Informatica

Questo non è un prodotto editoriale

Anche io credo, come Paolo De Andreis, che il progetto di legge che obbliga alla registrazione dei siti internet come prodotti editoriali non avrà vita facile. Ormai quasi tutti i parlamentari hanno un sito e sono certo che almeno per amor proprio i loro consulenti informatici li informeranno della sciocchezza.

Sono però d’accordo con Paolo quando dice che tutto questo è comunque molto triste. Paghiamo il costo di una classe politica troppo vecchia, che in gran parte utilizza ancora la carta o la macchina da scrivere per fare i comunicati stampa e le bozze di legge.

Tutto questo è molto triste perché avvantaggia le scappatoie, che su internet sono molte di più di quanto il legislatore riesca ad immaginare. Prendete questo blog, ad esempio.

Potrebbe essere considerato un bollettino di informazione politica del gruppo consiliare dei Verdi, e quindi potrei chiedere il rimborso delle spese delle tasse che vorrebbero chiedermi.

Potrei farlo diventare un prodotto di divulgazione della mia attività professionale, che non ricade tra le ipotesi di prodotti editoriali della bozza.

Potrei anche fregarmene completamente, dal momento che dominio e hosting sono registrati negli Stati Uniti dove vige una legge diversa, e considerare questo spazio di democrazia come una opportunità della libertà di stampa degli USA, che di certo non può impedirmi di trattare temi politici forlivesi/italiani in Italiano.

Ho pensato a tre scappatoie possibili, ma sono sicuro ce ne sarebbero decine. Tutto questo per dire che le regole inapplicabili ed insensate servono solo ad infastidire, ed ogni tentativo di limitazione della libertà della rete per la sua stessa natura si traduce in una assoluta perdita di tempo.

Non vorrei che anche questo esperimento si traducesse in un “Ritenta, Sarai più fortunato”.

Vorrei che una volta per tutte la smettessero con queste proposte senza senso, e si iniziasse a pensare ai problemi della rete partendo per una volta dai divieti di accesso (per mancanza di banda larga) e dai costi, che sono un danno per la nostra economia, la nostra cultura e la nostra modernità.

Purtroppo fino ad oggi si è pensato all’esistenza della rete come un problema al quale imporre dei margini, non come una opportunità da sviluppare.

La tutela dei dati personali è una questione di democrazia

Anche io ho firmato questo appello:
La tutela dei dati personali è una questione di democrazia

E’ in corso al Senato un nuovo tentativo di svuotare la legge sulla protezione dei dati personali, a danno dei cittadini e dei lavoratori e a favore delle imprese. La Commissione Industria sta esaminando gli emendamenti alla cosiddetta “lenzuolata Bersani”. In seguito alle pressioni di forti organizzazioni imprenditoriali, alcuni parlamentari di entrambe gli schieramenti hanno proposto che tutte le imprese siano esonerate dal predisporre le misure minime di sicurezza a tutela dei dati personali…

In Gran Bretagna spesati per Linux/Ubuntu

Canonical, la ditta produttrice di Ubuntu Linux, vuole testare la propria manualistica per capire se è fatta bene per gli utenti domestici e quelli aziendali. Così grazie ad una idea di Simone si apre la possibilità per chi non ha mai usato nè linux nè ubuntu di andare spesati in Gran Bretagna a testare in aula la documentazione. I soli requisiti sono l’ottima conoscenza della lingua inglese scritta e parlata, la capacità di utilizzare un Computer per normale attività di ufficio e l’inesperienza su linux ed Ubuntu.

Per maggiori informazioni trovate tutti i dettagli qui:
Cercasi volontari per canonical

Il computer è mio e me lo gestisco io

Il computer è mio e me lo gestisco io

La petizione di Renzo Davoli ha tutto il mio sostegno. Chiede, in pratica, che la vendita dei computer sia più trasparente, permetta di capire il costo del sistema operativo e dia la possibilità di fare a meno del software preinstallato (solitamente Windows e Mac OS X) perché si intende usarne un altro (Linux, ad esempio, oppure un’altra versione di Windows già acquistata).

Firmate anche voi!

Grazie al FoLUG per la segnalazione.

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