Cultura Libera

Monica Frassoni: Parlamento europeo e brevettabilità del software

Pubblico volentieri la lettera di Monica Frassoni, copresidente dei Verdi europei, sulla vittoria ottenuta nel campo dei brevetti software.

Care amiche, cari amici,

ieri abbiamo celebrato una vittoria importante: il Parlamento europeo ha respinto la proposta di direttiva della Commissione e del Consiglio sulla brevettabilità del software. Un risultato dovuto soprattutto al fatto che siamo riusciti a costruire una maggioranza alternativa e i difensori della brevettabilità del software e degli interessi delle grandi majors del software si sono resi conto di non avere più la maggioranza che avevano ottenuto in commissione giuridica e hanno quindi deciso di unirsi a noi. Col voto di ieri abbiamo dimostrato che libertà di creare, innovazione e sviluppo vero dell’economia possono e devono andare di pari passo.

“Chi è causa del suo mal, pianga se stesso” dice il proverbio, e davvero Commissione e Consiglio non possono che prendersela con se stessi per aver cercato in tutti i modi di ignorare le prese di posizione del Parlamento, rigettandone la prima lettura e cercando di imporre una direttiva che, dietro il paravento di un divieto di brevettabilità del software “puro”, avrebbe invece aperto proprio la possibilità di brevettare il software tout court. Come Verdi/ALE abbiamo sempre sostenuto che piuttosto che avere una direttiva come questa, era meglio non averne alcuna. Speriamo che la Commissione ed il Consiglio abbiano imparato la lezione e che in futuro tengano in maggiore considerazione le posizioni delle persone elette direttamente dai cittadini europei. Noi, ad ogni modo, terremo gli occhi ben aperti, attrezzandoci per sventare eventuali ulteriori tentativi di raggiro da parte dell’esecutivo dell’Unione europea.

Credo di non esagerare se dico che quella di oggi ricorda la vittoria di Davide contro Golia, perché gli sforzi profusi dalle majors del software – Microsoft in testa, ma anche diverse altre – sono stati davvero ingenti: lettere, fax, visite, telefonate all’indirizzo di tutti i parlamentari da parte di lobbisti ben addestrati, che negli ultimi giorni non hanno dato tregua. La cosa non può finire qui: il sistema che regola l’accesso al Parlamento da parte dei lobbisti deve essere più trasparente e deve essere più chiaro chi fa lobbying per quale azienda, con quali fondi e con quali interessi. Per questo abbiamo rivolto un appello al Commissario per gli affari amministrativi, Siim Kallas, affinché indaghi su queste questioni e formuli una proposta. Così come bisogna rivedere le regole che consentono attualmente agli europarlamentari che lavorano presso studi legali specializzati nei brevetti o presso aziende di software di influire pesantemente nel processo legislativo. Una particolare nota di tristezza viene poi pensando al ruolo giocato da Confindustria, che è riuscita a far cambiare idea al nostro governo che inizialmente aveva una posizione neutrale ed ha tradito così gli interessi delle piccole e medie imprese.

C’è ancora molto da fare, naturalmente, soprattutto per quello che riguarda la brevettabilità in generale. Ma almeno l’ufficio europeo brevetti non ha più scusanti per il rilascio di brevetti surrettizi. Intanto bisognerà giungere ad una normativa europea in fatto di brevetti che sia efficace e chiara per tutti.
Vorrei chiudere con un ringraziamento a tutte e a tutti quelli che si sono spesi per questo grande successo, inviando mail agli altri parlamentari europei, facendoci pervenire materiale utilissimo per argomentare le ragioni del no alla brevettabilità, sensibilizzando le proprie realtà locali sul tema. Grazie davvero.

Un caro saluto
Monica

www.monicafrassoni.it

Cortiana: Una vittoria su tutta la linea per garantire la libertà

UE: Software, Pecoraro e Cortiana:”Una vittoria su tutta la linea per garantire la liberta’ “

“Sono stati tre anni di battaglia lunga, con centinaia di appelli contro la brevettabilità del software, decine di mozioni promosse dai Verdi nei Parlamenti nazionali, e quella che non esiteremmo a definire una delle piu’ grandi mobilitazioni della storia europea. Oggi, grazie all’emendamento che abbiamo presentato insieme ad altri gruppi il Parlamento Europeo ha rigettato l’intera direttiva per la brevettabilità del software. Hanno vinto la dignità del Parlamento Europeo e la partecipazione intensa delle nostre università, delle nostre imprese, dei nostri cittadini contro pochi grandi gruppi che volevano drogare il mercato e mercificare la conoscenza.” Dichiarano il sen. Fiorello Cortiana, delegato italiano al WSIS dell’ONU e il Presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio

