Cercando informazioni su Recoplastica ho trovato un’ANSA che mi ha stupito parecchio e che termina con:
“Non vogliamo che l’iniziativa venga strumentalizzata politicamente, ma nel caso in cui dovessero esserci rimostranze da parte delle amministrazioni comunali, i 320 negozi aperti in franchising diventeranno altrettante sedi di partito, “L’Italia che pensa”, di cui sono segretario nazionale”. L’Italia che pensa è un movimento politico costituitosi a Moncalieri lo scorso 5 giugno.
Mi pare che sia un modo molto strano di porsi, e di certo questa ambiguità di fondo sul legame tra progetto imprenditoriale ed attività politica, fino a questo annuncio pubblico sul franchising di Recoplastica di sicuro non aiuterà nè l’azione politica nè l’idea d’impresa.
Vi invito inoltre a leggere questo resoconto del MIZ, che era presente all’appuntamento organizzato per promuovere il franchising.
non ci posso credere… Ma possibile che si riduca sempre tutto ai voti ?
E’ UNA DELLE MOSSE POLITICHE PIU’ SPORCHE PEGGIO DEI RIFIUTI CHE VOGLIO FAR TRATTARE
VERGOGNATEVI SIETE DEI FANFARONI
UCCI UCCI SENTO PUZZA DI FLUFFA – TRUFFA
Caro Pincopallo, sei responsabile di quello che scrivi, quindi stai in occhio.
Ovviamente le considerazioni che fai non sono su di me ma sul progetto, che non è mio, vero?
farabutti, gruardate come smaltisce recoplastica…sono dei truffatori.
Capisco la foga, però qui non siamo affiliati a Recoplastica, abbiamo solo segnalato una notizia che metteva in luce il rapporto tra politica ed azienda.
Ricordo a tutti il regolamento del sito, che dice chiaramente che la responsabilità dei commenti è di chi li scrive.
State attenti, quindi, a quello che non potete dimostrare in tribunale.