Energia

Bush chiede di ridurre i consumi del petrolio

Bush: “Vulnerabili a causa del petrolio” in Iraq vietato fallire, terribili le conseguenze – esteri – Repubblica.it

Se Bush afferma che è “nostro vitale interesse diversificare i rifornimenti energetici dell’America e la via maestra è quella della tecnologia”, significa che il problema dell’approvvigionamento del petrolio non solo è reale, ma viene ammesso anche da chi ha interessi economici e politici ad affermare il contrario.
Nonostante Bush dia la colpa ai “terroristi” che potrebbero mettere in crisi i rifornimenti, e non ammetta le prove del picco di produzione del petrolio, come invece l’associazione ASPO denuncia da anni, questo è forse un segnale storico, le cui ripercussioni potrebbero essere importanti, a partire dalla borsa. “Ampio spazio al problema dell’energia dunque, per cui Bush ha proposto un piano per ridurre del venti per cento il consumo di benzina nel giro di dieci anni.”

Dieci anni sono tanti, Bush.

Piano Energetico Ambientale Comunale

Il Consiglio Comunale di Forlì ieri ha votato l’adozione del Piano Energetico Ambientale Comunale. Siamo in anticipo rispetto alla Regione, che non ha ancora approvato il suo piano energetico, ma questo a mio parere è un bene perché permette di avviare da subito azioni per il risparmio energetico. Il risparmio energetico, infatti, è il punto chiave di questo piano che contiene azioni per la riduzione dei consumi nelle case, negli edifici comunali, nei trasporti, nell’industria.

Per ogni settore sono stati valutate le linee strategiche: per esempio per quanto riguarda il civile sono interessanti la cogenerazione da piccoli impianti e l’adeguamento alla Direttiva Europea 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico e alla certificazione energetica nell’edilizia, che prevede una riduzione dei consumi di circa il 50% rispetto a queli rilevati come consumi medi (passando dai circa 160 kWh/m2anno, che è il consumo energetico medio attuale, a circa 70-80 kWh/m2 anno).

Poiché senza l’adeguamento di tutti i regolamenti comunali a queste linee strategiche il piano rimarrebbe un libro dei sogni, tra l’altro non troppo ambizioso, ho scritto e proposto un ordine del giorno che impegna la seconda commissione a discutere dell’adeguamento dei nostri regolamenti, a partire da quello edilizio al P.E.A.C.
Oltre a questo l’ordine del giorno sollecita l’amministrazione a promuovere sul territorio gli investimenti sul risparmio energetico, anche attraverso accordi con banche e privati, ed ad aderire alla manifestazione internazionale sul risparmio energetico, “Mi illumino di Meno”.

Il P.E.A.C. è poco ambizioso, a mio parere, perché a fronte di tutti gli interventi si prevede comunque un aumento della popolazione residente e quindi il bilancio delle emissioni rimane sostanzialmente invariato. C’è da dire, però, che le analisi del Piano non contengono nessun riferimento al picco di produzione del petrolio ed all’aumento dei costi dei combustibili fossili (petrolio, ma anche gas naturale), che è possibile prevedere nei prossimi anni, quindi non contiene tutti gli interventi spontanei che converrebbe già mettere in atto senza nessun incentivo comunale o nazionale. L’aumento dei prezzi porterà sicuramente ad una maggiore attenzione ai consumi, con gli effetti positivi del risparmio su questo settore.

Nel mio intervento, che diversi consiglieri anche di opposizione hanno citato complimentandosi per la passione e le competenze che esprimeva, ho parlato di risparmio energetico come prima fonte di energia dalla quale attingere: a fronte di investimenti inferiori rispetto alle altre fonti, permette un recupero di energia a parità di risultati superiore a tutte le altre fonti fossili e rinnovabili.

Ho parlato della necessità di avere sul territorio di un soggetto che promuova veramente il risparmio energetico, fonte di guadagni per le imprese locali. AGESS è l’agenzia per la promozione delle energie rinnovabili e potrebbe per statuto compiere questo ruolo, ma la sua composizione sociale a mio parere glielo impedisce: 44% circa della Provincia di Forlì-Cesena, 22% Hera, 7% Romagna Acque, 1,2% CNA, etc.

Che interesse avrebbe Hera nel far risparmiare ai cittadini il metano per il riscaldamento, visto che è lei che gestisce questo servizio e guadagna non da costi fissi, ma da una percentuale fissa sui metri cubi venduti? Hera promuove solo il teleriscaldamento con grossi impianti, che è tra l’altro meno vantaggioso in termini di impatto ambientale di quelli più piccoli dedicati a singoli agglomerati di case e condomini.

