensi dell’articolo 57, comma 1, del Regolamento del Codice della Strada è consentita la circolazione di veicoli su cui è apposta la pubblicità non luminosa SOLO nel caso in cui la stessa non sia effettuata per conto terzi a titolo oneroso.
    L’utilizzo di veicoli ad uso speciale il cui scopo è quello di fare pubblicità per conto terzi a fronte di un corrispettivo, NON E’ CONSENTITO.
    I veicoli sui quali vengono applicati messaggi pubblicitari sono mezzi pubblicitari “mobili”, non sottoposti nè sottoponibili ad autorizzazione. Nel momento in cui diventano “statici”, cioè nel caso di parcheggio prolungato, sarà necessario occultare la superficie interessata dalla pubblicità, a meno di non trattarlo come “impianto di pubblicità o propaganda”, ai sensi dell’art. 47, comma 8, del suddetto regolamento. Il tutto ovviamente nel rispetto delle condizioni per l’autorizzazione come impianto fisso.

  15. Ma facciamo un passo indietro…
    Per quale motivo un veicolo ad uso speciale, come lo sono per esempio i posterbus con la classica vela contenente due poster di 6 mt x 3 mt dovrebbe pagare la tassa sulla pubblicità?
    Io ritengo proprio per l’utilizzo che viene fatto di tale mezzo.
    E’ vero: parcheggiare in un’apposito spazio delimitato di parcheggio un automezzo è un diritto di tutti… Ma qui stiamo parlando di un comportamento messo in atto per attirare INEQUIVOCABILMENTE l’attenzione dell’utenza in transito. E’ precisamente per questo motivo che qualcuno si prende la briga di attrezzare un mezzo del genere e parcheggiarlo dove lo parcheggia: e questa è PUBBLICITA’.
    Che tipo di pubblicità è? Beh, una pubblicità a carattere temporaneo (non rimarrà lì per anni). Un veicolo del genere, FERMO, si trasforma nè più e nè meno in un’INSTALLAZIONE PUBBLICITARIA TEMPORANEA: un cartello appoggiato su 4 ruote.
    A chi si deve pagare l’imposta? Al comune dove sta esponendo tale pubblicità.
    Chi gestisce quel veicolo non è disposto a pagare imposte al comune? Bene, lo faccia SEMPRE girare, senza intralciare il traffico, e a questo punto si limiterà a pagare l’imposta nel comune dove ha sede la sua attività, come previsto dall’art. 13 commi 1 e 2 del D.Lgs 507/1993.

  16. Nel caso specifico che segnalavo l’attività era svolta conto terzi, quindi rientra perfettamente nel caso NON CONSENTITO di cui parlavi, a conferma di quanto avevo trovato dai riscontri con gli uffici.

  17. Siamo in Italia, non dimenticarlo… Fatta la legge…
    I più meticolosi raggirano il problema a monte aprendo due ditte. La prima ditta cura la parte della campagna pubblicitaria (non di rado offrono un pacchetto vero e proprio, tipo volantinaggio, posterbus e qualche manifesto o palina per le strade…) e la seconda ditta NOLEGGIA l’automezzo al cliente, con regolarissimo contratto di noleggio. Risultato: il cliente si trova a svolgere la pubblicità per conto PROPRIO attraverso un autoveicolo noleggiato.
    I meno meticolosi usano una sola ditta e fanno tutto come sopra.

  18. ALL’ESTERO LE VELE PUBBLICITARIE DATO CHE SONO SU GOMMA E QUINDI SONO COSTRUITE PER CIRCOLARE…CIRCOLANO!

    DA NOI INVECE INGOMBRANO LE STRADE, DETURPANO I PAESAGGI E DISTRAGGONO GLI AUTOMOBILISTI

    LE MINI VELE MONTATE SU APE PIAGGIO 50 CC POI SONO ILLECITE

    I CICLOMOTORI INFATTI NON POSSONO ESSERE ADIBITI AD USI SPECIALI VI INCLUSI LA PUBBLICITA’

    BASTA – ‘CARE’ AZIENDE CHE BASATE I VOSTRI INTROITI SU QUESTE ATTIVITA’ – LE VELE LE DOVETE FARE CIORCOLARE E LA SERA DEVONO TORNARE A CASA LORO E NON INFESTARCI LE NOSTRE CITTA’

    NOI BLOGGER ROMANI CI STIAMO MOBILITANDO CONTRO LE MINI-VELE:

    http://miglioraroma.blogspot.com/2007/09/ai-vigili-piacciono-gli-hamburger.html

    miglioraroma.blogspot.com/2007/08/parcheggi-per-le-due-ruote-invasi.html

    http://miglioraroma.blogspot.com/2007/06/pubblicit-immobile.html

    http://miglioraroma.blogspot.com/2007/09/roma-su-gomma-contro-i-pedoni-i-parte.html

    http://www.degradoesquilino.com/2007/09/urge-insetticida-per-api-pubblicitarie.html

    http://www.vignaclarablog.it/una-accattivante-pubblicita/

    1. ……..IO NON RIESCO A CAPIRE QUESTO ACCANIMENTO CONTRO LE VELE……MA NON AVETE NIENT ALTRO DA FARE NELLA VITA?MA SAPETE QUANTI MESTIERI NON POSSO VEDERE IO?EPPURE NON DO MAI FASTIDIO A NESSUNO………..

      1. CIAO,BRAVO DAVIDE IO LA PENSO COME TE CI VORREBERO PIU PERSONE COSI.DA ME SI DICE FATTI CAZ..TUA CA CAMPI 100ANNI MA A PARTE QUESTA AFFERMAZIONE BRUSCA DICIAMO CHE IN ITALIA SIAMO PIENI DI DISOCCUPATI MA QUANDO QUALCUNO SI INVENTA QUALCOSA PER LAVORARE CI SONO MILLE PROBLEMI IO INVECE DICO CHE DOVREBBE PRENDERE UN PREMIO PER FARLO CONTINUARE OPPURE E’ MEGLIO FARE UN MESTIERE CHE NON CI SONO AUTORIZZAZIONI E PERMESSI CIOE IL LADR…. E POI COSA FACCIAMO TUTTI I LADR…???MI PIACE L ‘AVVOCATO ROBERTO PER COME SI ESPRIME E CONSIGLIA CIAO DAVIDE CIAO A TUTTI…..

        1. Si, lo sappiamo, dalle tue parti si dice “fatti i ca**i tua ca campi 100 anni”.
          Lo sappiamo e dalle nostre, di parti, facciamo in maniera diversa.
          C’è poi una differenza di 200 anni fra come si sta dalle mie parti e come si sta dalle tue.
          Fra 200 anni ci arriverete anche voi, non ti demoralizzare.

          1. Caro Aurelio,
            “fatti i ca**i tuoi e campa 100 anni” è sicuramente una filosofia di vita sbagliata, ma nel salento (paese di Cosimo) si vive molto meglio di come si vive nel tuo paese. Studia o viaggia un pò e aggiornati, ciao

  19. L’altro giorno ne ho visto uno talmente mobile che aveva dei tiranti fissati al terreno per evitare che il vento lo ribaltasse. Anche questo è un problema, dal momento che sono leggeri e con una ampia superficie che facilita l’effetto “aquilone”.

    1. alessandro ma tutti tu li vedi? ma non hai niente da fare?o tu sei quello che salverai l’ italia anzi il mondo???

      1. Se pensi che una legge sia ingiusta, Cosimo, lavori per cambiarla. Tutti dicono che il proprio reato è meno importante di quello degli altri.

        Chi spaccia dice che tanto la droga girerebbe comunque, e comunque c’è chi ammazza.

        Ora,tu vieni qui a distanza di 5 anni da un articolo che ho fatto, nemmeno leggendo tutto quello che è stato scritto, spernacchiando chi lamenta solo un problema.

        Il problema è che non possono esistere due canali pubblicitari che si fanno concorrenza sleale: quello legale, che paga le tasse, ed uno parallelo, fatto in molti casi di lavoro in nero, di concessioni pubblicitarie non pagate, e così via.

        Immagino che non ti interessi, ma avere blocchi del traffico a causa dell’inquinamento e poi camion vetusti a diesel che girano solo per mostrare cartelloni pubblicitari mi pare un controsenso.

        Detto questo, se hai tempo e voglia (al contrario di quanto hai fatto finora) per approfondire i temi di cui ho parlato nel frattempo in questi anni, vedrai che neppure io sono convinto che questo sia il peggior problema dell’Italia.

        Però io sono estremamente convinto che il problema peggiore dell’Italia sia proprio questo generale menefreghismo nei confronti delle regole che ci diamo. Un gradino alla volta siamo saliti ad un punto in cui è diventato quasi impossibile lavorare onestamente, per la concorrenza sleale.

        Per questo settore sarebbe secondo me piuttosto semplice: basterebbe usare furgoncini non vuoti, che trasportano merce e contengono pubblicità ai lati, per lavorare in maniera corretta, evitare di occupare stalli per i posteggi, ridurre i pericoli che derivano dalle posizioni assurde, pagare i viaggi degli operatori.

    1. ma Migliorama! per migliorare la tua città non hai niente altro da fare? domanda!
      quanto odio! ma come vivi?

  20. Caro Alessandro, quello che dici e contesti può essere legittimo e comunque merita discussioni più approfondite.
    Intanti vorrei chiederti perchè non decidi di occuparti anche di questi problemi inerenti alla pubblicità esterna:
    – perchè gli enti ( ANAS, PROVINCE, COMUNI, ecc.) non rispettano quanto previsto dal C.d.S. e dal suo Reg. di Es. in merito ai tempi di risposta delle domande per ottenere le Autorizzazioni all’installazione di Impianti Pubblicitari Stradali ?
    – perche gli enti (….) bloccano per anni il rilascio delle Autorizzazioni con motivi banali e vessatori quali l’esecuzione di censimenti, perchè in attesa di nuove disposizioni o peggio ancora perchè l’Ente stesso non ha ancora provveduto alla realizzazione del Piano Generale degli Impianti ( cosa che a norma di legge doveva essere realizzato ed approvato entro dicembre 1993 )?
    – perche se una Ditta fa una regolare domanda non ottiene l’Autorizzazione prevista e nel frattempo a chi installa pubblicità abusiva la stessa non viene rimossa ?
    – chi paga i danni economici alle Aziende che fanno regolari domande a cui non viene nemmeno risposto?
    – perchè alle domande per l’installazione di impianti affissionali in quota ai privati, come previsti dalla 507, i comuni non rispondono e se lo fanno negano le Autorizzazioni citando il C.d.S. che non ha niente a che vedere con la normativa sulle Pubbliche Affissioni ?
    – perchè se si chiede l’Autorizzazione all’installazione di un Impianto Affissionale Privato nelle medesime posizioni dove è installato un Impianto Affissionale gestito dal Comune stesso la risposta è negativa con la motivazione che quanto richiesto è in contrasto con quanto disposto dal C.d.S. mentre l’Impianto gestito dal Comune va bene a prescindere ?
    – in che Legge si trovano o che criteri si usano per determinare la differenza della pubblicità gestita da un Ente e quella gestita da una Azienda Privata?
    Ce ne sarebbero ancora ma mi rendo conto che le risposte non dovresti darmele tu ma qualcun altro…..
    Ti ho scritto per farti capire che il mondo della Pubblicità Esterna o Stradale non è proprio esattamente solo quello che si vede, dietro esiste una serie di “problemi” che interessano molte parti delle Amministrazioni Nazionali e Locali e che purtroppo, a parte le Aziende del settore, non interessano a nessuno se non a quelli che si vedono lesi perchè trovano un cartello o un camion vela o qualcos’altro “deturpare” un angolo della propria città….
    Saluti

    1. …vi racconto quanto mi sta capitando. Torno adesso da un comune della campania, dove sto facendo la spola x avere delle concessioni di installazione di impianti 6×3…risultato delle mie innumerevoli visite all’ufficio tecnico: sulla piantina del comune i posti risultano liberi,ma guarda caso ci sono 4 impianti 6×3 installati (questo da almeno 4 anni)nessuno sa come è successo, (i vigili ci passano tutti i giorni), tra la meraviglia e lo stupore mi hanno risposto che visioneranno la cosa, chiameranno le agenzie x chiedere come sia potuto succedere, certo ci vorrà tanto tempo x fare luce sulla questione (loro prevedono mesi..)…e intanto mi vengono proposti altri posti ..che quando Io avevo chiesto in passato, non erano assolutamente disponibili. Ma!
      Quando la legalità avrà una giusta dimensione in tutta la Campania penso ci sarà la fine del mondo!!!

      p.s.
      Gettiamo un velo pietoso sulla provincia e sull’anas.

      1. Quello che ti stà capitando sarebbe da denuncia alla procura per (abuso d’ atti d’ ufficio), inquanto impianti nè autorizzati nè verbalizzati.
        Purtroppo come capita a me se vuoi lavorare devi talvolta chiudere gli occhi, talvolta tapparti le orecchie.
        Ti consiglio di accettare, se sono commercialmente valide, le altre posizioni che ti propongono, altrimenti come capita a me in Veneto gli abusivi incassano ed io mi riempio di carta in ufficio a furia di scrivere.
        Ho provato ad inviare foto di cartelli abusivi a qualche ente, risultato, per installare dei segnali di hotel art. 136 ho dovuto fare le richieste, vari riesami e parlare con il responsabile dell’ uff. concessione e finalmente dopo 7 mesi ce l’ ho fatta.
        A questo punto non conviene fare la guerra, altrimenti non lavori più e però sei tutti i giorni in battaglia !!!!!!.

      2. spett. Marianna in Campania è storia vecchia al riguardo dei 6×3 abusivi, ma vedi che le società che gestiscono le tasse di affissione sono per di + società private del centro nord e quindi mettono i paletti x nn fare installare e regolamentare i tabelloni figurati che ultimamente si è pure attivata la Polizia Stradale al riguardo dei 6×3 installati presso la Napoli Salerno dove nn solo son stati fatti dei verbali ma si è dovuto pure smontare le strutture e ci sono andati di mezzo pure strutture che si erano installate nei pressi di autostrade ma nn avevano visibilità per l’autostrada, mi sa che in italia e special modo autostrade si stia muovendo qualche meccanismo di lobi al riguardo della gestione pubblicitaria. e nn è solo un mio pensiero anzi giorni fa abbiamo inviato una nostra richiesta agli enti preposti e anche al ministro Maroni, a Maroni xche le forze dell’ordine a suo dire si debbono attivare sul territorio per smantellare le strutture 6×3 facendosi scudo dell’art. 23, al riguardo chiediamo un incontro istituzionale che ci permetta di lavorare e preciso che alcuni di noi, nn abbiamo solo impianti abusivi ma quasi tutti autoriz. siamo oltre 20 le società nella sola provincia a sud di Napoli e posso dire a nome di tutte che la legalità nn deve avere una giusta dimensione solo in Campania ma in tutte le regioni e quindi nn ci sta rischio che venga la fine del mondo xche se finisce in Campania ci sta nelle altre regioni.
        al riguardo delle vele mi interessa comprarne una pure io preciso che la mia società è più attrezzata per i video ma ci richiedono pure la vela.
        P.S. le sue strutture sono tutte autorizzate?
        quante nè sono state installate senza oppure con consenso assenso?

  21. Allora…. ho letto tutti i contenuti sopracitati e ad essere sincero non basterebbero 4 pagine di blog per approfondire l’argomento, quindi mi limito a commentare alcuni di voi in maniera sintetica.
    Ciò che risalta dall’inizio dei testi è l’illustrazione dei decreti legislativi in materia di pubblicità che “distrae” e rende pericolosa la guida….. stendiamo un velo pietoso su quest’affermazione; innanzitutto ad applicarlo alla lettera allora è più pericolosa una vetrina di un negozio in saldi no?? non è anche essa una pubblicità piena di colori e messaggi sul bordo di una strada?? nooooooooo???? ma che dico?!? quella è un’immagine sobria che NON distrae vero?? Soluzione: mettiamo le ruote ai negozi e alle vetrine che così non stazionano inducendoci in distrazioni pericolose.
    A seguire vengono i famosi parcheggi per autotreni e tir molto spesso ai lati di strade statali (strada statale = strada MOLTO frequentata da automobilisti passibili di distrazioni) stando alla legge da te citata dovremmo avere in Italia autotreni monocromatici senza aerografature ne teloni con marchi, stemmi e altro; ne vidi uno con la motrice color fucsia fluorescente che metteva in risalto la sigla della ditta quindi ne deduco che esso NON deve parcheggiare perchè distrae la vista e se il conducente è soggetto da attacco diuretico meglio che si metta un catetere per evitare di “stazionare” col camion/neon.
    Dulcis in fundo metterei i manifesti funebri che costantemente “infestano” i nostri muri rendendo il nostro sguardo soggetto a distrazione nel vedere se c’è qualche sfortunato conoscente tra essi (spesso accade che ai semafori la gente non parta al verde perchè distratta a leggerli rallentando il traffico)…. soluzione: evitate di morire (fate le corna va..)
    Chiudo questa parentesi leggermente ironica atta a sdrammatizzare un pelino la situazione passando a fatti oggettivi e soggettivi.
    Le vele o posterbus o camion pubblicitari, sono un mezzo come tanti che riporta una grafica, come le smart aziendali, come i teloni dei tir, come le insegne luminose delle attività ecc. e sono omologate, immatricolate a tassate a dovere!!
    Come qualche santo sopra ha scritto, esse aumentano la circolazione di moneta tra le piccole e medie imprese che non potendo usufruire di mezzi mediatici ormai monopolizzati dalle multinazionali gli permettono di poter dare risalto e incremento del fatturato che altrimenti non avrebbero, vi faccio un esempio pratico: un automezzo di media, costa al giorno “statico” circa 50 euro, prezzo che comprende tassa di pubblicità mantenimento dell’automezzo, tassa di occupazione del suolo pubblico, stampa del manifesto, affissione del manifesto e autista del mezzo (ho messo 50 come cifra ipotetica, data la carestia di soldi comune in tutt’italia cifre maggiori di solito si concludono con l’automezzo perennemente fermo e non noleggiato).
    Quindi io mi chiedo…. ma invece di rompere le pelotas a chi lavora e rende un servizio anche alle piccole imprese perchè non vi soffermate su altri problemi di viabilità (perchè in sostanza è quello il problema) o evitate di dire “paesaggio e immagine USURPATA” da questi mostri solo perchè coprono l’insegna del McDonalds che è patrimonio artistico???
    Molti comuni ovviano la cosa con decreti comunali “personalizzati” ma quasi tutti riescono a regolamentare bene la cosa (sono nel settore da quasi 10 anni quindi ne conosco abbastanza in tutto il centro-nord) quindi riflettete e meditate sopra, l’unica legge dovrebbe veamente essere presa in considerazione è la legge del buon senso, quella che fa in modo che i mezzi non stazionino limitando la segnaletica la visibilità della strada, quella fa si che se vedo un mezzo posteggiato fa si che non lo parcheggi accanto a lui per non riempire la zona di mezzi (le città sono grandi e spazio ce n’è a volontà), ma se dite di bandire o sequestrare mezzi che LAVORANO a gente che si fa un mazzo come un canestro per tirare a campare allora faccio tirare fuori a voi i soldi spesi per le rate dei mezzi e per il mantenimento della mia famiglia, come??? cosa??? non volte tirar fuori i soldi?? allora tirate dentro la lingua per cortesia.
    Saluto tutti e ringrazio tutti della pazienza e della sopportazione a leggere la mia dilungata considerazione.

