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Servizio di trasparenza tariffaria per i telefoni cellulari

Con l’introduzione della possibilità di cambiare gestore di telefonia mobile senza cambiare il numero, è reso difficile conoscere il gestore del numero che stiamo per chiamare, notizia a volte importante per conoscere in anticipo la spesa che faremo.

Nel caso abbiate un piano tariffario che prevede differenze di costi per comunicazioni dirette a gestori diversi dal vostro, esiste un servizio che vi consente di sapere questa informazione: basta aggiungere un prefisso al numero da comporre: 4563

Questo numero è comune per tutti i gestori, come indica la Delibera n. 9/03/CIR (Piano di numerazione nel settore delle telecomunicazioni e disciplina attuativa) .

In realtà, ad oggi, questo prefisso non funziona.

In compenso alcuni gestori hanno dei numeri propri per questo servizio: 456 per i clienti Vodafone, 4884 per i clienti TIM

Capisco benissimo il motivo per il quale i gestori cercano di nascondere il servizio (perché questi errori fanno spendere di più per le chiamate), ma non comprendo quale meccanismo permetta loro di non rispettare le regole.

E’ difficile regolare un argomento cosi’ incontrollabile come internet

Continua il delirio di alcuni nostri ministri.

Oggi è il turno di Gasparri: ‘E’ difficile regolare un argomento cosi’ incontrollabile come internet’

Forse questo è proprio IL bene principale di Internet: un posto dove, grazie alla sua stessa struttura, nessuna azienda o persona può controllare il 19,9% delle risorse, come invece può accadere all’interno del sistema integrato delle comunicazioni (SIC, onomatopea dell’espressione dello stato d’animo di chi ne sente parlare) , che comprende televisione, radio, stampa & c.

Forse è per questo motivo che i finanziamenti diretti allo sviluppo dell’uso di Internet in Italia sono così risibili se confrontati con quelli dedicati ai decoder digitali terrestri: per tutelare i nostri bambini con uno strumento più facilmente “regolabile”.

Cortiana: Italia chiarisca il suo ruolo sulla vicenda di Indymedia

(ANSA) – ROMA, 9 OTT – Il senatore Verde Fiorello Cortiana ha presentato un’interrogazione urgente in cui chiede al governo di chiarire il ruolo del nostro paese nella vicenda che ha portato alla chiusura del server inglese della rete di Indymedia.
”Questa azione – osserva Cortiana – si configura come un atto tanto gratuito quanto grave di ingerenza delle forze di sicurezza degli Stati Uniti all’interno di Internet, una rete che non risponde a loro”.
”Ho rivolto una interrogazione urgente al governo italiano e al ministro Stanca affinche’ – prosegue Cortiana – si attivino
per garantire insieme alla riapertura del server i diritti di comunicazione sulla rete di Internet, cosi’ come la nostra Costituzione garantisce la liberta’ di pensiero e di espressione. Questo mentre e’ ancora aperta la conferenza mondiale sulla societa’ dell’informazione (WSIS) promossa dall’Onu, aperta a Ginevra nel 2003 e che si concludera’ a Tunisi nel 2005”.(ANSA).

PI – Babelteka, lo sharing di opere italiane

PI – Babelteka, lo sharing di opere italiane

Il progetto nasce sulla scorta del Distributed Library Project e consente agli utenti di mettere a disposizione di altri le opere in proprio possesso e di parlarne insieme

02/09/04 – News – Roma – Un progetto ancora in fase sperimentale è stato lanciato per riproporre anche in Italia quel Distributed Library Project che da molti mesi si va affermando negli Stati Uniti. Un progetto teso alla condivisione di opere tra utenti.

Il sottotitolo, Biblioteca pubblica distribuita, dice già molto del singolare funzionamento di Babelteka, strumento che consente, a chi partecipa, da un lato di porre in condivisione la lista delle opere musicali, audiovisive o letterarie di cui dispone e dall’altro di chiedere in prestito ad altri utenti un’opera di proprio interesse.

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