Year: 2003

Analisi delle opinioni della commissione europea sui brevetti

Simo Sorcedi Assoli ha condotto una dettagliata analisi delle opinioni espresse dalla Commissione Europea sugli emendamenti introdotti dal ParlamentoEuropeo alla direttiva McCarthy.

Il testo è disponibile su http://softwarelibero.it/progetti/brevettisw/analisi.shtml.

A sinistra, e anche in fondo, c’è un link per ottenerne una versione stampabile.

Info sulla patente europea ECDL – Open Source

Come potete vedere nella lista dei programmi supportati da Alice, il programma di certificazione dei test per l’ECDL, da quest’anno è possibile sostenere l’esame per la patente europea di informatica anche su piattaforma Linux ed Openoffice.org 1.1.

Esiste anche un elenco, anche se non aggiornato molto di frequente, dei test center dove è possibile sostenere la patente europea con queste modalità.

Il progetto ecdl-libre mette a disposizione manuali gratuiti per studiare per l’esame dell’ECDL di base.

Inoltre diversi comuni mettono a disposizione dei cittadini la possibilità di sostenere l’esame al solo costo della creazione della skill card (un registro dove verranno inseriti i moduli sostenuti), che è di circa 50-60 euro, e dei singoli esami, di circa 10-15 euro.
Spesso si vedono in giro offerte per la patente ECDL a 1800-2000 euro: non è necessaria una spesa così ingente, informatevi sulle possibilità che vi vengono offerte dagli enti istituzionali e dalle Università.

La censura è sempre censura

Oggi il CDA della RAI ha stabilito all’unanimità di chiudere e censurare il programma della Guzzanti, Riot.
E’ vero, come dice l’articolo di Repubblica, che i membri del CDA sono responsabili anche penalmente di eventuali irregolarità, ma è altrettanto vero che la Guzzanti non ha ucciso nessuno e che il suo programma, già relegato in una fascia oraria scandalosa, ha fatto 2 milioni di spettatori.
Se Mediaset perde punti percentuali in azioni, la colpa non si può imputare a chi fa un programma: se le cose che sono state dette sono false, e questo è da dimostrare, le azioni ricresceranno con la stessa velocità con la quale ora calano.

Non si può chiudere un programma “per cautela”, come ci è stato detto. Non si può farlo senza dissensi, almeno.

Come dice Luttazzi, viviamo in un paese dove Bin Laden può parlare in televisione e Luttazzi no. Perché un nutrito gruppo di comici, autori di satira, cercano da tempo di far sapere i problemi di informazione e di governo. Perché i comici, al contrario di molti altri, riescono a farlo e contemporaneamente non annoiare la gente. Perché basta una battuta di un comico a far capire un problema.

I comici dovrebbero fare il loro lavoro.

Un paese dove i comici fanno politica è un paese malato.
Perché se i comici fanno i politici, significa che i politici non fanno i politici.
Sembra che l’intervento di Premi Nobel, di Comici, di Attori, di Registi di questi tempi, sfogatosi anche con la costituzione dei girotondi, sia necessario.

Chi fa politica “di mestiere” probabilmente non riesce a comprendere le necessità del nostro paese, oppure chi ci riesce viene relegato in un angolo, reo di aver tentato di cambiare lo stato delle cose.

Sinceramente, spero che la Guzzanti possa presto tornare a fare il suo lavoro, senza censure. Spero anche che questo lavoro diventi sempre meno serio e torni alla comicità ed alla satira se vogliamo più frivola di un tempo: sarebbe sintomo di un miglioramento vero della qualità della vita del nostro paese, informazione inclusa.

Per questo ho votato nel sondaggio di Repubblica, esprimendo la mia contrarietà alla chiusura del programma, ed ho firmato l’appello dei Girotondi, che mi trova pienamente concorde.
Allo stesso tempo credo che nessuno potrà censurare questo programma: qualsiasi chiusura temporanea non farà che alimentare la pubblicità e la diffusione per vie alternative degli stessi contenuti.

Immediatamente si sono diffuse copie del programma scaricabili in rete. Questo è solo un esempio di come si stia prendendo sempre più coscienza del giogo che abbiamo al collo.

Con o senza Riot su Rai 3, la Guzzanti avrà comunque mandato il suo messaggio. Chi pensa che censurando il programma possa “sistemare” il problema, non comprende la reale portata di una decisione di questo tipo, che sicuramente si rivolterà contro i censori.

Apre creativecommons.it

Ricevo con enorme gioia la notizia dell’apertura di una pagina italiana dedicata alle licenze creativecommons, uno dei modi per facilitare la creazione di licenze adeguate per i contenuti delle pagine web e non solo, con la possibilità di estendere le idee del software libero anche ad altre branche della scienza, come l’ingegneria e l’architettura.
L’idea è buona, staremo a vedere se prenderà piede.

Oggi, durante seconda giornata del convegno ‘La conoscenza come bene comune: software, dati, saperi’ tenutosi a Torino, Lawrence Lessig ha ufficialmente presentato Creative Commons.it.

Potete trovare maggiori informazioni all’indirizzo http://www.creativecommons.it/

Il progetto è ancora in una fase embrionale: ora l’obiettivo principale èdiscutere insieme la bozza della licenza più generale in italiano – ovvero il quarto punto dell’iter ufficiale descritto da creativecommons.org all’indirizzo http://creativecommons.org/discuss

Siete tutti invitati ad iscrivervi alla lista di discussione italiana e acomunicare l’iniziativa a tutti i possibili interessati. Il sito ufficiale in versione italiana verrà aperto a breve e offrirà servizi su misura per la realtà italiana.

Tra le altre cose devo segnalare il progetto di utilizzo di una licenza CreativeCommons anche per questo blog, attualmente in fase di definizione tra gli inserzionisti.

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