Rifiutare la scheda: occhio alle bufale elettorali!

Ho appena ricevuto una email interessante che riguarda alcune modalità di voto ampiamente pubblicizzate su internet ed a quanto pare non previste, come il rifiuto della scheda. Vi invito a leggerla.

La questione riguarda coloro che, scontenti di come vanno le cose, hanno deciso di votare scheda bianca o nulla o di non andare proprio a votare. In queste email (riferendosi alle bufale, nda) si invita tutte queste persone ad andare ai seggi e mettere in atto un comportamento che viene presentato come legittimo, quello di rifiutare la scheda e di far mettere a verbale il perché del rifiuto, ma che legittimo non è. Viene poi detto che il voto bianco o nullo andrebbe a favore di chi prenderà più voti. Niente di più falso.

Anche la legge “porcellum” voluta dal governo di destra del 2005, prevede che per il calcolo delle percentuali, per l’assegnazione dei seggi e per il calcolo degli sbarramenti, vengano considerati solo ed esclusivamente i VOTI VALIDI, con l’esclusione quindi dei voti bianchi e nulli. Il voto bianco e
nullo ha come unico effetto quello di far abbassare la quantità di VOTI VALIDI necessari per raggiungere i quorum di sbarramento.

Inoltre non è prevista da alcuna norma la possibilità di recarsi al seggio per rifiutare la scheda facendo mettere a verbale una propria dichiarazione sul perché del rifiuto. I reclami di cui si parla nella legge elettorale possono riguardare solo ed esclusivamente il corretto svolgimento delle operazioni elettorali (timbratura delle schede, accertamento della identità degli elettori, spoglio dei voti ecc) e non certo la messa in discussione della legge elettorale stessa che deve essere fatta con ricorsi specifici all’ordinamento giudiziario.

Rifiutare la scheda e chiedere di mettere a verbale una propria dichiarazione si configura invece come TURBATIVA DEL CORRETTO SVOLGIMENTO delle operazioni di voto (art. 44 D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361) dando la possibilità al presidente di far intervenire la forza pubblica per il ripristino del corretto svolgimento delle operazioni di voto.

A noi sembra del tutto evidente che ci sia il tentativo di creare turbamento delle elezioni inducendo gli elettori a mettere in atto comportamenti non corretti sul piano del rispetto delle regole, DANDO LA POSSIBILITA’ DI MILITARIZZARE IL VOTO. E’ anche del tutto evidente chi può trarre vantaggio
dal turbamento delle elezioni.

Invitiamo quindi tutti i nostri lettori a non cadere nelle “bufale internettiane sul non voto” e a vigilare attentamente sullo svolgimento delle elezioni perché la democrazia non c’è l’ha regalata nessuno. Ognuno voti secondo coscienza senza bisogno di dare adito a turbative che vanno ad esclusivo vantaggio di chi vuole stracciare la democrazia.

Per chi volesse leggere il testo integrale delle leggi elettorali vigenti può scaricarlo dal sito della Camera dei Deputati al seguente indirizzo:

http://www.camera.it/files/pdf/documenti/MANUALE_11marzo2008.pdf

Rifiutare la scheda: occhio alle bufale elettorali!

27 commenti su “Rifiutare la scheda: occhio alle bufale elettorali!

  1. Grazie Alessandro,

    Da Presidente di seggio te ne sono grato … se mi informeranno di cose diverse ti farò sapere ma spero che questa bolla si spenga.

    Rammento che padri e nonni hanno combattuto una guerra mondiale e tutto quello che ne è derivato per regalarci questo diritto e farsi sti viaggi mentali oenso sia proprio di scarsa riconoscenza (per non dire altro!!!)

    Saluti radiosi

  2. Ritengo Alessandro informato e corretto, per cui lo ringrazio dell’informazione (io ci ero cascata, ne ho parlato con alcuni ed ora dovrò rimediare); però non mi piace come critichi tu, Romeo, delle persone che semplicemente vogliono dar voce al loro legittimo dissenso scegliendo un modo sicuramente meno “comodo” di altri, come quello di starsene a casa o lasciare la scheda bianca.
    Possibile che chi non si sente tranquillo e ben rappresentato come te debba essere per forza un ingrato e un perditempo?
    Io potrei pensare che la tua più che fiducia sia una “fede” acritica: un ingenuo o peggio, insomma.
    Rileggetevi l’ ultima parte dell’argomento: potreste accorgervi che aleggia una nota disumanizzante…il bieco complottista che tenta di turbare l’ORDINE! State attenti, siamo pieni di loschi, spregevoli individui che attentano alla nostra tranquillità!
    Tolleranza, ragazzi, tolleranza…ooops!:o Ma di che partito siete?

