Inceneritori

L’inceneritore di Biomasse di Forlimpopoli non si farà

E’ di pochi giorni fa la notizia che la centrale a biomasse di Forlimpopoli non si farà. La SFIR ha modificato il progetto, e con un investimento di 10 milioni di euro garantirà il posto di tutti i lavoratori dell’ex zuccherificio.

Nessun “termovalorizzatore” | inceneritore di prodotti agricoli, per fortuna. Complimenti a tutti coloro che hanno lavorato insieme per evitare che ancora una volta si cogliesse l’occasione di aumentare il carico di inquinamento dell’aria della nostra Provincia, salvaguardando comunque i lavoratori.

A quando il porta a porta?

Ho presentato una interrogazione all’amministrazione per conoscere la tempistica dell’avvio del progetto di raccolta differenziata tramite porta a porta, sul quale era stato preso un impegno a seguito di un ampio dibattito in Consiglio Comunale, su proposta di Verdi e Margherita.

Allego il testo della interrogazione presentata.

Oggetto: Interrogazione riguardante il porta a porta nel Comune di Forlì

Premesso che in data 17 Febbraio 2007 veniva presentata la MOZIONE PER PROMUOVERE LA SPERIMENTAZIONE SUL TERRITORIO COMUNALE DELLA “RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA”, approvata in Consiglio Comunale a larga maggioranza nel 4 Giugno scorso, e che ad oggi non è stata ancora fatta nessuna riunione pubblica sul progetto per l’avvio di questo sistema, il sottoscritto interroga il Sindaco e l’Amministrazione Comunale per sapere la tempistica prevista per l’attuazione delle indicazioni del Consiglio.

Si chiede inoltre di sapere se l’Amministrazione Comunale ha intenzione di indire in tempi brevi una pubblica assemblea o una commissione consiliare per approfondire il progetto , dal momento che “la riduzione delle quantità di rifiuti, il riciclo delle materie, il riutilizzo di oggetti, sono prioritari rispetto ad ogni altro strumento in tema di politiche di gestione dei rifiuti”, come recita tra l’altro anche il programma elettorale del Sindaco:

Chiediamo ad Hera un forte impegno sulla questione ambientale collaborando con le istituzioni per attuare una incisiva azione di sensibilizzazione ed educazione della cittadinanza tesa, in particolare, alla riduzione della produzione dei rifiuti.

Rispetto al loro smaltimento, è prioritario il potenziamento della raccolta differenziata, perseguendo l’obiettivo di passare dall’attuale 23% al 50% nell’arco del mandato, e del compostaggio, fornendo tutte le strumentazioni necessarie per tali fini, introducendo ove possibile, all’interno di un piano complessivo provinciale, incentivi-sgravi sulle tariffe, che dimensioni correttamente l’insieme delle forme di smaltimento (discariche e inceneritori), in rapporto al bisogno effettivo del nostro territorio.

Inceneritore di Hera: L’interpretazione delle norme non spetta al proponente

Hera nel suo comunicato di oggi afferma che la scadenza della Valutazione di Impatto Ambientale non inficia la realizzazione dei lavori, in quanto ha ricevuto il permesso a costruire solo nel 2005.
Questa versione del proponente del progetto non stupisce, ma deve allarmarci: se anche la Provincia fosse della stessa opinione
significherebbe che con il suo operato permette la costruzione dell’inceneritore senza legami con la valutazione di
impatto ambientale, concedendo al gestore via libera alla realizzazione dell’opera senza il rispetto delle prescrizioni imposte.

