Notizie

Le iniziative di Forlì per ricordare il Pontefice

(3/4/2005 13:05) | PAPA, LE INIZIATIVE A FORLì PER RICORDARE GIOVANNI PAOLO II°
(Sesto Potere) – Forlì – 3 aprile 2005 – Anche Forlì, come tutto il Paese e tutto il mondo in questo momento, si raccoglie nel lutto e nella partecipazione al dolore per la morte di Papa Giovanni Paolo II°.

Il Sindaco di Forlì Nadia Masini, facendosi interprete dei sentimenti di tutta la comunità cittadina per la scomparsa del Santo Padre, ha inviato una lettera di cordoglio al Vescovo della Diocesi di Forlì monsignor Vincenzo Zarri. Nella lettera il Sindaco sottolinea come alla tristezza e al dolore, si accompagnino sentimenti di speranza per la preziosa eredità che Giovanni Paolo II° ha lasciato all’umanità intera, con la sua infaticabile opera in favore della pace, della libertà, dei diritti umani, del dialogo tra i popoli e della solidarietà concreta agli ultimi della terra.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha dichiarato il lutto nazionale per la durata di tre giorni a partire da oggi e per il giorno delle esequie.

Il tricolore e la bandiera europea che si affacciano sul palazzo municipale sono già stati abbrunati ed esposti a mezz’asta. L’esposizione a mezz’asta delle bandiere riguarda tutti gli edifici pubblici, compresi quelli sede di seggio elettorale. Il Governo ha disposto inoltre un minuto di raccoglimento alle ore 12,00 del giorno del funerale del Pontefice, negli uffici pubblici e nelle scuole di ogni ordine e grado. Conformemente alle disposizioni emanate dalla Presidenza del Consiglio, sono state sospese, per oggi e nel giorno delle esequie, tutte le manifestazioni di “pubblico spettacolo leggero”.

Presso il palazzo della Prefettura è stato aperto, dalle 7,00 alle 22,00 un registro delle firme per tutti i cittadini che desiderino manifestare in forma diretta il proprio cordoglio.
(Sesto Potere)

Comunicato Stampa: E’ carta buona solo da riciclare

Federazione Provinciale dei Verdi Forlì – Cesena

COMUNICATO STAMPA: E’ CARTA BUONA SOLO DA RICICLARE

I Verdi della Provincia di Forlì-Cesena respingono al mittente la bozza di Piano di Prima Attivazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani, spedita ieri agli Enti, alle associazioni ed ai partiti presenti nella Provincia dal presidente della Agenzia dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) Massimo Bulbi.
La bozza di Piano contraddice clamorosamente i programmi delle amministrazioni di cui i Verdi fanno parte ed entra addirittura in conflitto con la Bozza di Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti, in fase di predisposizione da parte della Provincia, i cui contenuti sono già stati resi pubblici dalla stampa.
La bozza nasce vecchia e non tiene conto né degli obiettivi stabiliti nei programmi delle amministrazioni che formano l’ATO, né delleesperienze più avanzate già esistenti nel nostro Paese, alcune delle quali presentate dai Verdi in un recente convegno tenutosi a Forlì.
E’ inaccettabile la proliferazione di bozze di piani che si contraddicono le une con le altre, così come sono inaccettabili i tempi ristrettissimi previsti per l’approfondimento e le connesse osservazioni, tanto ristretti da negare gli stessi presupposti della partecipazione.
Temiamo che questo sia un tentativo neanche tanto mascherato di anticipare a tutti i costi l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani sulla base dei desiderata di Hera, mantenendo le pubbliche amministrazioni in una condizione di subalternità agli interessi economici della multiutility.

Si riprenda Bulbi questa bozza di piano, che consideriamo buona solo come carta… da riciclo.

Data, 30/03/05

Federazione dei Verdi di Forlì
http://www.verdiforlicesena.org

Il Centro-Destra viola la legge ed il codice della Strada

(Sesto Potere) – Forlì – 28 marzo 2005 – “I candidati di AN e FI hanno deciso di scopiazzare i loro “fratelli maggiori” e ne hanno mutuato i comportamenti – ha dichiarato il senatore Verde Sauro Turroni , componente la commissione affari costituzionali e dell’interno di Palazzo Madama – e per farlo hanno evidentemente deciso che le leggi che regolano le campagne elettorali non si applicano a loro stessi ed al centrodestra. Infatti da giorni scorazzano e sostano lungo le nostre strade così detti camion-vela con i loro simboli, i loro slogan e i loro faccioni ma ciò non è consentito dalla legge elettorale”.

