Generale

Come si combattono le fake news?

Apprezzo moltissimo lo sforzo de “Il Post” di combattere le fake news dal verso giusto. Primo, non diffondendole, verificando le fonti e la credibilità come hanno sempre fatto i migliori giornalisti, prima dei click morbosi.

Secondo, sbugiardandole quanto più possibile.

Un ottimo esempio è la storia delle due veliste bloccate in mezzo all’oceano per mesi.

Pare che tante cose non tornino, ed il quotidiano online fa il suo mestiere approfondendole:

http://www.ilpost.it/2017/11/01/veliste-pacifico-storia-falsa/

I processi televisivi

Se perdessimo lo stesso tempo che impieghiamo a scrivere sciocchezze su fatti di cronaca appena accaduti nell’approfondire le carte dei processi o delle indagini saremmo un Paese migliore.

Ogni giorno discutiamo di nulla, senza sapere niente di abbastanza sicuro, grazie ad una stampa misera e ai social network che ci permettono di sentirci investigatori, giudici e giornalisti.

Invece siamo solo ignoranti che prendono posizione su fatti che perlopiù non conoscono.

Se non conosci i fatti, non puoi esprimere che pre-giudizi.

La prevenzione, il giorno dopo

In Italia la prevenzione ed il principio di precauzione sono molto importanti, il giorno dopo una tragedia.

Mi viene l’orticaria nel leggere che forse l’albergo di Rigopiano non era a norma, che era stata ignorata una mappa geologica che individuava l’area come rischiosa e tutte le altre ipotesi di reato.

Non posso evitare di immaginare sedute di Giunta e Consiglio Comunale che discutono del progetto (se lo hanno fatto), l’ipotesi di qualche critica zittita dalle voci schifate di chi non riesce a pensare al futuro senza espansione urbanistica. Quando ci sono denari in mezzo, il principio di precauzione smette di interessare.

La verità è che purtroppo si costruisce ormai ovunque: che sia nell’alveo di un fiume, a 10 metri dal mare o da una frana, sotto un vulcano o nella zona più a rischio sismico del Paese. 

E mentre lo si fa tutti zitti, con i pochi funzionari o politici che denunciano il rischio derisi.

Ma ogni tanto quello che non deve capitare accade, ed il giorno dopo tutti ad invocare quella autorizzazione mancata, quel timbro che non doveva esserci, quel sopralluogo che non è stato fatto secondo le norme. La burocrazia serve, il giorno dopo.

Ma dopo è troppo tardi, non lo impariamo mai.

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