Rifiuti

Gli incentivi alle rinnovabili finiscono nel Maxi Emendamento

Nel Maxi-Emendamento alla finanziaria è stato inserito anche l’emendamento sui Cip6 e sugli incentivi pubblici alle fonti rinnovabili, di cui ho scritto più volte nelle scorse settimane:

L’ANSA ne ha appena pubblicato un articolo, evitando accuratamente di citare di Verdi (la redattrice dell’Emendamento originale è stata la Verde Loredana De Petris).
Ferrante, senatore dell’Ulivo, parla di vittoria, ma a causa delle resistenze di parte della maggioranza non è stato possibile inserire la quota del 10% di fonti rinnovabili vere per gli impianti già autorizzati ma non ancora costruiti. Questa parte è stata rimandata ad un accordo tra il ministero delle Attività Produttive ed il Ministero dell’Ambiente.

Nonostante questo sembra si ponga fine agli incentivi pubblici (ad inceneritori di rifiuti e residui petroliferi) e ci si riallinei con la normativa europea.

Aggiornamento Questo è uno stralcio del maxi-emendamento che include anche il riferimento alle rinnovabili:
Stralcio Maxi-Emendamento finanziaria 2006

Aggiornamento sul ricorso al TAR di Mengozzi

Ricevo ed inoltro questo aggiornamento sul ricorso al TAR dell’inceneritore di rifiuti sanitari della ditta Mengozzi.

Oggi, 7 dicembre 2006, presso il TAR dell’Emilia Romagna si è tenuta l’udienza per esaminare la richiesta di sospensiva che il Comune di Forlì, affiancato dal WWF e dal Clan-Destino, ha avanzato per annullare le delibere con cui la Provincia di Forlì-Cesena ha autorizzato la Mengozzi SpA a raddoppiare la capacità di smaltimento del proprio impianto di incenerimento di rifiuti sanitari, da 16.000 a 32.000 tonnellate annue.

La prima notizia positiva è che il cosiddetto intervento “ad adiuvandum”, cioè di ingresso nel ricorso già avviato dal Comune, è stato tranquillamente accettato dal giudice, mentre alla vigilia dell’udienza vi era qualche timore che gli avvocati della Mengozzi sollevassero obiezioni e cavilli per ostacolare tale ingresso.

La seconda notizia rilevante è che il giudice ha chiesto tempo per studiare più approfonditamente la materia, per cui ha rinviato alla cosiddetta udienza di merito, che in ogni caso dovrà tenersi entro e non oltre 6 mesi.
In altre parole, entro giugno la città di Forlì avrà la risposta se la Soc. Mengozzi potrà o meno raddoppiare il proprio volume di affari e di rifiuti importati e smaltiti nello stesso territorio comunale.

Nel frattempo, le nostre associazioni potranno accedere alle ultime documentazioni tecniche depositate recentemente dalla Mengozzi, studiarsele e controdedurle, per rafforzare ancora di più le tesi di opposizione al raddoppio.
L’Avvocatessa Guglielmina Simoneschi, che sta curando il ricorso, si è detta abbastanza ottimista e fiduciosa che il giudice saprà decidere con imparzialità e serenità di giudizio.

Marco Paci (Responsabile della Sezione WWF di Forlì)
Ass. Clan-Destino

Emendamento alla finanziaria dei Verdi:no ai contributi agli inceneritori

Basta contributi all’incenerimento dei rifiuti. Accordo tra maggioranza e governo. Emendamento alla finanziaria scritto dai Verdi

Niente più contributi alla termodistruzione dei rifiuti o ai residui della raffinazione petrolifera, forme di produzione di energia assimilate alle rinnovabili secondo quanto stabilito dal Cip 6 del 1992, il provvedimento adottato dal Comitato interministeriale per i prezzi. Un contributo in questi anni pagato dai cittadini direttamente nella bolletta elettrica.

Governo e maggioranza “dopo una discussione preliminare” nella cabina di regia sulla Finanziaria, a cui ha partecipato anche il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, hanno “raggiunto un’intesa” che prevede l’esclusione dai contributi dei produttori di energia da fonti assimilate.