  3. Cara Sofia, mi spiace averti turbato, non era mia intenzione; provo a spiegarmi:

    Per me stiamo scambiando il seggio e quello che si svolge li dentro come il mezzo per comunicare con chi votiamo. Spogliando le schede in alcune da sempre si trovano delle offese a questo o quel politico o persona dell’establishment, non è con questo modo di votare che si può incidere perché la scheda viene annullata e basta e nessun altro la legge e da nessuna parte si verbalizza il pensiero o l’offesa scritta quindi …. non serve assolutamente a nulla.

    Penso che nella vita si debba cercare di vivere ottimisticamente e realisticamente pensando di dare il meglio a chi verrà dopo di noi pertanto ogni volta che sono andato a votare ho sempre dato il meglio di me per scegliere il meglio che mi trovavo per strada dopo essermi documentato come potevo a parte le prime elezioni in assoluto a cui ero arrivato senza la giusta preparazione e votai come mi diceva la famiglia.

    Il dissenso per me è da dimostrare quando il governo in carica attua scelte che non condividiamo ed alla fine dello stesso occorre fare un bilancio per capire se merita o meno provare di cambiarlo con un altro governo.

    Io sono sempre uscito dalla cabina pensando di aver fatto vincere chi avevo votato ed alla proclamazione degli esiti delle elezioni non mi sono assolutamente pentito perchè per me comunque avevo vinto.

    Il seggio è e resta un metodo per raccogliere le volontà politiche di chi lo usa per andare a votare, non crediamo a qualche elemento impazzito che paventa brogli a rotta di collo e preoccupiamoci piuttosto del fatto che mentre prima gli scrutatori erano scelti per sorteggio ora vengono scelti da una commissione elettorale dove poi ci sono dei consiglieri comunali …. in pratica siamo tornati a nominare scrutatori “benvisti” ai partiti.
    Mi vuoi definire per questo un ingenuo a me va bene ma per favore non mi considerare un losco e spregevole che attenta alla tua tranquillità, mai e poi mai attenterei a chichessia e tantomeno a te.

    Ritorno a ribadire che mio padre ha fatto tre anni di fronte e tre anni di prigionia, mi regalò una costituzione che era un’opera d’arte e quando mi ha lasciato nel 1983 ad appena 14 anni ho cercato di prenderne il testimone per cercare di lasciare un’impronta anche io del mio passaggio ai miei figli; la mia impronta posso permettermi di lasciarla in una strada tutto sommato lastricata mentre per lui era solo fango e polvere quindi … grazie Babbo! Tu cara Sofia pensi di dare una mano nel lasciare impronte allora bene, se preferisci stare nella poltrona per non andare a turbare “l’ORDINE” allora rispetto comunque la tua scelta, vorrà dire che dovremo muovere più velocemente i passi noi.

    Nel massimo rispetto e sperando di nonm offendere alcuno e men che meno Sofia, saluto radiosamente.

  4. Rifiutare la scheda?L’ho appena fatto per Camera e Senato, ricevendo un gran gesto di solidarietà da uno dei componenti il Seggio, pollice alzato su pugno chiuso ed energica vibrazione della mano. Ero un po’ in ansia, ma non ce n’era motivo, molto premurosi tutti. Preciso che il mio quartiere, prevalentemente abitato da anziani è a larga maggioranza di destra- estrema destra.

    Ricordarsi:fare vidimare la scheda elettorale e a questo punto esprimere il proprio rifiuto a ritirare la scheda, da mettere a verbale con motivazione: Non mi sento rappresentao/a da nessuna lista – Non ritengo questa legge elettorale democratica….

    Le dettagiate istruzioni per l’uso sono sul mio blog.

