Infrastrutture

Tangenziale di Forlì – L’inaugurazione del 1° lotto il 19 Novembre

Il ritrovo alle 11.00 presso la sala convegni della Fiera di Forlì. E’ un primo tratto che si apre alla viabilità cittadina e che fa parte di un sistema, per il quale altri interventi sono in corso di realizzazione, che per dimensioni e per impatto sulla mobilità forlivese non ha eguali.

Si inaugura lunedì 19 novembre, alle 11.00, il 1° lotto della Tangenziale Est di Forlì. Il programma prevede il ritrovo presso la sala convegni della Fiera con l’intervento del Presidente ANAS Pietro Ciucci, del Sindaco Nadia Masini, del Presidente della Regione Vasco Errani, del capo compartimento ANAS dell’Emilia-Romagna Lelio Russo, del Presidente della Provincia di Forlì-Cesena Massimo Bulbi e le conclusioni del Vice Ministro Roberto Pinza. Seguirà la benedizione impartita dal Vescovo Mons. Lino Pizzi.

L’INTERVENTO
L’opera rientra nel complesso Sistema Tangenziale di Forlì, che comprende tre progetti coordinati tra loro: la Tangenziale Est, a sua volta divisa in 5 lotti; l’Asse di Arroccamento, a sua volta diviso in 2 lotti e la Tangenziale Ovest.

I BENEFICI
L’intero Sistema Tangenziale si svilupperà per complessivi 27,35 Km e avrà un ruolo insostituibile di alleggerimento del traffico che attualmente grava su Forlì.
In particolare la Tangenziale Est, lunga 17 Km circa, costituirà un asse preferenziale Nord – Sud di collegamento con l’autostrada Bologna-Ancona.
L’apertura al traffico del primo tratto del lotto I consentirà di collegare il traffico proveniente dalla Via Emilia con le zone industriali di Forlì, oltrepassando in maniera diretta la linea ferroviaria Bologna-Ancona. Fondamentale è, infine, il rapporto della nuova infrastruttura con l’ambiente esterno: l’utilizzo di pavimentazioni drenanti e di barriere fonoassorbenti riducono l’impatto della strada con il territorio.

DATI TECNICI
– lunghezza complessiva del tracciato del I lotto: ml. 1.800 dall’incrocio Via Mattei-Via Golfarelli-Via Romagnosi all’attacco con il 2° Lotto.
– lunghezza del tratto oggetto di apertura al traffico: ml 1.300
– sezione stradale costituita da due carreggiate, ognuna con due corsie di marcia da ml. 3,50, spartitraffico centrale di mt. 1,10 e due banchine laterali di ml. 1,75 pavimentate per un totale di ml. 18,60
– larghezza sede pavimentata: ml 18.60

Viadotto Ferrovia: lunghezza 345 m, campate 10
– Sottopasso Viale Roma (S.S.9): lunghezza 75 m

COSTO DELL’OPERA
Costo dell’opera: Euro 30.978.728,61 di cui Euro 23.930.854 per lavori e Euro 7.047.873 per somme a disposizione
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
La Tangenziale Est, lunga 17 Km circa, costituisce un asse preferenziale Sud-Nord, che collega nell’ordine: le zone pedemontane di Predappio, Fiumana e S. Lorenzo, l’ospedale Pierantoni (il più importante della provincia), la Bidentina a livello di Bussecchio, la SS 67 a livello di S.Varano, l’aeroporto “Ridolfi” attualmente fortemente penalizzato dalla collocazione nella rete infrastrutturale, privo di un collegamento rapido con la rete autostradale, la via Emilia, l’area Industriale del Ronco e l’autostrada Bologna-Ancona.
L’intervento relativo al 1° lotto della Tangenziale Est, è stato aggiudicato ad un ATI di cui l’Impresa OBEROSLER di Bolzano è la mandataria.
Il 1° lotto in oggetto si sviluppa per una lunghezza di quasi due chilometri (ml. 1.800,91), con tratti in rilevato, in viadotto e in trincea, dall’incrocio Via Mattei-Via Golfarelli-Via Romagnosi all’attacco con il 2° Lotto..
Ha inizio in corrispondenza di via Mattei dove viene realizzata una rotatoria alla quota stradale attuale e due rampe di collegamento all’asse della tangenziale; il tracciato si sviluppa quindi in rilevato fino alla spalla del viadotto che sovrappassa l’Asse di Arroccamento, la Ferrovia e via Dragoni; si tratta di un viadotto di dieci campate della lunghezza complessiva di 315 metri.
Il lotto prosegue fino ad intersecare Viale Roma, che viene sottopassata realizzando uno svincolo a diamante a quattro rampe. Dal sottopasso di Viale Roma si ritorna alla quota di campagna per collegarsi con il secondo lotto.
Il progetto prevede tre svincoli di cui due definitivi e uno provvisorio per rendere funzionale il Lotto.
I definitivi sono il “Quadrifoglio” che collega la Tangenziale con l’Asse di Arrocamento e quindi la A14 la zona industriale e la viabilità secondaria e “Viale Roma” che collega il traffico di Viale Roma e zone circostanti con la tangenziale.
Il provvisorio è lo svincolo Via Mattei che collega la Tangenziale con l’Asse di Arroccamento e la zona industriale “Coriano” ed è necessario per rendere funzionale il Lotto.