L’emendamento sarà scritto dalla senatrice dei Verdi Loredana De Petris insieme ai tecnici del ministero dell’Ambiente. Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Paolo Giaretta, a margine dei lavori sulla manovra a palazzo Madama, ha spiegato che “dopo aver capito i problemi e raggiunto l’intesa scriveremo il testo dell’emendamento”.

Per assimilate si intendono rifiuti petroliferi, nonché l’energia ricavata bruciando i rifiuti negli inceneritori. Negli anni di applicazione si stima che i produttori di fonti assimilate abbiamo ricevuto sottoforma di contributo circa 30 miliardi di euro. Per i cittadini la norma si è tradotta in un costo medio annuo in bolletta di 60 euro.

La Corte di Giustizia UE condanna l’Italia per la VIA

Da un articolo su Diritto all’Ambiente:

Con una importante sentenza del 23 novembre 2006 la Corte di Giustizia Ue ha
condannato l’Italia per la non corretta applicazione della normativa sulla Valutazione di Impatto
Ambientale ed ha definito la portata giuridica della nozione di “smaltimento” dei rifiuti ai sensi
della direttiva 85/337.

Al riguardo ricordiamo come il legislatore nazionale, con DPCM 3 settembre 1999, avesse escluso
dalla VIA gli impianti per il recupero dei rifiuti ammessi alle procedure semplificate di cui agli artt.
31 e 33 del D.Lgs. n. 22/1997 (esclusione che, è bene subito precisare, troviamo anche nel nuovo
T.U. Ambientale).
Di fatto, quindi, per effetto di questo esonero vari impianti per il recupero dei rifiuti hanno potuto
ottenere l’autorizzazione pur non rispettando le disposizioni della direttiva VIA (la stessa
Commissione Ue ha fatto notare che, grazie a questa normativa, nella sola regione Lombardia sono
circa 3.000 gli impianti di recupero che si sono sottratti all’obbligo di procedere alla valutazione
d’impatto ambientale)(1).
Tale esenzione è stata ora ritenuta in contrasto con la Direttiva VIA per due motivi: in primo luogo,
in quanto esclude l’obbligo di effettuare una valutazione di impatto ambientale per progetti che
normalmente dovrebbero essere sempre sottoposti a VIA (progetti dell’allegato I alla direttiva
85/337); in secondo luogo, in quanto dispensa dall’obbligo di effettuare un’analisi preliminare per
stabilire se determinati progetti, che possono avere un impatto ambientale significativo (progetti
dell’allegato II alla direttiva 85/337), debbano essere sottoposti a VIA.
leggi l’articolo completo su Diritto all’ambiente

Link:
Diritto all’Ambiente

Unione Europea: Nuova direttiva quadro sui rifiuti

Monica Frassoni: L’incenerimento non potrà essere definito ‘recupero’

A commento del voto di oggi sulla proposta di direttiva quadro sui rifiuti in commissione ambiente al Parlamento europeo, Monica Frassoni, presidente del gruppo Verdi/ALE, ha dichiarato:

“Il voto di oggi rappresenta un fatto positivo in vista della revisione della normativa UE sui rifiuti. La commissione ambiente raccomanda infatti di stabilizzare entro il 2012 il livello di produzione dei rifiuti a quello del 2008. La riduzione dei rifiuti resta ovviamente l’obiettivo principale, ma è comunque importante prevenire che in futuro se ne producano quantità ancora maggiori a quelle attuali.

La commissione ambiente è stata anche molto chiara sul fatto che l’incenerimento deve restare l’ultima delle opzioni, mentre la priorità va data a alla riduzione, al riutilizzo ed al riciclo. Bene ha fatto quindi la commissione ad impedire che l’incenerimento potesse essere eufemisticamente definito anche “recupero” e ad introdurre parametri molto severi sul piano dell’efficienza ed a cui gli inceneritori dovranno adeguarsi.

Un’altra proposta importante riguarda l’introduzione di criteri di tracciabilità per i rifiuti pericolosi e l’obbligo di autorizzazione per tutti gli impianti che li trattano. Gli sforzi del gruppo Verdi/ALE sono ora rivolti alla conferma di questo voto positivo anche in occasione del voto in plenaria, previsto per gennaio. ”

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