    Hola!

  5. Peccato che:
    1) non sia previsto da nessuna legge dello Stato
    2) sia completamente inutile ai fini della partecipazione democratica

    Aggiungo, come mia personale opinione, che è una mossa molto poco lungimirante.

    Però siamo in democrazia, quindi ognuno è libero di fare quello che vuole (nel rispetto della legge), anche di scegliere di lasciare agli altri decidere del nostro futuro, per essere “liberi” di protestare perché “tanto sono tutti uguali”.

    Non commettete questo errore.

  6. Penso che l’offesa più grossa ai padri e ai nonni che nanno combattuto una guerra mondiale la stanno facendo questi nostri pseudo-rappresentanti: se siamo arrivati a questo punto è perché essi sanno che gli italiani, alla fine, si recheranno comunque a votare (magari turandosi il naso)legittimandoli a continuare i loro “intrallazzi”.

  7. Caro Cesare, non pensi che la colpa sia anche un po’ nostra, dal momento che la partecipazione attiva alla politica rasenta ormai lo zero? Se ci disinteressiamo e lasciamo il campo, prenderà il nostro posto chi lo fa per interesse, non credi?

    Non votare è la scelta più facile, ma non è l’unica alternativa, è solo un pretesto. Se si pensa che le liste attuali non rappresentino una scelta, se ne possono presentare altre.

    Rifiutarsi di votare è una scusa per non porsi il problema, molto spesso. Facile, ma inutile.

  8. Ciao. Volevo dirti che non è vero che non sia previsto dalla legge. Hai dato un’interpretazione restrittiva. Ci sono dei precedenti ( http://www.riforme.info) e in occasione di queste elezioni è stata diramata una circolare del Viminale per informare i presidenti di seggio e sollecitarli ad accogliere speditamente richieste di verbalizzazione in questo senso.
    Ciao :)

  9. Grazie Manuel.

    Due domande: la circolare del Viminale è pubblica? Dove si trova?

    Quante sono state le schede rifiutate? A forlì si è detto 30, un numero veramente esiguo per essere considerato più delle schede trovate con dentro insulti e mortadella.

  10. Ciao.
    Non ho idea di quante siano state le schede rifiutate a livello provinciale, regionale o nazionale.
    Sul sito che ti ho indicato qui sopra trovi anche le circolari (comunque guarda qui: http://www.riforme.info/noschede2008/19-rifiuto-schede/152-circolare-verbalizzazione ). A differenza di quanto riportato da Maria Luisa a me (ho rifiutato anch’io le schede) non è stata vidimata la tessera elettorale. E’ stata però registrata la mia presenza al seggio e inoltrata la potesta. Alle mie rimostranze dovute al rifiuto di timbrarmela m’è stato spiegato dal presidente, circolare della prefettura alla mano*, che in caso di non ritiro non si può essere conteggiati come votanti e non viene vidimata la tessera. Cosa che invece accade se le schede vengono soltanto annulate. Per annullarle basta ritirarle e richiuderle senza essere entrati in cabina. In ogni caso (rifiuto, annullamento, voto normale) è possibile allegare la propria protesta.

    Ciao
    ______________________________________
    * Non ho però trovato questa circolare in rete e al seggio ne avevano una sola copia e non me l’hanno potuta lasciare.

  11. ciao, volevo chiederti se per le elezioni europee 2009 sia possibile rifiutare la scheda, votando solo per le provinciali e per le comunali.
    Grazie
    ciao

    1. Certo che è possibile, semplicemente non si chiede al seggio di non ritirare la scheda, senza troppe sceneggiate.

        1. Il tuo voto non verrà contato, nelle urne ci sarà una scheda in meno e ovviamente nel registro verrà segnato che tu non hai ritirato la scheda per le europee.

  12. Caro Alessandro, precisiamo bene:
    1) In caso di REFERENDUM la scheda nulla va alla maggiornaza semplicemtne perchè partecipa al conteggio per il raggiungimento del quorum.
    2) il rifiuto non è previsto, ma non è neppure vietato. Il segretario di sezione è obbligato a verbalizzare qualsiasi reclamo o protesta provenga dagli elettori.

