Forlì

I Verdi per la raccolta differenziata contro nuovi inceneritori per Forlì

Forlì – maggio 2004 – La produzione dei rifiuti nella provincia di Forlì-Cesena ammonta, oggi, a circa 240/260 mila tonnellate annue. La raccolta differenziata è purtroppo ancora ferma al 22/25%. In altre zone d’Italia, grazie ad una organizzazione più efficiente e a politiche adeguate, si è già giunti e spesso è stata superata la soglia del 50%.
Solo riducendo i rifiuti e puntando con convinzione sulla raccolta differenziata si può contribuire concretamente alla tutela del clima e far venir meno molte delle giustificazioni che portano alla richiesta di realizzazione della terza linea dell’inceneritore a Forlì.

“Per raggiungere questi obiettivi – dicono i Verdi di Forlì – non c’è nulla da inventare. Le esperienze in questo senso sono molteplici ed è sufficiente andare nel vicino Veneto per averne una conferma. Questo deve avere funzioni di stimoli per la prossima amministrazione e sfatare definitivamente l’affermazione di una necessità ineluttabile di un nuovo inceneritore alle porte di Forlì. Un nuovo inceneritore a Forlì, ora, significherebbe solo voler assecondare la logica di un costante aumento dei rifiuti prodotti annualmente senza aver prima percorso la strada di una loro riduzione e riciclo”.

Progetto di legge regionale sullo sviluppo informatico

In questo momento sto analizzando il “Progetto di legge SVILUPPO REGIONALE DELLA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE”, che verrà discusso oggi pomeriggio in consiglio regionale.
Assieme alla consigliera Daniela Guerra, candidata per le elezioni europee nel nostro collegio, abbiamo parlato anche del decreto Urbani e sulla brevettabilità del software, e credo che entro sera esprimerà le sue opinioni tramite un comunicato stampa.

Tornando al progetto di legge, si nota come in Emilia Romagna qualsiasi tentativo di permettere (non facilitare, che sarebbe ancora più impegnativo) l’ingresso del software libero nelle pubbliche amministrazioni sia molto difficile, nonostante tra i propositori sia presente anche un consigliere dei DS.

Gli emendamenti che verranno proposti oggi introducono cenni importanti ai formati aperti dei file e dei protocolli di comunicazione, che verrebbero privilegiati rispetto alle alternative, e pone come obbiettivo della direzione generale competente “l’introduzione del software libero e open source e l’uso di formati di dati e protocolli di comunicazione aperti e/o liberi e degli standard indicati dagli enti internazionali preposti.

Speriamo che riescano a far approvare questi due emendamenti, senza i quali la legge regionale sullo sviluppo della società dell’informazione sarebbe priva di ogni criterio sensato per un vero sviluppo tecnologico sulla base delle esperienze attuali (e quindi non allargandoci a quelle future).

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