Inceneritori

Sull’intervista di fine anno alla Masini

Nell’intervista di fine anno il Sindaco affronta anche la questione del nuovo inceneritore ribadendo l’attenzione al problema sanitario e al positivo contributo “di cui tenere conto” giunto dagli incontri con i cittadini.
Non condividiamo, invece, la nota circa il fatto che si sia mobilitata “una parte minoritaria” di cittadini.
I fatti dicono l’esatto contrario!
Intanto conta chi partecipa e non chi sta a casa per cui acquisire come dato quello di chi è stato assente per “portarlo” su posizioni favorevoli all’inceneritore è una forzatura che non si addice alla storia e all’esperienza del Sindaco Masini.
Piuttosto è vero che fra chi ha partecipato – e sono state centinaia di cittadini in tutte le circoscrizioni e incontri pubblici sul tema – nessuno (se non 4-5 interventi in tutto) si è schierato a favore del nuovo impianto.
Pertanto se democrazia è partecipazione attiva e se dalla partecipazione attiva arriva un contributo “di cui tener conto” questo non può che essere quello di tanti singoli, umini e donne, associazioni, organizzazioni di categoria, medici, ecc… che – come bene ha visto il Sindaco – non dicono un semplice NO all’inceneritore ma fanno proposte precise per affrontare in maniera strutturale il problema dei rifiuti.

Gruppo Verdi Forlì.

Richiesta AIA inceneritore Mengozzi

Pubblico qui i documenti relativi alla richiesta di Mengozzi per l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che permetterà, se concessa, al privato di raddoppiare la potenzialità dell’inceneritore di rifiuti ospedalieri di Forlì:

Chiunque abbia delle osservazioni, può presentarle entro il 20 Gennaio 2006.

AGGIORNAMENTO: Ho ricevuto una diffida per la pubblicazione della documentazione dell’AIA di Mengozzi dall’avvocato dello Studio Clea Ingegneria di Bologna. Ritiro il documento, che è comunque disponibile a chi ne farà richiesta agli uffici della Provincia di Forlì-Cesena.

Inceneritore Mengozzi – replica a dichiarazioni di Masini e Sedioli del WWF

“La stessa foga con la quale ci si oppone all’inceneritore pubblico, mi piacerebbe ci fosse anche su quello privato, mentre invece continuo a sentire silenzio su Mengozzi”.
Questa frase è stata pronunciata dal Sindaco Masini durante l’incontro pubblico tenutosi al Ronco, il 28 novembre scorso e riprende quella, identica, pronunciata sette giorni prima, durante il dibattito organizzato dalle ACLI, dall’On.Sedioli. E’ una frase, quindi, che sta cominciando a ri-echeggiare a mo’ di ritornello, una formuletta comoda per cercare di togliersi d’impaccio e respingere al mittente (il movimento cittadino contro gli inceneritori) una parte delle contraddizioni che, invece, appartengono tutte al Palazzo.
La realtà, infatti, è che la contestazione ha sempre riguardato entrambi gli inceneritori ma i nostri politici, evidentemente, hanno la memoria corta.
Verrebbe da chiedersi quindi dov’erano Masini e Sedioli quando, nell’inverno 2004, all’indomani dell’autorizzazione al raddoppio dell’impianto Mengozzi da parte della Giunbta Provinciale scoppiò un caso politico e il WWF intervenne nel dibattito in corso fornendo l’elenco degli amministratori coinvolti nella delibera e affermando che, dal nostro punto di vista, non erano più degni di amministrare la cosa pubblica.
Verrebbe da chiedersi come mai Masini e Sedioli, qualche mese prima, non avevano ritenuto opportuno interessarsi all’istruttoria pubblica, chiesta e ottenuta dal WWF, in cui si dimostrò che l’incenerimento dei rifiuti ospedalieri, oltreché dannoso, è inutile, perché esistono alternative già funzionanti e sicure basate sulla sterilizzazione.
Verrebbe infine da chiedere loro se non ritengano politicamente opportuno intervenire a sostegno concreto di persone, come il sottoscritto, che si sono opposte con la “foga” da loro auspicata e che, per il semplice esercizio del loro diritto di critica, ora si trovano querelati per diffamazione a mezzo stampa dal sig. Mengozzi. L’articolo risale al 24 settembre 2004 ma forse Masini e Sedioli, pur disponendo di corpose rassegne stampa quotidiane, hanno trascurato di leggere.
Ecco, se la stessa foga con cui Masini e Sedioli oggi dicono di opporsi al raddoppio dell’inceneritore Mengozzi l’avessero usata per convincere qualche compagno (e compagna) di partito a non votare la sconcertante delibera provinciale dell’inverno 2004, oggi non ci troveremmo in questa situazione.

