Month: Agosto 2006

Eliminare la pubblicità

Da quando mi sono trasferito ho attaccato una etichetta alla mia buchetta delle lettere con scritto “NO PUBBLICITA'” e posso assicurarvi che funziona più di quanto avessi sperato: il materiale consegnato a mano è quasi totalmente sparito. Rimane sempre il problema della pubblicità inviata tramite le Poste Italiane.

Grazie a Romeo ho scoperto che esiste un servizio al quale aderiscono molte società di distribuzione della pubblicità: Cancellami.it

In pratica chi vuole evitare di ricevere pubblicità indesiderata non fa altro che compilare con i suoi dati un form, che verranno inviate alle società interessate. In questo modo chi spedisce pubblicità risparmia (un indirizzo in meno) e non viene spedita carta inutile.

Inquinamento a Forlì, salute dei bambini e nuovi impianti.

Mentre sembra che tutti siano immemori degli impegni presi con il trattato di Kyoto, che prevede la riduzione dell’emissione di CO2, esplode evidente a Forlì il segnale che i limiti dello sviluppo sono stati superati e bisogna ripensare un modello diverso e sostenibile.
Nella distrazione di inizio agosto la notizia apparsa sulla stampa locale ci informa che l’AUSL ha negato l’autorizzazione all’esercizio di un asilo nido a Villa Selva a causa della situazione ambientale non idonea alla permanenza di neonati.

Dovere delle pubbliche Amministrazioni, dei politici e dei singoli cittadini è prendere atto della situazione ed iniziare un percorso di risanamento dell’ambiente urbano e di tutto il territorio.

Non è vietando l’utilizzo di una struttura dedicata ai neonati che si risolve il problema gravissimo della vivibilità della nostra città, se i bambini non saranno presso quel nido saranno in un altro asilo o a casa loro dove certo la situazione sarà simile, senza parlare del resto della popolazione, dei lavoratori, delle coltivazioni di alimenti che nelle stesse zone vengono prodotti e che ci nutriranno.
Da dove partire?
Mobilità sostenibile da perseguire con mezzi meno inquinanti, mobilità pubblica a metano su corsie preferenziali, piste ciclabili sicure.
Controlli e ammodernamento di fonti fisse quali industrie e grandi impianti di combustione, nonché del riscaldamento dei fabbricati di tutte le dimensioni.
Politiche di riduzione dei rifiuti da avviare all’incenerimento e non aumento dei quantitativi da incenerire negli impianti pubblici o privati che siano, con una diminuzione dei quantitativi, riutilizzo dei prodotti, riciclo delle materie.
Realizzazione di boschi ai bordi dell’autostrada e attorno alle aree industriali che formino un filtro per polveri ed agenti inquinanti.
Predisporre previsioni di sviluppo urbanistico che non collochino le zone residenziali in mezzo alle industrie o lungo le arterie di grande traffico.
Sembrano misure scontate e semplici ma sono lontane dall’essere attuate.
Negli stessi giorni apprendiamo che HERA ha presentato al Comune di Forlì la dichiarazione di inizio lavori per il nuovo inceneritore da 120.000 t/anno.
L’AUSL di Forlì cui spetta il compito di tutelare la salute pubblica, che oggi nega l’utilizzo di un nido, si è espressa in modo contrario al nuovo inceneritore per cui, se davvero fosse realizzato, coerentemente dovrà negarne l’esercizio per la manifesta necessità di risanamento dell’aria di Forlì che non può certo sopportare ulteriori aggravi inquinanti.
Nel luglio scorso ci sono stati tre incontri fra esperti proposti dai comitati anti camini e tecnici di HERA o a lei vicini. Non erano ad ascoltare le diverse tesi coloro che devono decidere sulle scelte da compiere in materia di rifiuti, quindi un confronto inutile.
Dopo queste agghiaccianti novità auspico che i nostri decisori (in primis i consiglieri provinciali che saranno chiamati a decidere sul piano rifiuti) vogliano cominciare a guardare oltre le volontà dettate dal miope interesse della multiutility?

