Energia

Who killed the electric car?

Who killed the electric car?Non so chi di voi ha già visto il film-documentario “Who killed the electric car?”, disponibile solo in inglese.
Io l’ho visto sottotitolato in inglese, ed ho pensato immediatamente che sarebbe stato opportuno tradurre almeno i sottotitoli per fare in modo che anche i meno bravi in inglese potessero guardarlo.

Parla di come l’auto elettrica, con il riferimento particolare alla EV1 della General Motors, sia stata ostacolata anche dai suoi stessi produttori, oltre che dall’industria del petrolio, del Governo della California che inizialmente aveva introdotto una legislazione d’avanguardia (subito ritirata a causa delle lobby) e dal Governo Federale USA.

A tal punto che i proprietari dell’auto, contenti del prodotto, si sono visti ritirare le loro vetture, e non hanno avuto modo di riscattarle, nemmeno con in mano un assegno da 1.8 milioni di dollari (!!!).

Ho deciso così di creare una pagina sul mio wiki per tradurre i sottotitoli. Chiunque mi volesse aiutare può andare nella pagina di traduzione, dove sono presenti anche le istruzioni (oltre ai sottotitoli inglesi):
Who killed the electric car? Sottotitoli in italiano

Approvato il nuovo decreto “conto energia”

Il 15 Febbraio 2007 è stato approvato il nuovo decreto conto energia, che contiene le misure per la promozione delle fonti di energia rinnovabile. L’ufficio del programma dei Verdi lo ha commentato ed interpretato, rendendo pubblico il risultato di questo lavoro di analisi.

Leggetelo e commentatelo:
Decreto conto energia 15 Febbraio 2007 commentato dall’ufficio del programma dei Verdi

Il risparmio energetico nella finanziaria 2007

L’assessorato regionale alle attività produttive dell’Emilia Romagna ha prodotto un riassunto degli interventi della Finanziaria 2007 a favore del risparmio energetico, della cui importanza ho scritto molto recentemente.

Scaricatelo, è molto interessante:

La finanziaria 2007 per il risparmio energetico

Trasformiamo i costi energetici in lavoro!

Questo è l’articolo che ho appena inviato per il prossimo numero di Comune Aperto, sul piano energetico ed ambientale del Comune di Forlì:

Trasformiamo i costi energetici in lavoro!

