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Tentano di cancellare anche il referendum sull’acqua

Ieri il governo ha varato un decreto con il quale cancella i 2 referendum sull’acqua.
Ha approvato l’istituzione dell’Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua, organismo che definisce indipendente a tutela dei cittadini utenti (!!!) con compiti di regolazione del mercato nel settore delle acque pubbliche e di gestione del servizio pubblico locale idrico integrato.

Il trucco sul nucleare

L’abrogazione del Governo delle norme sulla costruzione di nuove centrali nucleari è una vittoria per chi si è impegnato contro questa decisione con forza. Purtroppo però non è un ripensamento definitivo, ma un semplice escamotage per far saltare il referendum, e con questo tentare di affossare anche quello sul legittimo impedimento e sull’acqua pubblica.

Infatti l’obiettivo del Governo è molto chiaro dalla lettura del testo, che rinvia all’agenzia sul nucleare (di sua emanazione) la decisione. Per questo motivo spero che la Corte di Cassazione decida che le ragioni del referendum non sono venute meno, perché di fatto è palese che non è stato fatto nessun dietro front definitivo, ma semplicemente un rinvio finalizzato proprio ad impedire questa consultazione popolare. Il referendum non serve a modificare il testo, ma a permettere ai cittadini di dire la loro opinione sui fatti così importanti. Se passasse invece una linea diversa, di fatto daremmo il via ad uno strumento per annullare tutti i futuri referendum.

Fanno ridere i continui richiami alla volontà popolare, e le continue dimostrazioni di quanto questa volontà conti nulla per chi ci governa oggi.

Anche per questo motivo dobbiamo andare in massa a votare il 12 ed il 13 di Giugno per i quesiti che rimarranno in piedi

Tocca a noi




Fa un po’ ridere che gli stessi che usano la crisi libica come incentivo nucleare, accusino di sciacallaggio chi – da sempre e non da oggi – è contrario alla costruzione di nuove centrali atomiche.

Al di là della preoccupazione per l’esplosione giapponese, non ho sentito nessuno commentare il problema della dipendenza energetica da poche grosse centrali. Dovendo spegnere le centrali atomiche, il Giappone si trova oggi nella necessità di bloccare con black-out le forniture elettriche. Non è ovviamente il suo maggior problema in questo momento, ma è un dato in più da mettere sulla bilancia per la nostra discussione: una produzione più distribuita limita i rischi del terrorismo e garantisce una maggiore sicurezza complessiva del sistema.

Quello che vorrei dire oggi è che il 12 Giugno avremo la possibilità di dire la nostra su questa faccenda, tramite i referendum su nucleare ed acqua pubblica. Qualunque sia la vostra idea, penso sia importante che ognuno faccia la propria parte. Prima, informandosi, e poi andando alle urne.

Se, come purtroppo è capitato spesso ultimamente, sarà il quorum a bloccare la consultazione dei cittadini, sarà solo colpa nostra, e non potremo biasimare nessun altro…

Perché siamo sempre piuttosto bravi nel lamentarci delle scelte che fanno gli altri, salvo poi disinteressarci quando ci viene messa in mano la possibilità di dire la nostra.

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