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I video di Emi.li di Sabina Guzzanti

Sembra che i video di ieri sera, di Emi.ly TV, della Guzzanti siano già in rete. Il “sembra” è dovuto al fatto che non sono ancora riuscito a controllare che non sia un video fasullo, rinominato ad hoc per diffondersi nel peer to peer.
Ecco il link per chi possiede emule o edonkey & compatibili (per linux esiste mldonkey che funziona molto bene).

Gli archivi della BBC distribuiti con licenza CC

Su Wired di Novembre c’è un articolo che annuncia che la BBC ha intenzione di pubblicare i suoi archivi video con una licenza che ne permetta la distribuzione. Per questo motivo stanno studiando ad hoc una licenza assieme a Lessig, il padre di Creative Commons, che ne permetta la distribuzione.
Uno dei problemi è la quantità di spazio e banda necessari a sostenere un progetto di questo tipo, e pare che si stia pensando anche al peer to peer.

Sarebbe strabiliante ed innovativo.

Sarebbe utile e positivo sotto tutti i punti di vista.

Sarebbe come dire che le televisioni pubbliche possono veramente fare un servizio pubblico eccellente, senza bisogno di rincorrere i modi ed i contenuti delle televisioni private.

Sabina in onda comunque: non CensureRAI

Ricevo ed inoltro questo comunicato:

Oggetto: Anche Ravenna si mobilita contro ogni forma di censuraNON CENSURERAI
Anche Ravenna si mobilita contro ogni forma di censuraAnche Ravenna come Firenze, Bologna, Milano, Reggio Emilia e Parma, Napoli,Torino, Marsala, Pescara, Finale Ligure, Trieste, Ancona, Lastra Signa,Velletri, Palermo, Reggio Calabria, Varese parteciperà alla mobilitazione generale contro la censura del programma di Sabina Guzzanti; lo farà domenica sera collegandosi via satellite con l’Auditorium di Roma, dove sisvolgerà lo spettacolo di satira-protesta con Sabina Guzzanti , Daniele Luttazzi, Paolo Rossi, Beppe Grillo, Dario Fo e tanti altri.
L’iniziativa di Ravenna, che risponde all’appello “Non censureRai” lanciato dai Movimenti e Girotondi del coordinamento nazionale, ha il sostegno dell’ARCI, del Comitato Emergenza Legalità, dei Girotondi per la Democrazia e del Comitato Scuola e Costituzione e si svolgerà Domenica 23 novembredalle 20.30 con un megaschermo installato presso la Sala Forum della seconda circoscrizione, Via Berlinguer 11, concessa gratuitamente su richiesta dell’Assessora Lisa Dradi, poichè “il Sindaco di Ravenna”, secondo una dichiarazione dello stesso assessorato, “ritiene importante garantire libertà di informazione, di espressione e di satira in questa città. “Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine di Ravenna a partecipare a questa mobilitazione, poichè riteniamo che sia un modo efficace per dare solidarietà allaGuzzanti, e una civile testimonianza del nostro NO AD OGNI FORMA DI CENSURA e per la piena libertà di espressione, di parola, di informazione.
Una iniziativa analoga si svolgerà anche a Marina di Ravenna, presso il Santana di v.le delle Nazioni.

Gianfranco Mascia

Giù la petizione e forse in onda la trasmissione

Noto con dispiacere che il sito dei girotondi che ospitava la petizione per non chiudere il programma della Guzzanti è “in manutenzione”.

Troppi accessi? Mah!

http://www.igirotondi.it/

Nel frattempo ricevo via email la notizia, non ancora confermata, che la Guzzanti andrà in onda dall’auditorium di Roma su Emily.tv:

La trasmissione partirà domenica sera alle ore 20,30 dall’Auditorium di Roma.
Per poter vedere la diretta via satellite sul canale satellitare di Emi.liTv bisognerà impostare i seguenti parametri sul proprio decoder (ricordando che bisogna fare la sintonizzazione manuale):
Per Emi.li TV esiste già un canale su SKY recante il n. 855; le altre modalità di configurazione sono:- ri-sintonizzare attraverso la ricerca personalizzata. Il canale è marcato dal logo di EMI.LI TV e lo troverete tra il numero 200 e220. Per i possessori di altri decoder/ricevitori “Common interface” (detti anche”Free to air”), i parametri sono i seguenti: satellite: Hot Bird 13° EstFrequenza: 12.673 MhzPolarizzazione: verticale transponder: 80 Symbol rate: 27.500 Ms/secFEC: Ÿ

Tramite Emi.li. tv ci sarà un circuito di tv private che rimanderà il segnale, appena abbiamo l’elenco ve lo indico.