“Inoltre – aggiunge Turroni – la pubblicità dei camion-vela non è consentita neppure dal vigente codice della strada. Già durante le precedenti elezioni europee ebbi l’occasione di rilevare simili abusi da parte di esponenti del centrodestra ed allora ho provveduto a segnalare ai vigili urbani ( di Forlimpopoli perché li sostavano i camion) ed al ministro degli interni le violazioni di legge che si erano verificate”.
“Farò lo stesso questa volta con una interrogazione al ministro Pisanu, a cui chiederò per quale motivo non siano adottate precise misure per impedire il ripetersi di simili abusi e se essi siano stati rilevati, riservandomi di fornire sia le foto sia i numeri di targa dei mezzi in questione”: ha concluso il senatore Verde.
(Sesto Potere)

Associazioni Animaliste di Forlì sulla soppressione della guardia medica veterinaria

(Sesto Potere) – Forlì – 24 marzo 2005 – Le
Associazioni di volontariato Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Mondo Cane – S.O.S. cuccioli, Amici dei Cani di Bagnolo, LAV e il Coordinamento Animalista Forlivese (che rappresenta le associazioni Qua la Zampa e Amici dei Gatti), riunitesi il 16 marzo scorso in relazione alla soppressione del servizio di guardia medica veterinaria per gli animali di proprietà dei privati cittadini e, nello specifico, alla raccolta di firme organizzata da un non meglio identificato gruppo di cittadini, tengono a precisare alcuni aspetti al fine di evitare fraintendimenti o strumentalizzazioni.
1) Nessuna delle raccolte di firme circolate sul territorio è mai stata organizzata né tanto meno appoggiata dalle associazioni predette.
2) Le associazioni, essendo a conoscenza della realtà dei fatti, non avrebbero mai avvallato petizioni (in cui tra l’altro non compariva alcuno dei loro loghi) basate sulla falsa dichiarazione, riportata in intestazione, che la soppressione del servizio di guardia medica veterinaria sarebbe da imputarsi al Comune di Forlì. Tale decisione fu infatti assunta da CRAZOO, gestore del servizio in questione, già nel 1999, a causa dell’impossibilità di trovare un accordo finanziario con l’Ordine dei Medici Veterinari. Il Comune di Forlì ha semplicemente deciso di non versare più la propria quota a CRAZOO a fronte di servizi non forniti o, nello specifico, di cui era già stata decisa la soppressione. A prova di ciò è l’attuale assenza del servizio di guardia medica veterinaria anche in quei Comuni che continuano a versare puntualmente le loro quote.
3) Tutte le associazioni predette concordano sulla necessità di impiegare i pochi fondi pubblici a disposizione per azioni destinate ad arginare il gravissimo problema del randagismo canino e felino, che grava su tutta la cittadinanza, anche quella che non possiede animali di proprietà.
4) Ritengono comunque che, come già ribadito, in una società civile sia importante potere disporre del servizio di guardia medica veterinaria per i privati cittadini e auspicano che vengano trovate idonee soluzioni, anche con il coinvolgimento delle Associazioni animaliste, affinché i medici veterinari del territorio riprendano tale servizio al più presto.(Sesto Potere)

Memoria scritta sulla questione “Indagini appalto Palazzo Romagnoli”

Ricevo e pubblico un documento inviato dal Direttore dell’Area Lavori Pubblici del Comune (Ing. Claudio Mambelli), riguardante le indagini sull’appalto di Palazzo Romagnoli.

Dobbiamo avere la massima fiducia nei riguardi della magistratura che sta conducendo le indagini, e sperare che i risultati di queste abbiano sulla stampa lo stesso risalto dato alle accuse dell’imprenditore.

Memoria scritta sulla questione “Indagini appalto Palazzo Romagnoli”

In merito alla vicenda delle presunte tangenti per Palazzo Romagnoli, noi tecnici indagati, riteniamo di precisare quanto segue.

Come a tutti noto, l’affidamento degli appalti pubblici avviene con una procedura basata sul concetto del massimo ribasso.

L’unico requisito di capacità che i concorrenti devono dimostrare di possedere è il certificato SOA, una specie di sintetica carta di identità dell’impresa. Questo sistema conduce, spesso, ad aggiudicare i lavori ad imprese che poi, nel corso dell’esecuzione dell’opera, si rivelano non avere i requisiti tecnici, economici ed organizzativi adeguati.

Questo succede in tutta Italia. Rammentiamo un caso per tutti, l’esecuzione del restauro del Teatro La Fenice a Venezia: le forze dell’ordine sono dovute intervenire per liberare il cantiere dall’impresa inadempiente, a cui era stato rescisso il contratto.

Uno dei pochi punti di forza dei tecnici che lavorano in questa realtà (che ti porta ad operare con imprenditori, preparati e capaci, ma che ti può fare incontrare anche operatori di altro genere e spregiudicati o, peggio, pronti a ritorsioni di ogni sorta) sta nella corretta applicazione delle norme e delle leggi che regolano l’esecuzione delle opere pubbliche e nella assoluta trasparenza e onestà dell’agire.

