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Concerto 1 Maggio 2004 e censura

Sabato 1 Maggio ho guardato pezzi del concerto organizzato a Roma. Mostrato in differita, per dichiarata paura di strumentalizzazioni politiche, è stato comunque un successo di ascolti. Quello che mi pare strano, è che nessuno abbia detto nulla del taglio subito da Caparezza nel mezzo di una sua canzone. Uno stacco visibile, con l’audio e video che da un fotogramma all’altro cambiavano drasticamente ed innaturalmente.

La cosa mi è stata confermata anche da un amico che non era con noi a guardare, quindi non me lo sono sognato.
Mi chiedo, quindi:
– qualcun’altro l’ha notato?
– qualcuno ha scritto a questo proposito qualcosa?
– cosa è stato tagliato?

Viviamo sotto un nuovo regime censorio, e la mia paura più grande è che queste oscenità diventino abitudine ed ad un certo punto finiscano persino di stupirci, come del resto è accaduto per le bandiere sbiadite della pace che sono state tolte dai balconi, come se il problema fosse risolto, oppure per i mille altri problemi causati dall’avere a capo del nostro governo un delinquente professionista.

Resistere!

Fobia

I sintomi sono sempre gli stessi, il modo di procedere pure.

1. Si parte da una notizia di cronaca nera.

2. I telegiornali danno notevole risalto all’accaduto

3. I media vanno alla ricerca di qualsiasi notizia somigli almeno di striscio a quella precedente, dando l’impressione che al momento succeda solo quello.

Al di là del fatto che alcuni episodi accadono con regolarità , e non soltanto nel breve-medio periodo in cui l’attenzione vi è focalizzata, credo che sia sempre rischioso far sembrare differente una situazione che in realtà non è mutata con il tempo, perché comunque questa movimentazione dell’opinione pubblica porta sempre all’approvazione di leggi sull’argomento fatte in fretta e sull’onda emotiva, piuttosto che sulla lucida analisi del problema.

Così, come per i cani da combattimento (per settimane non si è parlato d’altro), prevedo che nei prossimi giorni si parlerà molto di rapine agli esercenti. Spero non si arrivi a dire che è necessario armarsi per difendersi, perché questo é il primo passo per un sistema “all’americana” della gestione delle armi da fuoco.

Consiglio di leggere qualcosa su quello che accade ogni anno in america, partendo magari dal film-documentario “Bowling a Columbine” di Michael Moore.

Sostegno a Report

Anche la puntata di questa sera di Report è stata molto interessante. Siccome credo che il loro lavoro sia fondamentale, questa sera ho deciso di scrivere alla redazione una lettera, per cercare di sostenere gli autori del programma:

Salve.
Sono un vostro spettatore da parecchio tempo, e credo di non essere l’unico, in Italia, a considerare l’opera di Report un fondamentale servizio di informazione per il cittadino, mosca bianca all’interno della offerta della televisione e della stampa del nostro paese.

Le scrivo questa email per chiederle due cose, con lo scopo di aumentare il sostegno al programma e a chi ci lavora.

In primo luogo, volevo chiedere se fosse possibile aprire un canale per le donazioni. Se i canali televisivi considerano appena l’importanza di quello che fate, credo che il pubblico più smaliziato abbia ben chiara l’importanza di una informazione indipendente e di indagine/controllo sui vari argomenti di amministrazione pubblica che ogni puntata riuscite a proporre. Credo che un buon numero di persone accetterebbe di buon grado l’idea di donare qualcosa in cambio di un lavoro che riesca a tenere duro di fronte agli attacchi di chi vorrebbe chiudervi o nascondervi in orari improponibili per l’audience.

Come seconda ipotesi, volevo chiedere se fosse possibile pubblicare il materiale di Report in maniera indipendente dalla messa in onda in tv, tramite stampa periodica o aperiodica. In questo modo si potrebbero approfondire ulteriormente i temi sviluppati nelle puntate, con le copie dei documenti mostrati e l’aggiunta di tutto il contorno di indagini che non hanno trovato spazio nella finestra dedicata al programma televisivo.
Inoltre si potrebbero aggiugere, se le vendite confermassero l’interesse, anche materiali completamente inediti e slegati dal programma, prodotti con lo stesso criterio di analisi critica utilizzato per il format televisivo.