ASSE DI ARROCCAMENTO

S.S. 9 “via Emilia” – Al via anche i lavori di costruzione del 1° lotto e del 2° lotto dell’Asse di Arroccamento lungo il Sistema Tangenziale di Forlì
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
Il progetto in argomento è relativo al 1° lotto e al 2° lotto dell’Asse di Arroccamento lungo il Sistema Tangenziale di Forlì” sulla S.S. 9 “Via Emilia”.
L’intervento è stato aggiudicato all’ATI C.M.B. – COOP. MURATORI E BRACC. DI CARPI S.C.A.R.L. – CONS. COOP. CONSORZIO FRA COOPERATIVE DI PRODUZIONE E LAVORI – COOPERATIVA BRACCIANTI RIMINESE S.C.A.R.L..
Si tratta di una variante della S.S.9 via Emilia della lunghezza complessiva di circa 8 chilometri, che consente di superare il centro abitato a nord della città e l’alleggerimento del traffico cittadino.
L’intervento, suddiviso in due lotti, prevede il collegamento della S.S.9 “Emilia” (all’altezza di Via Virgilio) con il ramo del Sistema Tangenziale di Forlì denominato Tangenziale Est. Il 1° Lotto ed il 1° tronco del 2° Lotto sono il completamento di un tronco entrato in funzione nel 1992 della lunghezza complessiva di circa 5,5 km ed in gestione ANAS e collegano la S.S. 9 Emilia (all’incirca in corrispondenza di Via Virgilio) con la S.S. 67 Ravegnana. L’intervento consiste nella realizzazione di tutte le opere necessarie al raddoppio della carreggiata stradale attualmente esistente.
Il 2° tronco del 2° Lotto consiste, invece in una nuova opera a tutti gli effetti e prevede il collegamento con la Tangenziale Est (1° e 4° Lotto, svincolo a quadrifoglio).
Lungo il tronco 2 del lotto 2 la carreggiata è costituita da due corsie per senso di marcia della larghezza di 3,75 m, banchina della larghezza di 1,75 m e spartitraffico centrale della larghezza di 3,00 m. La larghezza complessiva della sede stradale passa quindi da 18,60 m a 21,50 m.
A circa 350 m dall’inizio del tronco 2 si trova l’imbocco della galleria artificiale con la quale vengono sottopassate nell’ordine Via Ravegnana, via Macero Sauli e via Bertini. La galleria ha una lunghezza di 984 m ed in corrispondenza dei due imbocchi è stata prevista la realizzazione di due svincoli a rotatoria per il raccordo con la viabilità superficiale comunale, lo svincolo di via Ravegnana e quello di via Bertini. Superato lo svincolo di Via Bertini il tracciato sale e procede in rilevato fino allo svincolo con la Tangenziale Est in corrispondenza del quale termina l’intervento.