Fausto Pardolesi

Regali di Natale

Pubblico la lettera aperta che mi ha inviato Patrizia Gentilini dell’ISDE Forlì

REGALI DI NATALE

E’ di pochi giorni fa la notizia che gli asili nella zona di Villa Selva non possono aprire per la pessima qualità dell’aria,questo succede mentre si sta procedendo  alla triplicazione dell’ inceneritore di Hera e alla duplicazione di quello di Mengozzi…. viene spontaneo chiederci che cosa succederà quando gli impianti funzioneranno a pieno regime…
Forse   per il prossimo Natale potremmo regalare  ai nostri bambini piccoli scafandri  o bombolette per  inalazioni di ” aria pulita”  che certo non tarderanno a comparire sul mercato..
Intanto gli abitanti del quartiere di Villa Selva, nonchè i bambini che li risiedono, vivono, giocano- ed ancora hanno questa inveterata abitudine  di respirare -potrebbero seguire corsi di apnea.
Si potrebbe   continuare a lungo e verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere….
Si ricorda che:
-la Pianura Padana è una delle cinque aree più inquinate del pianeta
– Nei MASCHI , in Romagna, si è registrato un aumento del 6.14%di cancro  dagli anni 93-98 agli anni 98-2002 ( +1,4% in Italia)-Siamo i primi in regione con 498.2 nuovi casi/anno/100.000 ( Italia 470.3)
– Nelle FEMMINE in Romagna  l’ incremento  è stato del 10.5%  dagli anni 93-98 agli anni 98-2002  (+4.79%in Italia ) Siamo al 3° posto in regione e registriamo 425.2 nuovi casi/anno /100.00.(in Italia 389.7)
E’ bene sapere che la regione Emilia Romagna registra la più alta incidenza di cancro nel sesso femminile di tutta  Italia ….non per nulla forse le donne sono considerate le” sentinelle” dell’ ambiente, in quanto più sensibili all’ inquinamento rispetto ai maschi.
Cari Sindaci, Assessori, Autorità … con atto notorio vi sono state consegnate 409 firme di Medici  preoccupati  per il potenziamento degli inceneritori,sono stati promossi  eventi pubblici,audizioni, conferenze su questi temi, l’ Associazione Medici per l’ Ambiente a livello nazionale ha preso una chiara posizione già nel gennaio scorso,  il TAVOLO CONGIUNTO DELLE ASSOCIAZIONI -in cui ricordo sono ben 5 le associazioni di carattere sanitario-ha depositato 53 pagine di OSSERVAZIONI AL PIANO PROVINCIALE GESTIONE DEI RIFIUTI : avete avuto la bontà di leggerle e prenderne atto?
Sappiate che poche settimane fa anche  L’ORDINE DEI MEDICI DI MODENA ha preso ufficialmente posizione come da documento allegato .
Ci risulta infine  che, a tutt’oggi , i Sindaci siano i primi responsabili della  Salute dei propri concittadini: che cosa dobbiamo pensare? che cosa vi sta più a cuore?
Il profitto che arriverà alle multiutility dall’ incenerimento grazie a leggine da “furbetti del quartierino”che equiparano i rifiuti a fonti rinnovabili o la nostra salute e quella dei nostri bambini?
Il problema dei rifiuti ha  una semplice soluzione se solo facessimo una seria politica delle “R” ( Riduzione, Riciclo, Riuso,Raccolta differenziata) : imbocchiamo altre strade se non  vogliamo compromettere non solo il nostro Futuro, ma anche il nostro Presente e sappiate che per Natale  ai nostri bambini vorremmo regalare ARIA PULITA !
Associazione Medici Per l’Ambiente ISDE Forlì
Il Referente Dott.ssa  Patrizia Gentilini

Giocare a Go una mossa al giorno

Vengo da un paio di giorni di febbre, nei quali mi sono dedicato al riposo, alla lettura ed al Go. Ho scoperto un sito molto interessante che permette di giocare le partite anche una mossa al giorno, permettendo quindi di giocare pochi minuti al giorno nei ritagli di tempo. Dragon Go Server, questo il nome del sito, è basato su un software open source, permette di giocare più partite contemporaneamente e di classificare gli utenti in base alle proprie capacità. Fateci un giro, se mi volete sfidare il mio userid è “aronchi”.
Nel frattempo sto leggendo anche un libro sul Go, “In the Beginning – The opening in the game of go” by Ikuro Ishigure, che spiega abbastanza dettagliatamente le prime mosse di una partita.

Tana de Zulueta sull’indulto

Pubblico una lettera di Tana de Zulueta in risposta ad una richiesta di spiegazioni sull’indulto.

varie persone mi hanno scritto per manifestare il loro disagio e in qualche caso anche la propria indignazione per il voto a favore dell’indulto passato prima alla Camera e poi al Senato. Credo che lettere simili siano arrivate a molti se non a tutti i parlamentari dell’Unione. Il disagio è comprensibile e una risposta è dovuta. Provo dunque a spiegare le ragioni di una scelta.

