Italiani

Gli italiani ed il nuovo che avanza

Sono proprio curioso di sapere quanto durerà il colpo di fulmine che oggi hanno gli italiani nei confronti del neopremier Monti.
E’ vero, tolto B. tutto il resto purché sia.

Però come si fa ad essere contenti a prescindere? E’ abbastanza facile: oggi tutti pensano che i sacrifici toccheranno ad altri. E quando si parla di equità, trovandosi ovviamente sempre dalla parte del giusto, ogni italiano pensa che finalmente il Governo darà loro (o toglierà agli altri) il giusto.

Non è una difficile previsione, quella della futura delusione collettiva.

Del resto è bastato che si uscisse per un momento dal vago, entrando nel merito di nucleare ed ogm, per scatenare le giuste critiche.

Perché i tecnici possono pur essere bravissimi tecnici, ma la direzione che devono prendere deve essere dettata dalla politica, non viceversa. E la politica deve prendere in considerazione la scienza ma anche sapere quali sono i suoi limiti.

Volevo ricordare solo un minimo dettaglio: i migliori economisti tecnici del Mondo non hanno mai messo in dubbio una crescita continua, e prendendolo come dogma non sono mai riusciti a prevedere nessuna crisi con anticipo. Semplicemente ogni modello di analisi si basa su astrazioni necessarie per gestire la complessità dei sistemi, e spesso queste semplificazioni si portano dietro enormi errori sui risultati.

Oggi proprio queste persone dovrebbero scegliere per noi come dobbiamo uscire dalla crisi?

Un tecnico meccanico potrebbe dirmi che non ha senso rincorrere dietro ai problemi dell’auto del nonno, sempre più frequenti e sempre più costosi. Ciò nonostante potrei voler mantenere quel mezzo perché è diventato storico, o più semplicemente perché la mia felicità dipende anche dagli affetti, e non soltanto dai calcoli matematici di convenienza economica.

Per questo spero che questa fase duri lo stretto necessario, e poi si torni a ragionare di politica, di critica al PIL come indicatore di obiettivi ed ai limiti di questo sistema, di come cambiare per distribuire maggiore equità, di cosa fare per rendere questo pezzo di Pianeta abitabile anche per i nostri figli.

Dove faranno le centrali nucleari?

Premetto che l’obiettivo che dobbiamo raggiungere è quello di superare il quorum e votare in massa SI’ per bloccare il ritorno al nucleare dell’Italia.
Ora che sappiamo che il Governo non è riuscito a bloccare il referendum, questo obiettivo diventa fondamentale: se gli italiani si dimostreranno disinteressati su questo tema, il risultato sarà quello di dare il via libera al piano nucleare del Governo.

Proprio per questo voglio ragionare con voi su una questione che viene immediatamente dopo: se non riusciremo a raggiungere il quorum, dove faranno le nuove centrali?

Facendo l’avvocato del diavolo, e mettendomi nei panni di un politico nuclearista che voglia intaccare nella maniera minore possibile il proprio consenso, ed avendo a disposizione tante opzioni sul tavolo ed una mappa dei voti sul referendum nucleare, sceglierei le regioni che hanno dimostrato meno interesse nel referendum.

Questo anche perché esiste anche la possibilità che in caso di fallimento del referendum nazionale vengano presentati quesiti regionali come avvenuto in Sardegna, ed in quel caso, sempre mantenendomi nei panni del nuclearista, sarebbe più facile far passare la centrale in una regione che ha partecipato per il 30% al voto nazionale piuttosto che in quella che ha votato per il 70%.

Non voglio fare terrorismo psicologico, è una semplice analisi. Penso che l’interesse sul risultato di questo referendum, ricordato anche dalla Santanché nella puntata di Annozero dedicata al nucleare, sia dovuto anche a questo: immaginando che nel territorio nazionale le percentuali di voto non saranno omogenee, i nuclearisti convinti secondo voi dove sceglieranno di avviare battaglie locali per la costruzione delle centrali?

Io immagino un mix di questi 3 elementi:
1) condizioni ambientali necessarie (vicinanza di acqua, lontananza dal mare e da zone sismiche, ecc.
2) percentuale di popolazione contraria
3) eventuale vicinanza con siti delle vecchie centrali

In conclusione, consiglio a tutti di esprimersi con il proprio voto, qualsiasi sia la propria opinione. Primo, perché non si possono delegare scelte così importanti per la nostra vita, e secondo, perché molto probabilmente saranno proprio le zone con bassa affluenza e scarso interesse ad essere messe sotto ingrandimento per trovare la collocazione dei nuovi impianti…

Il referendum sul nucleare si farà

La Corte di Cassazione conferma il referendum sul nucleare: si farà.
Le schede andranno ristampate ed i tempi tecnici per confermare la data del 12 Giugno ci sarebbero, però rimane il problema del voto degli italiani all’estero, ai quali le schede devono arrivare tempo prima per permettere il voto.

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