Alla fine dello scorso gennaio il Consiglio Comunale di Forlì ha votato l’adozione del piano energetico ed ambientale. Un documento molto corposo, che contiene le misure più importanti che la nostra amministrazione intende realizzare per diminuire gli sprechi energetici e l’impatto dell’uso dei combustibili fossili per ambiente e salute dei cittadini. Un documento che non contiene previsioni di nuovi impianti di produzione di energia.
Oggi il territorio comunale consuma circa 320’000 tonnellate di petrolio equivalente. Una spesa enorme sia dal punto di vista dell’economia locale, costretta ad importare dall’esterno le fonti di energia, sia dal punto di vista ambientale, dal momento che la produzione ha un suo fortissimo impatto in termini di emissioni di inquinanti.
La priorità di oggi è quella di ridurre i consumi, perché gli investimenti su questo settore sono quelli che danno ritorni economici più immediati.
Ridurre gli sprechi energetici è una priorità mondiale e locale allo stesso tempo, dal momento che ad ogni intervento si sostituiscono ai costi per le fonti fossili di energia, estratte altrove, costi inferiori sostenuti per la manutenzione e ristrutturazione degli edifici.
Così, banalmente, parte di quello che oggi spendiamo in gas potremmo investirlo in lavoro di persone che vivono sul territorio, incrementando l’economia locale e riducendo il nostro impatto ambientale allo stesso tempo. Questi investimenti, infatti, si trasformano direttamente in lavoro per gli installatori (elettricisti, muratori, idraulici) ed in minori spese per i proprietari degli edifici.
Per questo motivo da tempo, attraverso mozioni ed ordini del giorno, spingo affinché sul nostro territorio si diffonda la consapevolezza di questa possibilità di risparmio per l’amministrazione e per i cittadini, attraverso l’istituzione degli strumenti adeguati.
Uno per tutti, che ho citato più volte nei miei interventi in Consiglio Comunale, sono le ESCO, società che realizzano a proprie spese interventi di ristrutturazione degli edifici, pagandosi i costi attraverso il risparmio energetico realizzato. Se oggi per un edificio il Comune spende 100, dopo 5-6 anni dall’intervento di questa società l’amministrazione spenderà la metà o ancora meno, a seconda degli sprechi iniziali. I 5 anni di invarianza delle tariffe servono per coprire le spese e finanziare l’opera, mentre per quanto riguarda la dipendenza dal gas e le emissioni in ambiente si ottengono miglioramenti immediati.
Il piano energetico del Comune di Forlì è un buon piano, che segue alcune delle indicazioni che i Verdi propongono da tempo, attraverso azioni pratiche realizzabili in breve tempo: micro cogenerazione e teleriscaldamento, adeguamento alle normative europee per la riduzione dei consumi degli edifici, l’accordo di programma per la mobilità sostenibile, la bioarchitettura, gli acquisti verdi ed altro ancora.
Affinché queste indicazioni abbiano in tempi rapidi una applicazione pratica ho chiesto attraverso un ordine del giorno che sia discusso in commissione l’adeguamento al piano energetico dei nostri regolamenti comunali, a partire da quello edilizio. Lo stesso ordine del giorno chiedeva anche l’adesione del Comune di Forlì all’iniziativa internazionale sul risparmio energetico, promossa dalla trasmissione Caterpillar di Radio 2.
Il risparmio energetico non è positivo solo per la salute, aspetto che da solo dovrebbe essere sufficiente per giustificare i necessari investimenti, ma anche per l’economia locale: ogni euro risparmiato di GAS e petrolio è un euro che può trasformarsi in lavoro per i forlivesi.
Basta ripensare alle 320’000 tonnellate di petrolio equivalente consumato ogni anno nel nostro Comune per capire su quale fonte di energia e di rilancio dell’economia siamo seduti.

Cip6 verso la soluzione

Ricevo da Sauro Turroni una serie di agenzie che contengono le dichiarazioni del Ministro Pecoraro Scanio, che ha presentato il decreto che ripristina l’emendamento originario sui finanziamenti alle fonti di energia rinnovabili, che come sa chi ha seguito queste pagine fino all’anno scorso erano destinate per la maggior parte a chi inceneriva rifiuti.
Chi non ha seguito la vicenda, può fare una ricerca sul blog con la parola cip6 o inceneritori.

Aggiornamento: Pecoraro Scanio ha scritto un articolo sul suo blog sull’argomento.

ENERGIA. CASO CIP6 VERSO SOLUZIONE: PECORARO PRESENTA DECRETO FORSE GIA’ ALL’ODG DEL PROSSIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI

(DIRE) Roma, 30 gen. – Il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio presenta un decreto sui Cip6. Con un provvedimento di questa natura, potrebbe quindi chiudersi il giallo sui contributi alle fonti assimilate. Il testo che, a quanto si apprende, viene depositato in queste ore a Palazzo Chigi, potrebbe essere gia’ discusso nel Consiglio dei ministri di questa settimana (al massimo sara’, comunque, all’esame del Cdm successivo).
Il decreto targato Pecoraro ripristina, sempre a quanto si apprende, esattamente il testo dell’emendamento governativo alla Comunitaria che gli uffici della presidenza della Camera sembra stiano per dichiarare inammissibile per estraneita’ della materia.
(Val/ Dire) 18:49 30-01-07