Gli iscritti della CNA, ed in particolare quelli dell’unione installatori (elettricisti, idraulici, etc), invece, avrebbero tutto l’interesse alla promozione di corsi di formazione e pubblicità sul risparmio energetico, per un conto assai banale: sul nostro territorio non abbiamo nè petrolio nè gas naturale. Ogni euro risparmiato in combustibili fossili si può investire sul lavoro locale, e basta pensare alle 320’000 tonnellate di petrolio equivalente consumato ogni anno dal nostro Comune per capire su quale miniera d’oro siamo seduti!

In conclusione il Piano Energetico Ambientale Comunale è positivo e concreto: contiene azioni importanti che vanno attivate subito, e spero che i lavori procedano alla svelta. Ci sono 60 giorni di tempo per proporre eventuali osservazioni, prima della sua approvazione, quindi invito tutti i cittadini interessati a farsi avanti per fare proposte concrete.

Questi sono i documenti del Piano:
Piano Energetico Ambientale Comunale di Forlì – Completo
Piano Energetico Ambientale Comunale di Forlì – Sintesi
Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale del Piano Energetico Ambientale

Mentre questo è l’ordine del giorno approvato dal Consiglio, del quale sono primo firmatario:
Ordine del Giorno sul Piano Energetico Ambientale Comunale di Forlì

Mi illumino di meno – 2007

Anche quest’anno Carpillar promuove questa interessantissima iniziativa, con lo scopo di diffondere la consapevolezza del risparmio energetico. La novità del 2007 è che il Ministero dell’Ambiente e quello delle Politiche agricole.

Mi illumino di meno – 2007

Per il terzo anno consecutivo Caterpillar lancia per il 16 febbraio 2007 “M’illumino di meno”, la giornata nazionale del risparmio energetico, quest’anno diventata internazionale.
Dopo il successo delle passate edizioni Massimo Cirri e Filippo Solibello chiederanno nuovamente agli ascoltatori di dimostrare come il risparmio sia una possibilità concreta e reale a cui attingere oggi stesso per superare i problemi energetici che assillano il nostro paese e gran parte delle nazioni del pianeta.

AGGIORNAMENTO: Anche il Comune di Forlì aderirà all’iniziativa, grazie ad un mio Ordine del Giorno votato nel Consiglio Comunale dedicato al Piano Energetico ed Ambientale del Comune di Forlì

Per il rilancio a costo zero del paese (lettera aperta sul cip6)

Ho aderito all’appello di Francesco Meneguzzo e Iacopo Fo sugli incentivi alle energie rinnovabili, che allego in calce. Fate altrettanto e pubblicizzatelo!

Di Francesco Meneguzzo coordinatore tecnico Energia e Innovazione dei Verdi e Jacopo Fo presidente della Libera Università di Alcatraz