Svincoli e viabilità secondarie: svincolo con la “via Emilia”, svincolo “Via Monte S. Michele”, svincolo di via Ravegnana, svincolo di via Bertini, intersezione a livelli sfalsati dell’Asse di Arroccamento con la Tangenziale Est.
Opere d’arte principali:
– II progetto comprende le opere d’arte per il al completamento del tratto esistente e la realizzazione completa delle opere del nuovo tracciato. Per completare i primi 5 km circa di tracciato esistente (lotto primo e parte del secondo) dovranno essere realizzate le opere d’arte in affiancamento a quelle oggi esistenti e già in esercizio, destinate ad accogliere la nuova carreggiata in direzione est e di seguito elencate: Sovrappasso di via Paduli, Ponte sul fiume Montone, Cavalcaferrovia, Sovrappasso di via Lughese, Sovrappasso di via Lunga, Sovrappasso di via Trentola, Sovrappasso di via Bengasi, Sovrappasso della Pianta (via Tripoli)
– Lungo il nuovo tracciato (II lotto, tronco secondo) le principali opere d’arte da realizzare interamente risultano essere le seguenti: Galleria artificiale tra via Ravegnana e via Bertini, Ponticello sul Fosso Cerchia, Sovrappasso su via Edison, Rampe d’accesso in viadotto alla Tangenziale Est.

COSTO DELL’INTERVENTO
Il progetto esecutivo dell’intervento in oggetto è stato approvato per un importo complessivo pari a Euro 105.352.795,89, di cui Euro 74.323.436,29 per lavori e Euro 31.029.359,60 per somme a disposizione.

Cantieri utili per una mobilità sostenibile

Aperitivo -  Cantieri Utili per una mobilità sostenibileBere un aperitivo insieme discutendo di politiche ambientali – Venerdì 6 luglio 2007 ore 17,30 presso il Ristorante Muffaffè P.zza XX settembre, 2 – Forlì

Sarà presente Anna Donati – Presidente Commissione LL.PP e responsabile trasporti e infrastrutture dei Verdi

Leggi l’invito

Via Emilia Bis e Mestre-Orte-Civitavecchia

Riporto il mio intervento in merito alla delibera votata ieri sulla Via Emilia Bis:

In commissione e sulla stampa qualcuno ha richiamato questa delibera paragonandola ad una TAV locale. Come ho già avuto modo di precisare in commissione, i due progetti non sono nemmeno confrontabili, per una serie di motivi che intendo approfondire anche in questa sede.

Se il programma politico di coalizione è l’accordo delle forze politiche sul quale si deve basare l’azione di un governo a tutti i livelli, appare già chiara una grossa differenza tra la TAV, non presente nel programma di Prodi, e la Via Emilia Bis, presente in quello del Sindaco Nadia Masini anche se non indicato come priorità.

I Verdi hanno sottoscritto entrambi questi programmi, a differenza di chi ha citato la TAV (il PRI, nda), e contribuito a modificarne i contenuti sulla base della forza che deriva dai voti che i cittadini ci hanno attribuito.

Sia a livello locale sia nazionale ci sentiamo fortemente vincolati a questi programmi.

Come è naturale che sia non tutti i contenuti ci trovano completamente concordi, ma l’azione di governo e la maturità delle forze politiche che lo compongono dipendono dall’insieme e non dalle singole azioni, seppur importanti e visibili.

I Verdi voteranno quindi a favore di questa delibera, perché coerente con il programma del Sindaco.

La delibera votata, inoltre, riguarda solo l’accorpamento del tratto di Via Emilia Bis al progetto della Mestre Orte Civitavecchia, e quindi non significa affatto fare un passo in avanti verso la sua costruzione. Al contrario riteniamo che l’accorpamento dei due progetti possa aiutare a fare un ragionamento complessivo. Il momento vero del voto su questa infrastruttura sarà quello che prevederà i tempi, il tracciato e le modalità di finanziamento. Allora si potrà entrare più nel merito e, con molti più elementi alla mano, scegliere altre priorità.

Il nostro gruppo si è opposto molto aspramente in altre situazioni, quando le decisioni non erano state oggetto di un accordo complessivo o si cercava di violentare un testo programmatico altrimenti molto chiaro, come nel caso dell’adeguamento dell’inceneritore.

Sul merito della delibera voglio richiamare ancora una volta i programmi.

Quello di Prodi nella sezione che riguarda i trasporti include riferimenti importanti alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS), mentre la Mestre-Orte-Civitavecchia non è stata oggetto di questo studio, nonostante dal 21 luglio 2004 la direttiva 2001/42/CE sia diventata pienamente obbligatoria.

Questo sarebbe lo strumento di valutazione strategica che consentirebbe di selezionare gli investimenti e misurarne la coerenza con gli obiettivi di riequilibrio modale ( la scelta delle percentuali di trasporto che devono viaggiare su treno, nave, su gomma, etc) e sostenibilità ambientale.

