Acqua

Buon compleanno blog

10 anni fa esatti nasceva questo blog.

Il primo post in assoluto era questo, solo di presentazione, mentre il secondo parlava dei brevetti software e di Assoli

Tanta acqua è passata sotto i ponti da allora, e nel frattempo i blog sono morti, sono nati i social network, è molto diminuita la voglia di approfondire in favore di una fruizione sempre più veloce e sempre più superficiale.

Le statistiche dei visitatori unici del blog, che hanno grossi buchi nei periodi in cui avevo disabilitato Analytics, del resto parlano chiaro:

Oggi il numero di persone che legge è talmente basso da non giustificare più da solo l’impegno di scrivere.

Non so se sia così per tutti, ma è stato così per molti che hanno deciso di chiudere il proprio sito: a fronte di un numero maggiore di internauti, sono completamente cambiati i mezzi di condivisione delle informazioni.

Però sta di fatto che nonostante i 10 anni questo spazio è ancora aperto. I miei contenuti sono ancora lì, disponibili per chi vuole cercarseli. Le immagini, i documenti, i file che ho condiviso sono sempre a disposizione. Alcuni vecchi articoli rimangono visitati ancora oggi.

Quello che invece buttiamo sui social network o su spazi di altre aziende finisce là per poco tempo, fino al cambio di politiche aziendali del fornitore o fino a che lui non ritiene importante nascondere i nostri contenuti in una storyboard troppo lunga e senza motore di ricerca.

Io sinceramente preferivo il web del 2003. Si seguivano gli amici, si condivideva qualcosa tra persone che condividevano interessi, si usavano meno k nelle frasi e c’erano meno errori di ortografia, perché ancora si usavano tastiere più grandi delle mani.

Ma forse sto solo invecchiando, come questo blog :)

Tocca a noi




Fa un po’ ridere che gli stessi che usano la crisi libica come incentivo nucleare, accusino di sciacallaggio chi – da sempre e non da oggi – è contrario alla costruzione di nuove centrali atomiche.

Al di là della preoccupazione per l’esplosione giapponese, non ho sentito nessuno commentare il problema della dipendenza energetica da poche grosse centrali. Dovendo spegnere le centrali atomiche, il Giappone si trova oggi nella necessità di bloccare con black-out le forniture elettriche. Non è ovviamente il suo maggior problema in questo momento, ma è un dato in più da mettere sulla bilancia per la nostra discussione: una produzione più distribuita limita i rischi del terrorismo e garantisce una maggiore sicurezza complessiva del sistema.

Quello che vorrei dire oggi è che il 12 Giugno avremo la possibilità di dire la nostra su questa faccenda, tramite i referendum su nucleare ed acqua pubblica. Qualunque sia la vostra idea, penso sia importante che ognuno faccia la propria parte. Prima, informandosi, e poi andando alle urne.

Se, come purtroppo è capitato spesso ultimamente, sarà il quorum a bloccare la consultazione dei cittadini, sarà solo colpa nostra, e non potremo biasimare nessun altro…

Perché siamo sempre piuttosto bravi nel lamentarci delle scelte che fanno gli altri, salvo poi disinteressarci quando ci viene messa in mano la possibilità di dire la nostra.

Torna su