Premetto che l’obiettivo che dobbiamo raggiungere è quello di superare il quorum e votare in massa SI’ per bloccare il ritorno al nucleare dell’Italia.
Ora che sappiamo che il Governo non è riuscito a bloccare il referendum, questo obiettivo diventa fondamentale: se gli italiani si dimostreranno disinteressati su questo tema, il risultato sarà quello di dare il via libera al piano nucleare del Governo.
Proprio per questo voglio ragionare con voi su una questione che viene immediatamente dopo: se non riusciremo a raggiungere il quorum, dove faranno le nuove centrali?
Facendo l’avvocato del diavolo, e mettendomi nei panni di un politico nuclearista che voglia intaccare nella maniera minore possibile il proprio consenso, ed avendo a disposizione tante opzioni sul tavolo ed una mappa dei voti sul referendum nucleare, sceglierei le regioni che hanno dimostrato meno interesse nel referendum.
Questo anche perché esiste anche la possibilità che in caso di fallimento del referendum nazionale vengano presentati quesiti regionali come avvenuto in Sardegna, ed in quel caso, sempre mantenendomi nei panni del nuclearista, sarebbe più facile far passare la centrale in una regione che ha partecipato per il 30% al voto nazionale piuttosto che in quella che ha votato per il 70%.
Non voglio fare terrorismo psicologico, è una semplice analisi. Penso che l’interesse sul risultato di questo referendum, ricordato anche dalla Santanché nella puntata di Annozero dedicata al nucleare, sia dovuto anche a questo: immaginando che nel territorio nazionale le percentuali di voto non saranno omogenee, i nuclearisti convinti secondo voi dove sceglieranno di avviare battaglie locali per la costruzione delle centrali?
Io immagino un mix di questi 3 elementi:
1) condizioni ambientali necessarie (vicinanza di acqua, lontananza dal mare e da zone sismiche, ecc.
2) percentuale di popolazione contraria
3) eventuale vicinanza con siti delle vecchie centrali
In conclusione, consiglio a tutti di esprimersi con il proprio voto, qualsiasi sia la propria opinione. Primo, perché non si possono delegare scelte così importanti per la nostra vita, e secondo, perché molto probabilmente saranno proprio le zone con bassa affluenza e scarso interesse ad essere messe sotto ingrandimento per trovare la collocazione dei nuovi impianti…