Purtroppo molte forze politiche ritengono le valutazioni di impatto ambientale e le VAS solo un ostacolo alle opere e non uno strumento per garantire la tutela del bene pubblico e della salute.

Se sottoposto a VAS la via Emilia Bis non verrebbe portata avanti: è una inutile duplicazione della ferrovia e dell’autostrada A14, per un costo preventivato (e quindi non definitivo) di 235 milioni di euro.

Il programma di Prodi, così come il nostro, parla esplicitamente di partecipazione dei cittadini nelle scelte e di Agenda 21, e chiedo un impegno almeno locale affinché venga utilizzato questo strumento.

Sul merito del progetto tecnico riteniamo davvero poco convincenti le motivazioni forniteci dai tecnici sull’accantonamento dell’utilizzo di via Mattei per la stesura  del tracciato. Via Mattei appare anche ad un occhio inesperto la sede naturale della prima parte di una ipotetica via Emilia Bis, anche per evitare il fenomeno di inclusione urbanistica che si verrebbe a creare con il tracciato presentato. A livello nazionale i Verdi hanno presentato 30 pagine di osservazioni sulla Mestre-Orte-Civitavecchia, che condivido e non ritengo necessario ripetere, anche perché la delibera riguarda solo la variante alla SS9 nel tratto Forlì-Cesena.

Non riteniamo la via Emilia Bis una priorità locale o nazionale: prima dovremmo terminare la tangenziale, l’ammodernamento ed adeguamento delle infrastrutture esistenti (Cervese, Bidentina, SS67) ed investire sulla manutenzione.

Allo stesso tempo a livello nazionale esistono altre priorità: prima di tutto si devono chiudere i cantieri aperti e sistemare le situazioni peggiori, come ad esempio lo stato in cui riversa l’attuale E45. A tal proposito chiedo che venga messo ai voti un ordine del giorno che impegni la Giunta a fare il possibile per contribuire alla risoluzione dei problemi dell’E45. Sappiamo tutti che lo Stato delle finanze pubbliche non permetterà grossi voli pindarici nel prossimo futuro.

Concludo dichiarando che i Verdi voteranno a favore di questa delibera esprimendo tutte le nostre considerazioni critiche, per coerenza con gli impegni presi con i cittadini attraverso il programma.

Crediamo, inoltre, che sarebbe necessario un maggiore impegno di tutte le forze politiche a portare avanti TUTTI i punti del programma che hanno sottoscritto. Questo documento non si può prendere a pezzi a seconda delle sensibilità dei singoli partiti, ma va portato avanti dalla coalizione nella sua interezza, magari ricordandosi che il traffico non si gestisce solo con le grandi infrastrutture.


Questo invece è il testo dell’ordine del giorno che ho presentato e che è stato votato quasi all’unanimità (ha votato contro Baccarini di Viva Forlì e si è astenuto Sbaragli dello stesso gruppo).

IL CONSIGLIO COMUNALE DI FORLI’

–         premesso che la grave situazione dello stato in cui riversa la strada E45 coinvolge pesantemente anche i Comuni non toccati direttamente dal suo tracciato

–         Considerate le iniziative messe in atto dagli amministratori tosco-romagnoli per la risoluzione del problema

IMPEGNA

Il Sindaco e la Giunta affinché usino tutti gli strumenti adeguati al fine di contribuire ad una rapida risoluzione dei problemi dell’E45.

Mestre-Orte E55: Un’autostrada da bocciare: progetto illegittimo e devastante

Mestre-Orte/ Verdi: “Un’autostrada da bocciare: progetto illegittimo e devastante”

Depositate oggi le osservazioni critiche al progetto preliminare sottoposto a procedura di V.I.A. “L’autostrada Mestre-Orte è da bocciare.

Il progetto preliminare è illegittimo e ad elevatissimo impatto ambientale. L’opera non esiste in alcun piano di programmazione. Lo Studio di Impatto Ambientale, presentato dall’Anas, è pieno di buchi ed in contrasto con le norme italiane ed europee. Infine, nell’incertezza sulle risorse, una cosa è sicura: l’autostrada Mestre-Orte non si ripagherà con i pedaggi. Meglio sistemare le strade esistenti e puntare su cabotaggio e ferrovia”.