Marco Paci – responsabile della Sezione WWF di Forlì

Audizione dei Medici in Comune con Gentilini, Tomatis e Tamino

Ieri si è tenuta l’audizione dei medici firmatari dei due documenti contrari ai nuovi impianti di incenerimento di Forlì (la prima petizione e “Le ragioni della preoccupazione”), rappresentati in Commissione Consiliare da Patrizia Gentilini.

La commissione ha visto l’importante presenza di due esperti di fama internazionale:
– Prof Gianni Tamino (ex Europarlamentare Verde, Docente di Biologia presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Padova)
– Prof Lorenzo Tomatis (insigne scienziato e già direttore della IARC della OMS per oltre dieci anni).

Ho registrato tutto l’audio della giornata, che potete scaricare qui:
2° Commissione Consiliare 24-11-2005, audizione medici con Patrizia Gentilini, Gianni Tamino e Lorenzo Tomatis

La commissione, come era previsto, è stata molto interessante ed il livello degli interventi degli esperti molto al di sopra di quello che siamo abituati a sentire.

Nel mio intervento ho solo citato gli aspetti sanitari legati all’incenerimento dei rifiuti, sui quali non potevo aggiungere nulla rispetto ai discorsi degli esperti.

Ho affermato che non dobbiamo pensare a quali rischi per la salute siano accettabili, perché in questo caso abbiamo alternative più valide sotto tutti gli aspetti: sanitari, economici, energetici, sociali.

L’accettabilità del rischio, tema che sentiamo spesso ricordare in queste ultime sere, è un discorso che non ha durata nel tempo: i limiti per le emissioni dettati per legge sono un temporaneo compromesso politico, che varia nel tempo e che non è uno scudo dietro al quale pararsi per difendere gli impianti.

Ho ricordato che una strada per evitare il nuovo inceneritore esiste, ed è rappresentata dal passaggio ad una raccolta differenziata spinta e dalla riduzione dei rifiuti attraverso il porta a porta, fatto prima di ogni altro intervento.

Ho chiesto lo stato delle cose sullo studio di Coriano, se è rassicurante come si sente dire in questi giorni.

Ho fatto un apprezzamento sul discorso di Tomatis, che discuteva sulla possibilità di evitare la concezione che esista solo un modello di sviluppo, inteso come crescita inevitabile dei consumi (ineluttabilità dello sviluppo). L’inceneritore aumenta il PIL e contribuisce all’illusione che ad una maggiore spesa corrisponda una migliore qualità della vita.

Così come quando abbiamo un incidente in automobile: cresce la spesa ma di certo non cresce il nostro benessere.

Il ben-essere, lo stare bene, viene troppo spesso inteso solo in senso economico, senza tenere conto di tutti gli altri fattori.

Se costruiamo l’inceneritore ribaltiamo il programma di governo

Da un articolo di Romagna Oggi:

“Se si procede con la costruzione del nuovo inceneritore si ribalta il programma di governo”. A dirlo di fronte alla platea infuocata che ha gremito lunedì sera la Sala Zambelli della Camera di Commercio a Forlì è l’assessore comunale alla Mobilità Sandra Morelli (Verdi) al termine di un intervento appassionato e fortemente critico nei confronti della politica sui rifiuti delle Amministrazioni comunali e provinciali. Amministrazioni di cui il partito ambientalista è tuttora parte integrante, salvo stravolgimenti futuri tutt’altro che da escludersi. Teatro del nuovo ‘scontro’ sull’inceneritore è il dibattito pubblico organizzato dalle Acli di Forlì-Cesena con un titolo eloquente: “Rifiuti e ambiente, cittadini e politica: non inceneriamo il dialogo!”.

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