ENERGIA. CASO CIP6 VERSO SOLUZIONE: PECORARO PRESENTA DECRETO -2-
(DIRE) Roma, 30 gen. – Forse ad una svolta il ‘pasticcio’ delle sovvenzioni alle centrali elettriche Cip6 che dovrebbero generare energia verde ma in realta’ bruciano quasi per intero combustibili tutt’altro che ecologici, spinte da un’addizionale del 10% sulle bollette elettriche italiane. La svolta dovrebbe arrivare dunque con il decreto targato Pecoraro e depositato oggi pomeriggio a Palazzo Chigi.
Il giallo Cip6, ricordiamo, si apre con la Finanziaria 2007 dove, all’ultimo momento, appare una clausola che garantisce sovvenzioni anche ai nuovi impianti a fonti “assimilate”.
Insorgono, praticamente in tempo reale, Verdi e Rifondazione: occorre ripristinare quanto deciso di comune accordo e contenuto nella prima bozza della Finanziaria e cioè via libera alle sovvenzioni solo per le energie davvero verdi e stop assoluto a nuovi aiuti alle assimilate (come ci dice la Ue). Tutto sembra risolto con un Cdm di fine anno ‘chiarificatore’. Cosi’ pero’ non e’. E in queste ore, l’ufficio di presidenza della Camera sembra essere in procinto di dichiarare inammissibili gli emendamenti (governo e maggioranza) alla Comunitaria. Gli stessi emendamenti che avrebbero dovuto risolvere la partita Cip6. Serve una nuova manovra. E il presidente della commissione Ambiente del Senato Tommaso Sodano e’ esplicito: il ministro dell’Ambiente presenti un decreto ad hoc. Decreto arrivato.

ENERGIA. CIP6, PECORARO: CHI VUOLE INCENERITORI SE LI PAGHI
PROVINCE E REGIONI LASCINO STARE FONDI VERDI E CESSINO PRESSIONI

(DIRE) Roma, 30 gen. – “I fondi delle rinnovabili lautamente versati dai cittadini con la bolletta elettrica vadano alle rinnovabili, e se qualche amministratore locale vuole un inceneritore, lascino stare i soldi per le energie pulite e cessino le pressioni”. E’ fermo nella sua posizione sullo stop ai contestatissimi contributi Cip6 alle fonti ‘assimilate’ il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. “Se alcune province o alcune regioni hanno interesse a fare alcuni impianti- dice a Montecitorio il ministro- almeno non chiediano siano sostenuti col danaro delle energie rinnovabili”.
Ma c’e’ chi sui fondi Cip6 gia’ faceva affidamento, sulla base di progetti semplicemente autorizzati, niente piu’, e ora si parla di crisi del sistema rifiuti in alcune province, per la chiusura dei rubinetti del Cip6. Naturale che vi sia- o si tenti- quindi un’azione di lobby in corso. E allora, “lo dico con chiarezza- sottolinea Pecoraro- la finiscano con questa pressione indebita, i fondi per le rinnovabili vadano alle rinnovabili. E’ evidente- conclude- che la vicenda delle assimilate deve finire, come questi tentativi surrettizi” di riallargare le maglie dei contributi.

(Ran/ Dire) 14:35 30-01-07
ENERGIA: PECORARO, INVIA BOZZA DECRETO SU CIP 6 A PALAZZO CHIGI INCENTIVI SOLO A IMPIANTI GIA’ AVVIATI

Roma, 30 gen. – (Adnkronos) – Il ministero dell’Ambiente scende in campo per correggere i rischi di distorsioni negli incentivi alle fonti rinnovabili. Il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha messo a punto una bozza di decreto sugli incentivi Cip 6 alle fonti rinnovabili e assimilate che sarebbe stata inviata a Palazzo Chigi. A quanto si apprende, il provvedimento ripristina quanto previsto dall’accordo stato raggiunto in seno al Governo nel consiglio dei Ministri del 27 dicembre: in quell’occasione era stata decisa l’eliminazione degli incentivi Cip agli impianti non ancora avviati ma semplicemente autorizzati.

La norma ‘riparatrice’ avrebbe dovuto essere inserita in un successivo provvedimento ma, secondo alcune indiscrezioni, gli Uffici di presidenza della Camera si appresterebbero a dichiararla inammissibile per estraneita’ della materia. Il ministro Pecoraro con tutta probabilita’ chiedera’ che il testo del decreto sia messo all’ordine del giorno in uno dei prossimi consigli dei Ministri.

(Ccr/Pn/Adnkronos) 30-GEN-07 19:40

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