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A Forlì una scomoda verità

Il Film-documentario sui dati e le previsioni sui cambiamenti climatici del pianeta sarà proiettato gratuitamente al cinema Apollo di Forlì sabato 29 marzo alle ore 17.00

Una scomoda verità (An Inconvenient Truth) è un film-documentario riguardante il problema mondiale del riscaldamento globale, e ha come protagonista l’ex vicepresidente degli Stati Uniti d’America, Al Gore. Ha vinto il premio Oscar 2007 come miglior documentario e per la migliore canzone originale.
Il film sarà proiettato sabato 29 marzo alle ore 17.00 al cinema Apollo a Forlì a conclusione della rassegna “Diritti, Lavoro, Ambiente” proposta da “la Sinistra l’Arcobaleno”. L’ingresso è gratuito.
Al Gore, conscio di andare incontro allo scetticismo delle persone, ma forte delle sue ricerche nel campo e di vent’anni di esperienza, in questo film espone una serie di dati scientifici inattaccabili, tabulati, previsioni sul nostro prossimo futuro e risposte alla domanda su come affrontare il riscaldamento globale del pianeta.
Il ritratto è sconfortante e per questo “scomodo”; scomodo per i governi, che al momento fanno finta di non sentire/vedere/sapere e scomodo per le persone che pensano non ci siano limiti allo sviluppo. In questo clima di scetticismo calcolato, Al Gore appare come un moderno Noè senza arca.
Una scomoda verità non è un film da vedere sgranocchiando pop corn, sconfina addirittura dal documentario; è un cine-notiziario realistico quanto agghiacciante. Girato da Davis Guggenheim, è una di quelle opere che vanno viste perché riguarda tutti, nessuno escluso.

4 milioni di euro di buco per l’aeroporto Ridolfi di Forlì

Come volevasi dimostrare, il business plan presentato dall’assessore Galassi per SEAF, la società a capitale quasi esclusivamente pubblico che gestisce l’aeroporto di Forlì, non è stato minimamente rispettato. Per il 2007 il buco è di quasi 4 milioni di euro, che dovranno essere ripianati in gran parte dal Comune di Forlì e dalla Provincia FC. Un altro “successo” dell’assessore che dall’uscita dei Verdi dalla maggioranza gestisce la mobilità del Comune.
Domani pomeriggio in commissione verrà introdotto l’argomento, inserito d’urgenza e comunicato oggi a voce. Chi fosse interessato può partecipare, la riunione è pubblica.

Energia: Appello di docenti e ricercatori per decisioni sagge.

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Appello dei docenti e ricercatori delle Università e Centri di ricerca Italiani ai Candidati alla guida del paese, affinché vengano prese decisioni sagge e coraggiose per la politica energetica italiana

Who else, if not the scientists, is responsible for setting guidelines for defining progress and for protecting the interests of future generations? (Richard R. Ernst, Nobel per la Chimica, 1991)

Sullo scandaloso piano Faunistico della Provincia FC

Il 14 Marzo la capogruppo dei Verdi in Regione Daniela Guerra ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale relativamente al prossimo Piano Faunistico Venatorio che la Provincia di Forlì-Cesena sta elaborando e alle prevedibili proposte di aprire alla caccia una parte del demanio regionale in cui tale attività è vietata per legge.

Ai sensi dell’art. 21 della Legge 157/92 e dell’art. 25 della Legge Regionale n. 8/94 l’utilizzo a fini faunistici ed eventualmente venatori dei terreni del demanio regionale è stabilito dalla Giunta regionale, sentito l’Istituto Nazionale Fauna Selvatica, su richiesta della Provincia territorialmente interessata. Questo perché, sempre secondo le norme nazionali, nelle foreste demaniali la caccia è vietata tranne in quelle che “non presentino condizioni favorevoli alla riproduzione ed alla sosta della fauna selvatica”.

“In una recente delibera di Giunta provinciale (la n. 94 del 26/02/2008) – dichiara Daniela Guerra – il presidente-cacciatore Bulbi e i suoi colleghi hanno preso atto che la percentuale di aree soggette a protezione della fauna selvatica risultano insufficienti rispetto alla Superficie Agro-Silvo-Pastorale complessiva della provincia. Con il Piano faunistico, che per il momento tengono chiuso in un cassetto, invece di aumentare semplicemente la superficie destinata ad Oasi di Protezione della Fauna o a Zona di Ripopolamento e Cattura, si sono inventati un trucchetto per cui “proteggono” una serie di aree urbanizzabili di scarso valore ambientale limitrofe ai principali centri abitati e, contemporaneamente, aprono alla caccia una parte delle foreste demaniali che si trovano in aree di grande pregio naturalistico ai confini con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.”

“Questa richiesta della Provincia non è affatto nuova – prosegue Guerra – è stata avanzata alla Regione anche negli anni scorsi ed è sempre stata respinta. Del resto è noto a tutti che la maggior parte dei circa 23.000 ettari di aree demaniali non furono inseriti a suo tempo nel Parco Nazionale per non scontentare la lobby venatoria e sempre per lo stesso motivo una parte di queste aree non è stata tabellata con i cartelli di divieto di caccia per impedire l’attività di controllo del bracconaggio da parte del Corpo Forestale e degli altri organi di vigilanza.”

“La mia interrogazione – conclude l’esponente del Sole che ride – oltre a chiedere per quale motivo tali aree demaniali, in precedenza gestite dalla disciolta Azienda Regionale delle Foreste e attualmente dalla Provincia, non siano mai state tabellate con i regolamentari cartelli, chiede alla Regione di respingere in maniera decisa e definitiva la manovra della Provincia perché nelle foreste del demanio regionale non sono certamente venuti meno i valori di rilevante interesse naturalistico che le caratterizzano.”

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