Per fortuna la legge regionale 9/99 è chiara: la VIA comprende e sostituisce tutte le concessioni e le autorizzazioni necessarie per la realizzazione del progetto in base alla normativa, non il contrario.
Rimaniamo allibiti leggendo che Hera avrebbe chiesto la proroga della scadenza della VIA, in ritardo, solo a scopo cautelativo. Se è necessaria, come riteniamo, allora è troppo tardi, se non lo è non si capisce il motivo della sua richiesta di proroga.
A questo punto la Giunta Provinciale non dia la sua proroga e non cerchi scappatoie per concedere il rinnovo, che come giustamente affermato è giuridicamente impossibile, a maggior ragione dal momento che lo stesso proponente afferma la sua completa inutilità.
Del resto, giustamente, l’assessore Moretti parla alla stampa già di riavvio della procedura, evidentemente dopo un approfondito esame delle norme.
Chiediamo inoltre che la Giunta provinciale si esprima sulla possibilità di costruire in assenza di VIA: certamente noi faremo il possibile per evitare che si lasci che sia ancora una volta il proponente dei progetti a valutare i suoi obblighi normativi, anzichè farli rispettare secondo i severi controlli richiesti dalla legge.

Ora si chiudano i cantieri dell’inceneritore

Con delibera di giunta provinciale del 31 Ottobre scorso l’amministrazione provinciale di Bulbi dichiara giuridicamente impossibile concedere la proroga del termine di efficacia della valutazione di impatto ambientale dell’inceneritore di Hera .

La Via, conclusasi nel Settembre 2004 tramite un voto politico della stessa Giunta Provinciale , ha durata triennale ed Hera non ha richiesto per tempo la proroga della scadenza, nè ha terminato i lavori.

Così, ad oggi, l’inceneritore in costruzione manca di una autorizzazione necessaria, senza i quali i lavori non possono procedere.

Occorrerà, quindi, ripartire da zero con l’iter autorizzativo della Valutazione di Impatto ambientale, in un quadro normativo diverso e senza i contributi Cip6, soldi provenienti dalle bollette dei cittadini indebitamente sottratti alle vere energie rinnovabili.
Questi finanziamenti sono stati finalmente riattribuiti alle vere energie rinnovabili, grazie alle due ultime leggi finanziarie tramite emendamenti fortemente voluti dai Verdi.

Nemmeno la Giunta inceneritorista di Bulbi, che ha votato la V.I.A. in precedenza nonostante il parere contrario dell’USL, oggi ha la possibilità di salvare questa autorizzazione, ormai persa. E’ giuridicamente impossibile, lo dicono anche loro.

Sarà necessario quindi rivedere tutta la politica dei rifiuti: senza i contributi per l’incenerimento i conti economici fatti finora sono carta da macero.

Occorre quindi ripartire ripensando seriamente alla raccolta differenziata porta a porta per tutta la Provincia, richiesta dai consigli comunali di tutti i principali comuni del territorio.

Nel frattempo il cantiere dell’inceneritore va chiuso, perché senza VIA non c’è autorizzazione a costruire, così come i procedimenti in atto per la concessione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.

Il parere legale sul ricorso Mengozzi

Ho ricevuto il testo del parere legale del WWF sull’esito del ricorso contro l’ampliamento dell’inceneritore di rifiuti ospedalieri di Mengozzi, che conferma in sostanza che la Provincia non è obbligata ad autorizzare 28’000 tonnellate annue di incenerimento (dalle 16000 autorizzate in questo momento).
Con l’accoglimento del Ricorso del Comune e del WWF contro l’atto autorizzativo della Provincia, infatti, è stato annullato l’atto, e conseguentemente riparte l’iter del privato per richiedere l’autorizzazione dell’ampliamento dalle 16’000 attuali. Quindi se la provincia autorizzerà 28’000 tonnellate lo farà a sua discrezione, giudicando sostenibile in tutti i sensi la richiesta.

Forse questo sarà il primo atto nelle mani del nuovo assessore all’ambiente, Alni, che avrà quindi una prima occasione per dimostrare se intende perseguire le scelte della precedente amministrazione in merito oppure se cambiare rotta, dedicandosi finalmente alla tutela della salute dei cittadini di Forlì.

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