Year: 2003

Il governo confermi la posizione del PE sui brevetti

Ricevo e pubblico un comunicato stampa dell’Associazione Software Libero

LETTERA APERTA AI DEPUTATI ITALIANI

IL GOVERNO CONFERMI LA POSIZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SUI BREVETTI

Dopo che il Parlamento Europeo, in prima lettura, ha sancito la non brevettabilità delle innovazioni software, a breve il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea ed ancora il Parlamento Europeo, in seconda lettura, dovranno decidere il destino della proposta della Commissione Europea.

Chiediamo che il Parlamento ed il Consiglio Europeo confermino e rinsaldino i principi contenuti nella Convenzione Europea sui Brevetti che esclude la brevettabilità degli algoritmi, dei programmi per elaboratore e dei metodi commerciali, per i motivi delineati su http://swpat.xsec.it/.

A tal fine il CDTI (Club dirigenti tecnologie dell’informazione) di Roma e l’Associazione software libero presentano ai deputati ed agli eurodeputati italiani una LETTERA APERTA che chiede loro di firmare una richiesta ai ministri competenti affinché confermino, in sede di Consiglio europeo, le modifiche apportate dal Parlamento. Entrambe si
trovano a partire dalla pagina http://swpat.xsec.it/.

Chiediamo inoltre alle PMI ed ai professionisti che operano nel campo del software in Italia di FIRMARE E FAR FIRMARE IL NUOVO APPELLO al Consiglio dei Ministri Europeo, ai Governi Europei ed ai Parlamentari
Europei che si trova sempre su http://swpat.xsec.it/, e di inviarlo per posta o per fax seguendo le istruzioni ivi riportate.

Maggiori informazioni sui brevetti software in Europa all’apposita pagina (http://softwarelibero.it/documentazione/brevettisw.shtml) di documentazione dell’associazione software libero.

crocifisso si, crocifisso no

Non ho molta voglia di esprimermi sulle polemiche di questi giorni, ma c’è una cosa che la gente non sa sul problema del crocifisso. Pare, infatti, che la corte di cassazione si fosse già espressa sul problema, dichiarando legittima la richiesta di rimozione del crocifisso, “in quanto espressione del diritto a rivendicare il rispetto del principio di laicità dello Stato”.
Testo cassazione
Ora, è vero che il crocifisso rappresenta parte dei valori del nostro stato, ma è anche vero che il primo articolo della nostra costituzione recita:

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”

Perché allora non mettere qualcosa che rappresenti anche questi valori, se la nostra assemblea costituente, ponendo le basi di quello che è il nostro Stato, ha pensato di inserire come punto primo (e più importante) che la sovranità appartiene al popolo?
Ricordo, inoltre, che nella nostra costituzione, all’art 3, abbiamo deciso di scrivere:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Il crocifisso non è forse espressione di una delle religioni del nostro stato, anche se la principale? Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, ma solo una parte può affiggere icone negli istituti scolastici, luoghi dove i ragazzi devono imparare e crescere?

Se è davvero compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, allora probabilmente dovremmo permettere a tutti di affiggere icone che rappresentino tutte le religioni di chi vive nelle aule scolastiche, oppure non metterne nessuno.

Io, in particolare, proporrei di mettere un cartello che ricordi i primi punti della costituzione, chissà che qualcuno, per sbaglio, decida di leggerli.

VIRAL VIDEO: La libertà è un virus: diffondi il contagio!

L’altro giorno ho trovato un anello di congiunzione tra due discorsi che stiamo portando avanti da qualche tempo su questo spazio web: nuovi canali di informazione ed il copyleft in ambiti diversi dal software.

L’IDEA

L’idea del Viral Video Project nasce
dalla crescente preoccupazione
per la situazione dell’informazione in Italia.
Il riferimento è alle inaudite interferenze
del potere politico
sull’INFORMAZIONE e sulla GIUSTIZIA.

Il progetto Viral Video intende, nel suo piccolo,
fornire il proprio contributo in difesa
del principio democratico
di tutela della libertà di opinione e di critica.
Il progetto si alimenta grazie al contributo di quanti,
come noi, avvertono con preoccupazione
i pericoli del pensiero unico.

Contribuisci anche tu al progetto, diffondi i materiali del Viral Video Project!

by Sergio L.

Sul sito di ViralVideo si possono scaricare alcuni video con licenza libera, principalmente interviste di personaggi famosi (Travaglio, Stefania Ariosto, Di Pietro, Agnoletto, Colombo) che dicono la loro sulla politica Italiana attuale.

Una raccolta sicuramente di parte, ma spero che la continua crescita di questi strumenti continui esponenzialmente: la pluralità sicuramente ne gioverebbe.

Informatica: Stanca emana Direttiva per l’Open Source nella P.A.

Riprendo la notizia apparsa sul sito del Ministro per l’innovazione e le Tecnologie

Informatica: Stanca emana Direttiva per l’Open Source nella P.A.

Software OPEN SOURCE – traduzione: Software a "codice sorgente aperto" Software che, attraverso la disponibilità del codice sorgente, ossia del suo Dna, consente sia la sua libera circolazione, sia processi di modifica, produzione, ridistribuzione, evoluzione e riuso

La Direttiva reca le regole ed i criteri tecnici per l’acquisto ed anche per il riuso del software nella Pubblica amministrazione.
L’inclusione di questa nuova tipologia d’offerta tra le soluzioni tecniche contribuisce ad ampliare la gamma delle opportunità e delle possibili soluzioni in un quadro di economicità, equilibrio, pluralismo e aperta competizione.

Emi.Li., una nuova voce nel mondo della tv

Nasce un nuovo canale via satellite e via etere per contrastare i monopoli televisivi. Benvenuta EmiLi.

Il presidente Ferruccio Iaccarino ha illustrato le ragioni che hanno spinto a credere in Emi.Li Tv, “una televisione che non rappresenta un sogno, bensì una realtà e che si propone di fare una informazione non condizionata da poteri politici o economici” .

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