    Se ritieni il contrario dimostralo: dove sta scritto che all’elettore è fatto divieto di restituire la scheda e l’impossibilità, quindi, di esigere la verbalizzazione dei motivi del gesto, protesta, come previsto dall’art. 104 comma 5, del Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 e successive modifiche ?

    Gli articoli 58 e 62, ad oggi gli unici ad essere citati per contestare la possilità della restituzione delle schede, non fanno altro che individuare i requisiti affinché il voto sia valido. Se l’elettore va in cabina, vota e non mostra a nessuno il voto espresso, la sua scheda finisce nell’urna, altrimenti viene annullata. Non risultano per altro conseguenze per l’elettore che voti al di fuori della cabina (a meno di comportamenti eccessivi tali da turbare il regolare svolgimento delle elezioni) tranne, come sopra scritto, l’annullamento della scheda e l’impossibilità di votare nuovamente. Ma per l’appunto, qui nessuno sta chiedendo di considerare la scheda rifiutata come valida ai fini del voto, e per farla annullare dal Presidente di seggio sarebbe sufficiente richiuderla al di fuori della cabina e riconsegnarla.
    L’impossibilità di votare nuovamente, ovviamente, non può annullare in alcun modo la seconda cosa che un elettore può fare all’interno del seggio elettorale nel quale ha diritto di voto: presentare reclami o proteste che debbono essere verbalizzati. E se la lingua italiana e il suo uso hanno un senso, il differente significato della parola protesta sta ad indicare, evidentemente, tanto più perché utilizzata nello stesso periodo, qualcosa di diverso rispetto al reclamo.
    E l’obiezione che i reclami e le proteste possono essere presentate solo per questioni legate alle operazioni di voto, oltre che contrastare con il corretto uso della lingua italiana, non è ricavabile da nessuna disposizione di legge.
    Non c’è nessuna previsione di potere discrezionale al riguardo.
    Dovendosi per altro rilevare che ad essere sanzionato per la mancata verbalizzazione è il segretario, che di certo non gode dei poteri del Presidente di seggio. Anche questo, vorrà pur significare qualcosa?

    Ma andiamo con ordine.
    In linea di principio, in assenza di divieti espliciti o desumibili dal combinato disposto di più norme, la presunzione sta tutta a vantaggio di ciò che non è in alcun modo vietato ma addirittura consentito.
    E anche laddove si riuscisse a trovare un richiamo indiretto che potrebbe far presumere l’esistenza di un divieto, trattandosi di attività interpretativa, si dovrebbe verificare la compatibilità di questa attività interpretativa con il complesso delle norme che, indirettamente, potrebbero, al contrario, far dubitare dell’esistenza del divieto indirettamente ricavato.

    Nel caso specifico, c’è un indubbio interesse dell’elettore ad esercitare il proprio diritto di voto.
    Ma oltre che un diritto, l’esercizio di voto è anche un dovere civico (Art. 48 Cost.)
    La prima questione che in tal senso si pone riguarda, evidentemente, la possibilità di poter assolvere a questo dovere civico nella piena disponibilità dei diritti costituzionalmente garantiti.
    E laddove il cittadino ritenga che i propri diritti siano stati in qualche modo lesi, verificare l’esistenza o meno degli strumenti normativi, durante tutte le fasi del procedimento elettorale, che consentano all’elettore, nell’esercizio del diritto-dovere, di richiamare l’attenzione degli organi preposti.

    Se questi strumenti non vi fossero ci sarebbe da gridare allo scandalo, ma il “caso” vuole che ci siano. Non efficacissimi, ma neanche del tutto assenti.

    Art. 104, comma 5, del Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 e successive modifiche:
    Il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.

    Ed anche:

    art. 87, comma 1, del Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 e successive modifiche:
    “Alla Camera dei deputati è riservata la convalida della elezione dei propri componenti. Essa pronuncia giudizio definitivo sulle contestazioni, le proteste e, in generale, su tutti i reclami presentati agli Uffici delle singole sezioni elettorali o all’Ufficio centrale durante la loro attività o posteriormente.”