Questo è stato ed è il nostro modo quotidiano di lavorare.

Quando abbiamo appreso dalla stampa che eravamo indagati come concussori di una Impresa, definiti come destinatari di “mazzette”, che usavamo parole in codice per incassare la “busta” con i soldi e, con un immagine da romanzo d’appendice, “risalivamo in sella mescolandoci ai tanti forlivesi che pedalano in centro carichi di sporte”, l’amarezza e il dolore per questo cumulo di falsità e calunnie è stato enorme.

Non auguriamo a nessuno di girare in città ed apprendere (con un racconto fatto uscire a puntate, dalle testate giornalistiche, poste fuori dalle edicole) di essere indagati per così gravi accuse, specie quando non solo si è innocenti, ma ci si è anche comportati con scrupolo nel rispetto della legge e nell’interesse dell’Amministrazione Comunale e, quindi, di tutta la Collettività.

A questo si aggiunga che solo dagli articoli di giornale abbiamo appreso dell’accusa, assolutamente falsa e grossolana, di aver commesso il reato di concussione, con mazzette richieste ad un Imprenditore. Eravamo a conoscenza che era stata aperta una inchiesta, ma non ci era stato comunicato da cosa fosse scaturita; il segreto istruttorio lo impediva, fino alla conclusione delle indagini e, per quello che sappiamo, le indagini non sono ancora concluse.

Sono stati consegnati ai lettori, con particolare rilievo, i nostri nomi, mentre dell’accusatore solo discrete iniziali.

Si è scritto di un “blitz” delle forze dell’ordine con sequestro di documenti, mentre questi sono stati acquisiti in copia su richiesta.

Si è scritto che l’Imprenditore ha detto “ me ne sono andato, ho rotto il contratto”, mentre è stata l’Amministrazione, con specifica delibera della Giunta Comunale a rescinderlo per inadempienze e grave ritardo dell’Impresa.

Non è stato scritto dai giornali, mentre dagli atti risulta:

– che l’imprenditore, nel corso dei lavori non aveva pagato per lungo tempo gli stipendi degli operai e che l’Amministrazione Comunale si è dovuta sostituire all’Impresa, attivando una procedura che ha visto anche il coinvolgimento e la garanzia dei Sindacati;

– che in corso d’opera, è emerso che l’Imprenditore non pagava i contributi previdenziali;

– che una pletora di creditori aveva attivato pignoramenti, relativamente a lavori eseguiti prevalentemente in altri cantieri, e che i creditori avevano fatto rivalsa sul Comune a termine di legge;

– che l’Impresa ha respinto e non ha eseguito molti degli “ordini di servizio”, emessi dalla direzione lavori come previsto dalla legge;

– che la capacità produttiva e gestionale dell’Impresa era venuta a mancare in corso d’opera a seguito dell’abbandono da parte di tutti gli operai maggiormente qualificati;

– che l’Imprenditore si è anche rifiutato di proteggere dalle intemperie l’edificio, provvisto di importanti dipinti interni;

– che per colpa dell’Impresa si era accumulato un ritardo di oltre 16 mesi, e i lavori erano ben lontani dall’ultimazione e che tale ritardo, ora che il contratto è rescisso, provocherà l’applicazione di una penale enorme;

– che l’appaltatore stesso sa bene che le sue richieste, nel contenzioso amministrativo (di 1.300.000 euro!!), sono del tutto infondate e insostenibili…

Questi sono solo alcuni elementi, riscontrabili negli atti pubblici, che hanno caratterizzato l’operato dell’Impresa esecutrice e che hanno portato alla rescissione del contratto.

In tutta questa vicenda, noi abbiamo comunque due certezze : l’assoluta estraneità a quanto ci viene addebitato, con le accuse lette sui giornali, e l’assoluta certezza che si può confidare nella Magistratura, e negli altri Organi Inquirenti, che sapranno condurre approfondite e accurate indagini e che bene sapranno discernere la verità, accertare e punire una grossolana calunnia, che pubblicamente denunciamo e rispetto alla quale ci accingiamo alle azioni legali del caso.

Un elemento positivo è emerso dalla drammatica vicenda che ci ha coinvolto: le decine e decine di attestati di stima e fiducia, pervenute da tanta gente, dovuti non solo alla considerazione raccolta in tanti anni di corretto ed onesto lavoro, ma anche al deficit di credibilità dell’autore e del contenuto dell’accusa.

Il Direttore dell’Area Lavori Pubblici (Ing. Claudio Mambelli)
Il Titolare di P.O. del Team di Programma dell’Area Lavori Pubblici (Arch. Andrea Savorelli)
Il Tecnico del Team di Programma dell’Area Lavori Pubblici (Geom. Giampaolo Gaspari)

Torna su