Informatica

Una email a Beppe Grillo sui Brevetti Software

Vista la popolarità del Blog di Beppe Grillo, ho pensato di spedirgli un’email riguardante i brevetti software, pensando che una sua pubblicazione potrebbe migliorare la consapevolezza su questo problema al di fuori dello stretto ambito degli informatici.
Aspettiamo di vedere se pubblicherà qualcosa, intanto copio ed incollo anche qui il testo, inviato a segnalazioni@beppegrillo.it (scrivete anche voi qualcosa, senza fare spamming, magari aumentiamo le possibilità di essere pubblicati).

Visto l’enorme ascolto che il suo blog ha raggiunto già dopo pochi mesi, volevo segnalarle un grave problema che coinvolge l’industria del software, ed indirettamente tutti i cittadini che utilizzano tecnologie informatiche (siti web, lettori di cd musicali, etc.).

L’ultimo passaggio di questa vicenda è una lettera spedita al presidente del Consiglio Europeo:
http://punto-informatico.it/p.asp?i=53320&r=PI

Un volantino che esprime molto sinteticamente e molto bene il problema è disponibile qui:
https://alessandroronchi.net/files/volantinocontroibrevettisoftware.pdf

Il problema non è banale: tutti vorrebbero tutelare gli inventori, solo che i brevetti sul software non lo fanno. Sono uno strumento pericoloso in mano solo alle multinazionali, che sono le uniche a potersi permettere le spese legali in caso di problemi. Quindi succede che:
– io invento qualcosa e la brevetto,
– la multinazionale successivamente la brevetta
– l’organo che dovrebbe controllare che il brevetto aggiunga qualcosa allo stato attuale delle cose non ne è capace ed approva il secondo brevetto
– la multinazionale mi denuncia e vince la causa (perché non possiedo 250’000€ per le spese legali medie per una causa di questo tipo)
– io pago, oppure vendo la mia azienda e tutti i miei diritti sulla mia invenzione.

Il tutto anche se io ho ragione.

Sono stato molto sintetico, nonostante il tema sia abbastanza complesso. Sono disponibile per qualsiasi chiarimento ed approfondimento.

Grazie dell’attenzione.

Che cosa serve al software libero?

In un articolo apparso su Newsforge si annuncia la prossima uscita di GPLFlash2, una nuova versione del player libero per il flash. Nonostante Macromedia abbia rilasciato una sua versione per Linux, l’assenza di un player libero impedisce ad esempio l’installazione e quindi l’utilizzo su linux/ppc, oppure l’inserimento nei cd delle distribuzioni linux.
Il sito della FSF, inoltre, annuncia che tre sono le priorità di cui la comunità del software libero ha bisogno per l’affermazione definitiva di Linux sui Desktop: oltre a GPLFlash, GNU Classpath, ed un compilatore GNU per Java.

Il motore di ricerca bittorrent

Il motore di ricerca per bittorrent
E’ nato finalmente un motore di ricerca solo per bittorrent, il celebre sistema che permette di condividere grossi file senza una grossa disponibilità di banda, grazie al fatto che chi scarica allo stesso tempo condivide.
Bittorrent è usato per un sacco di applicazioni legali, spesso affiancando i link classici per il download e permettendo velocità molto elevate.
Grazie a questo sistema potranno nascere anche tv via internet e diffusori di contenuti multimediali seri (niente più video-francobolli).
Sperando che resista agli attacchi di chi demonizza tutto il peer to peer, usi legali compresi.

http://search.bittorrent.com

ANSA.it – Microsoft: monito dell’Ue

ANSA.it – Microsoft: monito dell’Ue
La Microsoft ha solo una settimana di tempo per adottare misure correttive fissate dall’Ue nel 2004 ed evitare cosi’ multe salate. E’ quanto ha indicato oggi Jonathan Todd, portavoce della Commissaria Ue alla Concorrenza, Neelie Kroes. Se la Commissione Ue ‘non sara’ soddisfatta delle misure di Microsoft, fara’ scattare la procedura che risultera’ in multe quotidiane fino al 5% del fatturato giornaliero del gruppo, calcolate sulla base dell’ultimo fatturato annuo’.

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