Cultura Libera

Liberiamo la musica

Il 16 dicembre Liber Liber, che da 11 anni distribuisce gratuitamente capolavori della letteratura, inizierà a liberare anche la musica.

Utilizzando incisioni precedenti il 1954 (e perciò fuori diritti), inizierà a distribuire gratuitamente l’immenso patrimonio di musica classica, jazz, popolare libera da copyright.

Naturalmente gli ostacoli saranno numerosi; sia per la quantità di lavoro che dovranno affrontare, sia perché il tema del copyright in ambito musicale è più controverso che mai.

Per questo motivo il 16 dicembre sarà un giorno in cui non solo verrà presentato il progetto, ma nel quale verrà chiesto l’aiuto di chiunque ami la musica.

Ricevo ed inoltro molto volentieri:

Dateci una mano! Ci serve un po’ di volantinaggio all’università, un collezionista di dischi in vinile con incisioni precedenti il 1954 (l’ideale sarebbe avere già qualcosa di digitalizzato per il 16; non è indispensabile, ma certo sarebbe tutto più efficace se riusciamo a far vedere qualche esempio), oltre che aiuto con l’ufficio stampa.

Se avete 1-2 ore libere, chiamateci allo 06/59.14.940 o scriveteci.

Ecco intanto le coordinate del convegno:

Venerdì 16 dicembre 2005, ore 09:30
Auditorium della Discoteca di Stato e Museo dell’Audiovisivo
via Michelangelo Caetani, 32
00186 Roma

Programma del convegno (v1.0)

* ore 09:30: Apertura dei lavori e registrazione degli iscritti

* ore 09:45: Saluti di benvenuto ed intervento di Massimo
Pistacchi – Presidente della Discoteca di Stato e Museo
dell’Audiovisivo

* ore 10:00: Tavola rotonda “Liberiamo la musica” – realizzare
un’audioteca digitale

* ore 12:45: Dibattito aperto al pubblico

Modera: Ernesto Assante, giornalista de “La Repubblica”

Internet. Cortiana: per una dichiarazione dei diritti della rete dell’ONU

“Con l’appello ‘Tunisi mon amour’, vogliamo costruire un grande movimento affinchè le Nazioni Unite avviino la costruzione di una carta dei diritti della rete, a partire dal World summit on information society, previsto a Tunisi a novembre”, ha dichiarato il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, delegato al Wsis dell’Onu per il Senato, nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri presso la Fondazione Basso. “Sono quotidiane – ha proseguito l’esponente del ‘sole che ride’ – le lesioni di quelli che ormai sono diritti universali e come tali devono essere normati: dal diritto a scrivere e esprimere, anche attraverso internet, il proprio punto di vista al diritto di non essere spiati da grandi fratelli elettronici; dal diritto ad avere accesso alla rete e alla conoscenza al diritto di al sapere come benecomune. Quello che avviene tutti giorni, in Cina, a Cuba, in Tunisia, in cento altri paesi del globo è inaccettabile. La Carta dei diritti della rete è un obiettivo ambizioso, ma il fronte di chi sta costruendo questa battaglia, da Gianni Puglisi, della rappresentanza italiana all’Unesco al sindaco di Roma Walter Veltroni, e l’impegno ottenuto dal Governo italiano, ci da grande speranza.” “Coloro che sostengono questo appello – ha concluso il prof. Stefano Rodotà, primo firmatario ed estensore del documento – non sono nomi semplicemente autorevoli, ma sono persone che stanno costruendo questo futuro di liberta’: come Gilberto Gil, ministro della cultura brasiliana, che ha portato il Brasile ad un esperimento interessantissimo nell’uso di software libero e di uso delle tecnologie per la partecipazione, o come Lawrence Lessig, il teorico delle creative commons, l’unico giurista citato dal Times nella selezione dei 100 intellettuali più
autorevoli del globo, o come Richard Stallman, il creatore del software libero.”

Per aderire all’appello potete scrivere direttamente a f.cortiana@senato.it, per vedere la lista dei personaggi più famosi che hanno aderito, potete leggere la prima pagina del sito web di Cortiana

Lettera aperta al popolo della rete

di Alfonso Pecoraro Scanio

Oggi la rete e il sistema delle comunicazioni sociali che si sviluppa attraverso questo sistema incide positivamente anche sulla politica.

Ma questo spazio aperto e libero troppo spesso rischia di diventare un enorme supermarket nelle mani dei soliti noti: dall’accanimento del ministro Urbani contro il peer to peer (tale da prevedere un reato penale per la condivisione di contenuti in rete) fino all’esasperazione di chi vuole conservare per anni copia delle e-mail dei cittadini, assistiamo ad un vero e proprio assalto alle libertà digitali.

La rete dimostra che questo assalto si può battere: con la crescita, ad esempio, di software liberi come linux che consente una infrastruttura di comunicazione che non dipende dalla multinazionale di turno e che si basa sull’idea, anche economica, che la libertà e il sapere, e non la mercificazione della conoscenza, possono essere la base della nostra convivenza civile; un’idea che vogliamo fare nostra, con la scelta di usare come materiale elettorale una distribuzione linux Verde. O, ancora, con lo sviluppo dei contenuti liberi e dell’informazione libera e con la grande e vittoriosa battaglia contro la brevettabilità del software.

Ma perché questi esempi si rafforzino sono necessarie scelte politche: per decidere, ad esempio, se sia meglio che l’accesso alla conoscenza debba essere libero e pubblico (come sta facendo la Francia con le proprie biblioteche) o ceduto in cambio dei propri dati personali a fini commerciali (come sta facendo google con alcune università americane). Spetta alla politica stabilire il confine tra il diritto al sapere e i diritti dell’autore di un opera. Cosi’ come sta alla politica decidere se il sapere e la conoscenza debbano essere brevettati e modificati.

I Verdi hanno una posizione chiara e coerente: come siamo contrari alla brevettabilità della vita e del vivente (dagli OGM alla clonazione umana), cosi’ siamo, in tutto il mondo, per la libertà della conoscenza; dal Brasile dove il ministro verde Gilberto Gil promuove stanze dell’accesso in Amazzonia, all’Europa dove tutti i partiti verdi europei stanno lavorando perché al World Summit on Information Technology dell’ONU nasca la carta dei diritti di internet.

La mia candidatura alle primarie del centrosinistra è proprio al servizio di quest’idea: dare piena cittadinanza a questi nuovi diritti – che crescono con forza – nel programma dell’Unione e che siano al centro dell’azione del prossimo Governo.

Le primarie del 16 ottobre sono infattti un grande momento di partecipazione e possono diventare una concreta opportunità di cambiamento. Non perdiamo questa occasione.

Back to basics

Marcello Cosenza ha pubblicato con licenza CC Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.5 il suo ultimo lavoro musicale (back to basics) realizzato in home studio a Los Angeles, dove
ha vissuto di musica negli ultimi 15 anni.

Questo significa che potete scaricare gratuitamente il lavoro, ma non potete farne opere derivate o un utilizzo commerciale.
Se avete voglia di sentirli, li trovate per ora solo su www.archive.org
al seguente indirizzo:
Back to Basics

Mi pare un lavoro degno di nota, buon ascolto!

Torna su