    P.S.: Alla persona che dice che erano addirittura ancorati rammento che ha visto un carrello appendice pubblicitario non un camion vela, e stando alla legge esso PUO’ stazionare basta solo che abbia la motrice attaccata e in apposite piazzole per autotreni alias ….. ai lati della statale.
    Saluti

    Un lavoratore.

  22. Allora ho letto tutti i contenuti sopracitati e ad essere sincero non basterebbero 4 pagine di blog per approfondire l’argomento, quindi mi limito a commentare alcuni di voi in maniera sintetica.
    Ciò che risalta dall’inizio dei testi è l’illustrazione dei decreti legislativi in materia di pubblicità che “distrae” e rende pericolosa la guida….. stendiamo un velo pietoso su quest’affermazione; innanzitutto ad applicarlo alla lettera allora è più pericolosa una vetrina di un negozio in saldi no?? non è anche essa una pubblicità piena di colori e messaggi sul bordo di una strada?? nooooooooo???? ma che dico?!? quella è un’immagine sobria che NON distrae vero?? Soluzione: mettiamo le ruote ai negozi e alle vetrine che così non stazionano inducendoci in distrazioni pericolose.
    A seguire vengono i famosi parcheggi per autotreni e tir molto spesso ai lati di strade statali (strada statale = strada MOLTO frequentata da automobilisti passibili di distrazioni) stando alla legge da te citata dovremmo avere in Italia autotreni monocromatici senza aerografature ne teloni con marchi, stemmi e altro; ne vidi uno con la motrice color fucsia fluorescente che metteva in risalto la sigla della ditta quindi ne deduco che esso NON deve parcheggiare perchè distrae la vista e se il conducente è soggetto da attacco diuretico meglio che si metta un catetere per evitare di “stazionare” col camion/neon.
    Dulcis in fundo metterei i manifesti funebri che costantemente “infestano” i nostri muri rendendo il nostro sguardo soggetto a distrazione nel vedere se c’è qualche sfortunato conoscente tra essi (spesso accade che ai semafori la gente non parta al verde perchè distratta a leggerli rallentando il traffico)…. soluzione: evitate di morire (fate gli scongiuri va..)
    Chiudo questa parentesi leggermente ironica atta a sdrammatizzare un pelino la situazione passando a fatti oggettivi e soggettivi.
    Le vele o posterbus o camion pubblicitari, sono un mezzo come tanti che riporta una grafica, come le smart aziendali, come i teloni dei tir, come le insegne luminose delle attività ecc. e sono omologate, immatricolate a tassate a dovere!!
    Come qualche santo sopra ha scritto, esse aumentano la circolazione di moneta tra le piccole e medie imprese che non potendo usufruire di mezzi mediatici ormai monopolizzati dalle multinazionali gli permettono di poter dare risalto e incremento del fatturato che altrimenti non avrebbero, vi faccio un esempio pratico: un automezzo di media, costa al giorno “statico” circa 50 euro, prezzo che comprende tassa di pubblicità mantenimento dell’automezzo, tassa di occupazione del suolo pubblico, stampa del manifesto, affissione del manifesto e autista del mezzo (ho messo 50 come cifra ipotetica, data la carestia di soldi comune in tutt’italia cifre maggiori di solito si concludono con l’automezzo perennemente fermo e non noleggiato).
    Quindi io mi chiedo…. ma invece di rompere a chi lavora e rende un servizio anche alle piccole imprese perchè non vi soffermate su altri problemi di viabilità (perchè in sostanza è quello il problema) o evitate di dire “paesaggio e immagine USURPATA” da questi mostri solo perchè coprono l’insegna del McDonalds che è patrimonio artistico???
    Molti comuni ovviano la cosa con decreti comunali “personalizzati” ma quasi tutti riescono a regolamentare bene la cosa (sono nel settore da quasi 10 anni quindi ne conosco abbastanza in tutto il centro-nord) quindi riflettete e meditate sopra, l’unica legge dovrebbe veamente essere presa in considerazione è la legge del buon senso, quella che fa in modo che i mezzi non stazionino limitando la segnaletica la visibilità della strada, quella fa si che se vedo un mezzo posteggiato fa si che non lo parcheggi accanto a lui per non riempire la zona di mezzi (le città sono grandi e spazio ce n’è a volontà), ma se dite di bandire o sequestrare mezzi che LAVORANO a gente che si fa un mazzo come un canestro per tirare a campare allora faccio tirare fuori a voi i soldi spesi per le rate dei mezzi e per il mantenimento della mia famiglia, come??? cosa??? non volte tirar fuori i soldi?? allora tirate dentro la lingua per cortesia.
    Saluto tutti e ringrazio tutti della pazienza e della sopportazione a leggere la mia dilungata considerazione.

    P.S.: Alla persona che dice che erano addirittura ancorati rammento che ha visto un carrello appendice pubblicitario non un camion vela, e stando alla legge esso PUO’ stazionare basta solo che abbia la motrice attaccata e in apposite piazzole per autotreni alias ….. ai lati della statale.
    Saluti

    Un lavoratore.

  23. Alla frase: ” le piccole e medie imprese che non potendo usufruire di mezzi mediatici ormai monopolizzati dalle multinazionali..” rispondo:

    1) Google permette di fare pubblicita’ molto efficaci con i link sponsorizzati e comperando le parole chiavi. Mio fratello (che ha una piccola azienda) spende 400 euro al mese da alcuni mesi, in questo modo, ed ha praticamente avviato dal nulla la sua attivita’ (non inquinando e deturpando il paesaggio delle nostre bellissime citta’ storiche come invece fanno queste orribili vele pubblicitarie, insieme a tanti cartelli, ecc)

    2) Io personalmente lavoro in una tv satellitare, abbiamo oltre 4 milioni di nuclei familiari abbonati (avete capito che si tratta delle tv che potete vedere con il bouquet SKY) quindi almeno 12-15 milioni di spettatori che possono essere raggiunti da pubblicita’ che non costano gli spropositi di quelle della tv terrestre, ma si arriva anche a 50 euro a singolo spot!

    I nostri inserzionisti non sono solo le grandi aziende ma anche le medie, poi esistono cambi merce, ecc, per cui:

    non mi venite a dire che le ‘povere’ piccole e medie aziende non hanno i mezzi per fare pubblicita’!

    All’estero le vele pubblicitarie ci sono ma giustamente circolano’!! Avete le ruote e il motore?? CIRCOLATE!!!!

    Quella a tre ruote montate sui 50 cc sono VIETATE DALLA LEGGE (Direzione Gen. Motorizzazione Civile Italiana) e quelle a 4 vengono spesso posizionate ai margini della strada (i negozi sono DENTRO, coperti da macchine, marciapiedi e pedoni! per cui non distraggono), sulle curve, agli incroci, nei parcheggi pubblici (sempre scarsi nelle citta’!) per cui sono spesso irregolari, oltretutto vengono utilizzate in campagna elettorale (altra cosa VIETATA DALLA LEGGE)

    Ci sono tanti modi per lavorare e far lavorare, modi onesti e rispettosi del prossimo, dell’ambiente, del decoro, ecc e modi illeciti, rregolari ed irrispettosi delle cose di cui sopra. Basta solo scegliere, nella vita, da che parte si vuole stare. Purtroppo molti italiani scelgono la seconda ed e’ questo che sta facendo precipitare il nostro Paese in un abisso. Non e’ colpa sempre dei politici, ma nostra. Amche nostra. Soprattutto nostra. Cominciamo a rispettare le regole di base della convivenza civile e forse riusciremo a riempire il gap che ormai ci separa anche da paesi che sono sempre stati indietro ma che ormai ci salutano con la manina e ci guardano con sufficienza!! ed hanno ragione. Purtroppo.

    Saluti.

    1. Ciao Giammarco se ho capito bene una pubblicità su sky costa 50 euro per spot. Chi dovrei contattare per contrattualizzarela pubblicità ?

  24. Mi permetto di replicare:

    dici
    1) Google permette di fare pubblicita’ molto efficaci con i link sponsorizzati e comperando le parole chiavi. Mio fratello (che ha una piccola azienda) spende 400 euro al mese da alcuni mesi, in questo modo, ed ha praticamente avviato dal nulla la sua attivita’ (non inquinando e deturpando il paesaggio delle nostre bellissime citta’ storiche come invece fanno queste orribili vele pubblicitarie, insieme a tanti cartelli, ecc)

    rispondo…
    Prova a far pubblicità del tuo negozio di scarpe o del tuo alimentari in google e vedrai che fantastici risultati!
    Faccio presente che i negozi e le “botteghe” e i piccoli artigiani lavorano con la gente del suo paese o addirittura del quartiere, che se ne fanno di Google?? Soldi buttati inutilmente.

    dici…
    2) Io personalmente lavoro in una tv satellitare, abbiamo oltre 4 milioni di nuclei familiari abbonati (avete capito che si tratta delle tv che potete vedere con il bouquet SKY) quindi almeno 12-15 milioni di spettatori che possono essere raggiunti da pubblicita’ che non costano gli spropositi di quelle della tv terrestre, ma si arriva anche a 50 euro a singolo spot!

    rispondo..
    come sopra, con la differenza che è più facile vedere pubblicità di grandi marchi che di piccoli commercianti, quindi altri soldi buttati.

    dici
    Lavori in televisione satellitare.

    rispondo
    vendo soluzioni pubblicitarie come campagne promozionali, svendite e quanto altro possa permettere al mio cliente di raggiungere il massimo risultato e in tanti anni di esperienza il mezzo peggiore (SOTTOLINEO solo per le piccole imprese) sono proprio gli spot televisivi e radiofonici.
    Dico ciò in quanto io per primo ne trarrei vantaggio nel vendere spot e altro, ma mio malgrado li sconsiglio ai miei clienti dopo aver appurato con dati alla mano l’inefficacia del risultato.

    dici…
    All’estero le vele pubblicitarie ci sono ma giustamente circolano’!! Avete le ruote e il motore?? CIRCOLATE!!!!

    rispondo…
    rileggiti bene il mio post in cui cito smart e altro.

    dici..
    Quella a tre ruote montate sui 50 cc sono VIETATE DALLA LEGGE (Direzione Gen. Motorizzazione Civile Italiana) e quelle a 4 vengono spesso posizionate ai margini della strada (i negozi sono DENTRO, coperti da macchine, marciapiedi e pedoni! per cui non distraggono), sulle curve, agli incroci, nei parcheggi pubblici (sempre scarsi nelle citta’!) per cui sono spesso irregolari, oltretutto vengono utilizzate in campagna elettorale (altra cosa VIETATA DALLA LEGGE)

    rispondo…
    so bene dell’illegalità di apetti ed altri tipi di vetture non ad uso speciale e concordo le motivazioni del decreto.
    Sull’ubicazione dei negozi… bhè… non so dove abiti tu, ma in TUTTE le città i negozi sono a VISTA STRADA (visto che citi google saprai che ha un motore di ricerca immagini, se ci metti come parola chiave negozio ti si fiondano addosso centinaia di immagini che non li ritraggono dietro una trincea come dici, ANZI… basterebbe che guardi fuori dalla finestra per farti un’idea di quanto errata è questa informazione.
    Piccola precisazione sui marciapiedi: non ho mai visto un Posterbus sul marciapiede o sulla strada, chi lo fa commette un errore in quanto come dicevo sempre sopra al post precedente basterebbe un po’ di buon senso e trovare una piazzola adibita a parcheggio per i mezzi.

    dici…
    Ci sono tanti modi per lavorare e far lavorare, modi onesti e rispettosi del prossimo, dell’ambiente, del decoro, ecc e modi illeciti, rregolari ed irrispettosi delle cose di cui sopra. Basta solo scegliere, nella vita, da che parte si vuole stare. Purtroppo molti italiani scelgono la seconda ed e’ questo che sta facendo precipitare il nostro Paese in un abisso. Non e’ colpa sempre dei politici, ma nostra. Amche nostra. Soprattutto nostra. Cominciamo a rispettare le regole di base della convivenza civile e forse riusciremo a riempire il gap che ormai ci separa anche da paesi che sono sempre stati indietro ma che ormai ci salutano con la manina e ci guardano con sufficienza!! ed hanno ragione. Purtroppo.

    rispondo…
    Sono pressoche daccordo con te su quanto esprimi in questo testo e converrai con me che se si spostasse la questione in ambito politico poi ne verrebbe un odissea, ma vedi a volte bastano poche cose, pochi ragguagli per il quieto vivere e ti cito un’esempio:
    In una città di mia conoscenza c’era un posto perennemente affollato di Posterbus (anche 7/8 insieme) che hanno fatto prendere la decisione dal sindaco di prendere provvedimenti drastici; non lo biasimo pur essendo del settore penalizzato, basterebbe solo (sempre come citavo sopra) che il buon senso prevalga semplicemente cambiando zona se li già c’è un mezzo piazzato rendendo più sobrio il tutto e permettendo a noi di lavorare, quindi non si faccia sempre di tutta un erba un fascio, ma a volte sono le minoranze che affondano la collettività.

    In conclusione, se si lavora con moderazione e raziocinio i posterbus non sono assolutamente i mostri obrobriosi che ci deturpano il paesaggio coprendo le schifezze architettoniche di complessi industriali che nemmeno la walt disney sarebbe stata capace di progettare, e credetemi che ci sono ben altre cose che deturpano le città MOOOOOOLTO prima dei Posterbus.

    Grazie Gianmarco per la risposta, ho sempre piacere di confrontare opinioni differenti e di commentare argomenti che ci tangono da vicino.
    Saluti

  25. Salve a tutti, inanzitutto mi fà molto piacere che vi siano dei siti internet dove si possa parlare e confrontarsi su un’argomento così interessante come la pubblicità che è stata ed è un settore dove come legale tributarista affronto e studio ogni giorno.
    Fatta questa premessa cercherò di essere succinto, ma data la mole e la variegarietà del tema trattato forse peccherò di mancanza di completezza.Ma andiamo con ordine:

    Mi sono pervenute numerose segnalazioni da parte di amministratori locali e cittadini(che ho anche potuto constatare con i miei occhi), relative a circolazione di veicoli pubblicitari parcheggiati, anche per lunghi periodi, su aree pubbliche e private.
    Tali forme di pubblicità hanno incontrato notevoli difficoltà di assoggettamento all’imposta di pubblicità in quanto i titolari asseriscono di aver assolto il tributo presso il Comune di residenza dell’azienda espositrice(ovvero dove vi sia la sede legale) con ciò ritenendo soddisfatta la pretesa tributaria e, quindi, legittima la circolazione dei veicoli o la collocazione dei carrelli pubblicitari in tutti i Comuni, senza la necessità di ulteriori adempimenti.
    Premesso che la questione è già stata oggetto di decisione da parte di talune Commissioni tributarie con esiti purtroppo contraddittori, si ritiene opportuno cercare di individuare un percorso per procedere all’approccio della “querelle” in modo sistematico e il più aderente alla previsione
    normativa astratta essendo non specificatamente prevista –nel quadro giuridico di riferimento–la fattispecie in discorso.
    Per inquadrare il fenomeno conviene partire dall’analisi dell’art. 13, commi 1 e 2 D.lgs 15 novembre 1993 n. 507 da cui si evince che: “Per la pubblicità visiva effettuata per conto proprio o altrui all’interno e all’esterno dei veicoli in genere (. . .omissis..) di un privato, è dovuta l’imposta sulla pubblicità in base alla superficie complessiva dei mezzi pubblicitari installati su ciascun veicolo e con le modalità previste dall’art. 12, comma 4.
    Inoltre, per la pubblicità effettuata con” veicoli adibiti ad uso privato l’imposta è dovuta al Comune in cui il proprietario ha la residenza anagrafica o la sede” indipendentemente se il messaggio pubblicitario viene fruito in più Comuni ove l’autoveicolo si trovi a circolare. In tal caso, il legislatore ha fissato degli obblighi predeterminati di legge a carico del soggetto passivo data la difficoltà “anche logistica” di far pagare l’automezzo in ogni Comune ove questo si trovi a circolare.
    Trattandosi poi di pubblicità effettuata all’esterno dei veicoli in genere, trovano applicazioni le maggiorazioni del 50%(da 5,5 a 8,5 mq) e del 100% (per le superfici maggiori di 8,5 mq). Qualora la pubblicità venga effettuata in forma luminosa od illuminata (cd per luce indiretta) la tariffa è maggiorata del 100%.
    Alla luce di quanto esposto, sembra corretto ritenere che per la pubblicità effettuata con autoveicoli “a vela” specificamente omologati a tale scopo, l’imposta sia dovuta al Comune in cui il proprietario ha la residenza anagrafica o la sede, in quanto ogni altra prospettazione non ha alcun sostegno giuridico anche se il veicolo si trovi a circolare in comuni diversi visto lo scopo a cui è preordinato.
    L’accertamento e il controllo da parte del corpo PM è limitato unicamente ad acclarare che il titolare del veicolo abbia corrisposto realmente il tributo nel Comune di residenza con l’esibizione (obbligatoria ex-lege ) della relativa ricevuta di pagamento che contenga i dati identificativi del veicolo.
    Naturalmente se tale veicolo sosti in un area che possa creare pericolo per la viabilità stradale dovrà esser fatto presente al corpo di polizia municipale la violazione ex art. 23 Dlgs 285/1992 c.d.s e alle norme d’attuazione del cds che stabiliscono le distanze minime dalle intersezioni stradali per i veicoli in genere.

