referendum

Invito assemblea costituente ecologista Forlì-Cesena | Verdi Forlì-Cesena

DOMENICA 13 Dicembre ore 15.30 presso la sala del FORO BOARIO a FORLI’ ti invitiamo alla prima assemblea per la Costituente Ecologista nella Provincia di Forlì-Cesena.

Raccoglieremo le pre-adesioni per i referendum contro il nucleare e l’acqua pubblica ed apriremo il percorso per la vertenza Hera, discutendone con Gabriele Bollini della Rete Ecologista Bolognese.

fonte: Invito assemblea costituente ecologista Forlì-Cesena | Verdi Forlì-Cesena.

Referendum dei Verdi contro la privatizzazione dell’acqua

Dal 5/12 i Verdi cominceranno la raccolta di pre-adesioni alla campagna referendaria contro la privatizzazione dell’acqua.

“L’unica strada percorribile contro la privatizzazione dell’acqua, che il governo Berlusconi vuole imporre con l’ennesimo colpo di fiducia, è il referendum”. Lo ha dichiarato il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che ha aggiunto: “Già dalla manifestazione del 5 dicembre cominceremo la raccolta delle pre-adesioni a sostegno delle raccolta firme per i referendum”.

“Con questo provvedimento si socializzano le perdite e si privatizzano i profitti – spiega il leader del Sole che ride. Mentre nessuno si occuperà della rete idrica nazionale che si perde il 40% dell’acqua potabile e che avrebbe bisogno di investimenti strutturali e forti. Inoltre con questa privatizzazione si decuplicheranno le tariffe a tutto danno dei cittadini”.

“L’atteggiamento della Lega, che con i suoi ministri sostiene il provvedimento e poi lo critica alla Camera dimostra una fortissima incoerenza – ha concluso Bonelli -. Su una materia così delicata come ‘l’acqua bene comune’ non basta un semplice ordine del giorno”.

Fonte: Verdi, Baseverde

Referendum: se vincono i sì nessuna nuova legge

Chi dice che una vittoria del referendum sulla legge elettorale porterà ad una nuova legge, con la cancellazione del Porcellum, dice una falsità. Anche Di Pietro ha cambiato idea, probabilmente ha finalmente capito che una vittoria dei sì peggiorerebbe la legge, lasciando inalterate tutte le storture (niente preferenze, premio di maggioranza per regione al Senato) ed aggiungendo la possibilità di governare con una minoranza dei voti.

Un sì al referendum senza una corretta revisione della legge elettorale consegnerebbe le chiavi del sistema Paese ad un partito unico di matrice fascista. (DI Pietro)

Peccato che Di Pietro sia uno dei firmatari del referendum in questione, ed un promotore fino al 21 Aprile scorso !!!

Dichiarava, al raggiungimento del numero necessario di firme:

“Mentre le cicale della politica parlata continuano a cincischiare sul da farsi noi dell’Italia dei valori, formiche operaie del referendum, contribuendo fattivamente alla raccolta delle firme, abbiamo lanciato il cuore oltre il nostro partito accettando anche di morire politicamente pur di far rivivere la governabilità del Paese e la supremazia delle istituzioni”

Quando si dice la coerenza!

Tornando alla possibilità di una nuova legge, per evitare dubbi ad esplicita domanda sia Capezzone (portavoce PDL) sia Chiti (Vice Presidente del Senato) hanno seccamente smentito la possibilità di una nuova legge dopo la vittoria del referendum.

Ora, quindi, le carte in tavola sono scoperte.
Sappiamo cosa chiedono i quesiti del referendum, sappiamo cosa vogliono i promotori, sappiamo cosa succederà se vinceranno i sì.

Berlusconi e Franceschini d’accordo sul referendum

Mentre sulle televisioni si finge una contrapposizione, sulle questioni per loro veramente interessanti i due leader del PD e del PDL sembrano andare molto d’accordo. Come nell’innalzamento del quorum per le elezioni europee, ad esempio, dove gli screzi sono stati accantonati in nome del (loro) interesse comune.

Con le dichiarazioni di Berlusconi a favore del referendum e del premio per legge al suo partito, anche sulla riforma delle regole elettorali si sono trovati d’accordo.

Tra l’altro mentre il PDL ammette di essere favorevole perché ne trae un vantaggio, Franceschini mente quando dice che il referendum chiede l’abrogazione del Porcellum, l’attuale legge. Il referendum del 21 di Giugno peggiora l’attuale sistema, non reintroduce le preferenze, cambia solo il premio di maggioranza a vantaggio dei due maggiori partiti. Punto. Basta leggere i quesiti (le domande alle quali si risponde, con il voto, sì o no) pubblicati dagli stessi promotori, per capire l’inganno.

Forse ritengono gli italiani poco intelligenti, e pensano di poterli portare al voto facendo finta che i contenuti siano diversi.

Torna su