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CopiaCarbone.org: Un nuovo podcast

CopiaCarbone.org: spazio per materiale che non trova spazioIn questi giorni ho messo in piedi un nuovo progetto, dal nome CopiaCarbone.org. Si tratta di un podcast di contenuti in forma di dialogo ed interviste. Per chi non li conoscesse, i podcast sono una specie di radio asincrona pubblicata su internet, che permette la sincronizzazione automatica dei contenuti attraverso un software (ad esempio iPodder, GPL).
Tramite questi software è possibile scaricare automaticamente le nuove trasmissioni dei podcast sottoscritti, come accade per un lettore di feed RSS utilizzato per aggiornarsi sui blog più seguiti.
Lo scopo di questo progetto è quello di dare spazio alle informazioni che hanno poco spazio altrove, per diverse ragioni.

Se non avete un lettore mp3, potete comunque ascoltare i contributi audio attraverso una applet in flash, oppure scaricarli direttamente sul vostro pc.

Aspetto i vostri commenti, consigli e critiche. Abbiamo appena iniziato, ci sono di grande utilità.
Coloro che sono interessati a fornire un contributo audio da pubblicare, mi scrivano in privato

  • CopiaCarbone.org: spazio per materiale che non trova spazio.

Ricerca google su firefox

Sull’onda di quanto scritto da Fullo, volevo farmi un plugin per la ricerca di firefox che utilizzasse il form per le ricerche adsense di google: tecnicamente sarebbe una cosa molto semplice. Ho controllato nel regolamento, ed ho scoperto che questo non è permesso. Quello che mi chiedo, quindi, è il perché di questo divieto: non è la stessa cosa, utilizzare un form in una pagina web oppure all’interno di una toolbar? Io credo che google potrebbe tranquillamente distribuire un plugin personalizzato per firefox, sulla base dei dati dei client adsense, in modo tale da aggiungere questa interessante opportunità (pensate ad esempio alle reti di computer delle associazioni, che potrebbero guadagnare sulle ricerche gratuite degli utenti del laboratorio), senza permettere illegalità varie.

Questo è il passaggio del regolamento di google adsense che vieta la creazione di plugin per la ricerca di adsense:

Software client

Un sito o un terzo non possono pubblicare i nostri annunci, una casella di ricerca o risultati di ricerca, come risultato di azioni eseguite all’interno di applicazioni software come la barra degli strumenti. Nessun codice degli annunci AdSense o della casella di ricerca, deve essere incollato nelle applicazioni software. La pubblicità in siti associati ad alcuni tipi di software client-side o che offrono questi tipi di software potrebbe non essere approvata.

WordPress newsletter: subscribe2

Oggi ho cambiato il plugin per le newsletter utilizzato in questo blog. Spero che questo risolva i problemi che avevo con il precedente plugin, compreso quello dei caratteri accentati.
Se dovessero presentarsi nuovi problemi, gli iscritti sono vivamente pregati di farmelo sapere, per permettermi di correggerli nel minore tempo possibile.
Per gli interessati, ho installato questo plugin:
http://www.skippy.net/blog/2005/02/17/subscribe2/

Monica Frassoni: Parlamento europeo e brevettabilità del software

Pubblico volentieri la lettera di Monica Frassoni, copresidente dei Verdi europei, sulla vittoria ottenuta nel campo dei brevetti software.

Care amiche, cari amici,

ieri abbiamo celebrato una vittoria importante: il Parlamento europeo ha respinto la proposta di direttiva della Commissione e del Consiglio sulla brevettabilità del software. Un risultato dovuto soprattutto al fatto che siamo riusciti a costruire una maggioranza alternativa e i difensori della brevettabilità del software e degli interessi delle grandi majors del software si sono resi conto di non avere più la maggioranza che avevano ottenuto in commissione giuridica e hanno quindi deciso di unirsi a noi. Col voto di ieri abbiamo dimostrato che libertà di creare, innovazione e sviluppo vero dell’economia possono e devono andare di pari passo.

“Chi è causa del suo mal, pianga se stesso” dice il proverbio, e davvero Commissione e Consiglio non possono che prendersela con se stessi per aver cercato in tutti i modi di ignorare le prese di posizione del Parlamento, rigettandone la prima lettura e cercando di imporre una direttiva che, dietro il paravento di un divieto di brevettabilità del software “puro”, avrebbe invece aperto proprio la possibilità di brevettare il software tout court. Come Verdi/ALE abbiamo sempre sostenuto che piuttosto che avere una direttiva come questa, era meglio non averne alcuna. Speriamo che la Commissione ed il Consiglio abbiano imparato la lezione e che in futuro tengano in maggiore considerazione le posizioni delle persone elette direttamente dai cittadini europei. Noi, ad ogni modo, terremo gli occhi ben aperti, attrezzandoci per sventare eventuali ulteriori tentativi di raggiro da parte dell’esecutivo dell’Unione europea.

Credo di non esagerare se dico che quella di oggi ricorda la vittoria di Davide contro Golia, perché gli sforzi profusi dalle majors del software – Microsoft in testa, ma anche diverse altre – sono stati davvero ingenti: lettere, fax, visite, telefonate all’indirizzo di tutti i parlamentari da parte di lobbisti ben addestrati, che negli ultimi giorni non hanno dato tregua. La cosa non può finire qui: il sistema che regola l’accesso al Parlamento da parte dei lobbisti deve essere più trasparente e deve essere più chiaro chi fa lobbying per quale azienda, con quali fondi e con quali interessi. Per questo abbiamo rivolto un appello al Commissario per gli affari amministrativi, Siim Kallas, affinché indaghi su queste questioni e formuli una proposta. Così come bisogna rivedere le regole che consentono attualmente agli europarlamentari che lavorano presso studi legali specializzati nei brevetti o presso aziende di software di influire pesantemente nel processo legislativo. Una particolare nota di tristezza viene poi pensando al ruolo giocato da Confindustria, che è riuscita a far cambiare idea al nostro governo che inizialmente aveva una posizione neutrale ed ha tradito così gli interessi delle piccole e medie imprese.

C’è ancora molto da fare, naturalmente, soprattutto per quello che riguarda la brevettabilità in generale. Ma almeno l’ufficio europeo brevetti non ha più scusanti per il rilascio di brevetti surrettizi. Intanto bisognerà giungere ad una normativa europea in fatto di brevetti che sia efficace e chiara per tutti.
Vorrei chiudere con un ringraziamento a tutte e a tutti quelli che si sono spesi per questo grande successo, inviando mail agli altri parlamentari europei, facendoci pervenire materiale utilissimo per argomentare le ragioni del no alla brevettabilità, sensibilizzando le proprie realtà locali sul tema. Grazie davvero.

Un caro saluto
Monica

www.monicafrassoni.it

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