    ———————————————————————————————————————
    B) In diversa ipotesi si versa per i carrelli pubblicitari e strutture semoventi collocate a suolo. Normalmente tali mezzi pubblicitari vengono posizionati ai margini delle strade e su aree pubblicheo private per periodi limitati nel tempo e con la possibilità di variare il messaggio pubblicitario.
    La fattispecie ora esaminata si differenzia evidentemente dall’ipotesi sopra esaminata (pubblicità con veicoli circolanti), in quanto non si tratta di veicoli circolanti in senso tecnico, ma di vere e proprie forme di pubblicità stazionante—INDIPENDENTEMENTE DAL PERIODO PIU O MENO LUNGO- in particolari luoghi con l’evidente intento di diffondere il messaggio pubblicitario al pari di un qualsiasi altro mezzo pubblicitario.
    Da ciò ne derivano alcune considerazioni:
    A) non ha rilevanza che il carrello abbia o meno la targa in quanto il fatto attiene esclusivamente alle modalità di trasferimento del mezzo scelta dal proprietario.
    B) all’atto dello stazionamento non si riversa nell’ipotesi di stazionamento con veicolo circolante , visto che questo per sua natura da dinamico diventa statico non essendo intrinsecamente un veicolo.
    C) non ha rilevanza che il carrello sia collocato su una proprietà privata purchè la pubblicità sia percettibile da luoghi pubblici (ex art 5 Dlgs 507/1993).
    D) il proprietario del carrello pubblicitario, prima di procedere alla sua installazione, deve chiedere l’autorizzazione per l’impianto pubblicitario temporaneo edeve presentare la dichiarazione di cui all’art. 8 del Dlgs 507/1993 con tutti gli elementi necessari per la corresponsione del tributo come ad esempio: la superficie pubblicitaria, il tipo di pubblicità, gli estremi del mezzo, la durata, etc..
    E) in mancanza di dichiarazione la pubblicità si presume esposta dal 1 Gennaio dell’anno in cui è stata accertata (art. 8, comma 4 Dlgs 507/1993).
    G) Ove vi sia un verbale di accertamento contestuale della Vigilanza Urbana per la violazione dell’art. 23 c.d.s. andranno anche effettuate delle copie da tenere come documentazione in caso di eventuale contenzioso.
    H) Consiglio di proporre all’amministrazione comunale d’appartenenza un’idonea norma ad hoc all’interno del proprio regolamento Comunale volta a disciplinare tale situazione inibendo così ai soggetti di esporre carrelli pubblicitari se non autorizzati dall’ufficio tecnico preposto di concerto con il comando di polizia municipale e sulla base della cd “discrezionalità tecnica” rispettando le norme cogenti di cui all’art 23 Dlgs 285/1992, invertendo la consuetudine della scelta della collocazione del carrello a piacimento del soggetto privato a discapito della sicurezza stradale.Nulla vieta di esporre la pubblicità lungo le strade, l’importante è che si rispettino le norme cogenti ed i vincoli dedodtti dall’amministrazione comunale
    I Ricordo che tali esposizioni di pubblicità “fai da –te” creano un grave nocumento ai Comuni e di riflesso alle società che hanno in concessione tale tributo, depauperando l’amvbiente urbano e il territorio circostante e creando dei rischi alla viabilità stradale.
    Pubblicità si, ma nei crismi della legalità.
    studiotributario07@email.it

    1. Buongiorno Roberto,
      con quasi un anno di ritardo leggo questo Blog.
      Intendendo gestire come seconda attività un servizio di pubblicità tramite biciclette con vela (70×100) nei centri urbani dove la circolazione di biciclette è ammessa; è possibile gestire il servizio per terzi?
      I carrelli per le bici sono assimilabili a quelli per la circolazione stradale?

      La ringrazio per la disponibilità e colgo l’occasione per salutare Lei e Alessandro

  26. Roberto, come hai potuto notare dai miei precedenti messaggi concordo con te su tutta la linea, ma sono meno morbido sui posterbus: se vengono lasciati fermi poco importa che abbiamo una motrice o le renne che li trainano: costituiscono pubblicità temporanea bella e buona.

    Per quanto riguarda le sentenze poi… Purtroppo non possiamo quasi più fare affidamento alle sentenze di primo grado. Le commissioni tributarie esplodono di ricorsi. Non hanno manco tempo a leggersi deduzioni e controdeduzioni per intero. E così siamo arrivati al punto in cui, bene o male, conviene fare ricorso su tutto. Male che vada io che mi sono preso una multa mi ritroverò in più a pagare l’avvocato: tanto le spese nel 99% dei casi le compensano. E sai bene anche tu, se ti occupi di contenziosi di questo genere, che al di là della preparazione che puoi avere e dimostrare, ormai sostenere ricorsi di pubblicità è come giocare a pari o dispari: 50 la va e 50 la spacca. Perchè siamo arrivati a questo punto?

    Perchè il tutto si basa su un decreto del 1993, letteralmente mortificato da tonnellate di modifiche, rattoppi, chiarimenti, rimodifiche, annullamenti, reistituzioni di ciò che era stato annullato. In questo caso è la legge che è un colabrodo, perchè si riferisce ad una materia che è cambiata troppo in poco tempo.
    Riformare la legge, con l’aiuto di un team di professionisti e alla luce di tutta l’esperienza che ormai è stata acquisita in questo campo, è l’unica alternativa per sistemare un po’ le cose.

    Il caso di questa discussione è emblematico di quanto ho appena esposto. Quattordici anni senza avere chiarimenti o risoluzioni a livello ministeriale con il risultato che per la strada ci sono vigili, comuni, concessionari e agenzie di pubblicità che si scannano per un camioncino con due manifesti sopra.

    Forse sarebbe più corretto dire che i camion vela sono A-legali. Nemmeno la legge sa bene dove collocarli perchè ai tempi non sono stati presi in considerazione: non tanto per incuria, ma perchè non erano un fenomeno diffuso come ora. Cosa ci lamentiamo poi se ce li troviamo ovunque e non paganti?

    Cosa ne pensate?

  27. Secondo me queste vele pubblicitarie, posterbus, mini-vele, ecc sono tutte orripilanti e contribuiscono a degradare le nostre citta’ e le nostre strade, pertanto io le punirei molto decisamente, cosi’ come anche tutta la pubblicita’ illegale e abusiva, in modo da debellare questo fenomeno, che a quanto ho potuto notare, affligge il nostro paese, mentre all’estero (almeno nei paesi civili) e’ sconosciuto.

    A NY ho visto una sola vela pubblicitaria, ma in movimento. Ferma..come qui, nessuna!!

    Oggi mi e’ capitato di vedere addirittura un enorme posterbus (a Roma, zona centro) parcheggiato per meta’ (la motrice) su un marciapiede…tremendo!

    A roma sta proliferando la pubblicita’ abusiva, con qeusto o altri mezzi. Da una parte si sono vietati i cartelloni 6 x 3, ma di notte ci sono bande di extracomunitari (pagati siciramente da Italiani) che piantano con il cemento cartelli abusivi ovunque!

    Roma e’ diventata una giungla in cui domina l’illegalita’ e il degrado.

    1. per la signorina benpensante !!!!!!!!!potrei dire che il degrado di una città dovrebbe basarsi su altre cose e non solo sulle vele orripilanti(che termini) io di orripilante, quando vengo a Roma, vedo solo lo schifo che c’è in terra :cacche di cani e anche di persone ,cicche di sigarette,cartacce,bottiglie di alcolici e lattine lasciate dove capita e per la puzza di immondizia non si respira.Allora cosa è orripilante!!!!Certo ,non tutti rispettano le leggi.Ma i comuni non sono da meno.Se così fosse non ci sarebbe niente fuorilegge,perchè ci sono leggi che non sono mai state rispettate da parte loro,come quando si fece il piano generale degli impianti pubblicitari:quale comune lo ha rispettato,sono stati assegnati gli spazi pubblicitari a chi ne faceva richiesta.Non mi sembra.Orripilante:una volta avevo una bull terrier bellissima e spesso quando passavo per strada delle persone che non possedevano specchi in casa ,dopo che eravamo passate e rivolte alla mia cagnolina dicevano :quel cane è orripilante, al che un giorno mi ero stancata mi girai e dissi a delle ragazze piuttosto bruttarelle:se provate a guardarvi allo specchio non siete certo più belle della mia cagnolina e certamente meno educate.Quelle scorfane si vergognarono come ladre e se ne andarono senza replicare.Però anche Gesù disse di non guardare la pagliuzza nell’occhio di altri ma la trave nei nostri.Con questo ho detto tutto.Anzi no,nelle grandi città la pubblicità è sui grandi impianti,coprono addirittura parte di grattacieli e sicuramente sono autorizzate dai comuni,certo che non ci sono vele, chi le vedrebbe,città grandi grandi impianti.Comunque se ci fosse più accordo tra le parti sicuramente si risolverebbero molti problemi.Grazie di tutto

  28. Scusa Alessandro… Ma… Chi ha dimostrato che la pubblicità in movimento è più efficace di quella ferma e come soprattutto? :)

  29. Perché non usare maggiormente gli spazi liberi dei mezzi pubblici?

    Potrebbe contribuire un po’ al sostentamento del servizio, abbellirebbero i mezzi piuttosto obsoleti e libererebbero dalla pubblicità esterna.

    Tra l’altro mi pare sia dimostrato che la pubblicità in movimento è più efficace di quella ferma…

  30. Per prima cosa grazie a francesco che difende la categoria!
    Per seconda cosa ho visto che a Roma le mini vele sono parcheggiate anche in centro ed effettivamente questo (soprattutto in una città d’arte) non è accettabile. Tuattavia se io in zona industriale o commerciale (vedi grandic entri commerciali etc.) metto una vela di certo non deturopo il paesaggio e le zone artistiche della città. Come dicevo esiste già una suddivisione delle città in zone basterebbe che venissero rispettate le zone centrali, artistiche e paseaggistiche.
    Infine qualcuno ha scritto che i mezzi sono pericolosi perché troppo leggeri, per rispondere vorrei dirgli: scusa ma secondo te i periti della motorizzazione sono tutti scemi e incapaci? no perché se loro omologano il mezzo tu non puoi dire niente perché vuol dire che rientrano nei parametri di legge.

  31. Vorrei dire a Martina Vecce (se è lei che scrive visto che ho seguito il link sul suo nome e porta al suo blog) due cose:

    1) le vele pubblicitarie sono brutte, ovunque, in centro storico ma anche in campagna. Almeno secondo il mio parere.
    Io per andare dai miei genitori in provincia di Roma percorro delle strade immerse nel verde..ovvero che potrebbero essere immerse nel verde invece, ad ogni incrocio, curva o pezzo in cui le macchine rallentano vengono piazzate e lasciate per anni delle maxi vele ..orripilanti!!

    All’estero hanno maggiore considerazione per il paesaggio e il decoro, solo qui siamo capaci di farci accecare dai soldi non guardando in faccia a nessuno, deturpando l’ambiente e le città in nome di cosa? del commercio..in nome del commercio viene permesso tutto..tavolini (almeno a Roma) che ricoprono i marciapiedi tanto che non si passa piu’, gazebo costruiti dai ristoratori su vie bellissime come Via Veneto solo per allargare i loro ristoranti ..che non pagano nemmeno l’ICI ma solo il suolo pubblico come se fosseros emplici tavolinetti all’aperto..insegne pubblicitarie ovunque ..insomma l’Italia è una giungla, in questo come in tanti altri settori.

    Seconda cosa, non so chi abbia scritto che “i mezzi sono pericolosi perché troppo leggeri” dipende quali, le mini-vele montate sugli ape da 50 cc per esempio a quanto so io non vengono omologati con la parte pubblicitaria sopra ma quella viene montata dopo visto che la Motorizzazione si è espressa scrivendo che i ciclomotori a tre ruote non possono essere usati per usi speciali incluso quelli pubblicitari!

    I camion – vela non so se sono leggeri o meno, ho letto che qualcuno ne ha visti di piantonati con dei tiranti, forse peer non farli muovere o volare a causa di vento forte, non so..sinceramente non mi sembra il problema su cui focalizzarsi, ma magari sbaglio.

    Ma lei che è del PD e dovrebbe difendere gli interessi dei cittadini e della collettività come mai prende tanto a cuore le sorti di queste vele pubblicitarie’ Ha una società di vele?

    Saluti.

  32. scusi ma perché chi ha società di vele e/o lavora nel settore della pubblicità pagando tasse su tasse non è un cittadino?
    Poi se lei legge io ho parlato di zone commerciali (esempio centri commerciali) e zone industriali dove non c’è nessun paesaggio da difendere e deturpare ma semplicemente molto passaggio di auto, capannoni e industrie, non bellissimi scorci di paesaggi.
    Ho anche detto che a Roma ho effettivamente visto degli atteggiamenti secondo me incomprensibili (come le vele dietro la rinascente)
    Detto questo si lavoro in una società proprietaria di vele pubblicitarie e come ho già spiegato in un post precedente nella mia città c’è un regolamento della giunta comunale che autorizza le vele e divide la città in settori dove si può e dove non si può sostare.
    le assicuro che dove ci sono centinaia di strutture portanti di manifesti 6×3, decine di Tir parcheggiati uno accanto all’altro, depositi d’auto e quant’altro le vele fanno tutto meno che deturpare la vista.

    Infine siccome me ne occupo io in prima persona le posso assicurare che i camion vela vengono prima modificati e poi omologati come tali alla motorizzazione che è a conoscienza delle modifiche effettuate, se poi qualche furbo fa le cose abusivamente non lo so però a regola la motorizzazione deve autorizzare la circolazione del mezzo già modificato.

    Volevo aggiungere che pochi mesi fa sono stata a Berlino, nella civilissima Germania e le possso assicurare di aver visto addirittura dei carrelli 6×3 fermi in sosta sul ciglio della strada. Quindi all’estero le vele ci sono e funzionano.
    Negli Stati Uniti poi le città sono tutte un neon di insegne luminose, a San Francisco si mangia per la strada tranquillamente e i vari chioschetti hanno qualche tavolino sui marciapiedi, non mi sembra che sia molto diverso…

    Infine sono sicura che lei parla da persona esasperata da atteggiamenti barbari che a suo avviso degradano la sua città (sono sicura che nel 99% dei casi ha anche rgione) ma non si può generalizzare come fa lei, perché questo è un’atteggiamento sbagliato.
    Anche perché come le ripeto ci sono zone dove le vele non danno nessun disturbo, basta rispettare gli altri.

  33. Perchè rompete le scatole a chi hai investito nell’acquisto della vela pubblicitaria, nell’omologazione, nel gancio traino dell’automobile, nell’assicurazione, nelle tasse pubblcitaire, nel personale adibito, nelle stampe, ecc… ecc…
    chi si lamenta, quasi sempre è un impiegato che nella vita ha scelto di non investire e rompe le scatole chi nella vita giorno dopo giorno lotta per portare, ONESTAMENTE, la classica pagnotta a casa.
    Grazie, saluti

  34. Per Alessandro perché la pubblicità sui mezzi pubblici è praticamente un monopolio e oltre a costare moltissimo non è molto utile come dici te.

  35. Per prima cosa buon giorno a tutti, per la prima volta mi collego a questo sito ho letto le opinioni un pò di tutti e volevo esprimere la mia opinione sulle vele pubblicitarie!Io ne ho 2 queste vele per la mia azienda sono un settore marginale visto che mi occupo di tanto altro. Mi trovo daccordo con i miei colleghi che difendono il settore visto che a mio avviso questo enorme problema evidenziato da alcuni di voi è solo la punta di un aisberg di lavori discutibili che vengono fatti in Italia. Noi lavoriamo, questa è la cosa principale sicuramente non sono il massimo del decoro ambientale ma vi siete guardati i lati di tutte le strade d’italia? Quanti cartelli pubblicitari vedete? Ve lo dico io milioni, uno attaccato all’altro quelli non li vede nessuno? Non distraggono gli automobilisti? Non sono a volte orribili in quanto forma e struttura?
    Eppure quanti ce ne sono? Quante tasse vengono versate per mantenere comuni provincie e A.N.A.S?
    Allora non prendetevela con noi ma con chi formula leggi convenienti per loro e non demonizzate le vele! Scusate per il mess lungo!

  36. Caro Claudio, intervengo solo per dirti che qui non si demonizza nessuno in particolare. Personalmente ho fatto un ordine del giorno contro tutte le pubblicità abusive distribuite sul territorio.
    E’ necessario un maggiore controllo in tutti i sensi, perché finora questo è un campo che ha ricevuto ben poca attenzione (non solo nei confronti dei camion vela).

    maggiori controlli dovrebbero essere richiesti con forza soprattutto da quelli che lavorano onestamente, seguendo le normative vigenti, che vengono continuamente danneggiati da chi lavora in maniera disonesta.

  37. Buongiorno a tutti,
    la mia domanda è rivolta all’avvocato tributarista, Roberto.
    Caro Roberto, in virtù della tua preparazione in ambito pubblicitario vorrei avere delucidazioni circa la normativa che regola il comparto pubblicitario con uso di mezzi a motore. Nel caso specifico, vorrei conoscere la normativa relativa alla sosta ed alla circolazione di Ape 50, ammesso che quest’ultima sia una pratica legale e non soggetta a sanzioni. Inoltre, ammesso che che le tasse ai comuni siano dovute(su questo avrei i miei dubbi, visto che sarei io il concessionario dello spazio e già pago la cosidetta tassa di circolazione per l’occupazione del suolo pubblico, a chi bisogna fare riferimento per conoscere i tabellari per rendere gli eventuali corrispettivi ai comuni?
    Ringraziando per la diponibilità con l’occasione gradisci distinti saluti.

  38. Cito da articolo apparso su Italia Oggi di Venerdì 16 novembre 2007

    Pubblicità sui bus in sosta sempre autorizzata

    Corte di cassazione.

    La collocazione di cartelli pubblicitari su autocarri in sosta nel centro abitato deve essere espressamente autorizzata dal sindaco. E serve licenza anche se il veicolo viene parcheggiato in area privata con visibilità allargata alla strada pubblica.

    Lo ha evidenziato la Corte di cassazione, sez. II, con la sentenza n. 13842 del 13 giugno 2007. L’apertura o la promozione di un esercizio commerciale vengono spesso pubblicizzati sul territorio urbano con i classici camion poster che vengono parcheggiati in prossimità di zone molto frequentate. Questa pratica deve però essere autorizzata dal comune e i veicoli regolarmente ammessi alla circolazione stradale. Nel caso esaminato dal collegio un esercente è stato sanzionato per aver parcheggiato il poster bus senza l’autorizzazione comunale per la pubblicità. Contro questa misura punitiva l’interessato ha quindi proposto ricorso al giudice di pace che ha confermato la multa. E anche la Corte di cassazione ha ritenuto corretta questa decisione. L’esposizione di un autocarro pubblicitario nel centro abitato richiede l’autorizzazione comunale come per ogni altra collocazione di impianti promozionali in città. L’accertata collocazione di cartelli pubblicitari su autocarro in sosta per più giorni su strada privata in vista di area pubblica, specifica la sentenza, è riconducibile alla previsione del dlgs n. 285/1992, art. 23 cds, comma 4.

    Questa disposizione prevede infatti che «la collocazione di cartelli o altri mezzi pubblicitari lungo le strade o in vista di esse è soggetta in ogni caso ad autorizzazione da parte dell’ente proprietario, non distinguendo a tal fine le concrete modalità di collocazione di tali mezzi, che, in effetti, può essere operata in svariate forme, quale quella appunto accertata nella specie, con l’installazione di cartelli pubblicitari sui lati e sul retro di un autoveicolo lasciato fermo per più giorni su area privata, in vista di strada pubblica».