Premetto che l’idea stessa dell’indulto mi mette in difficoltà. Sarà per via della mia formazione in gran parte anglosassone (in quei paesi leggi simili semplicemente non sono contemplate) ma un provvedimento di clemenza generalizzato e applicabile a tutti quelli che hanno commesso determinati reati entro una certa data mi pare che violi quel principio chiave iscritto in tutte le aule di giustizia: la legge è uguale per tutti. Non mi consola nemmeno il fatto che l’indulto è previsto dalla Costituzione: per me è sempre e comunque l’ammisione di un fallimento.

Quando il provvedimento è arrivato in aula alla Camera mi sono premurata di capire cosa ne pensassero i giuristi e i magistrati che più stimo, da Giancarlo Caselli a Carlo Federico Grosso ed a Vittorio Grevi. Una consultazione resa tanto più necessaria per me dal fatto che non vi era stato nessun dibattito tra i parlamentri dell’Unione per spiegare le ragioni che stavano dietro al compromesso raggiunto, salvo sul fatto che fosse stato reso necessario dal bisogno di raggiungere una maggioranza dei due terzi del Parlamento e che fosse, pertanto, ?blindato?.

Forse, alla luce dei fatti, la mediazione era tra due esigenze inconciliabili: da una parte reali esigenze umanitarie, confermate da tutti quelli che hanno a che fare con l’universo carcerario, e dall’altra parte altre ragioni, mai esplicitate, ma che si leggono in filigrana nel testo della legge così com’è stata votata dal Parlamento.

Su un punto i giuristi erano comunque tutti d’accordo: era troppo tardi per affondare il provvedimento. Troppe le attese suscitate e troppo grave la situazione in cui versano le carceri italiane. Il compromesso, però, mi hanno detto, è accettabile solo se accompagnato dal solenne impegno di riforme strutturali che facciano sì che le carceri non si riempiano un’altra volta per gli stessi perversi motivi. Aggiungo che forse la cosa più importante di tutte è che si dimostri, nei fatti, che anche se questo era, in un certo senso, un indulto ?ad personam? (è un fatto incontestabile che a Previti servivano proprio tre anni di indulto per fare decadere la sentenza che lo tiene agli arresti domiciliari) l’Unione non accetta, anzi ripudia la logica dell’impunità che sta dietro le ?leggi vergogna?. Via dunque la Cirami, la Cirielli, la legge sul falso in bilancio. E per non riempire inutilmente le carceri, via la Bossi Fini e la nuova legge sulla droga escogitata da Fini.

Qualcosa è stato detto. Vorrei vedere di più.

E’ possibile, come qualcuno ha scritto, che il compromesso non fosse comunque accettabile, e che sottoscrivendolo la maggioranza abbia rotto il patto di fiducia che la lega al suo elettorato. Spero di no. Non posso dire di essere sicura di avere fatto la cosa giusta votando sì a quest’indulto. Anzi. Comunque mi sono assunta le mie responsabilitàdi di fronte a una scelta per me molto difficile, come molti altri parlamentari dell’Unione che erano altrettanto critici. Ho, invece, un giudizio meno favorevole di molti nei confronti di Antonio Di Pietro, anche se gli riconosco il merito di avere sollevato l’allarme sugli aspetti più preoccupanti del provvedimento. Guardandolo saltare in aula dai banchi del governo alle fila dei suoi parlamentari, a cui passava le istruzioni, mi sembrava che ci fosse qualcosa di finto in questa baraonda. A Roma mi pare che si dica: “Reggetemi che lo meno!”

Mi piacerebbe che Di Pietro si facesse anche lui un piccolo esame di coscienza. Il presidente della commissione Giustizia della Camera, Antonio Pisicchio, che ha presieduto alla stesura del testo dell’indulto, esteso anche alle pene accessorie (poi rimosse dal beneficio in Aula), compresi i reati finanziari e contro la pubblica amministrazione, è un uomo del partito di Di Pietro messo lì su sua precisa richiesta. Allora delle due l’una: o Di Pietro era d’accordo sul compromesso e poi ha cambiato idea, o non si era accorto, lui ex-magistrato e solerte campione della legalità, di quello che stava combinando il suo rappresentante in Parlamento. Comunque sia, meglio guardare in casa propria prima di esporre i propri colleghi di coalizione alla gogna mediatica tramite il proprio blog. Se è stato commesso un errore vediamo di porvi rimedio al più presto, cancellando le leggi ad personam varate dal governo Berlusconi e riformando in maniera strutturale i sistemi giudiziario e penale italiano.

Cordialmente

Tana

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