“Quello di oggi e’ un risultato enorme, frutto di un intenso lavoro per la liberta’ e per costruire la società della condivisione della conoscenza, ma va capitalizzato con un aspetto propositivo che raccolga le opportunità imprenditoriali , sociali e civiche del digitale e della sua connessione in rete: dopo questa vitale vittoria, che da’ fiato al nostro sistema delle imprese, dobbiamo avviare il processo che porta alla costruzione di una direttiva che valorizzi il software libero, le creative commons e la libera condivisione del sapere” prosegue il sen. Cortiana.

“Questo voto e’ un buon viatico per il nostro intento di porre la questione dell’innovazione come strategica nel programma dell’Unione a partire dalle primarie dove questi temi di liberta’ sono incarnati dai Verdi e dalla mia candidatura.” Conclude il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio

Olivero Toscani risponde a Faletti

Vi ricordate l’articolo-intervista a Faletti su La Stampa? Immagino proprio di sì.

In una intervista “esclusiva” a scarichiamoli.org Oliviero Toscani risponde a Faletti, parla di Lessig, delle licenze open content (a incominciare dalle Creative Commons) e della sua visione della libera circolazione della cultura.

A breve una trascrizione di queste dichiarazioni verrà pubblicata sulla sezione delle interviste di scarichiamoli.org.

Aggiornamento: La trascrizione è stata pubblicata:
Il copiare come negazione della creatività: intervista a Oliviero Toscani.

Popolari e liberali danneggiano le PMI e l’innovazione

Oggi a Bruxelles i Verdi Europei hanno diramato un comunicato stampa sui brevetti software, dopo il recente voto sulla direttiva tenutosi ieri nella commissione giuridica del Parlamento europeo.

COMUNICATO STAMPA
GRUPPO DEI VERDI/ALE – Bruxelles, 21 giugno 2005

Brevetti software:
Verdi: Popolari e liberali danneggiano le PMI e l’innovazione

A commento del voto sulla direttiva per la brevettabilità del software tenutosi ieri nella commissione giuridica (JURI) del Parlamento europeo, Monica Frassoni, presidente del Gruppo Verdi/ALE, ed Eva Lichtenberger, relatrice ombra sulla materia per il gruppo Verdi/ALE, hanno dichiarato:

“Con questo voto si aprono le porte del mercato europeo ai giganti del software. Insieme, i deputati popolari e liberali, hanno votato l’adozione degli emendamenti meno significativi, contribuendo così alla redazione di un testo debole ed estremamente ambiguo sotto il profilo legale. In questo modo le multinazionali, con l’aiuto di studi legali specializzati e ben remunerati, avranno la possibilità di prendersi tutto il mercato europeo, lasciando le imprese più piccole senza possibilità di sopravvivenza.”

“Anche se tutti i gruppi politici affermano di voler escludere il software “puro”dalla direttiva, la maggioranza pro-business della commissione giuridica è riuscita ad approvare un testo che presenta delle falle molto pericolose. Nel definire la differenza tra ‘software’ e ‘tecnica’, per esempio, si dice che il software può essere considerato il tratto innovativo di un’invenzione, rendendolo così brevettabile.”

“Anche sul piano dell’interoperabilità, uno dei fattori più importanti per consumatori e clienti, una maggioranza composta da popolari e liberali ha scelto la definizione più favorevole alla Nokia, dando così alla casa finlandese la possibilità di guadagnare qualche soldo extra sui brevetti nel caso in cui qualcuno decida di realizzare un cellulare interoperabile.”

“Questo voto colpisce gravemente le piccole e medie imprese. I popolari e i liberali non dicano che non sapevano che cosa stavano facendo. Oltre al danno si aggiunge, ahinoi, la beffa: attraverso alcuni emendamenti infatti gli stessi deputati hanno promosso la creazione di un fondo e di una commissione a tutela delle PMI citate in giudizio per questioni di brevetto: insomma, un po’ come spezzare una gamba a qualcuno per offrigli dell’analgesico subito dopo.”

“Non siamo riusciti a difendere il software libero e le PMI d’Europa in questo primo voto. Ma faremo di tutto per vincere nel voto decisivo della sessione plenaria di luglio. La posta in gioco è veramente molto alta. Corriamo il rischio di perdere la nostra capacità di aiutare le PMI e di vedere la parte più innovativa dell’economia europea completamente colonizzata da Microsoft e altri colossi dell’IT.”

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