    In buona sostanza, attrezzare un camion con un pannello pubblicitario e lasciare in sosta questo veicolo al bordo di una strada può essere un facile strumento per tentare di aggirare la previsione normativa sulla disciplina degli impianti pubblicitari. E non sana l’irregolarità di questa installazione l’aver eventualmente assolto al pagamento della tassa locale sugli impianti pubblicitari. In ogni caso occorre l’autorizzazione dell’ente proprietario della strada.

  39. Buonasera a tutti,
    Secondo me il giudice di pace ha sbagliato a confermare la multa, perchè il
    decreto leglislativo n. 507 del 15 novembre 1993.
    recita: Art. 13 “pubblicità effettuata con veicoli”
    comma 2.
    Per i veicoli adibiti ad uso pubblico l’imposta è dovuta al comune che ha rilasciato la licenza di esercizio; per i veicoli adibiti a servizi di linea interurbana l’imposta è dovuta nella misura della metà a ciascuno dei comuni in cui ha
    inizio e fine la corsa; per i veicoli adibiti ad uso privato l’imposta è dovuta al comune in cui il proprietario del veicolo ha la residenza anagrafica o la sede.
    Quindi pagate le tasse pubblicitarie, omologato il mezzo per affissioni pubblicitarie e pagate le altre tasse di: bollo auto, revisione mezzo, assicurazione ecc….
    Si avrà pure il diritto/dovere di imbrattare il proprio mezzo senza sporca la città e cercare di recuperare qualche cosa per poter pagare le tasse.
    Cosa ne pensa avvocato?

  40. Giuseppe…
    In primo luogo sarebbe più di un giudice ad essersi sbagliato perchè stiamo parlando di corte di
    cassazione.
    Poi…
    L’articolo che citi tu si riferisce giustamente a veicoli utilizzati per il loro REALE scopo: un veicolo serve per circolare.
    La sentenza si riferisce a uno di quei classici casi di cui stiamo dibattendo noi dove il veicolo è un pretesto per ovviare alle autorizzazioni della pubblicità ed ha quindi lo scopo di PIAZZARE un cartello temporaneo su un supporto a 3 o più ruote.
    In sostanza la sentenza utilizza proprio il buonsenso della logica, perseguendo lo scopo per cui il veicolo è stato parcheggiato: aggiungere un cartello temporaneo senza autorizzazioni col pretesto che esso sia attaccato ad una base mobile.

  41. Caro Avvocato,
    Grazie per la risposta. Se è possibile un altro chiarimento.
    Ma se a tutto quelle tasse che ho menzionato nel msg. precedente, si aggiunge pure di parcheggiare il mezzo sulle classiche strisce blu e di pagare la sosta, io non sono libero di lasciare il mezzo lì per tutto il tempo che mi è consentito?

    Secondo me, le autorizzazioni comunali per gli spazi pubblicitari fissi servono, per il semplice fatto che: si imbrattano i muri, si sporca la città, si ha un impatto ambientale forte, ecc… ecc…
    per questo è giusto che venga autorizzato dagli organi competenti (anche se poi di fatto ce lo possiamo dire che non è così, ad esempio in Sicilia si autorizzano solo gli amici degli amici, noi poveri onesti cittadini dobbiamo giorno dopo giorno inventarci il lavoro e lottare contro tutto e tutti per sudarci un minimo di pagnotta e soprattutto pagare le tasse).

    Perché caro avvocato deve sapere che chi possiede una o più vele pubblicitarie, come me, è solo un povero disgraziato che essendo così piccolo da non potersi permettere sia economicamente che politicamente gli impianti megagalattici che siamo abituati a vedere nelle città, si è dato da fare diversamente. Impianti pubblicitari tra l’altro gestite dalle S.p.A. che a capo fanno i soliti grandi nomi di imprenditori italiani che conosciamo nel mondo della finanza, del calcio, della politica ecc… e che certamente non si mettono a giocare spostando qua e la una vela, ma pianificano campagne pubblicitarie nazionali di fior di milioni di euro su spazi pubblici e impianti fissi (ad esempio, 12×3, 6×3, grandi formati, stendardi, ecc…).
    La verità è solo questa. Grazie.

  42. Caro Giuseppe
    Intanto non sono avvocato, ma un “povero disgraziato” che fa tutt’altro lavoro e questa mi sembra una premessa

    importante per ciò che ti scriverò di seguito.
    Ti rispondo senza scendere nel dettaglio di ciò che tu chiedi in primo luogo perchè ci vorrebbero pagine di

    spiegazioni e poi perchè dal tono che usi mi sembra di capire che tu, come tanti cittadini onesti, sia piuttosto

    esasperato da una situazione dove si paga, si paga e infine si continua a pagare e basta.
    Ovviamente ci sono considerazioni che fai che condivido, come:
    – il peso fiscale di tutta una serie di tasse che gravano sulle spalle di chi è onesto e non così “furbo” da

    riuscire ad eluderle: la tua categoria, se ti può consolare, è costituita da parecchi milioni di persone, credimi;
    – il cattivo gusto di alcune pubblicità obbrobriose: qui poco importa che siano fisse o mobili direi;
    – la realtà di piccole aziende schiacciate dalla concorrenza dei colossi del settore: triste ma vero. Chi più avverte il peso fiscale è sempre il più piccolo.
    Detto questo, però, mi permetto di farti notare che:
    – Ci sono ditte che possiedono svariate decine di posterbus.
    – Le tasse se dovute vanno pagate tutte da tutti coloro che devono pagarle.
    – Pagare un’imposta non ti esonera mai dall’assolvimento di altri doveri e/o imposte: esempio pagare il suolo pubblico non esenta il pagamento della pubblicità (se dovuta).
    – Avere la coscienza di ammettere la propria ignoranza e chiedere a chi di dovere, PRIMA di fare le cose, spesso evita molti problemi, nonchè molte sanzioni e molti contenziosi.
    – Lamentarsi del peso fiscale aiuta l’animo ma non il portafoglio.
    – Additare le ingiustizie (chi non paga e dovrebbe pagare) è legittimo, ma non è pertinente al problema di cui stiamo discutendo.
    – Il mondo della Finanza e degli Enti Pubblici è pieno molto più di quanto pensiamo di gente competente, che fa il proprio lavoro e lo fa anche molto bene, ma emerge sempre e solo ciò che non va (del resto perchè lamentarsi se le cose funzionano?).
    L’importante è non fare di tutta un’erba un fascio, rischiando di svalorizzare anche coloro che invece operano bene.
    Ribadisco comunque la mia vicinanza al tuo malcontento.

  43. Chiedo scusa, per averti definito avvocato o aver utilizzato un tono forte, quasi da maleducato.
    Credimi la mia o la nostra piccola ditta è così disperata e così arrabbiata con il mondo per tutti i soprusi e le ingiustizie che abbiamo incontrato che adesso non riusciamo più a distinguere il bene dal male o gli onesti dai disonesti.
    In 5 anni di attività abbiamo visto situazione così scandalose, in particolar modo negli uffici pubblici, che verrebbe voglia di far succedere una rivoluzione.
    Avevamo pensato di contattare striscia la notizia o le iene per le cose assurde che ci sono successe girando per gli uffici tecnici dei vari comuni.
    Solo un esempio, avevamo presentato un pratica di autorizzazione per un tabellone a led a messaggio variabile su un distributore di benzina e ce stato negato, anche usando toni forti da dirigenti del comune. Oggi lo stesso con le stesse caratteristiche, tutto uguale, si trova collocato su un suolo pubblico in una piazza principale di quella città (tra l’altro il nostro era pure in periferia) senza nessuna autorizzazione. La mafia in Sicilia è pure questa non è solo chi fa le stragi o chi chiede il pizzo.
    Aggiungi il fatto che ogni giorno c’è una nuova tassa da pagare e poi capisci perché la gente è disperata.
    Ritornando al nostro discorso delle vele pubblicitarie, io posso essere d’accordo con te, ma il problema è che se la presento io una richiesta o un piccola ditta come la mia ti viene negata se a presentarla è una S.p.A. affermata sono i vigili stessi che ti aiutano a posizionarla.
    Questa è la Sicilia e forse l’Italia.

  44. L’Italia, nessuna regione esclusa, è piena di persone coraggiose come te che hanno ancora la forza di provare a fare qualcosa e intraprendere attività. Con tanto di cappello. Mi rendo conto che nella tua posizione denunciare un abuso del genere non farebbe che ritorcersi proprio contro chi lo denuncia. Però tieni duro, non mollare. La tua regione in particolare ha sofferto molto e continua a soffrire, ma le persone oneste non devono mollare a tutti i costi.

  45. Grazie di cuore, per le belle parole.
    La Sicilia io credo meriti una considerazione a parte, non ho mai vissuto fuori dalla Sicilia ma credo, con un dolore al cuore, che qui sia diverso dal resto d’Italia.

    Sono orgoglio di essere siciliano, ma forse come diceva turati per il socialismo “sarebbe bello il socialismo se non ci fossero i socialisti” credo che lo stesso detto può essere usato per definire la sicilia sostituendo socialismo e socialisti con sicilia e siciliani.

    Presentare una pratica ed avere l’autorizzazione, nel giro di poco tempo, sarebbe qualcosa di fantastico, anche a rotazione prima la mia ditta poi un’altra ecc…
    ci guadagneremmo tutti in trasparenza, seiretà, pianificazione.
    Si lavorerebbe più tranquilli, si potrebbero individuare aree per ogni comune dove collocare i mezzi pubblicitari, ci guadagneremmo tutti ente compreso (tasse pubblicitaria, tassa suolo pubblico ecc…) invece, la cosa che più ci fa andare su tutte le furie è che dagli organi competenti (ufficio tecnico, vigili urbani e così via) c’è un abuso di potere e una arroganza inaudita. E’ brutto vedere un vigile urbano che si comporta in un modo con te e in un modo totalmente diverso con un altro.
    Perchè i volantini distribuiti dai nostri ragazzi inquinano o quelli di certi supermercati o di certi politici no? usano inchiostri differenti? Non lo saprò mai.

    Ma se la concessione degli spazi ti viene negata, se la vela pubblicitaria non la puoi fare, il volantinaggio inquina e ti arriva la multa ecc… ecc… ecc…
    nel frattempo la banca, il commercialista, i fornitori e le tasse (irpef, iva, inps, utenze ecc…) non ti fanno respirare,
    pensi che un giovane quando va a vedere le conferenze di lor signori che ti dicono “…siamo nel 2000 il lavoro si inventa non aspettare che arrivi la sistemazione in posto pubblico e bla bla bla bla…” secondo te un giovane come si deve comportare?

  46. Sono della provincia di Milano, rappresento uno studio grafico e ho acquistato un furgone, dopo aver pagato la tassa pubblicitaria, posso mettere ca. nove pubblicità riguardanti i miei clienti (ristoranti)?
    Grazie

  47. salve a tutti
    Anch’io possiedo diversi mezzi pubblicitari da circa otto anni e condivido le affermazioni di giuseppe pur non vivendo in Sicilia.
    Le problematiche presentate sono le stesse nel novanta per cento del territorio italiano,isole comprese.é impossibile o molto difficile avere permessi comunali o provinciali per non parlare di qelli Anas ,bloccati ormai da diversi mesi.tutto ciò genera dicriminazioni tra le società potenti e facoltose e le piccole e locali aziende che si vedono negare permessi e facendosi carico molto spesso di relative sanzioni amministrative.
    I sucitati ricorsi ormai lo sappiamo tutti servono a poco nel senso che nella maggior parte dei casi vengono respinti ,forse qualche anno fa era più semplice e facile vincerli e in questo caso la sanzione bisogna pagarla.il problema più grosso è che spesso e volentieri la sanzione viene elevata verso il soggetto passivo del messaggiom pubblicitario ovvero il cliente!questo è semplicemente scandaloso ma ditemi voi se io avessi una macchina a noleggio e parcheggiassi l’auto in divieto di sosta ,l’eventuale sanzione a chi verrebbe fatta?al proprietario del veicolo o al guidatore?io penso al proprietario del veicolo prendendo il numero di targa dell’auto.
    Ecco in pubblicità accade l’esatto contrario ,perche?

  48. fab riguardo al tuo ultimo quesito…

    articolo 6 D.Lgs 507/1993

    1. Soggetto passivo dell’imposta sulla pubblicità, tenuto al pagamento in via principale, è colui che dispone a qualsiasi titolo del mezzo attraverso il quale il messaggio pubblicitario viene diffuso.
    2. È solidalmente obbligato al pagamento dell’imposta colui che produce o vende la merce o fornisce i servizi oggetto della pubblicità.

    Se ne deduce che in primo luogo l’imposta va chiesta a chi sta esponendo la pubblicità e solo se questi non è identificabile, reperibile o si rifiuta di pagare a chi gode di quella pubblicità.

    Per gli autoveicoli, dato che spesso vengono noleggiati, quanto sopra non sono è così semplice da stabilire.

  49. buon giorno
    sono fab e volevo specificare che nel testo di ieri non mi riferivo all’art 507 riguardante le imposte pubblicitarie ma al codice della strada nel senso che spesso e volentieri la contravvenzione viene recapitata solamente all’inserzionista ovvero il cliente.il proprietario del mezzo non viene nemmeno citato nel verbale d’accertamento pur essendo l’intestatario identificabile a mezzo targa del rimorchio.La sanzione può anche essere giusta (anche se io personalmente modificherei per intero l’art 23 del cds, ormai obsoleto)ma non è giusto ed eticamente corretto per l’inserzionista vedersi recapitare la fatidica raccomandata di atti giudiziari.io penso che tutto questo venga di proposito fatto dai vigili o chi per essi per screditare ed intimidire le agenzie pubblicitarie di fronte ai vari clienti in modo che essi non ripetano più la cosidetta pubblicità con vele o carrelli bensì prendano in affitto spazi pubblicitari comunali gestiti spesso da concessionarie private(tipo ICA).Spazi che nella maggior parte dei casi sono di pessima visibilità a danno soprattutto del cliente che li prende.
    Sa cosa mi hanno risposto i vigili urbani riguardo questo problema?mi hanno detto che loro non sono tenuti a fare delle visure per risalire al proprietario del mezzo.Per i divieti di sosta però le visure e gli accertamenti vengono fatti eccome se vengono fatti.io penso e lo dico prendendomi le responsabilità che ci siano degli accordi tra concessionari e comuni per distruggere qualsiasi forma di concorrenza anche ricorrendo a metodi non proprio professionali.Non aggiungo altro se no rischierei forse qualche querela.
    Un saluto a tutti quelli che come me hanno intrapreso questa bella ma forse troppo comlicata attività.

  50. io pago le tasse e bollettini,noche tasse pubblicitare, ho famiglia pagho il mutuo sono appiedato………..rispondo ai signori noi piccoli
    imprese siamo soffocati dagli abusi,i nostri mezzi sono autorizzati alla circolazione e omologati da ingenieri abbiamo chiesto alle autorità competenti
    di avere una regolamentazione autorizzata con tanto di regole,addiritura per riempire le tasche comunali,mia idea chiederi dei spazi adibiti alla sosta momentanea con parcometro,a ruotazione una vela ogni 15/30min pagando si eviterebbe molto traffico ed inquinamento gli abusi nel sostare ammenda…………..noi siamo sempre nel rispetto
    ricordatevi solo che su ogni vela mangiano circa dieci famiglie.come?? autoricambi,meccanici,costruttori,benzinai,grafica,cartarie,agenzie pubblicitarie,volantinatori,autisti,afficheur,ect
    se fermiamo un sistema come il nostro uccidere di fame le migliaia di persone che camminano di pari passo……..applichiamo il buon senso ed il rispetto di lavora professionalmente……..se insieme eliminiamo i maleducati e stupidi i questo settore che hanno fattotutta erba un fascio allora si che si lavorerebbe nella norma e rispetto….
    Grazie a tutti combattiamo insieme per eliminare
    gli abusi,che non pagano la tassa pubblicitaria,e abusi di servizio,non piu soste selvaggie e addirittura intralcio a lla circolazione
    i maleducati da oggi avranno vita breve!!!!

  51. Troppo lungo leggere tutti i post.
    Per quanto mi riguarda, come operatore di sicurezza, le vele non dovrebbe esistere: la ratio del legislatore è più che chiara.
    Ergo, se trovati parcheggiati a bordo strada questi mezzi: sequestro penale per occupazione abusiva di suolo pubblico (visto che sussiste sia l’elemento oggettivo, l’occupazione, che l’elemento soggettivo, il fine di trarne profitto), e denuncia a piede libero di tutti i soggetti che sono entrati nella filiera decisionale.

  52. Signor Drew.
    Apprezzabile la stringatezza del suo commento, ma… vista anche la posizione ferma e severa…
    Se non spiega il perchè le vele non dovrebbero (addirittura) esistere il suo rischia davvero di apparire come un commento del tutto soggettivo, di parte e poco utile al dibattito.

  53. SALVE A TUTTI.
    VOLEVO SOLO DIRE AL SIG DREW O COME SI CHIAMA CHE LE SUE OPINIONI PERSONALI NON INTERESSANO A NESSUNO SE NON A CHI COME LUI PROVA LO STESSO DISPREZZO VERSO COLORO CHE SVOLGONO LA PROPRIA ATTIVITà PAGANDO LE TASSE CON LE QUALI SI PAGANO GLI STIPENDI DI TUTTI QUESTI GENTILI OPERATORI.

  54. Mha! Premetto che sono un’operatore del settore: ho 6 veicoli pubblicitari (dico veicoli: autocarri con struttura pubblicitaria regolarmente omologati dalla motorizzazione civile. Non carrelli!!). Dalle nostre parti abbiamo cominciato a fare esposti alla magistratura nei confronti della polizia municipale e in taluni casi addirittura querele! Come ormai la stragrande maggioranza dei giudici di pace asseriscono, le vele sono veicoli normalissimi, che possono sostare tutto il tempo che vogliono.( molti adesso diranno: ma c’è una cassazione che da torto. La cassazione si è espressa su una particolare fattispecie, che nulla si accomuna alle vele pubblicitarie. Leggetevela bene.)Infatti prendiamo per esempio un autocarro, questo può effettuare trasporti e al tempo stesso fare pubblicità!quanti autocarri si vedono fermi? Vi siete mai chiesti come mai? Semplice, perchè il codice della strada glie lo consente! vietare ad una vela di sostare e al tempo stesso permetterlo ad un autocarro si chiama discriminazione! Ora prendiamo per assurdo che ogni veicolo che faccia pubblicità non possa sostare, allora gli stessi agenti di polizia municipale con la loro auto di ordinanza quando sostassero dovrebbero occultare la loro “pubblicità”. Con questi argomenti si “vincono i ricorsi”. Si potrebbero scrivere pagine e pagine. Un consiglio ai ” piccolini” cominciate a fare gli esposti alla magistraura,perchè no, magari alla guardia di finanza.Prima o poi il posto fisso qualcuno lo perderà! ciao a presto.

