Il nemico francese

E’ chiaro che la crisi diplomatica del nostro Governo con quello francese sia causata dalle prossime elezioni europee. 5 Stelle e Lega Nord si trovano al momento senza un nemico, nella narrazione della loro epica campagna (elettorale).

Un nemico serve per unire le forze, rafforzare gli animi, motivare gli elettori. Senza una opposizione forte e visibile, bisogna cercarlo altrove.

Di Maio per questo cerca di avvicinarsi ai gilet gialli, quelli che protestano contro la tassa sull’inquinamento, alcuni incitando alla guerra civile (parole testuali). Per metterci sopra il suo marchio vuole essere dalla parte di chi lotta, possibilmente in maniera eclatante, indipendentemente dalle motivazioni che lo spingono.

Spostare le tasse dai redditi da lavoro alle esternalizzazioni negative come l’inquinamento ambientale sarebbe invece uno degli strumenti necessari per una conversione ecologica della nostra economia.

Ma a Gigi e Matteo non interessano nemmeno i contenuti, questo inutile teatrino serve solo a riempire i quotidiani con le loro facce, a ricordarci le marette delle finali dei mondiali di calcio ed a trovare magari un nemico esterno al quale dare la colpa dei loro futuri insuccessi, quando non si potrà più rispondere “e allora il PD?”



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