Così i Verdi che oggi hanno presentato ai ministeri competenti oltre cento pagine di osservazioni critiche al progetto preliminare e relativo Studio di Impatto Ambientale (SIA) dell’autostrada Mestre-Orte, attualmente in procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Le osservazioni sono state coordinate dalla responsabile Mobilità e infrastrutture, la senatrice Anna Donati, e sottoscritte da tutti i consiglieri regionali verdi delle sei Regioni interessate dai 400 chilometri di nuova autostrada: Gianfranco Bettin (Veneto); Daniela Guerra e Gianluca Borghi (Emilia-Romagna); Massimo Binci (Marche); Oliviero Dottorini (Umbria); Mario Lupi e Fabio Roggiolani (Toscana) Filippo Zaratti ed Enrico Fontana (Lazio). Il documento del Sole che Ride annovera autorevoli contributi di esperti realizzati dall’ Istituto Ambiente Italia, dalla società TERRAe dall’università di Perugia. “Le carenze formali e sostanziali del progetto sono di una portata tale da aver già indotto il ministero dell’Ambiente a fermare una prima volta la procedura di VIA, imponendo al proponente la ripubblicazione e di fornire le integrazioni richieste per legge. Ma visto che le stesse lacune, violazioni ed i medesimi errori persistono ancora – spiegano i Verdi – abbiamo chiesto che il Ministero dell’ambiente esprima un parere negativo sul progetto preliminare della Mestre-Orte”.

“Sinceramente non si comprende l’urgenza da parte dell’Anas nell’insistere con un’opera che non esiste in alcun piano di programmazione infrastrutturale, né a livello nazionale né a livello europeo. Infatti, PGTL e legge Obiettivo si riferiscono unicamente al potenziamento del nodo di Perugia ed alla riqualificazione della E45 (Ravenna-Orte) e della Romea Commerciale (E55) senza accennare mai alle caratteristiche autostradali dell’intero progetto. Ed anche – aggiungono – la giustificazione che si tratti della ‘naturale prosecuzione del corridoio europeo n.5’ non regge, poiché il progetto non è un corridoio ferroviario, come le grandi reti UE che interessano il nostro Paese”.

Grave per i Verdi anche l’assenza di una Valutazione Ambientale Strategica, prevista dal PGTL e dalle norme europee: pur vigendo da luglio 2004, l’Italia continua a non applicare la direttiva sulla VAS che permette al decisore pubblico di scegliere tra cabotaggio, ferrovia, adeguamento delle infrastrutture esistenti ed un nuovo progetto autostradale. “Per giustificare scelta della nuova autostrada – evidenziano – sono piegati i dati sui flussi di traffico, con improbabili previsioni di spostamento dei veicoli dall’autostrada A1. Il risultato sarà un aumento dello squilibrio modale e del traffico motorizzato pesante su aree delicate e di pregio come il Delta del Po ed il cuore verde del nostro Paese”. “Oltre ad essere disomogeneo e frutto di diverse iniziative progettuali, il tracciato della nuova autostrada presenta uno SIA incongruente e pieno di buchi.

Sono palesemente sottostimati – elencano i Verdi – gli impatti negativi sul territorio, sulla qualità dell’aria e sul rumore; in particolare, risultano del tutto inadeguati gli studi effettuati sulle aree delicate e sottoposte a vincolo di protezione ambientale (SIC, ZPS e VincA). Non vi è traccia di un’analisi ad hoc per l’accertamento di valenze archeologiche. Nella Sintesi non tecnica, poi, si arriva addirittura al paradosso: proprio grazie alla nuova autostrada si offrirà l’opportunità di predisporre mitigazioni e sistemi di controllo della qualità dell’ambiente ‘che, nella situazione di non intervento, difficilmente potrebbero essere realizzati’ “!

Infine, le osservazioni dei Verdi contestano anche l’aspetto economico del progetto: “Non si spiega dove saranno reperiti i 10 miliardi di euro, peraltro ampiamente sottostimati, per realizzare l’opera. Nell’incertezza generale sulle risorse per gli interventi della legge Obiettivo, una cosa è certa: l’autostrada Mestre-Orte non si ripagherà con i pedaggi. Il proponente chiede almeno 5 miliardi di risorse pubbliche e per le casse dello Stato è molto più conveniente l’adeguamento delle infrastrutture esistenti. Messa in sicurezza ed adeguamento della attuale rete stradale, sviluppo del cabotaggio e della rete ferroviaria trasversale, sono le soluzioni sostenibili ed utili che noi Verdi continuiamo a proporre – concludono – in alternativa all’autostrada Orte-Mestre”.

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