Inceneritori

Aggiornamenti sui Cip6

La Camera ha votato un ordine del giorno proposto dai Verdi per il ripristino tramite un apposito decreto della stesura originaria dell’emendamento alla finanziaria, che prevedeva gli incentivi statali per le fonti rinnovabili assimilate solo per gli impianti già realizzati ed operativi. Nella finanziaria, come ho già scritto, era stata cambiata la parola “realizzati” con “autorizzati”.
Pare che l’impegno del Governo sia quello di produrre questo Decreto Legge il 27 Dicembre dal Consiglio dei Ministri e pubblicato entro l’anno dalla Gazzetta Ufficiale, per non lasciare un vuoto normativo tra la finanziaria e la sua correzione.
Appena avrò aggiornamenti ve li farò avere. Riporto integralmente l’ordine del giorno approvato dalla Camera.

La Camera,
premesso che:
– nella stesura finale del maxiemendamento presentato al Senato sul provvedimento in esame è stato errononeamente formulato il comma 1117 dell’articolo 1, dalla cui lettera risulta che i finanziamenti e gli incentivi pubblici di competenza statale finalizzati alla promozione delle fonti rinnovabili possano essere accordati agli impianti che facciano ricorso alle cosiddette fonti «assimilate» alle rinnovabili, per i quali sia già stata concessa l’autorizzazione e che siano in fase di realizzazione;
– tale errore è stato in più circostanze ammesso dallo stesso governo;
– la corretta formulazione prevedeva invece che il ricorso ai finanziamenti sopra citati potesse essere concesso esclusivamente per gli impianti già realizzati e operativi anteriormente all’entrata in vigore della legge stessa;
– inoltre al secondo periodo del comma 1118 non è stato inserito il concerto con il ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per l’emanazione dei decreti attuativi di riferimento;
impegna il Governo:
– ad inserire, nel prossimo decreto già previsto e annunciato per la correzione di altri errori presenti in finanziaria, la correzione delle norme sopra indicate, in modo da circoscrivere la concessione dei finanziamenti citati per gli impianti che facciano uso delle fonti «assimilate» solo qualora siano già realizzati e operativi anteriormente all’entrata in vigore della legge finanziaria;
– ad inserire, nel medesimo decreto, il concerto del ministro dell’ambiente nell’emanazione dei decreti di cui al secondo periodo del comma 1118 dell’articolo 1 del provvedimento.
9/1746-bis/B/57. Francescato, Bonelli, Balducci, Boato, Cassola, De Zulueta, Fundarò, Lion, Pellegrino, Camillo Piazza, Poletti, Trepiccione, Zanella.

Ecologico se termodistrutto?

Hera in queste settimane ha distribuito a tutte le famiglie il suo periodico di informazione Herapiù.
Il numero di Dicembre è protetto da una pellicola di plastica con scritta “Ecologico – Se Termodistrutto non libera sostanze nocive nell’aria”.
Difficile comprendere il significato della scritta: Hera vuole comunicarci che sta adeguando tutta la sua comunicazione per recuperarne l’energia attraverso l’inceneritore?
Vuole dirci che non è vero che la carta sia un bene che conviene recuperare?
Oppure che i suoi periodici sono sostenibili solo al pensiero che faranno una brutta fine nelle fiamme, come in un inferno dantesco?

A quale scopo ha ricoperto di plastica la carta pubblicitaria, visto che non ha altra funzione che contenere la scritta sulla termodistruzione?

La plastica, si sa, è uno dei materiali più difficili da riciclare, dal momento che ne esistono diverse tipologie che andrebbero raccolte in maniera distinta. La soluzione di Hera, quella di bruciarla, è svantaggiosa a livello economico ed ambientale, e quel che è peggio è che si poteva evitare.

I cittadini hanno pagato due o tre volte lo stesso servizio: la stampa del periodico, la sua distribuzione (che poteva avvenire con le bollette), la sua termodistruzione.

Ribaltiamo questa operazione: Hera smetta di utilizzare la plastica che Hera intende “termodistruggere” e riduca la produzione dei rifiuti, partendo dai propri.

Questo sarebbe ecologico.

Comunicato Stampa: Senatori Verdi Tenete Duro!

COMUNICATO STAMPA: SENATORI VERDI TENETE DURO!