    Non solo, quindi, è per legge prevista, durante il procedimento elettorale, la possibilità per gli elettori di avanzare proteste o reclami (ed è bene sottolineare nuovamente la diversità di significato tra le due opzioni a disposizione: reclamo e protesta). A queste proteste viene dato, quanto meno sotto il profilo formale, un rilevo particolare, al punto che la Camera dei Deputati si pronuncia.
    Siamo cioè di fronte ad una vera e propria attivazione di un Organo costituzionale in conseguenza di un atto che legittimamente può essere compiuto da ogni singolo elettore.
    Tornando quindi al rifiuto o alla restituzione di una o più schede elettorali, nulla osta a che la protesta possa riguardare questioni come la legge elettorale, eventuali dubbi circa la correttezza della scheda elettorale ricevuta, o altri motivi che in ogni caso renderebbero di fatto inutile, nella convinzione dell’elettore, l’espressione del voto.

    Si tenga inoltre presente che, in ogni caso, qualunque decisione venisse assunta dal Presidente di seggio per dirimere la controversia, l’eventuale diniego non potrebbe non essere esso stesso verbalizzato, con tanto di motivazione delle ragioni del rifiuto. Le decisioni del Presidente di seggio sono infatti soltanto provvisorie e, quindi, rivedibili, come anche ribadito nelle “Istruzione per le operazioni degli Uffici elettorali di sezione” relative alle politiche del 2006:

    § 6. — Potestà di decisione del presidente dell’Ufficio elettorale di sezione.
    Il presidente decide, udito, in ogni caso, il parere degli scrutatori, sopra tutte le difficoltà e gli incidenti che siano sollevati intorno alle operazioni della sezione, e sui reclami, anche orali, e le proteste che gli vengono presentati, nonchè sulle contestazioni e sulla nullità dei voti (art. 66, primo comma, ed art. 71, primo comma, del testo unico 30 marzo 1957, n. 361).
    La sua decisione, peraltro, è provvisoria.
    Infatti, il giudizio definitivo su tutte le contestazioni, le proteste e, in generale, su tutti i reclami presentati agli Uffici delle singole sezioni è riservato, rispettivamente, alla Camera dei deputati (art. 87 del testo unico n. 361) ed al Senato della Repubblica (art. 27 del decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533)

    ——————————————————————————–

    Benché forti del complesso delle norme, evitare in ogni caso di passare dalla ragione al torto ed incorrere nelle sanzioni previste per chi turba il regolare svolgimento delle operazioni di voto.
    Di fronte all’eventuale ostinazione dei Presidenti e alla riluttanza dei segretari a non verbalizzare sia la protesta che le obiezioni del Presidente di seggio, e laddove non ci si senta in grado di sostenere il confronto, evitare di farsi coinvolgere in accese ed inutili discussioni.
    Rivolgersi invece alla forza pubblica per richiedere l’intervento dell’ufficiale giudiziario che può avere accesso nella sezione per notificare al Presidente proteste e reclami relativi alle operazioni della sezione, e cioè l’omessa verbalizzazione (art. 44 comma 4 D.P.R. 30 marzo 1957, n° 361 e successive modifiche).

  13. Capisco che tu abbia fatto il copia incolla in molti siti, ma leggi prima di “commentare”.

    Questo post era del 2008 e non si riferisce al referendum, dove ovviamente la scheda nulla è diversa dallo starsi a casa per la questione del quorum.

    Ho anche citato un riferimento preciso di legge che spiega perché è legittimo non votare, ma non lo è far perdere tempo a chi invece vuole farlo.

    Si chiama TURBATIVA DEL CORRETTO SVOLGIMENTO delle operazioni di voto (art. 44 D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361).

    Per precisare, io al referendum non voterò, ma non disturberò chi vuole farlo.

  14. Vorrei avere chiarezza. Io sono uno dei molti elettori che credono nella democrazia, del senso civico e nel diritto/dovere al voto, ma non si sentono rappresentati da nessuna parte politica alle Europee 2009, ma anche volgio esprimere un voto per il proprio comune.

    Qual’e’ la procedura corretta per non esprimere un voto alle Europee, senza che tale decisione sia spartita tra i partiti che non mi rappresentano? Posso rifiutare la scheda Elettorale Europea ma votare per il proprio comune? e se si come devo procedere?

