Gli open data salvano anche vite

Una cosa interessante che abbiamo scoperto in questi mesi di triste emergenza è l’importanza degli Open Data. Pensate al valore che hanno assunto le statistiche pubblicate quotidianamente sui contagi, e sui vaccini.

Hanno determinato le dimissioni di un assessore incapace di gestire l’emergenza (Gallera), hanno fatto emergere l’assoluta inutilità della applicazione Immuni (in questi giorni le notifiche settimanali non raggiungono i 100 casi nella regione migliore), hanno fatto scoperchiare lo scandalo dei vaccini della categoria “Altro”, quella dei saltacode che non avevano nessun diritto di scavalcare le categorie a rischio.

Pensate a quanto sarebbe accaduto senza che questi dati fossero pubblici: ogni livello della politica avrebbe potuto darci la sua versione dei fatti, e nessuno avrebbe ammesso difficoltà.

Invece questa pressione costante ha avuto un impatto: sono cambiate le norme, le priorità, le persone, e c’è stata una pressione costante a fare meglio, almeno su questi indicatori.

Ecco perché sempre più dati dovrebbero essere pubblici ed aperti, a tutti i livelli, compresi quelli comunali. Quanto ha speso una amministrazione? Dove ha speso di più? quanti km di piste ciclabili ha realizzato in 5 anni? Quanta percentuale di inquinanti ha ridotto? Quanto territorio ha cementificato? Quanta percentuale di disoccupati e qual è il reddito medio?

Solo quello che viene misurato può essere migliorato.

Gli open data salvano anche vite

Un commento su “Gli open data salvano anche vite

  1. Il dato su Immuni mi ha sconvolto… immaginavo che i numeri fossero bassi ma non così bassi. Molti miei contatti hanno semplicemente rimosso l’app. Io sono combattuto, mi sento quasi in colpa a farlo e penso che la terrò.

    È vergognoso quanto poco risalto si sia dato alla cosa… quanto poco supporto questo strumento abbia avuto.

I commenti sono chiusi.

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