Se qualcuna di queste idee è già stata realizzata (qualche pubblicazione editoriale, ad esempio, ad opera degli stessi autori), vi prego di segnalarmela, in modo tale da permettermi di fare pubblicità all’iniziativa.

Con questo concludo, ringraziandovi per il lavoro che fate ed augurandovi un ottimo proseguimento del progetto.

Denunciati 30 utenti italiani per il p2p

Punto Informatico ne parla qui e qui. Si tratta di una mega operazione volta a denunciare dei gestori di server opennap ed una decina di persone accusate di pedo-pornofilia.

Curiosa la dichiarazione di Enzo Mazza, direttore generale della FIMI, che accusa il p2p di essere il killer del mercato dei singoli musicali, in particolare quelli dance.

Cito:

Come è noto si tratta di brani che hanno vita breve e hanno subito un impatto devastante dal download selvaggio.

Come se fosse un male: che il p2p faccia piazza pulita della musica spazzatura usa e getta? La musica che si produce in 10 secondi si riproduce illegalmente in altrettanto poco tempo. Se si trasformano gli utenti in base alla necessità di creare un consumo immediato ed usa e getta della musica, allora con il peer to peer se ne subiranno le conseguenze.

Perfino deejay che operano professionalmente si scaricano i brani senza pagarli, però poi alla discoteca chiedono un cachet per la serata dove si esibiscono con brani pirata e questo è oltremodo inaccettabile.

Vero. Infatti dovrebbero fare maggiori controlli, ma questo rientra sempre nel lucro derivante dalle riproduzioni illecite, e non va bene citare questi esempi quando si parla di uso personale.

Voglio dire, secondo la legge Italiana è possibile drogarsi ma non è possibile ascoltare un mp3.

Questa musica di cui tutti parlano dev’essere proprio nociva!

Attacco di Massa contro le libertà dell’informatica

In questi giorni non riesco più a seguire tutte le discussioni riguardanti il decreto Urbani, l’IPRED ed altro ancora sulle leggi che stanno cercando di incrementare la forza delle normative per proteggere le proprietà intellettuali ed il materiale sotto Copyright.
Sembra quasi che si stiano tentando contemporaneamente tutte le strade per far approvare leggi restrittive per quanto riguarda l’uso della rete internet, facendole passare per tentativi di eliminare la pirateria.
Basta seguire Punto informatico, Quintostato, Interlex, o Zeus News per notare un sacco di notizie che si susseguono, si scavalcano, si cancellano l’un l’altra.

Gli attivisti della rete fanno fatica a condurre tutte le battaglie che sarebbero necessarie, soprattutto in questo momento molto importante per la politica nazionale, che vede i media impegnati quasi esclusivamente sulla Spagna e sull’Iraq.

Sono preoccupato. E questa volta non so se riusciremo a difenderci contro questo attacco così massiccio alle libertà personali degli utenti di internet, con un dispiegamento di mezzi e forze di diversa natura che sono difficili da neutralizzare.

Non che sia meglio arrendersi, anzi, conviene mantenere vivo l’interesse su questi temi, parlarne più possibile per far capire i pericoli ben nascosti sotto le dichiarazioni contrarie alla pirateria digitale.

Comunque ancora nessuno ha pensato di abbassare i prezzi e le tasse di CD e DVD: assieme alla vendita di materiale direttamente in rete (Rosso Alice funzionerà?) è forse l’unica vera arma contro la pirateria. Le leggi serviranno solo a colpire classi di utenti, in maniera sicuramente iniqua e molto probabilmente anche ingiusta.

Io continuo a proporre una perquisizione da parte della Guardia di Finanza della casa di Urbani e famiglia…

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