    Grazie

    Simone

    1. Salve.

      Per non esprimere il voto basta non ritirare la scheda, ma questo equivale ad annullarla o a lasciare la scheda bianca (perché non c’è il quorum come nei referendum).

      In questo caso il voto non viene contato tra i partiti che non la rappresentano nel senso pratico della somma, ma i seggi vanno distribuiti in proporzione, quindi di fatto è come se il suo voto venisse spartito in egual misura tra tutti.

      Faccio un esempio con 100 elettori e 10 liste.. Se votano tutti, ogni lista prende la sua percentuale. Se ogni lista prende 10 voti, ad ognuno va il 10% dei seggi. Se votano la metà, ogni lista prende la sua percentuale tra i voti validi. Se ogni lista prende 5 voti, ad ognuna va il 10% dei seggi.

      Considerando che alle elezioni europee c’è anche il voto di preferenza, è molto meglio esprimere il proprio voto, altrimenti il nostro non voto andrà a vantaggio di tutti gli altri in egual misura.

      A meno che lei non veda NESSUNA differenza tra le liste, cosa che mi pare piuttosto improbabile, conviene sempre votare.
      Il voto di chi non vota viene tolto dal conteggio, ma

      1. Mi sa che la risposta non e’ completa. penso che manchi la parte finale della risposta.

        capisco il tuo punto di vista: che si faccia scheda nulla, vuota o la si rifiuti, cambia poco, se non dare un segnale di malcontento… che pero’, come gia’ fatto in passato, non verra’ assolutamente colto da nessun politico.

        Condivido anche la tua opinione sulla preferenza, ma votare per “il meno peggio” e’ un qual’cosa che mi turba e mi fa ribrezzo.

        1. Scusami, l’ultima frase è in più.

          Bisogna sempre tenere conto del sistema elettorale, e come ti ho spiegato non c’è alcuna differenza tra il non votare e l’annullare la scheda.

          Votare il per il meno peggio sarà anche brutto, ma votare per tutti è ancora peggio.

  15. Referendum, istruzioni per l’uso

    Guida per studenti (e non) alla consultazione referendaria di domenica 21 maggio

    a cura del prof. Eugenio Donadoni

    Collegio Vescovile S. Alessandro
    Bergamo

    Come influiscono sull’esito del referendum le schede bianche o nulle?

    Contribuiscono solo a rendere valido il referendum, in quanto si tratta di elettori che si sono recati a votare. Poi vengono messe da parte e la partita si gioca solo fra quelli che hanno votato SI e quelli che hanno votato NO.

    Scegli le schede, è un tuo diritto

    É verosimile che l’elettore che si presenterà al seggio si vedrà offrire dal presidente del seggio tutte e TRE le schede referendarie. Tuttavia è bene che si sappia che è facoltà dell’elettore di accettare solo una o più delle schede e di rifiutare le altre. Naturalmente chi rifiuta una scheda intende in tal modo far mancare a quel referendum la maggioranza dei votanti con il fine di farlo annullare.

    NON TOCCARE LA SCHEDA (se si tocca la scheda viene contata come nulla e quindi rientra nel meccanismo del premio di maggioranza);

    ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (dopo vidimata), dicendo: “rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato!”;

    pretendere che venga VERBALIZZATO IL RIFIUTO della scheda

  16. Mister Ronchi,
    prima di segnalarle una circolare ministeriale che abbiamo richiesto al Viminale, onde evitare che una miriade di improvvisati sapientoni dicano ciò che gli passa in testa creando solo caos, mi dica una cosa:
    1) Il tema è “rifiutare la scheda facendo mettere a verbale le motivazioni del rifiuto” è una bufala ? o no ?
    Che poi sia utile o inutile è altro paio di maniche … per amor di informazione questo post mi pare incentrato solo sul fatto che il rifiuto della scheda sia una bufala. La correttezza prima di tutto.
    In attesa un cordiale saluto.

  17. Alessandro Ronchi,ma come fa a scrivere di queste sciocchezze ?
    Alle elezioni che non siano referendum non c’è differenza tra la bianca,la nulla,il non voto ed il rifiuto da lei proposto.

  18. Ma hai letto quello che ho scritto? Magari prima di rispondere potresti leggere quello a cui rispondi.

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