Month: Gennaio 2004

Gestire il proprio sistema debian

Una delle preoccupazioni maggiori di chi usa sistemi Windows è quello di limitare le installazioni di software al minimo indispensabile, per non compromettere la stabilità del sistema con troppe modifiche al registro, versioni incompatibili di software diversi, librerie che possano rendere instabile l’insieme.

Questo problema, con Linux, non si pone, a patto che vengano utilizzate alcune regole di “buon comportamento”.
Chi possiede un sistema installato, e proviene da un mondo Windows difficilmente capisce che il metodo “formatta e reinstalla” male si applica alle distribuzioni linux.
In generale le distribuzioni Linux puntano a fornire un sistema comodo da aggiornare, che sia in evoluzione con lo sviluppo delle varie componenti.

Chi utilizza Debian, in particolare, ha il vantaggio di avere a disposizione quasi per ogni programma un pacchetto, cosa che facilita l’installazione e la cancellazione pulita.
Altre volte, quando non abbiamo a disposizione un pacchetto che contenga il programma che dobbiamo installare, compiliamo dai sorgenti e facciamo il classico “make install”.
Questa operazione inserisce all’interno del nostro filesystem dei file che non vengono aggiornati con il tempo, o eliminati con l’installazione di una nuova versione.

Per ripulire la nostra Debian, è possibile fare stampare una lista dei file che sono presenti su disco, ma che non corrispondono a nessun pacchetto installato, per eliminarli o controllarli.
Una volta che avremo eliminato questi file, il sistema tornerà completamente “pulito”, come fosse una nuova installazione.

Per prima cosa, dobbiamo prendere la lista dei pacchetti deb installati.

find /var/lib/dpkg/info/ -name “*.list” > deb.list
find /var/lib/dpkg/info/ -name “*.conffiles” >> deb.list

Poi estrapoliamo le liste dei file relative ai pacchetti che abbiamo installato:

deblist=`cat deb.list`; for i in $deblist ; do cat $i >> deball.list; done

Poi li ordiniamo:

cat deb.list | sort –unique > debsorted.list

A questo punto dobbiamo catalogare tutti i file presenti sul sistema:

updatedb && locate /* | sort –unique > files.list

ed ora guardiamo le differenze:

diff files.list debsorted.list

Potremo quindi escludere dalla lista delle differenze le home degli utenti, ed i devices, facendo un semplice

cat diff.list | grep -v ^/home | grep -v ^/dev

Sembra sia vero

Un articolo de L’Unità sembra confermare le preoccupazioni. Non solo la riforma costituzionale prevede l’introduzione del “parlamento padano”, ma anche una riforma della corte costituzionale, il cui numero dei membri salirebbe da 15 a 19, con una mano pesante impressa dalla scelta dei componenti dai gruppi politici, che di fatto farebbe mancare a quest’organo l’obiettivo di controllo sul governo.

Oltre a questo si parla anche di referendum per sancire l’autonomia di un’area geografica (ed il pensiero corre all’assurda idea di rendere indipendente la Romagna).

L’opposizione denuncia la situazione e minaccia un referendum.

Si parla di attacco all’unità nazionale.

Senato, approvato in commissione ddl riforme istituzionali

In questi giorni in Senato si sta parlando di riformare la costituzione, senza che nessun media lo annunci.
Tra le altre cose, pare, ci sia l’introduzione di un parlamento padano.
Ecco un quote da yahoo del 16:

Riforme: Allarme Centrosinistra, Unita’ Nazionale a Rischio

(ASCA) – Roma, 16 gen – Con il progetto di riforme istituzionali della CdL l’unita’ nazionale dell’Italia e’ fortemente a rischio. E’ quanto denuncia il centrosinistra, che tutto unito, da Rifondazione all’Udeur, lancia un ”preoccupato appello” all’opinione pubblica perche’ si inizi una resistenza verso un ”disegno di dissolvimento” dello Stato e dell’unita’ nazionale, ”facendoci tornare a prima dell’unita’ nazionale realizzata dal Risorgimento”. L’appello e’ stato formulato in una conferenza stampa al Senato con la partecipazione di Piero Fassino e di Francesco Rutelli, e di esponenti dei partiti di tutto l’arco dell’opposizione. Presentando lo scopo della conferenza stampa il presidente dei senatori della Margherita, Willer Bordon, ha parlato di un ”appello salvapatria” sottolineando che il ”nostro richiamo e’ serissimo, forte e molto preoccupato”. Di qui l’appello a tutta l’opinione pubblica che oggi formuliamo e che e’ rivolto anche a quella parte della maggioranza che ha mostrato di non condividere l’impostazione di questa riforma di rottura dell’unita’ nazionale.

Ed uno di oggi.

Roma (Reuters) La Commissione affari costituzionali del Senato ha approvato a maggioranza il disegno di legge del governo sulle riforme istituzionali. Lo riferisce una funzionaria della Commissione di Palazzo Madama.

Giovedì 22 gennaio la discussione approderà in aula.

Da alcune settimane il Senato sta discutendo del ddl di riforma costituzionale, la cui bozza è stata elaborata dai “saggi” della Casa delle Libertà quest’estate e prevede, tra i suoi punti principali, che il Senato si trasformi in una Camera delle Regioni e che il presidente del Consiglio abbia poteri più ampi.

Spero che non sia così preoccupante come sembra ad occhio, e spero che se ne parli al più presto per far luce su quello che sta accadendo.

Ora basta censura, si replica a Napoli il 25

Dopo l’ultimo successo di Milano del 14 dicembre, la manifestazione promossa da un variegato gruppo di associazioni si sposta a Napoli. Il 25 gennaio prossimo, anche su Emi.Li. tv (canale 855 di Sky) e su internet. Tutti i dettagli sul sito di Arcoiris TV. Questi i nomi dei personaggi che hanno già confermato:

Sabina Guzzanti, Davide Riondino, Giulietto Chiesa, Curzio Maltese, Rosalia Porcaro, Carlo Lucarelli, Marco Travaglio, Mario Martone, Pappi Corsicato, Francesco Paolantoni, Rosaria De Cicco, Tom Benettollo, Giuliana Quattromini, Gianfranco Mascia, Giovanni Pecora, Michele Gambino, Peppe Barra, Nando Dalla Chiesa e tanti altri.

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