Month: Agosto 2003

Mare. Legambiente contro Sirchia: siamo al ridicolo

“Siamo al ridicolo”. E’ secco e senza appello il giudizio di Roberto Della Seta, portavoce di Legambiente, alla notizia che il ministero della salute ha pubblicato ieri su internet, “in sordina”, i dati sulla qualita’ delle acque di balneazione relativi alla stagione in corso, “anzi, in chiusura”. Al ministero “evidentemente hanno rimosso anche l’abc. A che serve- si chiede Della Seta- un rapporto sulle acque di balneazione se viene diffuso solo quando la stagione balneare si sta chiudendo?”. E, aggiunge, “se a qualcuno fosse saltato il grillo, prima di tuffarsi, di verificare se i comuni quest’anno hanno piazzato a dovere i divieti di balneazione? Impossibile”. O meglio, impossibile fino ieri. “Impossibile per i milioni di persone che hanno gia’ fatto le loro vacanze. Milioni di persone che pero’, per amor di conoscenza, oggi, Comodamente da casa- ironizza Legambiente- potranno sapere se le acque in cui si sono bagnati sono in regola o meno. Bella consolazione”. Il silenzio del ministero, poi, arriva a pochi mesi dall’emanazione di un “complicato decreto”, da poco convertito in legge, che- spiega l’associazione del cigno- “consente di togliere il divieto di balneazione con piu’ facilita’ rispetto al passato. Un provvedimento discusso ed emanato, peraltro, senza neppure una circolare esplicativa che ne garantisse un’applicazione univoca”. Conclude Della Seta: “lo abbiamo detto per tutta l’estate e oggi lo ipetiamo: il ministero si e’ comportato con una leggerezza gravissima che dimostra agli occhi di tutti quale sia il grado di attenzione verso i problemi del mare italiano”.

Clima. Wwf: no all’aumento dei gas serra, Marzano va contro Kyoto

“Dopo aver rilanciato il carbone e l’orimulsion, i combustibili che producono le maggiori emissioni dei gas serra che stanno riscaldando pericolosamente il clima,e dopo essersi rituffato in un nostalgico revival di tecnologie nucleari, oggi il nostro ministro delle attivita’ produttive starebbe preparando un decreto che propone addirittura di alzare quei limiti di emissioni che il Protocollo di Kyoto ci impone di abbassare del 6,5% rispetto al 1990”. La denuncia arriva dal WWF che contrappone a Marzano alcuni esempi europei: “Germania, Gran Bretagna, Olanda, Spagna gia’ si attrezzano a ridurli nei prossimi 40-50 anni fino all’80%, onde evitare le suddette drammatiche conseguenze Planetarie”. I protocolli internazionali come quello di Kyoto, sottolinea Andrea Masullo, responsabile clima WWF, “non si firmano solo per far bella figura, bisogna anche rispettarli. Ricordiamo ancora una volta al ministro che uno studio commissionato dall’Anpa (oggi Apat) ad un prestigioso istituto di ricerca degli USA, pubblicato alla fine del 1999, identificava per l’Italia un potenziale di risparmio di energia elettrica pari a 153 twh (terawattora) sostituendo le apparecchiature elettriche utilizzate con quelle piu’ efficienti disponibili sul mercato”. In Italia, denuncia Masullo, “le energie rinnovabili segnano il passo: l’Austria ha 7 volte il numero di scalda acqua solari dell’Italia, la Germania 10 volte di piu’, e altrettanto potremmo dire per l’energia eolica, per il solare fotovoltaico, sulla stagnazione del geotermico, sullo scarsissimo sviluppo della co-generazione”. Insomma, conclud il WWF, “e’ questa la strada su cui gli altri paesi industrializzati stanno lavorando mentre noi ci limitiamo a mettere qualche toppa su un abito ormai impresentabile”.