Già qualche giorno fa il sito dei Centomovimenti diceva:

Sabina Guzzanti promette battaglia. E se la Tv pubblica cancella dei palinsesti il suo RaiOt, lei è pronta ad affilare la sue “armi di distrazione di massa” in un teatro di Roma (ancora da definire “ma adatto a contenere le tantissime persone che ci hanno mandato testimonianze di solidarietà in questi giorni”) in compagnia di colleghi, amici e scomunicati illustri: dal fratello Corrado a Dario Fo, da Beppe Grillo a Daniele Luttazzi, passando per Paolo Rossi.

Quindi la notizia può avere un fondamento. Appena saprò qualcosa lo pubblicherò, ed invito tutti a dare massima visibilità alla notizia, in modo da bilanciare la chiusura del programma con un audience comunque adeguato.

La censura è sempre censura

Oggi il CDA della RAI ha stabilito all’unanimità di chiudere e censurare il programma della Guzzanti, Riot.
E’ vero, come dice l’articolo di Repubblica, che i membri del CDA sono responsabili anche penalmente di eventuali irregolarità, ma è altrettanto vero che la Guzzanti non ha ucciso nessuno e che il suo programma, già relegato in una fascia oraria scandalosa, ha fatto 2 milioni di spettatori.
Se Mediaset perde punti percentuali in azioni, la colpa non si può imputare a chi fa un programma: se le cose che sono state dette sono false, e questo è da dimostrare, le azioni ricresceranno con la stessa velocità con la quale ora calano.

Non si può chiudere un programma “per cautela”, come ci è stato detto. Non si può farlo senza dissensi, almeno.

Come dice Luttazzi, viviamo in un paese dove Bin Laden può parlare in televisione e Luttazzi no. Perché un nutrito gruppo di comici, autori di satira, cercano da tempo di far sapere i problemi di informazione e di governo. Perché i comici, al contrario di molti altri, riescono a farlo e contemporaneamente non annoiare la gente. Perché basta una battuta di un comico a far capire un problema.

I comici dovrebbero fare il loro lavoro.

Un paese dove i comici fanno politica è un paese malato.
Perché se i comici fanno i politici, significa che i politici non fanno i politici.
Sembra che l’intervento di Premi Nobel, di Comici, di Attori, di Registi di questi tempi, sfogatosi anche con la costituzione dei girotondi, sia necessario.

Chi fa politica “di mestiere” probabilmente non riesce a comprendere le necessità del nostro paese, oppure chi ci riesce viene relegato in un angolo, reo di aver tentato di cambiare lo stato delle cose.

Sinceramente, spero che la Guzzanti possa presto tornare a fare il suo lavoro, senza censure. Spero anche che questo lavoro diventi sempre meno serio e torni alla comicità ed alla satira se vogliamo più frivola di un tempo: sarebbe sintomo di un miglioramento vero della qualità della vita del nostro paese, informazione inclusa.

Per questo ho votato nel sondaggio di Repubblica, esprimendo la mia contrarietà alla chiusura del programma, ed ho firmato l’appello dei Girotondi, che mi trova pienamente concorde.
Allo stesso tempo credo che nessuno potrà censurare questo programma: qualsiasi chiusura temporanea non farà che alimentare la pubblicità e la diffusione per vie alternative degli stessi contenuti.

Immediatamente si sono diffuse copie del programma scaricabili in rete. Questo è solo un esempio di come si stia prendendo sempre più coscienza del giogo che abbiamo al collo.

Con o senza Riot su Rai 3, la Guzzanti avrà comunque mandato il suo messaggio. Chi pensa che censurando il programma possa “sistemare” il problema, non comprende la reale portata di una decisione di questo tipo, che sicuramente si rivolterà contro i censori.

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