Mentre ci si affannava sulle virgole delle cifre di una manovra Finanziaria in cui, come sempre, gran parte dei flussi di denaro prescindono dalla produzione materiale dei beni, un piccolo gruppo di Senatori, guidato da Loredana De Petris e Tommaso Sodano, riusciva a ottenere quello che era impensabile fino a pochi mesi fa: che fossero finalmente cancellate le illegittime – perché in contrasto con le norme Comunitarie – incentivazioni alla produzione di energia elettrica da fonti che non siano rinnovabili, come le così dette fonti “assimilate”, per esempio i rifiuti non biodegradabili, i bitumi e gli scarti di raffineria, lo stesso gas naturale fossile purché si utilizzi il calore generato nella produzione elettrica (cogenerazione).
Uno scherzo, questo, che non è durato poco: iniziato nel 1992 con la delibera “CIP 6”, fondata sulla Legge 10 del 1991, ha consentito in 15 anni la destinazione di circa 40 miliardi di Euro attualizzati a fonti che niente hanno a che vedere con il sole, il vento, l’acqua, la geotermia, riservando a queste fonti soltanto il 20 per cento circa delle risorse complessive.
Ogni due mesi i cittadini italiani hanno sovvenzionato senza fiatare, per mezzo della bolletta elettrica, gli inceneritori di rifiuti e i gassificatori degli scarti del petrolio, quasi 4 miliardi di Euro nel solo anno 2005: tutto questo, credendo in buona fede di finanziare le fonti rinnovabili!!!
Intanto, dato che funzionava, la truffa si è fatta ancora più raffinata, concedendo all’elettricità prodotta dai rifiuti di plastica e gomma, il così detto CDR o combustibile derivato dai rifiuti, e perfino all’idrogeno prodotto a partire da qualsiasi fonte, petrolio, gas e carbone, l’accesso ai Certificati Verdi, titoli negoziabili che in pratica raddoppiano o perfino triplicano il valore dell’energia elettrica prodotta, mettendo impropriamente in competizione le fonti fossili con le fonti rinnovabili.
Grazie – si fa per dire – a questo lunghissimo scandalo, l’Italia è rimasta al palo con la maggior parte delle nuove fonti rinnovabili, in particolare con quella solare fotovoltaica, che è la più promettente, che in Germania e in Spagna, per non parlare del Giappone, degli Stati Uniti, della Cina, ha già prodotto un’economia diffusa e centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro capillarmente diffusi sul territorio, contribuendo al rispetto del Protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici.
Di fronte all’incontrollabile aumento dei prezzi del petrolio e del gas, che soffrono di crisi di approvvigionamento sempre più minacciose, alla minaccia del ritorno in grande stile del carbone, che l’Italia non possiede e che in ogni caso rappresenta la più grave minaccia per la stabilità climatica e ambientale del pianeta, all’improponibile ritorno a un nucleare che non ha risolto uno solo dei suoi problemi, la Legge Finanziaria 2007 poteva offrire una straordinaria occasione, e in parte è stato così: il comma 644-bis e successivi stabiliscono che le incentivazioni, di qualsiasi tipo e salvo deroghe particolarissime, ancora da stabilire, siano destinate alle sole fonti rinnovabili, in accordo con la Direttiva Europea 2001/77/CE (che da anni è stata recepita correttamente dai maggiori Paesi Europei).
L’oscura lobby trasversale dei raffinatori e degli inceneritoristi ha voluto però colpire anche questa volta, e così l’accordo raggiunto tra maggioranza parlamentare al Senato e Governo, di riservare le residue incentivazioni agli impianti alimentati da fonti non rinnovabili “ai soli impianti già realizzati e operativi” si è trasformato, con un colpo di mano pochi minuti prima del deposito della Finanziaria, nella concessione degli incentivi “ai soli impianti già autorizzati e di cui sia stata avviata concretamente la realizzazione”, rimettendo in gioco potenzialmente decine o centinaia di impianti, in maggioranza inceneritori di rifiuti, e ovviamente centinaia di milioni di Euro all’anno!
Di fronte alla clamorosa e coraggiosa protesta dello stesso piccolo gruppo di Senatori e del Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il Governo è stato costretto a tornare sulla questione, impegnandosi a ripristinare la versione originale della norma, ma non subito come con il comma “Fuda” sui reati contabili, piuttosto per mezzo di un emendamento al decreto legge sugli obblighi comunitari, il così detto “decreto mille proroghe” che, emanato il 22 dicembre, dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni.
Il Ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, si è impegnato infine a non concedere autorizzazioni all’accesso alle incentivazioni ad alcun impianto alimentato da fonti non rinnovabili, fino al ripristino della norma originaria.

NON C’E’ PIU’ BISOGNO, SE MAI C’E’ STATO, DI FINANZIARE LE ENERGIE SPORCHE, NE’ L’INCENERIMENTO DEI RIFIUTI: LE TECNOLOGIE DI OGGI CONSENTONO DI PRODURRE TUTTA L’ENERGIA E GESTIRE I RIFIUTI IN MODO EFFICIENTE E SENZA PREGIUDICARE L’AMBIENTE, IL CLIMA E LA SALUTE.

CHIEDIAMO AI PARLAMENTARI TUTTI E AI MEMBRI DEL GOVERNO DI VIGILARE SENZA CONCEDERE SCONTI SUL RISPETTO DEGLI IMPEGNI PRESI, PER LA SALUTE, L’AMBIENTE, IL LAVORO:
PER IL BENE DELL’ITALIA !!!

Aderisci all’appello:
http://www.jacopofo.com/?q=node/2437

Il Governo propone un emendamento su Cip6

“Bene l’emendamento del governo che corregge il testo della Finanziaria su Cip 6, ripristinando quello originario deciso dalla maggioranza in Senato”. Lo affermano la senatrice dei Verdi Loredana De Petris ed il capogruppo alla Camera Angelo Bonelli. “In questo modo si fa chiarezza sul sistema degli incentivi, ribadendo finalmente che d’ora in poi potranno essere dati solo alle fonti davvero rinnovabili, applicando così correttamente la Direttiva europea, e facendo salvi – come si era stabilito in Senato – solo i contratti per impianti già realizzati ed operativi, e non tutti quelli autorizzati. Dopo questa dovuta correzione – proseguono gli esponenti del Sole che ride – si comincia ad eliminare l’anomalia tutta italiana che permetteva di dare incentivi, pagati dagli utenti nelle bollette, alle cosiddette fonti assimilate, cioè inceneritori, centrali a carbone, ecc., fonti tutt’altro che pulite. Una anomalia che ha fatto sì che l’Italia fosse estremamente arretrata sull’energia prodotta da fonti rinnovabili”.

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