Marche. Verdi: si potevano evitare i rischi di contaminazione

Nelle Marche, come in Piemonte e nelle regioni Veneto, Friuli-Venezia Giulia e probabilmente anche in altre, erano state individuate partite di mais OGM, commercializzate all’insaputa degli agricoltori, dalla Pionneer e dalla Monsanto, prima delle semine di mais. Si sarebbero potuti limitare i rischi di contaminazione distruggendo subito il mais prima della fioritura. Ma si è scelto di non intervenire. Ad eccezione del Piemonte, che ha provveduto immediatamente a far distruggere i campi di mais geneticamente modificato, anche nelle Marche non sono stati adottati provvedimenti atti a
scongiurare la contaminazione dell’ambiente circostante. Nelle Marche, dove la Magistratura nei giorni scorsi ha posto sotto sequestro 6 ettari di mais OGM, si è ripetuta la stessa irresponsabile dinamica. Lo provano i documenti resi noti da Marco Moruzzi Capo Gruppo Verdi in Consiglio Regionale delle Marche. L’Ispettorato Repressione Frodi dipendente dal Ministero Politiche Agricoltura aveva segnalato alla AUSL di Fermo (AP) il 17 giugno che le analisi effettuate dimostravano la contaminazione dei campi di mais seminati con seme geneticamente modificato della Pioneer. “La AUSL di Fermo ha gravi responsabilità per non essere intervenuta immediatamente per imporre la distruzione del mais seminato evitando così che il mais transgenico diffondesse il polline nell’ambiente” – ha dichiarato Marco Moruzzi Capo Gruppo Verdi in Consiglio Regionale delle Marche gravi le responsabilità anche l’Assessorato Agricoltura che non ha messo in atto iniziative contro la diffusione degli OGM”. Al contrario le Marche risultano firmatarie della prima versione del protocollo sugli OGM siglato dal Ministro Alemanno, dalle multinazionali biotech e da altre regioni. Le Marche non erano presenti alla stipula della seconda versione del Protocollo operativo del 18 agosto che i Verdi contestano fortemente. Moruzzi chiede alla Regione Marche di condividere la proposta di legge presentata nei giorni scorsi che vieta la coltivazione di specie transgeniche in tutto il territorio regionale.

Brevetti sul software, votarli per forza?

Sembra che la maggior parte dei gruppi parlamentari europei stiano lavorando a degli emendamenti per il decreto sulla brevettabilità del software. Pare, in via non ufficiale, che il voto non si terrà il 1° Settembre, ma verrà rimandato alla seconda riunione plenaria (dal 22 al 25 Settembre), per permettere le modifiche al decreto.
Questa cosa mi spaventa ancora di più della notizia del voto del 1°, perché significa che i nostri parlamentari sono favorevoli alla proposta, a meno di qualche modifica al testo.

Il problema sta proprio qui: i brevetti sul software non devono essere possibili in nessuna variante, come non è possibile brevettare l’idea di scrivere su un foglio di carta, così non può essere proprietà privata l’idea di scrivere sul web con un blog, o quella di una barra di scorrimento per “voltare le pagine” su internet. E’ un grosso pericolo per tutti, volutamente ignorato dai media (che sono stati contattati, ma eventualmente ritengono più vantaggioso non informare i cittadini che non potranno più utilizzare l’informatica come hanno fatto finora).

Non c’è nessun vantaggio nell’introduzione della possibilità di brevettare.
Questo non lo dico io, lo hanno detto il 95% dei professionisti del settore, ed almeno 160’000 persone che hanno firmato la petizione online.

Siamo veramente in democrazia? Oppure il fatto di votare una volta ogni 5 anni è un contentino per allontanarci dai problemi reali, sui quali non abbiamo voce in capitolo?
I sondaggi servono solo quando sono a favore di una proposta? Il 95% non è una percentuale abbastanza elevata da far ripensare alla validità del decreto?

Sono allibito.

Protesta Online contro i brevetti UE sul software

Molti siti di Linux User Group e di informatica stanno in questo momento auto-oscurandosi per protesta, seguendo la pagina modello del LUG di Ferrara: http://www.ferrara.linux.it/.
Invito tutti coloro che gestiscono un sito con molte visite a fare lo stesso, per far sentire la voce di chi lavora sul campo su questa questione, che marcherebbe un ennesimo passo indietro per lo sviluppo tecnologico.
Per maggiori informazioni sul problema, potete controllare il riassunto nella pagina del LUG di Ferrara, al momento disponibile anche in altri siti già oscurati, al posto della pagina principale.

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