  55. ciao posterbus vorrei chiederti alcune informazioni per tutelarmi completamente, io sono una piccolina e non conosco tutte le regole del gioco bene, la mia e-mail è tinetta83@hotmail.com mi piacerebbe parlare con te, grazie!

  56. Caro Drew,
    Perchè non ti licenzi dal lavoro e scendi in campo come tutti noi a lottare ogni giorno come portare da mangiare a casa dopo aver pagato tutte le tasse.
    Per te è facile parlare perchè sei un povero fallito raccomandato che qualcuno ti ha dato un bel calcio nel sedere per diventare uno stipendiato fallito, ma per noi la vita è totalmente diversa.
    Tu non saresti in grado di vendere delle noccioline con una bancarella abusiva al mercatino rionale, sei troppo mediocre.
    Complimenti e un plauso a tutti coloro che la mattima si alzano e pensano come pagare le tasse e soprattutto gli stipendi a questi poveri mediocri impiegati.

  57. Caro drew,
    dimenticavo di dirti un detto siciliano.

    “cu’ ti leva u pani levaci a vita”

    A buon intenditor poche parole…

  58. buon giorno a tutti.
    volevo complimentarmi con salvix .giusto ben detto.
    questi operatori di pubblica sicurezza, di cui la maggior parte è completamente poco istruita,non può permettersi di parlare di ratio del legislatore(come fece drew)perchè la legge si e no che la conoscono.penso anch’io che farebbero fatica anche a scrivere il proprio nome correttamente figuriamoci compilare un verbale.fortunatamente la maggior parte di essi sono errati e quindi la contestazione davanti al giudice mi è stata spesso possibile.l’altro giorno mi è capitato un fatto del tutto disgustoso:ho posizionato un carrello pubblicitario ,regolarmente omologato e targato ,davanti all’esercizio commerciale di un mio cliente.
    dopo due giorni è arrivato un verbale del codice della strada,indovinate a chi?al sottoscritto ,intestatario del mezzo ,no,al cliente no ,è arrivato allo stampatore dei manifesti.Roba da pazzi ,per giunta il sucitato verbale sembra essere stato scritto e compilato da una banda di analfabeti.
    Lottiamo tutti insieme per cambiare questo paese di inutili burocrati dei quali non sappiamo cosa farcene.Purtroppo sono tanti e sarà una battaglia dura.

  59. Nelle Marche abbiamo costituito una associazione di categoria, lo scopo sarebbe quello di ovviare alle carenze del legislatore in materia. Ho letto tante belle cose e penso che c’è chi paga e chi è abusivo, ci sono comuni che hanno fatto un proprio regolamento ed hanno individuato delle zone dove prenotare io mezzo per un massimo di 15 giorni ed altri comuni che non ti fanno lavorare.
    La ns. costituzione dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, non sulla disoccupazione, quindi se ci sono delle possibilità di crearsi una attività nuova perchè non aiutarla a crescere?
    Io ho 6 camion vela, pago 7.000 euro di tasse al comune dove ho la sede legale sia se lavoro sia se non lavoro, i mezzi sono tutti collaudati e regolari, lavoro con i piccoli e medi commercianti, e quando si parla di pubblicità itinerante ci pensate al costo che bisogna sostenere? facciamo l’ipotesi di una giornata tipo: € 20,00 per il carburante, € 40,00 come compenso per l’autista, € 50,00 per l’agenzia dove sono comprese tasse e ammortamento del mezzo. Fanno almeno 110,00 euri al giorni. Chi spenderebbe € 1.100 per un campagna pubblicitaria di soli 10 giorni esclusi manifesti e grafica?
    ALLORA VOGLIAMO UNA VOLTA PER TUTTE CHE QUALCUNO DEI NS. DEPUTATI AL GOVERNO PROVVEDA A FAR SI CHE VENGANO FATTE DELLE NORME CHIARE AL FINE DI POTER LAVORARE CON ONESTA’? VOGLIAMO DEFINIRE PUBBLICITA’ TEMPORANEA, AD ESEMPIO, QUELLA CHE NON PUO’ SUPERARE 15 GIORNI DI SOSTA NELLO STESSO LUOGO? VOGLIAMO DEFINIRE A CHI VA PAGATA QUESTA TASSA? ANZICHE’ AL COMUNE DI RESIDENZA, MAGARI ALLA PROVINCIA DI RESIDENZA IN MODO CHE I SOLDI VENGANO REINVESTITI NEL TERRITORIO?
    ciao mirko.

    1. sarei felice di collaborare con lass io ho circa 12 mezzi e sono di osimo grazie.

  60. Mirko sono concorde con te!
    Volevo chiedere dove sta scritto che i camion vela sono vietati dalle norme sulla campagna elettorale? perché io ho un pò cercato ma non ho trovato niente in merito, ho letto le leggi sia del 2000 che del 1993 ma non ho visto niente…

  61. Mirko e Martina,
    Siete delle persone in gamba che meritate tanto.
    Ricordatevi che chi la mattina si alza e cercare di portare a casa un fetta di pane onestamente deve sempre camminare a testa alta.
    Chi si deve vergognare sono i parassiti (falliti) mantenuti da noi come drew ecc…
    Andate avanti così

  62. Mirko nel caso dei posterbus e similari lasciati in sosta io trovo più sensato pagare al comune dove si effettua la pubblicità temporanea che non a quello dove ha sede legale la ditta. Questo per vari motivi non solo legali, ma di buon senso. Questo perchè l’eventuale “disturbo” lo si arreca direttamente a quel comune e non ad altri o alla provincia intera. Valutate sempre che la legge a monte di tutti i discorsi che si stanno facendo è del 1993, quando i posterbus erano mosche bianche nel panorama del settore pubblicitario. Ora i posterbus sono praticamente ovunque e sarebbe l’ora per lo meno di fare un’aggiunta o una modifica nella legge proprio per questa “nuova” tipologia di mezzi.

  63. Salve di nuovo a tutti. Scusami Martina, non condivido niente in privato, se vuoi dei pareri chiedi pure, cercherò di risponderti qui!
    Vorrei precisare che quei comuni che “regolamentano la sosta dei veicoli pubblicitari” lo fanno “illegalmente”. Ribadisco che si tratta di discriminazione bella e buona!
    Salvix con le minacce si va poco lontano,( c’è da dire poi che non tutta la polizia municipale si comporta in modo scorretto) così facendo si scende al loro livello! L’unico mezzo per “far abbassare la cresta!” a quei comuni che intendono colpire i veicoli pubblicitari rimane SOLO l’esposto! In alcuni posti comincia a funzionare! Ciao a presto.

  64. Ops! dimenticavo! Il veicolo pubblicitario nasce nel primo dopoguerra (La seconda), perchè era l’unico mezzo pubblicitario che poteva raggiungere moltissime persone. Poi è stato soppiantato dall’avvento della televisone. E’ stato scritto anche un libro sull’argomento!

    La legislazione è ben chiara! basta leggersela! A tal proposito vi siete mai accorti quanti camion (tir) esteri soprattutto (comunità europea) che girano per l’italia, con la loro bella pubblicità stampata sui cassoni? Meditate (polizia municipale)!Meditate!

  65. ciao posterbus volevo dirti come fanno a meditare se gli manca il cervello a quei geni della strada?

  66. Signori cari quando uno ha il posto fisso e lo stipendio arriva ogni fine mese, che ci sia la pioggia , la neve o il sole e soprattutto quando uno si gratta la pancia (per non dire altre cose) aspettando la fine del turno qualcosa dovrà pur inventarsi per passare le 8 ore, o no?
    e allora studiano come rompere le scatole al prossimo, in questa circostanza facendo multe…
    Amici vigili e simili io e i miei colleghi la mattina ci alziamo con nessuna certezza, non sappiamo se questo mese sarà in attivo o in passivo, l’unica cosa che sappiamo che il giorno tot c’è questa o quella tassa da pagare, e lo stato se ne frega se tu i soldi non ce li hai…
    quindi rispettate la gente che lavora in questo settore perchè grazie a noi e ai nostri clienti che in questo clima di crisi trovano il coraggio di investire in pubblicità perchè senza di noi magari il vostro stipendio sarebbe meno gonfio…
    un saluto…

  67. Bravo Danilo,
    Complimenti! Purtroppo noi tutti i giorni ci dobbiamo inventare cosa fare per pagare le tasse che poi serviranno a pagare gli stipendi a questi parassiti.
    tanto è vero che c’è una legge del 1996 che distingue le categorie dei lavoratori in: produttori di reddito cioè noi (imprenditori, liberi professionisti, commercianti, ecc…) e consumatori di reddito cioè loro (operai, impiegati, ecc…) e penso che l’aggettivo che il legislatore ha usato è giusto cioè consumatori da tutti i punti di vista. Questi signori ci stanno consumando. Ribelliamoci

  68. Scusate da cosa è normato il divieto di pubblicità elettorale su vela.

  69. salve a tutti
    vedo con piacere che il dibattito continua in modo sempre più interessante questo significa che l’argomento trattato è più che mai di largo dominio .
    nella mia zona la polizia municipale sta eseguendo rimozioni forzate dei mezzi pubblicitari abusivi presenti anche in proprietà privata violando così anche le leggi penali cosa che ho già segnalato alla magistratura ma a parte questo la cosa che mi da più fastidio anche se ormai ci sono abituato è che quando chiedi delle spiegazioni questi parassiti ti rispondono con sufficienza e arroganza come se tu fossi un miserabile di fronte a loro.ultimamente sono un po stanco di lottare contro i mulini a vento perchè ormai siamo di fronte a delle vere e proprie lobby che vogliono ,con l’aiuto di questi parassiti ,avere tutto il mercato della pubblicità in loro possesso,per lobby intendo tutte quelle grosse società che gestiscono la pubblicità e la riscossione dei tributi locali per conto dei comuni.sono i primi a fare le cose illegalmente pur di raggiungere i loro scopi tanto da parte loro ci sono i comuni che grazie alle iniezioni economiche ricevute lasciano carta bianca e per tutta risposta si scagliano con i più deboli che si fanno un mazzo così per portarsi a casa la pagnotta.che schifo questa italia se poi le cose vanno a rotoli ecco la spiegazione.

  70. volevo sapere da persone più esperte di me come posterbus e fab è possibile che il comune faccia una delibera dove chiede a noi “velisti” di pagare tassa pubblicitaria e canone di suolo pubblico? (praticamente una 6×3 mi costa 400€ il mese) in più nella delibera c’è una zonificazione (che puiò anche essere giusta per la tutela della vista mare etc) ma dopo aver fatto questa zonizzazione può decidere che una zona nello specifico deve essere gestita da un consorzio e a lui si deve pagare il canone di suolo pubblico e lui non ci dà il permesso perché ha dato il monopolio ad una azienda nazionale= mi spiego meglio la città è divisa in zone a lettere con una delibera si può sostare soltanto in alcune di queste lettere, tuttavia all’interno di queste c’è un centro-zona commerciale la cui pubblicità è data in gestione ad un consorzio che si occupa anche di mantenre le strade e le infrastrutture.
    Inoltre in questa delibera c’è scritto che secondo loro non posso essere itinerante ma che devo restare parcheggiato per 30 giorni in un posto e gli devo comunicare dov’è, siamo arrivati ad un accordo segmentando il mese in 10 giorni, ma io come faccio a lavorare così?

  71. ciao Martina! Io ti potrei consigliare di chiedere a qualcuno (o di verificare tu stessa) la natura di questo consorzio. Per esempio lo sapevi che in Italia succede ancora troppo spesso che la riscossione di tributi venga gestita da società e consorzi non iscritti all’albo o non legittimati a farlo? E generalmente sono proprio queste società a portare avanti una gestione insensata. :)

  72. ciao martina
    per quanto riguarda il tuo problema con quel consorzio secondo me dovresti,se ti è possibile,verificare presso il comune se e come è stato fatto questo accordo (probabilmente a suon di quattrini).per quanto riguarda la pubblicit itinerante non può essere vietata ne dal codice della strada ne tantomeno dal consorzio a meno che il comune dove tu operi non abbia fatto un regolamento comunale specifico sulla pubblicit itinerante e fissa.in questo caso diventerebbe difficile lavorare su quel territorio come ti dicevo è come lottare contro i mulini a vento.
    Posterbus consigliava di procedere con degli esposti alla magistratura o alle istituzioni,questa senza dubbio è una buona risposta verso i nostri avversari ma dubito che la maggior parte delle procure italiane possano prendere in considerazione una querela anche legittima verso i comuni,consorzi o comandi di polizia municipale proprio perchè i tribunali già di per loro sono intasati di cause civili e penali che rischiano nella maggior parte dei casi di andare in prescrizione.ora il nostro problema non è considerato così urgente primo perchè non ci si scontra con un privato bensì contro lo stato o le istituzioni,il secondo motivo è invece legato al fatto che ,per quanti operino ora in questo settore ,non esiste una vera e propria associazione di categoria seria che tuteli i nostri interessi nelle sedi opportune.Comunque tentar non nuoce in questo caso e ,se posterbus e altri, hanno la determinazione ed i soldi per farlo, fanno bene a seguire questa strada.io penso sarà molto difficile ottenere qualcosa proprio per questo sto organizzandomi per portare i miei mezzi all’estero dove la pressione fiscale è minore rispetto l’italia e dove soprattutto si evita tutta questa burocrazia per lavorare in pace.

  73. Grazie a one e a fab, ma come faccio a verificare se questo consorzio è iscritto all’albo?
    Per Fab si c’è un regolamento comunale, ma secondo me è attaccabile… Per quanto riguarda invece il fatto del canone di suolo pubblico voi che ne dite è legittimo???
    Perché non creiamo un’associazione di categoria??? io è un pò che ci penso, insieme potremmo contare di più, inoltre potremmo aiutarci l’un l’altro sui vari territori, ottenere prezzi agevolati dalle tipografie etc… Penso che creerò uno spazio sul mio blog a questo proposito…

  74. Salve a tutti, Vi scrivo da Fermo nelle Marche, mi imbatto in questo blog andando a cercare qualche sentenza della cassazione che mi faccia capire quali siano le tasse pubblicitarie da pagare per chi ha dei camion vela.
    Allora, ho riletto più volte il D.L. 507 del 15/11/93, da anni pago le suddette tasse pubblicitarie in base all’art. 13 comma 3 nel comune ove ho la sede legale, ovvero avendo 6 camion vela che mi sviluppano x mq, pago circa 5.000 euro all’anno totali.
    Qui ci sono molte agenzie che hanno delle vele, e ci sono delle agenzie di riscossione tributi tra cui l’aipa che non crea problemi, altre come la ICA che invece vogliono anche una tassa pubblicitaria nel comune dove si sosta. Ora viene il bello: Ho fatto una domanda per ottenere una autorizzazione di 5 giorni per la sosta di un camion; ho speso 2 marche da bollo una per la domanda ed una per l’autorizzazione + 25,82 x istruttoria pratica + sentite questa; debbo pagare una tassa comunque per un mese anche se la sosta è di 5 giorni, e se cambio pubblicità con un camion diverso ne debbo ripagare un’altra ancora x un mese.
    In comune mi dicono che la tassa che pago è per la sola circolazione dei camion ma x la sosta si deve una tassa anche al comune, e ci sono delle sentenze che si sono pronunciate in tal senso.
    Ma quante tasse pubblicitarie dobbiamo pagare?
    Ma perchè non viene istituita la pubblicità temporanea con i veicoli attrezzati con vela pubblicitaria e rispettive tariffe?
    Basterebbe solo inserire tre righe nella legge che già esiste.
    Nelle marche abbiamo costituito una associazione che si chiama APMM sede di porto recanati, presidente antonio sisti della Sipa Network, e al fine di sensibilizzare le istituzioni abbiamo fatto una marcia in regione al fine di sensibilizzare le istituzioni, ma niente…….
    UNIAMOCI, MAGARI ATTRAVERSO QUESTO BLOG E ATTRAVERSO QUESTA ASSOCIAZIONE RIUSCIAMO A LAVORARE CON NORME CERTE E CONTRO L’ABUSIVISMO.
    Grazie e fatemi sapere se siete più informati di me se in questo caso ha ragione il comune.

  75. ma le api 50 con vela sono legali o no?
    perchè in alcuni comuni ci sono e in altri sono vietate?

  76. salve, ho trovato questo sito e ho letto i vostri msgi.. forse qualquno di voi può aiutarmi.. io sto per avviare un ‘attività di noleggio vele pubblicitarie, e dovrei preparare il contratto relativo appunto all’affitto del carrello.. non sò precisamente in che modo formularlo.. non’ è che qualcuno di voi gia pratrico potrebbe spedirmi una fax simil del contratto! o darmi le cordinate per formularlo! grazie..

    1. A seguito di perdita di posto di lavoro, anche io ho da poco iniziato attivita’ di noleggio vele. Molto ho fatto ma ritengo di avere ancora tutto da imparare. Qualcuno sarebbe cosi’ cortese – cosi’ come richiesto anche da Azzurra – di postare un facsimile di contratto di noleggio ?? Alla cosa ho gia’ provveduto ma in questa fasee …. ovviamente si cerca il conforto dei piu’ esperti.
      Grazie

  77. salve, ho trovato questo sito e ho letto i vostri msgi.. forse qualquno di voi può aiutarmi.. io sto per avviare un ‘attività di noleggio vele pubblicitarie, e dovrei preparare il contratto relativo appunto all’affitto del carrello.. non sò precisamente in che modo formularlo.. non’ è che qualcuno di voi gia pratrico potrebbe spedirmi una fax simil del contratto! o darmi le cordinate per formularlo! grazie..

  78. Che brutto sentire che molti di quelli che hanno scritto in questo blog sono pieni di pregiudizi o addirittura vadano a tirare in ballo “teorie della cospirazione” con occulti intrallazzi tra comuni e lobby private che gestiscono la pubblicità oppure addirittura la violenza verbale tipo “chi tocca muore”. Si parla di dipendenti pubblici come parassiti (come il ministro Brunetta?), ma se la Polizia Municipale non lavorasse con lo stipendio pagato dai cittadini e lavorasse guadagnando da quello che fa farebbe cento volte più multe, comprese quelle alle vele pubblicitarie. Il problema è che ci sono scorrettezze legislative e aggiornamenti alle leggi oramai da sanare che sarebbe ora di fare, da una parte e scorrettezze materiali da parte di chi utilizza le vele dall’altra. Proprio ora ne ho una parcheggiata sotto casa mia e guarda caso sopra il marciapiede, per farla vedere meglio, che mi obbliga a camminare su di una strada di scorrimento rischiando di essere falciato. Chiamerò la Polizia Municipale visto che è in sosta da oltre una settimana e così le conseguenze “toglieranno il pane a dei lavoratori”. Non bastava che quel lavoratore che fa pubblicità parcheggiasse meglio? Posto il link di alcune sentenze che possono tornare utili:
    http://www.piemmenews.it/ViewDocumenti.asp?documenti_id=12707&s_documenti_testo=&
    Saluti a tutti.