Il Consiglio Federale dei Verdi di Forlì-Cesena, riunito in data 19/12/2006, approva e sostiene la battaglia dei senatori Verdi che hanno deciso di non partecipare ai lavori d’aula ed alle votazioni fino a quando il Governo non ripristinerà con un decreto il testo concordato in sede di esame della finanziaria che prevedeva l’abolizione degli incentivi per gli impianti di incenerimento dei rifiuti.

I Verdi di Forlì-Cesena invitano i senatori a tenere duro ed a mantenere fermo questo loro proposito che attua il programma dell’Unione, interpretando la volontà di centinaia di migliaia di cittadini che si battono quotidianamente contro l’incenerimento.

Stientiamo a credere che si sia trattato di un semplice errore materiale, ma qualora non venisse immediatamente posto rimedio significherebbe che anche all’interno del centro-sinistra gli interessi delle lobby più arretrate sono più importanti delle ragioni dei cittadini, della loro salute e dei vantaggi che il riciclo dei materiali porta alla collettività.

Forlì, 19/12/2006

Consiglio Federale Provinciale dei Verdi di Forlì-Cesena

Gli incentivi alle rinnovabili finiscono nel Maxi Emendamento

Nel Maxi-Emendamento alla finanziaria è stato inserito anche l’emendamento sui Cip6 e sugli incentivi pubblici alle fonti rinnovabili, di cui ho scritto più volte nelle scorse settimane:

L’ANSA ne ha appena pubblicato un articolo, evitando accuratamente di citare di Verdi (la redattrice dell’Emendamento originale è stata la Verde Loredana De Petris).
Ferrante, senatore dell’Ulivo, parla di vittoria, ma a causa delle resistenze di parte della maggioranza non è stato possibile inserire la quota del 10% di fonti rinnovabili vere per gli impianti già autorizzati ma non ancora costruiti. Questa parte è stata rimandata ad un accordo tra il ministero delle Attività Produttive ed il Ministero dell’Ambiente.

Nonostante questo sembra si ponga fine agli incentivi pubblici (ad inceneritori di rifiuti e residui petroliferi) e ci si riallinei con la normativa europea.

Aggiornamento Questo è uno stralcio del maxi-emendamento che include anche il riferimento alle rinnovabili:
Stralcio Maxi-Emendamento finanziaria 2006

Aggiornamento sul ricorso al TAR di Mengozzi

Ricevo ed inoltro questo aggiornamento sul ricorso al TAR dell’inceneritore di rifiuti sanitari della ditta Mengozzi.

Oggi, 7 dicembre 2006, presso il TAR dell’Emilia Romagna si è tenuta l’udienza per esaminare la richiesta di sospensiva che il Comune di Forlì, affiancato dal WWF e dal Clan-Destino, ha avanzato per annullare le delibere con cui la Provincia di Forlì-Cesena ha autorizzato la Mengozzi SpA a raddoppiare la capacità di smaltimento del proprio impianto di incenerimento di rifiuti sanitari, da 16.000 a 32.000 tonnellate annue.

La prima notizia positiva è che il cosiddetto intervento “ad adiuvandum”, cioè di ingresso nel ricorso già avviato dal Comune, è stato tranquillamente accettato dal giudice, mentre alla vigilia dell’udienza vi era qualche timore che gli avvocati della Mengozzi sollevassero obiezioni e cavilli per ostacolare tale ingresso.

La seconda notizia rilevante è che il giudice ha chiesto tempo per studiare più approfonditamente la materia, per cui ha rinviato alla cosiddetta udienza di merito, che in ogni caso dovrà tenersi entro e non oltre 6 mesi.
In altre parole, entro giugno la città di Forlì avrà la risposta se la Soc. Mengozzi potrà o meno raddoppiare il proprio volume di affari e di rifiuti importati e smaltiti nello stesso territorio comunale.

Nel frattempo, le nostre associazioni potranno accedere alle ultime documentazioni tecniche depositate recentemente dalla Mengozzi, studiarsele e controdedurle, per rafforzare ancora di più le tesi di opposizione al raddoppio.
L’Avvocatessa Guglielmina Simoneschi, che sta curando il ricorso, si è detta abbastanza ottimista e fiduciosa che il giudice saprà decidere con imparzialità e serenità di giudizio.

Marco Paci (Responsabile della Sezione WWF di Forlì)
Ass. Clan-Destino

Torna su