  79. Quest’estate è stata fantastica, dopo sei anni che si parcheggiava in un comune della mia zona il nuovo comandante ha iniziato a fare verbali, ne ho presi 3 da 370,00 euro in 10 giorni, il colmo che ne ho preso uno pure dalla polizia stradale ( € 36,00 ) perchè prendevo 4 posti auto su un mezzo autorizzato dal comune.
    Ho letto di Martina per le politiche. Per quanto ne so nei 40 giorni prima delle elezioni può stare in sosta laddove viene consentito, poi deve essere itinerante per disposizioni del garante o del prefetto.
    Inoltre ho letto di esposti nei confronti della polizia municipale. Io ne ho preso uno con una vela parcheggiata in una area privata, ( a differenza di tanti chiedo sempre il permesso al titolare se si può lasciare o meno ), mi hanno contestato, poichè tutti i vigili adesso lo sanno, che non ho l’autorizzazione del proprietario della strada, che ero parcheggiato perpendicolarmente con una superfice maggiore a 18 mq, mi hanno fatto le foto per 3 giorni consecutivi.
    Se faccio ricorso al giudice di pace perdo al 100%, perchè anche loro stanno andando su una stessa strada comune.
    Ma ci pensate !! come fa l’anas o la provincia a darmi l’autorizzazione per parcheggiare a casa di un privato? eppure visto che le vele sono considerate cartelli pubblicitari, sono soggetti purtroppo ad autorizzazione.
    quindi torniamo al discorso che facevo mesi fa, bisogna che le leggi vengano aggiornate, è giusto pagare nel comune dove si parcheggia, ma se io ci stò per 5 giorni perchè farmi pagare un mese intero? questo è quello che fanno le concessionarie dei comuni, oltre alla tassa che pago dove ho la sede legale come dice la legge, questi si sono inventati per rompere i cogl…. che la tassa nel comune di residenza è per l’itinerante e che invece per la sosta bisogna pagarne una al comune. potrebbe anche andar bene !! ma almeno fateci pagare per i giorni realmente sfruttati. E pensate che, comunque non è detto che pagata la tassa i vigili non ti facciano la multa lo stesso !!
    Un saluto.

  80. In questi giorni a Forlì 3-4 camion vela circolano continuamente uno di seguito all’altro, con buona pace di tutti gli sforzi contro l’inquinamento.
    Sono d’accordo sulla necessità di regolamentare il tutto a livello nazionale, ma rimango dell’idea che sarebbe meglio spostare la pubblicità fuori dai camion, oppure applicarla a mezzi che già devono circolare, non che inquinano solo per farsi vedere.

  81. Salve a tutti,
    anch’io sto per iniziare un’attività di questo genere nella provincia di Livorno e sarei lieto di ricevere alcuni consigli. Bisogna per forza aprire due ditte distinte una per agenzia pubblicitaria ed una per noleggio vele?
    Grazie infinite.
    Vi lascio il mio indirizzo di posta tognottienrico@libero.it

  82. VORREI ACQUISTARE UN CAMION CON VELA USATO, OPPURE SAPERE CHE REQUISITI SERVONO X IL COLLAUDO DELLA VELA. GRAZIE

    1. se vuoi ne abbiamo 18 di vario genere usate da vendere da euro 4.500,00 in su
      a risentirci

  83. VORREI SAPERE QUANTO DOVREI PAGARE PER UN PICCOLO CAMION VELA DI
    DIMENSIONI DI MT 2 X MT 2 SONO DEL COMUNE DI VIZZOLO PREDABISSI
    provincia di milano grazie

  84. Cari signori, oggi mi è arrivato un altro verbale di 380,00 euro, è il quinto negli ultimi due mesi, per cui prima di avventurarvi in questa attività pensateci bene, anzi credo che non ci siano prospettive buone per il futuro.
    Da noi, nelle marche, dopo anni dove in alcuni comuni non si era mai creato un problema, adesso ti fanno le foto x 3 giorni di fila con tanto di documentazione varia, ti contestano il famigerato art. 23 comma 4 e 11 del codice della strada contestandoti il fatto di aver collocato per più giorni un camion in sosta non autorizzata. Per di più le concessionarie dei comuni come l’Ica, l’Aipa ecc, stanno facendo accertamenti per il pagamento della tassa pubblicitaria nei comuni dove viene esposta, ti trovi a pagare un botto di tasse pubblicitarie che non ti coprono l’importo della campagna pubblicitaria venduta al cliente finale.
    E’ RIMASTA UNA UNICA INIZIATIVA, LANCIAMO VIA INTERNET UNA ASSOCIAZIONE IN MODO DA ESSERE 200-300 AGENZIE CHE MUOVONO UN FATTURATO E CHE FANNO QUESTA ATTIVITA’ PER MANGIARE AL FINE DI POTER PRESENTARE RICHIESTE A CHI DI DOVERE.
    ciao

  85. I veicoli pubblicitari “vele” sono autorizzate dal codice della strada art.23 comma.2 e dal ministero dei trasporti “vedi libretti di circolazione”.
    Purtroppo l’ignoranza in materia è grande:
    Il veicolo può circolare; a questo proposito art.3 c.della s. comma 9 CIRCOLARE = muoversi,fermarsi e sostare (e questo pochi lo sanno da quanto vedo e leggo)
    Non è vero che le vele con propaganda elettorale sono vietate tant’è vero che ho pure una circolare del Ministero dell’Interno che riprende quello che ho appena detto : 1) devono essere a norma del c.d.s. , possono circolare,fermarsi e deve essere ammessa la sosta.
    Ho pure una domanda fatta all’anas per autorizzare un rimorchio “vela” :
    La stessa A.N.A.S. mi risponde che non può autorizzarla in quanto mobile e non fissa come da art.49 comma 2 del reg.di attuazione.
    Ci sono pure molte sentenze della suprema Corte di Cassaz. dove dicono che le sanzioni amministrative sono vietate per analogia e chi multa lo fa per analogia ; infatti applicano il comma 4 dell’art.23 del cod.della strada e non il comma 2 che riguarda il veicolo (basta leggere un libretto di circolazione che parla di veicolo e non di cartello)@ Marco:

  86. @ OneZero:
    Quarda che circolare art 3 commma 9 del c.d.s. é muoversi,fermarsi e sostare;
    quindi quando è in sosta sta circolando

  87. @ Renato:
    Un conto è sostare per un breve periodo altra questione è lasciare il veicolo parcheggiato per giorni ed andarsene via. Poi se vogliamo nasconderci dietro un dito facciamolo pure! :)

  88. Chi dovrebbe decidere il periodo di sosta? Per me un tempo breve è 15 giorni per te due giorni ma così facendo non si arriverebbe mai ad una conclusione.
    Di fatto la “ratio legis” dell’art.23 del cod.della strada è di non creare disturbo alla circolazione….. Se non illuminato, se non rifrangente…..comma 2 dell’art.23 c.d.s. non crea disturbo e quindi deve essere ammessa la sosta
    (ovviamente se non c’è un divieto di sosta o in luoghi dov’è vietato sostare (in curva……) ;
    LASCIAMO PURE LE NOSTRE CONVINZIONI E APPLICHIAMO LA LEGGE CHE IN QUESTO CASO è CHIARA e come ho già sopra detto (commento 89) le sanzioni amministrative sono vietate per analogia .
    UN RIMORCHIO IN SOSTA RIMANE SEMPRE UN VEICOLO A PRESCINDERE DEL LUOGO DOV’E’ IN SOSTA COME PURE UN ASINO RIMANE TALE ANCHE SE LO PORTO E LOLASCIO UN ANNO INTERO ALL’IPPODROMO (QUESTO E’ IL SUCCO)@ OneZero:

  89. in merito al commento n° 43.
    Si evidenzia nel commento della Corte di cassazione la DISTORTA Lettura della sentenza:
    a) il veicolo in questione era un autocarro su cui sono stati installati dei cartelli pubblicitari ( autonoleggio bevilacqua) e addirittura un motociclo parcheggiato sopra lo stesso autocarro: in questo caso l’autocarro omologato per il trasporto di cose era servito solo da supporto per la pubblicità in effetti il caso specivico risulta che non potesse circolare in quanto per poterlo ricondurre a veicolo pubblicitario doveva essere sottoposto a collaudo…)
    b) le vele come invece sono dei veicoli speciali per la pubblicità omologato per questo specifico caso(solo per fare pubblicità )
    Alla luce della sentenza della CORTE DI CASSAZIONE CIVILE, Sezione II, del 13 giugno 2007, n. 13842 emerge l’impossibilità di assoggettare i rimorchi speciali ad uso pubblicitario, definiti dall’art. 47 C.d.S., c.1 lettera (i e dall’art. 56 C.d.S., c.2 lett. (d, ad autorizzazione da parte dell’ente gestore della strada ai sensi dell’art. 23 C.d.S., c.4 e art. 53 del Regolamento attuativo.
    Come sottolinea la Corte: “Il citato art. 23, infatti, al comma 4, prevede che “la collocazione di cartelli e di altri mezzi pubblicitari lungo le strade o in vista di esse è soggetta in ogni caso ad autorizzazione da parte dell’ente proprietario”, non distinguendo a tal fine le concrete modalità di collocazione di tali mezzi, che, in effetti, può essere operata in svariate forme, quale quella – appunto – accertata nella specie, con l’installazione di cartelli pubblicitari sui lati e sul retro di un autoveicolo, lasciato fermo per più giorni su area privata, in vista di strada pubblica; e ciò, senza interferenze con la precedente previsione del medesimo art. 23, che, al comma 2, disciplina la diversa ipotesi della circolazione dei veicoli con scritte o insegne pubblicitarie.
    Dalla lettura attenta della sentenza e preso conoscenza del fatto che i rimorchi pubblicitari sono muniti di libretto di circolazione che attesta la costruzione e l’assenza di alcuna modificazione con apposizione di cartelli su di essi.. BASTA SAPER LEGGERE LE SENTENZE…@ OneZero:

  90. @ Renato:
    All’interno del Codice della Strada non vi è un’espressa definizione di parcheggio prolungato, che però può essere tratta da una lettura dell’art. 6, nella parte che regolamenta il divieto di sosta temporaneo. La logica di impostazione del comma 4, lettera f), del richiamato articolo 6, è quella di stabilire un tempo massimo, fissato in quarantotto ore, necessario per rendere nota l’apposizione di un divieto di sosta.
    Pertanto, si può ipotizzare che il veicolo pubblicitario, proprio perché mobile, se sosta nello stesso punto per più di quarantotto ore, può essere assimilato ad un impianto di pubblicità fisso, soggetto quindi a specifica autorizzazione.

  91. Art. 157. Arresto, fermata e sosta dei veicoli
    Agli effetti delle presenti norme: a) per arresto si intende l’interruzione della marcia del veicolo dovuta ad esigenze della circolazione; b) per fermata si intende la temporanea sospensione della marcia anche se in area ove non sia ammessa la sosta, per consentire la salita o la discesa delle persone, ovvero per altre esigenze di brevissima durata. Durante la fermata, che non deve comunque arrecare intralcio alla circolazione, il conducente deve essere presente e pronto a riprendere la marcia; c) per sosta si intende la sospensione della marcia del veicolo protratta nel tempo, con possibilita’ di allontanamento da parte del conducente; d) per sosta di emergenza si intende l’interruzione della marcia nel caso in cui il veicolo e’ inutilizzabile per avaria ovvero deve arrestarsi per malessere fisico del conducente o di un passeggero

    Salvo diversa segnalazione, ovvero nel caso previsto dal comma 4, in caso di fermata o di sosta il veicolo deve essere collocato il piu’ vicino possibile al margine destro della carreggiata, parallelamente ad esso e secondo il senso di marcia. Qualora non esista marciapiede rialzato, deve essere lasciato uno spazio sufficiente per il transito dei pedoni, comunque non inferiore ad un metro. Durante la sosta, il veicolo deve avere il motore spento.

    Fuori dei centri abitati, i veicoli in sosta o in fermata devono essere collocati fuori della carreggiata, ma non sulle piste per velocipedi ne’, salvo che sia appositamente segnalato, sulle banchine. In caso di impossibilita’, la fermata e la sosta devono essere effettuate il piu’ vicino possibile al margine destro della carreggiata, parallelamente ad esso e secondo il senso di marcia. Sulle carreggiate delle strade con precedenza la sosta e’ vietata.

    Nelle strade urbane a senso unico di marcia la sosta e’ consentita anche lungo il margine sinistro della carreggiata, purche’ sufficiente al transito almeno di una fila di veicoli e comunque non inferiore a tre metri di larghezza.

    Nelle zone di sosta all’uopo predisposte i veicoli devono essere collocati nel modo prescritto dalla segnaletica.

    Nei luoghi ove la sosta e’ permessa per un tempo limitato e’ fatto obbligo ai conducenti di segnalare, in modo chiaramente visibile, l’orario in cui la sosta ha avuto inizio. Ove esiste il dispositivo di controllo della durata della sosta e’ fatto obbligo di porlo in funzione.

    E’ fatto divieto a chiunque di aprire le porte di un veicolo, di discendere dallo stesso, nonche’ di lasciare aperte le porte, senza essersi assicurato che cio’ non costituisca pericolo o intralcio per gli altri utenti della strada.

    N.B. Pertanto, si può ipotizzare che il veicolo pubblicitario, proprio perché mobile, se sosta nello stesso punto per più di quarantotto ore, può essere assimilato ad un impianto di pubblicità fisso, soggetto quindi a specifica autorizzazione. CHIARO invece
    Come tu stesso dici si può ipotizzare… io non ipotizzo niente faccio solo quello che la legge mi permette e cioè quanto detto sopra (89-90-91-92-93).
    Basta con le interpretazioni! se non c’è una legge che dice il contrario (come in questo caso) è legittimo sostare (io potrei sostare all’interno del mio parcheggio in vista della strada Prov.-Statale.. e dovrei coprire in quel caso la pubblicità perchè altrimenti il veicolo diventa un cartello?!
    allora se lascio nello stesso luogo la Roulotte mi diventa una casa e devo pagare l’ici?! @ OneZero:

  92. @ Renato:
    Non lo dico io…. :)

    MINISTERO DEI TRASPORTI
    Dipartimento dei Trasporti Terrestri
    Direzione Generale per la Motorizzazione – Div. 8
    Roma, 18 febbraio 2008 Prot. n. 16076

    OGGETTO: Veicoli per l’effettuazione della pubblicità – comportamenti elusivi. Quesito.

    All’interno del Codice della Strada non vi è un’espressa definizione di parcheggio prolungato, che però può essere tratta da una lettura dell’art. 6, nella parte che regolamenta il divieto di sosta temporaneo. La logica di impostazione del comma 4, lettera f), del richiamato articolo 6, è quella di stabilire un tempo massimo, fissato in quarantotto ore, necessario per rendere nota l’apposizione di un divieto di sosta.
    Pertanto, si può ipotizzare che il veicolo pubblicitario, proprio perché mobile, se sosta nello stesso punto per più di quarantotto ore, può essere assimilato ad un impianto di pubblicità fisso, soggetto quindi a specifica autorizzazione….

  93. @ OneZero:
    Ti rispondo che se fosse pericoloso nemmeno un minuto potrebbe rimanere in sosta invece qui si parla di 48 ore (sai quanti incidendi su una strada molto trafficata?) Purtroppo anche i ministri entrano nei divieti di accesso come in Liguria e quindi la singola opinione rimane solo un interpretazione e non è legge (se leggi sopra ti ho riportato una del ministero degli interni che dice esattamente l’opposto cioè CHE LA SOSTA DEV’ESSERE AMMESSA).
    Ti rispondo a tutto con CONTRODEDUZIONI ad un Verbale:
    In merito alle deduzione proposte dalla parte resistente in data …..va innanzitutto osservato che la suddetta parte assimila il veicolo a un manufatto, applicando in tal modo analogicamente, come espressamente ribadisce nelle sue deduzioni, la disciplina dettata per i mezzi pubblicitari di cui all’art 23 comma 4 C.d.S. e non quella per i veicoli di cui al medesimo articolo al comma 2, e tale comportamento è assolutamente vietato poiché in tema di illeciti amministrativi vige il principi di legalità, di irretroattività e il divieto di applicazione analogiaca, di cui all’art. 1 l. n. 689 del 1981 (Cass., sez. I, 27-06-2006, n. 14828; Cass., sez. lav., 26-09-2005, n. 18761; Cass., sez. lav., 05-07-2003, n. 10631).
    Successivamente va evidenziata la grande confusione nell’identificazione dell’oggetto del verbale (si fa riferimento a “mezzo”, “veicolo” e “impianto” ) dalla quale ne derivano le assurde e infondate pretese. A scanso di equivoci si rammenta che l’oggetto del verbale è un veicolo e più precisamente un rimorchio ad uso speciale vetrina pubblicitaria come da libretto di circolazione, il quale è dotato di assicurazione statica e dinamica e targa propria, sul medesimo non è stato installato alcun manufatto a forma concava come dedotto dalla parte resistente, in quanto il veicolo è stato prodotto dalla casa costruttrice e omologato alla circolazione dal ministero dei trasporti nelle condizioni in cui è stato descritto nel verbale (pertanto parlare di installazione di manufatto è pura invenzione).
    Per ciò che concerne il rilievo dell’assenza di propulsione autonoma e della conseguente deduzione dell’impossibilità di circolazione se non subordinata a quella del veicolo trainante, va evidenziato che il concetto di “circolazione” del C.d.S. non è sinonimo di “moto”, infatti lo stesso C.d.S. definisce la circolazione all’art. 3 come “il movimento, la fermata e la sosta dei pedoni, dei veicoli e degli animali sulla strada”, pertanto un veicolo in sosta è in circolazione indipendentemente dalle modalità di propulsione.
    Poi per il rilievo proposto, che “affinchè una macchina sia qualificata quale veicolo, deve circolare (nel senso di moto) sulla strada, mentre non lo è più giuridicamente e per definizione quando non è in un’area classificabile o assimilabile alla strada”, è doveroso evidenziare le assurdità e infondatezza giuridica di tale affermazione poiché è sufficiente richiamare il D.Lgs. 24 giugno 2003 n. 209 art. 3 e la Legge 152 del 2006 art. 231 (entrambe concernenti i rifiuti) che esplicitamente afferma che un veicolo a motore o un rimorchio mantiene la sua natura giuridica di veicolo anche se sosta in area privata finchè non sia stato privato delle targhe di immatricolazione e cancellato dal PRA, e solo allora perderà la sua natura divenendo veicolo fuori uso e pertanto rifiuto (eventualmente solo allora potrebbe essere considerato un mezzo se adoperato per scopo pubblicitario).
    Il rilievo dell’”utilizzo distorto e illecito che determina concorrenza sleale” è pure privo di fondamento, poiché l’utilizzo è stato lecito in quanto svolto secondo le prescrizioni del codice della strada di cui all’art. 23 comma 2, e oltretutto è assolutamente infondata un’assimilazione del veicolo utilizzato al mezzo pubblicitario poiché la sosta non è mai paragonabile al posizionamento fisso degli altri mezzi disciplinati dal comma 4 del medesimo articolo e dell’art. 47 comma 8 Reg. di attuazione del C.d.S. (il quale definisce i mezzi pubblicitari di cui al comma 4 dell’art. 23 C.d.s. prevedendo al comma 8 una clausola di chiusura aperta volta a ricomprendere eventuali mezzi che con il progresso della scienza e della tecnica si potrebbero presentare, ma non certamente i veicoli che sono compiutamente definiti e disciplinati nel C.d.S.).
    Infine la parte resistente, in base alle sue conoscenze ed esperienze giuridiche, evidenzia che in merito alla sentenza della Cass. Civ. Sez. II del 13/06/2007 n. 13842 sarebbe stato totalmente travisato il principio sotteso. Purtroppo deve evidenziarsi che solo un lettore superficiale e distratto potrebbe leggervi un divieto assoluto di pubblicità a mezzo veicoli lungo le strade, nel caso di specie infatti era si stato utilizzato un veicolo ma lo stesso era stato modificato ad arte per l’esposizione pubblicitaria senza omologazione dal ministro dei trasporti e pertanto nel caso di specie la fattispecie era totalmente diversa da quella in oggetto (tale lettura è stata pure avvalorata da diverse recentissime sentenze del Giudice di Pace del Tribunale di Udine).

  94. Il GIUDICE di PACE di UDINE ci dà ragione
    nel ricorso sulla pubblicità itinerante
    Sentenza “storica” del Giudice di Pace di
    Udine (Avv. M. Pahor), che ha accolto un
    ricorso presentato avverso ad un verbale
    di contestazione dell’ANAS,
    secondo la quale un carrello contenente
    un messaggio pubblicitario, esposto per
    alcuni giorni in area privata a ml 80 da
    intersezione stradale, violava l’art. 23,
    commi 4, 6 e 11 del Codice della Strada.
    Il Giudice ha ritenuto di accettare le
    motivazioni esposte dalla ditta ricorrente,
    secondo la quale non deve ritenersi
    soggetta ad autorizzazioni “… la
    pubblicità attuata (come nel caso di
    specie) dall’imprenditore attraverso
    veicoli purché conforme ai requisiti
    imposti dal secondo comma dello
    stesso art. 23 C.d.S….”.
    Nella motivazione della sentenza, si
    specifica che è vero che articolo e
    comma citati vietano “l’apposizione di
    scritte o insegne pubblicitarie luminose
    sui veicoli, mentre è consentita l’apposizione
    di scritte o insegne pubblicitarie
    rifrangenti purché sia escluso ogni
    rischio di abbagliamento e di distrazione
    nell’attenzione della guida per i
    conducenti degli altri veicoli. La norma
    quindi c consente l’apposizione sui veicoli
    (autoveicoli, motoveicoli, rimorchi e
    quant’altro secondo la classificazione
    data dall’art. 47 del C.d.S.) di scritte o
    messaggi pubblicitari quando non si
    tratti di sorgenti luminose o a carattere
    rifrangenti e tali da creare abbaglio ai
    veicoli transitanti sulla pubblica via. Alla
    luce di tale previsione legislativa – prosegue
    il Giudice di Pace – la sosta in
    area privata ma limitrofa alla pubblica
    via, del carrello recante il messaggio
    pubblicitario di cui la Società ricorrente
    era fruitrice, deve ritenersi pienamente
    legittima, trattandosi certamente di
    scritta non luminosa né rifrangente. Né
    ritiene questo Giudice che la fattispecie
    possa essere sussunta, come ritenuto
    dall’organo accertatore, nell’ambito di
    applicazione della disposizione di cui al
    successivo quarto comma dello stesso
    art. 23 del C.d.S., che, invero, fa esclusivo
    riferimento alla collocazione di
    impianti pubblici tari, ovvero manufatti
    (cartelli, pensiline, transenne) supportati
    da idonee strutture di sostegno finalizzati
    alla diffusione di messaggi pubblicitari,
    installazioni fisse dunque ancorate
    a supporti, non a mezzi in movimento,
    come nel caso dei veicolo de quo”.
    La decisione, conclude il Magistrato,
    non sembra “smentita dalla recente
    pronuncia della Suprema Corte, citata
    dalla resistente, che in effetti contempla
    la diversa ipotesi di autocarro recante
    ai lati e sul retro cartelli pubblicitari,
    collocati dunque sul mezzo, questi sì
    rientranti nella previsione di cui al
    quarto comma e dunque assoggettati e
    ai limiti previsti dalla normativa regolamentare.
    Ma si tratta di fattispecie ben
    distinta, come gli stessi giudici di legittimità
    hanno cura di sottolineare…”.
    Ed il Giudice di Pace di Udine conclude
    dichiarando “illegittima dunque la contestazione
    elevata con il verbale impugnata”.
    Una sentenza, come si evince, che
    rende giustizia al ricorrente e si allinea
    alle tesi interpretative che noi abbiamo
    sempre sostenuto.@ OneZero:

  95. Se consideriamo alla lettera la risposta del ministero allora i veicoli (rientrando all’art.47 comma 8 del reg.attuazione:@ OneZero:

  96. Si definisce “impianto di pubblicita’ o propaganda” qualunque manufatto finalizzato alla pubblicita’ o alla propaganda sia di prodotti che di attivita’ e non individuabile secondo definizioni precedenti, ne’ come insegna di esercizio, ne’ come preinsegna, ne’ come cartello, ne’ come striscione, locandina o stendardo, ne’ come segno orizzontale reclamistico, ne’ come impianto pubblicitario di servizio. Puo’ essere luminoso sia per la luce propria che per la luce indiretta. ALLORA I VEICOLI PUBBLICITARI POSSONO ANCHE ESSERE LUMINOSI E RIFRANGENTI!?!! VISTO CHE E’ UNA RISPOSTA AZZARDATA! CONSIDERA INVECE CHE IL REG.DI ATTUAZIONE DALL’ART.47 AL 56 PARLA DI TUTTI I MEZZI E LI ELENCA E SOLO AL 57 COMMA RIPRENEDE I VEICOLI ; QUINDI COME FA A RIENTRARE NELL’ART.47

  97. @ RENATO:
    Cosa ne pensi, a questo punto, riguardo all’altra questione cruciale che è emersa nei commenti: “Devono pagare l’imposta di pubblicità al comune oppure no?”

  98. Certo che devono pagarla però anche qui ci sono più teorie.
    La tassa va pagata al comune di appartenenza dove ha sede la ditta come da D.L.507/93 è questo è pacifico;
    Purtroppo anche qui a causa degli errori( E CERTAMENTE DI QUESTO SI TRATTA) interpretativi del C.d.S. quando si sosta con un veicolo in un comune lì ti fanno pagare l’imposta . Se per assurdo uno si ferma 2 gioni in un comune 2 in un altro e così via x 15 volte cosa deve pagare 15 volte il tributo?! SE la siguarda anche dal lato pratico uno mette a ruolo nel comune di residenza della sua attività tutti i veicoli pubblicitari e poi è in regola su tutto il territorio nazionale; se così non fosse si ritornerebbe al feudalesimo
    e ogni feudo che attraversi paghi la tua tassa. @ OneZero:

  99. Certo che devono pagarla però anche qui ci sono più teorie.
    La tassa va pagata al comune di appartenenza dove ha sede la ditta come da D.L.507/93 è questo è pacifico;
    Purtroppo anche qui a causa degli errori( E CERTAMENTE DI QUESTO SI TRATTA) interpretativi del C.d.S. quando si sosta con un veicolo in un comune lì ti fanno pagare l’imposta . Se per assurdo uno si ferma 2 gioni in un comune 2 in un altro e così via x 15 volte cosa deve pagare 15 volte il tributo?! SE la siguarda anche dal lato pratico uno mette a ruolo nel comune di residenza della sua attività tutti i veicoli pubblicitari e poi è in regola su tutto il territorio nazionale; se così non fosse si ritornerebbe al feudalesimo
    e ogni feudo che attraversi paghi la tua tassa. @ OneZero:

  100. Bellissimo Blog, complimenti! Io è da un pò che sto seriamente pensando di iniziare una attività del genere ma tra dubbi e paure non so come muovermi. Tenendo presente che ho tutte le intenzioni di addivenire agli obblighi di legge (immatricolazioni, tasse, apertua agenzia pubblicitaria o quanto altro serve) mi date una mano per capire meglio come muovere i primi passi (non dico nel modo più sicuro ma almeno meno problematico possibile) ?

    L’idea mi è venuta perchè mio fratello ha una attività commerciale e noleggia abbastanza spesso i posterbus, so quanto spende, ed ho visto che di massima l’attività sembra interessante. Non ho nessuna voglia di lasciare il veicolo in sosta selvaggia (max qualche ora, tanto essendo solo uno la sera lo riporteri cmq in garage). Detto tutto questo che mi consigliate?

    Grazie in anticipo a tutti quanti. Saluti

  101. Ieri mi ha chiamato un collega di senigallia nelle marche e mi ha detto che da Ancona in giù i camion vela li caricano addirittura con il carro attrezzi senza nemmeno far passare le 48 ore.
    Comunque leggendo i commenti di One Zero e Renato vi dico che ogni giudice da una propria interpretazione. Se ti viene contestata la mancanza di autorizzazione dell’ente proprietario della strada come puoi cavartela? se ti viene contestato che il mezzo era in posizione perpendicolare alla strada e superava i 18 mq di esposizione ( perchè la vela è bifacciale e quindi ne sono 36 mq , che rispondi ? se con questa storia delle 48 ore in un tratto di strada si fermano 8 agenzie una con un proprio veicolo, ci sarebbero 8 vele contemporaneamente per due giorni. Immaginate che bordello, qui il ministero dei trasporti ha toppato con quella circolare che non serve a niente, anzi ha peggiorato la situazione.
    La soluzione è quella di poter far attuare un regolamento dai vari comuni disponibili, al fine di trovare delle aree di sosta e regolamentarle con un max di giorni per ogni richiesta.
    Inoltre deve essere abolita la tassa pubblicitaria nei comuni dove si ha la sede legale e pagarla nei comuni dove si sosta, ma in maniera equa, cioè non si può spendere 150 euro di media ( dipende dalla grandezza dei comuni ) cioè la tassa di un mese anche se sosti per uno o più giorni, altrimenti costerebbe un botto. Bisognerebbe pagare come per i giorni effettivi e senza gli aumenti del 100% perchè superi un determinato formato, il 100% perchè c’è la tariffa estiva e chi più ne ha ne metta.
    Un saluto a tutti

  102. io so solo che in dieci giorni la polizia stradale di ancona mi ha sequstrato 8 mezzi, ho dovuto pagare le multe per cartello abusivo , la multa divieto, e il carro attrezzato del soccorso. sono incazzatissimo .pronto se tutti insieme alla guerra da loro dichiarataci a tutti noi che bene o male cerchiamo di lavorare con mezzi adeguati e guadagnarci legalmente dopo tutte le tasse il pane quotidiano e dando del lavoro vero adiverse persone visto il momento di crisi e di licenziamenti.
    Potrebbero controllare piu l’uso di sostanze e di liquori dei automobilisti di giorno che invece prendersela con un camion che non ha ne voce ne ragione di risposta . Facile fare cosi.

    1. scusa, ma la polizia stradale che cavolo c’entra? adesso ci si mettono pure loro? di solito sono i vigili che fanno le multe, oppure la polizia provinciale o l’anas.
      Tu sei associato con l’apmm con sede a p.recanati ?
      mirko

      1. svusa ma come èpossibile??? chiam subito un avvocato!!! e poi se vuoi iscriviti sul nostro gruppo su fb qelli che con le vele pubblicitarie i lavorano, magar ci tieni aggiornati e se c’è quacuno che conosce bene le regole ti da qualche consiglio

  103. xchè ha cambiato il dirigente di polizia e non li vogliono piu vedere c’è addirittura una pattuglia dedicata a questo verso sud e una verso nord.
    é semplice da noi liprendono da chi è a delinquere no. gianluca

  104. Egr. sigg.ri buon giorno a tutti, dopo anni …. la luce…!
    Credo di essere arrivato al limite e dopo aver letto molti articoli di questo blog e ricevuto multe per poter asfaltare la statale da treviso a palermo vi posso assicurare che questa storia finirà presto e torneremo ad usare le nostre vele.
    Certo che i primi a causare il problema alla nostra categoria sono stati “colleghi” che ne hanno abusato mettendo anche 10 vele in 60 metri è anche vero che il rimorchio attenzione rimorchio è un veicolo è ai sensi del 23 cds e del 47 cds è e rimane un veicolo e quindi non ha bisogno di autorizzazione. Se qualche giudice di pace o cassazione dice che l’uso se sganciato non è più di un veicolo ma di un impianto fisso sbaglia c’è anche la corte europea che tutela in tal senso. Ovvero per farla breve un veicolo se fermo non cambia sempre veicolo è, se io fermo la mia macchina nel pollaio con i vetri aperti diventa pollaio e devo pagarci l’ici perchè diventa baracca? Signori i miei rimorchi e camion sono omologati e possiedono targa e libretto di circolazione cosa che un cartello non ha!
    In tal senso si sono pronunciati i giudici di pace di Udine.
    Ciao e vietato mollare.

    1. EGREGIO IVAN MI PUOI CORTESEMENTE INVIARE QUALCHE RIFERIMENTO IN MERITO DEL GIUDICE DI PACE DI UDINE???
      TI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE.

      CIAO!

      1. A UDINE SI SONO ESPRESSI A FAVORE I GIUDICI
        AVV.PAHOR- AVV. SIMIONI-AVV. VOLPE

        1. potresti farci pervenire i numeri degli avvocati grazie gianluca

  105. Ho subito l’ennesima multa per un carrello posteggiato su un’area privata. La multa è stata fatta in base all’art. 23 del codice della strada, come se fosse un impianto fisso abusivo.
    Vi chiedo un consiglio sul tipo di difensiva adottare per presentare il ricorso al giudice di pace.
    Grazie, e ricordatevi sempre massimo rispetto chi la mattina si alza e cerca di guadagnare qualcosa per poter pagare le tasse e mantenere i parassiti e fannulloni del 90% di impiegati pubblici tialiani.

    1. Vi sono diverse metodologie di strategie difensive da seguire.
      In primis bisogna chiedere una sospensiva del provvedimento per poi analizzare nello specifico il presupposto su cui si fonda il verbale, eccependo dei vizi di sostanza e di forma.
      In seconda istanza bisogna anazlizzare i fatti concreti:posizionamento vela pubblicitaria nel rispetto degli obblighi del CDS (offuscamento segnaletica , intersezioni, impianti semaforici etc..), assolvimento imposta di pubblicità temporanea(obbligo tributario),tempo di permanenza del carrello + di 48 ore o 72 a seconda dei regolamenti (essendo idoneo allo scopo di effettuare una pubblicità dinamica e non statica), ed altri motivi di censura, valutando la fattibilità del ricorso e le spese legali che comporta.
      Spero di essere stato esaustivo.
      Avv. Roberto Cantoni
      Diritto civile e tributario
      studiocantoni@email.it

  106. ecco la storia di udine

    Il GIUDICE di PACE di UDINE ci dà ragione
    nel ricorso sulla pubblicità itinerante
    Sentenza “storica” del Giudice di Pace di
    Udine (Avv. M. Pahor), che ha accolto un
    ricorso presentato avverso ad un verbale
    di contestazione dell’ANAS,
    secondo la quale un carrello contenente
    un messaggio pubblicitario, esposto per
    alcuni giorni in area privata a ml 80 da
    intersezione stradale, violava l’art. 23,
    commi 4, 6 e 11 del Codice della Strada.
    Il Giudice ha ritenuto di accettare le
    motivazioni esposte dalla ditta ricorrente,
    secondo la quale non deve ritenersi
    soggetta ad autorizzazioni “. la
    pubblicità attuata (come nel caso di
    specie) dall’imprenditore attraverso
    veicoli purché conforme ai requisiti
    imposti dal secondo comma dello
    stesso art. 23 C.d.S..”.
    Nella motivazione della sentenza, si
    specifica che è vero che articolo e
    comma citati vietano “l’apposizione di
    scritte o insegne pubblicitarie luminose
    sui veicoli, mentre è consentita l’apposizione
    di scritte o insegne pubblicitarie
    rifrangenti purché sia escluso ogni
    rischio di abbagliamento e di distrazione
    nell’attenzione della guida per i
    conducenti degli altri veicoli. La norma
    quindi c consente l’apposizione sui veicoli
    (autoveicoli, motoveicoli, rimorchi e
    quant’altro secondo la classificazione
    data dall’art. 47 del C.d.S.) di scritte o
    messaggi pubblicitari quando non si
    tratti di sorgenti luminose o a carattere
    rifrangenti e tali da creare abbaglio ai
    veicoli transitanti sulla pubblica via. Alla
    luce di tale previsione legislativa – prosegue
    il Giudice di Pace – la sosta in
    area privata ma limitrofa alla pubblica
    via, del carrello recante il messaggio
    pubblicitario di cui la Società ricorrente
    era fruitrice, deve ritenersi pienamente
    legittima, trattandosi certamente di
    scritta non luminosa né rifrangente. Né
    ritiene questo Giudice che la fattispecie
    possa essere sussunta, come ritenuto
    dall’organo accertatore, nell’ambito di
    applicazione della disposizione di cui al
    successivo quarto comma dello stesso
    art. 23 del C.d.S., che, invero, fa esclusivo
    riferimento alla collocazione di
    impianti pubblici tari, ovvero manufatti
    (cartelli, pensiline, transenne) supportati
    da idonee strutture di sostegno finalizzati
    alla diffusione di messaggi pubblicitari,
    installazioni fisse dunque ancorate
    a supporti, non a mezzi in movimento,
    come nel caso dei veicolo de quo”.
    La decisione, conclude il Magistrato,
    non sembra “smentita dalla recente
    pronuncia della Suprema Corte, citata
    dalla resistente, che in effetti contempla
    la diversa ipotesi di autocarro recante
    ai lati e sul retro cartelli pubblicitari,
    collocati dunque sul mezzo, questi sì
    rientranti nella previsione di cui al
    quarto comma e dunque assoggettati e
    ai limiti previsti dalla normativa regolamentare.
    Ma si tratta di fattispecie ben
    distinta, come gli stessi giudici di legittimità
    hanno cura di sottolineare.”.
    Ed il Giudice di Pace di Udine conclude
    dichiarando “illegittima dunque la contestazione
    elevata con il verbale impugnata”.
    Una sentenza, come si evince, che
    rende giustizia al ricorrente e si allinea
    alle tesi interpretative che noi abbiamo

  107. Vi mando ancora una sentenza del Giudice di Pace di Udine avv. Nives Simioni (come quella che vi ho già fornito del Giudice Pahor)
    e devo ancora ritirarne una del Giudice Avv. Pietro Volpe
    analoga a quelle sopra.
    a) Il concetto delle 48 ore è pura inventiva e si trova in una circolare del Ministero dei trasporti; ne ho una (circolare) invece che dice “la sosta deve essere ammessa” e quindi una esclude l’altra.
    Abbiamo fatto anche richiesta all’A.N.A.S. x avere l’autorizzazione di parcheggiare un rimorchio (vela) in vista di
    una statale , ci hanno risposto che non possono autorizzarlo
    perchè non rispode hai requisiti di impianto fisso ma a quelli di veicolo (anche qui c’è la più grande assurdità).
    b) a scanso di equivoci:
    1) il “mezzo” di cui parliamo è un VEICOLO e rientra al c.2 dell.art.22 C.d.S. non certamente al 4°c (che come sappiasmo riguarda solo ed eslusivamente cartelli ed altri mezzi che la tecnologia ha inventato dopo l’uscita del C.D.S. (infatti il legislatore ha lasciato la clausola aperta “ed altri mezzi”..
    appunto per far rientrare quei mezzi es.la mongolfiera che non
    rientrava nei commi già trattati (come appunto quello dei veicoli)
    2) il legislatore non parla di veicoli in movimento ma di circolazione di veicoli e per l’art.3 comma 9 del C.d.S. la circolazione (e qui mi sembra che c’è l’ignoranza dei molti….)
    è: MUOVERSI-FERMARSI-SOSTARE (quindi se è in sosta stà circolando, se così non è non potrebbero nenche multare i veicoli parcheggiati in sosta senza assicurazione).
    3) i veicoli di cui parliamo sono omologati per uso speciale SOLO per lo scopo di Fare della pubblicità e se non possono farla mi dite a che cosa servono allora?

    La maggior parte dei verbali dice : Installazione di cartello su un rimorchio e questo è falso perchè il rimorchio è immatricolato come “vetrina pubblicitaria…” ; é come se dicessi che ho installato delle persone su un autobus che è omologato per il trasporto dipersone o che ho installato dei mattoni su un autocarro che è omologato per il trasporto di cose…..

    SE FOSSI IO GIUDICE ANNULLEREI TUTTI I VERBALI SOLO PER IL FATTO CHE SON TUTTI COMPILATI MALE: APPLICANO INFATTI IL COMMA 4 DELL’ART.22 DEL C.D.S. (che riguarda appunto cartelli ed altri mezzi che sono notoriamente specificati dall’art.46 al 56 del Reg.di Attuazione) e non il comma 2 che appunto parla di veicolo che non a caso viene ripreso all’art.57 del Reg.di Attuaz.

    Potrei fare un libro sulle contraddizioni che ci sono e comunque per concludere e ci sono molte Sentenze della Cassazione E’ VIETATO FARE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PER ANALOGIA E SE NON C’E’ UNA LEGGE CHE PREVEDA QUESTA SANZIONE ( invece qui sono tutti
    che interpretano modificano a loro piacere le normative e le leggi…)
    La legge c’è ed è ben chiara:
    art.22 C.d.S. comma 2 la pubblicità sui veicoli è ammessa purchè non sia illuminata o rifrangente ……..(e non si parla che devono muoversi) Renato
    nei casi sopra descritti non è legittima.

    1. SCUSATE, SE HO CAPITO BENE UN CARRELLO PARCHEGGIATO IN IN UN’AREA PRIVATA IN VISTA DI UNA STRADA CHE SIA PROVINCIALE O DELL’ANAS O COMUNALE NON E’ SOGGETTO AD AUTORIZZAZIONE ED INVECE UN CAMION ALLESTITO CON VELA CHE SOSTA NELLA STESSA AREA SI? CHIEDO A RENATO POICHE’ HO PAGATO NEL 2008 7 VERBALI, PAGANDOTI LE SPESE DI INVIO, MI PUOI MANDARE QUALCHE SENTENZA DI RICORSI ACCETTATI ANCHE VIA MAIL. GRAZIE

  108. Cari colleghi ho appena vinto un ricorso, mentre un altro è stato r imandato dato ceh ho perso un attimino le staffe direi pure meno male perché così ho modo di organizzare per bene la linea difensiva!!! a tutti gli amici di piccole imprese come la mia consigli http://www.ilmioricorso.it che per soli 35€ ti prepara il ricorso come ha fatto per me, poi ti istruisce sul da farsi e su quello che dovete dire!!!

    Per i colelghi io credo vivamente che si debba fare un’associaizone di categoria tipo associaizone nazionale noleggio vele pubblicitarie, sto creando un gruppo su facebook si chiama quelli che con le vele pubblicitarie ci lavorano!!!
    iscrivetevi vi aspetto così parliamo di tutti gli aspetti e facciomo una associaizone nazionale che richiede una legge aggiornata!

  109. Che novità , ne ho vinti 5 su cinque quest’anno.
    Per ricorsi contattatemi: 3939659904.

    1. buongiorno, leggendo quasi tutto l’argomento mi rivolgo a lei per un consiglio, perche non ho trovato casi analoghi al mio.
      Io ho un agenzia immobiliare, ho comprato un piaggio ape , targato , uso speciale, adibito a mostra pubblicitaria, con l’intenzione di promuovere la mia attività, cosa sarà necessario fare per essere in regola ?
      grazie

  110. Salve, sono un giovane imprenditore pubblicitario con 2 soci a seguito, lavoriamo con i cartelli, preinsegne, segnali di servizio, ed altri mezzi pubblicitari.
    Vorrei ricordare a quelli che pensano NO ALLA PUBBLICITA’, che i vigili impiegano 5 min a fare un verbale, tralaltro scritto a mano. Quando facciamo le richieste di autorizzazione se và bene 2-3 mesi e l’ A.N.A.S. forse 4-5 mesi, secondo me questa è la vera VERGOGNA che persiste nel nostro paese; la multa subito, l’ autorizzazione con posizionamento regolare del mezzo pubblicitario a norma di C.d.S. forse dopo mesi. Forse allora ha ragione BRUNETTA tanto beffeggiato quando parla di FANNULLONI!! ;-). SALUTI A TUTTI I PUBBLICISTI

  111. x Gianluca o altri, stiamo cercando un solo mezzo con vela pubblicitaria qualcuno potrebbe aiutarci.GRAZIE mail:publicity@altervista.org

  112. Salve sono proprietario di una azienda di autotraporti conto terzi,vorrei utilizzare i miei autocarri come mezzi per pubblicità dinamica.Accetto volentieri ogni tipo di consiglio e critica.
    cordiali saluti

    1. carissimo non è semplice perchè a regola tu devi noleggiare il camion a chi fai pubblicità… e quini ognunbo si fa publliità sul suo mezzo…

  113. Vorrei chiedere a tutti, ma in particolare all’avv.roberto Cantone quanto di seguito:se la maggiorparte elude il divieto fissato dal c.d.s circa la pubblicita’ per conto terzi, noleggiando il mezzo, la tassa pubblicitaria da pagare sul veicolo dovrebbe, a rigor di logica,essere quella fissata per uso proprio e non per conto terzi.
    In tal caso come si fa se ogni settimana la pubblicita’ cambia in quanto cambia il committente?
    Grazie avv. Enrico D’Amelia

  114. salve a Gennaio parto con le vele pubblicitarie nel modenese, sono alla ricerca di un porter della piaggio con vele in vetroresina.
    qulacuno lo vuol vendere???
    contatto diretto 348 5150869
    e-mail:info@am-dimart.com
    Grazie.

  115. sarei felice di ricevere tutte le sentenze che ci da ragione sui posterbus o camion vela o leggi che ci difendono grazie

  116. Vi mando una sentenza così potete prendere spunto per i vostri ricorsi:

    REPUBBLICA ITALIANA
    In nome del Popolo Italiano N. / Rep.
    Il Giudice di Pace di Udine, in persona dell’aw. Pietro Volpe, ha
    pronunciato la seguente

    &I SENTENZA
    nella causa civile di primo grado promossa con ricorso depositato il
    06.05.08, iscritto con il no 11 67lCl08 R.G.

    Spedita ilAO ‘AZ -08
    da

    Dato avviso alle parti
    , in proprio

    il 1 0IC. 2008
    -RICORRENTE -xxxxxxxxxxxxxxx
    contro
    COMUNE DI UDINE, in proprio OGGETTO:
    -RESISTENTE –
    Per
    l’annullamento del verbale di contestazione no 20061115094 datato

    25.03.08 della Polizia Municipale di Udine notificato in data
    04104108
    Svolgimento del processo
    Con il verbale in epigrafe la ricorrente veniva sanzionata ai sensi

    dell’art. 23 CdS veicolo vela tg. AA 45623 regolarmente
    immatricolato e portante una scritta pubblicitaria.
    La ricorrente eccepisce che essendo il veicolo atto alla circolazione,
    e dunque struttura mobile e non equiparabile ad impianto fisso, non
    poteva venire ricompreso nell’ambito di applicabilità del contestato
    art. 23 C.d.S. non trattandosi di impianto pubblicitario così come ivi
    descritto e inteso dal legislatore.
    L’Amministrazione resistente replicava sostenendo la –
    legittimità
    dell’accertamento svolto nel caso oggetto di causa poiché il mezzo
    pubblicitario in questione -trattandosi comunque di esposizione
    supporto rigido a sua volta fissato alla struttura portante del veicolo,
    il quale i~ltimo verrebbe in definitiva ad assumere la funzione di
    supporto a detto cartellone pubblicitario alla stregua di un impianto
    fisso -non rientra nell’ipotesi ex artt. 23 comma IlA C.d.S e 57 del
    sottostante Regolamento esecutivo, bensì nella categoria di cui
    all’art.47 comma VIII di detto Regolamento quale “impianto di
    pubblicità o propaganda”, atteso che detta norma individua come
    tali (in via residuale) tutti i manufatti finalizzati alla pubblicità o alla
    propaganda non appositamente previsti nelle tipologie di cui ai
    commi precedenti, non operando all’uopo alcuna distinzione fra
    impianti fissi o trasportabili.

    MOTIVI DELLA DECISIONE

    isto I’art. 23, commi VI1 e XI della Legge n. 689181

    isti altresì gli artt. 23, commi IlAed XI e 56 del Codice della

    da, nonché pure’ gli artt. 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55 e,

    parativamente, 57 del Regolamento di esecuzione e attuazione
    del C.d.S. medesimo.
    Rilevato, da un’analisi letterale come pure logico-sistematica e
    comparativa, che le suddette norme, si collocano in un contesto
    codicistico e regolamentare di non sempre completa e coerente
    chiarezza terminologica da parte del legislatore e dunque di non
    sempre agevole interpretazione; non aiutando, peraltro, il fatto che
    siano pure stati utilizzati indifferentemente, quasi fossero tra loro
    sinonimi, dei termini di diversa valenza e suggestione quali
    “collocazione”, “posizionamento” “installazione”. Dette norme
    prevedono nello specifico e nell’ordine: all’art. 23, comma IlA CdS
    che: “la collocazione di cartelli e di altri mezzi pi~bblicitari lungo le
    strade o in vista di esse è soggetta in ogrii caso ad autorizzazione
    da parte dell’ente proprietario della strada nel rispetto delle presenti

    norme”. Mentre I’art. 47 del sottostante Regolamento esecutivo,

    fornendo dapprima un’articolata definizione tipologica di vari mezzi
    di pubblicità, al comima VIII , in via residuale, recita: “si defii-lisce
    ‘impianto di pubblicità o propaganda’ qualunque manufatto
    finalizzato alla pubblicità o alla propaganda sia di prodotti che di
    attività e non individuabile secondo definiziorii precedenti”; nel
    successivo comma IX operando poi un parziale raggruppamento
    delle tipologie precedenti, ivi compresi i si,immenzionati “impianti di
    pubblicità e propaganda” (ed all’infuori delle sole “insegne di
    esercizio”, “sorgenti luminose” e “cartelli”), sotto la più ampia
    definizione di “altri mezzi pubblicitari” .
    Mentre l’art. 57 del Regolamento esecutivo regolamentante la
    “Pubblicità sui veicoli” va a collocarsi, nell’ordine sistematico e

    nzionale del testo normativo regolamentare, solo posteriormente

    corpo di norme relative alla disciplina di dettaglio ed alla relativa

    ilanza “sulla corretta realizzazione dei cartelli, delle insegne di
    esercizio e degli altri mezzi pubblicitari rispetto a quanto
    autorizzato” (artt. 47-56) e prevede altresì un ben differente regime
    di trattamento, in particolare che “l’apposizione sui veicoli di
    pubblicità non lumiinosa è consentita, salvo quanto previsto ai
    commi 3 e 4, unicamente se non effettuata per conto di terzi a titolo
    oneroso e se realizzata con sporgenze non superiori a 3 cm
    rispetto alla superficie del veicolo sulla quale sono applicate…”,
    mostrando appunto così di voler ricomprendere i “veicoli” sotto una
    tipologia qualitativamente ben diversa rispetto a quella ben più
    ampia degli “altri mezzi pubblicitari” alla quale invece appartiene,
    con le altre categorie di installazioni fisse, anche il sottotipo
    residuale degli “impianti di pubblicità e propaganda” definiti come
    “qualunque manufatto finalizzato alla pubblicità o alla propaganda
    sia di prodotti che di attività e non individuabile secondo definizioni
    precedenti” (cfr. artt 47, commi VIII e IX Regolamento esecutivo e

    attuativo al C.d.S.1
    La collocazione logico-sistematica nel corpus del Regolamento
    esecutivo al Codice della Strada del suddetto art. 57, il quale ha
    una sua indubbia peculiarità e specialità (e, ove fosse stato
    espressamente richiamato, sarebbe stato comunque suscettibile di
    applicazione sanzionatoria ai sensi dell’art. 23, comma XI C.d.S.1,
    nonche soprattutto le ben diverse e distinte discipline normative
    delle due distinte categorie, “mezzi pubblicitari” da un lato e “veicoli”
    dall’altro, quantomeno caratterizzate da una disparità di trattamento
    (solo i secondi infatti essendo interessati dal divieto di apposizione
    di pubblicità non luminosa per conto terzi a titolo oneroso, nonché
    dai limiti di sporgenza di detta pubblicità non superiori a 3 cm

    ‘rispetto alla superficie veicolare), portano pertanto ad escludere, in

    1
    guanto forzatura giuridica non logicamente praticabile
    dall’interprete, tanto meno in via di interpretazione analogica in un
    ambito amministrativo, anche alla luce del principio di legalità
    sancito dall’art. 1 della Legge n. 689181 -l’assimilazione di un
    veicolo immatricolato come tale, al summenzionato e piij generico
    concetto di “manufatto” sopra riportato.
    Il fatto che in pratica la collocazione di detti veicoli possa
    probabilmente costituire un espediente da parte di taluni operatori
    pubblicitari per eludere ed aggirare la comunque non
    omnicomprensiva previsione normativa di cui all’art. 23, comma IV
    C.d.S., in un contesto di regole caratterizzato da un’effettiva
    carenza e “smagliatura” nel corpus normativo costituito dal Codice
    della Strada e dal sottostante regolamento esecutivo (quanto meno
    sotto l’aspetto della completezza, a fini sanzionatori, delle varie
    definizioni dei mezzi pubblicitari) non consente tuttavia in diritto al

    t
    Giudicante di supplire per via analogica a tali carenze normative

    pubblicitari”, in tal modo forzandosi oltre ogni ragionevole limite
    l’effettivo dato normativo e logico-sistematico emergente sia dal
    contenuto, sia dalla rubricazione come pure dal combinato disposto
    e dalla sequenza organica degli articoli codicistici e regolamentari;
    e ciò specialmente in un ambito come quello del diritto
    amministrativo che deve essere invece quanto più possibile
    caratterizzato da chiarezza e certezza del diritto stesso.
    Infine, si evidenzia che la sentenza della Cassazione no 13842107
    citata da entrambe le parti non si riferisce a un veicolo immatricolato
    per fini pubblicitari, bensi di un mezzo adattato senza che tale
    adattamento sia stato annotato e convalidato nella carta di
    circolazione.
    In quel caso, si trattava di un veicolo che trasprtava un altro veicolo
    con dei cartelli apposti sull’autocarro, fattispecie del tutto differente
    da quella del presente giudizio.

    il Giudice di pace di Udine
    Letto l’art. 23 L.689181
    Accoglie il ricorso e annulla il verbale di contestazione no
    200611 5094 datato 25.03.08 della Polizia Municipale di Udine.
    Spese compensate
    Così deciso in Udine il 10 dicembre 2008

  117. NON SOTTOVALUTATE QUESTO MESSAGGIO
    SONO IL COSTRUTTORE DI PROTOTIPI DI VELE PUBBLICITARIE .
    VI CHIEDO DI CONTTARMI PER FARE LE COSE IN REGOLA dato che non riesco mai a capire perche’ quando costruisco per mega aziende … loro collaudano tutto io da solo sono 3 anni che non riesco a collaudare nulla confido nel grande mondo di internet contattatemi qui leggero’ i post.
    ovviamente c’e’ da guadagnare per tutti .

    1. Ciao tu realizzi vele in vetroresina?
      dove sei?
      hai un sito?
      forse ho una persona che ti potrebbe aiutare
      contatto diretto 348 5150869

  118. in provincia di LATINA la patria dei costruttori

  119. Buonasera sono titolare di una piccola ditta di pubblicità e stampa vorrei avere informazioni in quando vorrei acquistare un camion vela, qualcuno mi saprebbe indicare i costi per affittarlo ai clienti? Devo pagare la tassa pubblicitaria in tutti i comuni in cui passa la vela? Grazie Cristian

  120. Carissimi colleghi su fb abbiamo creato un gruppo “quelli che con le vele pubblicitarie ci lavorano” vi aspettiamo perchè più siamo più faremo sentire la nostra voce!!!

    cia Cristian le cose variano molto da città a città ovresti darci informazioni più precise.

  121. Per quanto ai vela bus,complimenti per quanti sanno di sapere tutto,per questo la nostra povera Italia va male è andrà sempre peggio

I commenti sono chiusi.

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