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A Forlì Certificati Anagrafici Online tramite SPID

Finalmente iniziano a vedersi i frutti dell’attività fatta sull’identità digitale (SPID).

Tutte le amministrazioni si stanno adeguando per permettere l’accesso ai loro servizi tramite questa unica registrazione / password, e quindi non sarà più necessario fare un account per ogni sito.

Inoltre la sicurezza gestita con questo sistema permette gradualmente di telematizzare servizi che prima d’ora venivano fatti solo di persona, tramite moduli cartacei.

E’ il caso dell’apertura del servizio dei certificati anagrafici e di stato civile tramite SPID del Comune di Forlì: un piccolo esempio utile, ma significativo. Poter scaricare il documento senza fare code e senza impegnare un operatore è una grande novità.

Speriamo che si aggiungano altri servizi, e che si concluda finalmente l’attività sull’anagrafe unica nazionale (ANPR) che permetterà filmente di superare i difetti dei gestinali dei singoli comuni ed avere una banca dati unica per tutte le amministrazioni pubbliche.

Perché si parla di Ischia nel Decreto Genova?

Genova ha bisogno della demolizione e della ricostruzione del suo ponte crollato, in tempi rapidi.

Perché invece di discutere di questo nel decreto Di Maio insiste per aggiungere il Condono ad Ischia  ed in altre regioni , l’aumento degli inquinanti nei fanghi che si possono sversare nei campi  ed altre cose che nulla hanno a che fare?

Ovviamente questi temi allungano il dibattito e rallentano l’iter, aggiungendo settimane all’approvazione delle norme necessarie veramente al capoluogo ligure.

Lo fa perché sotto l’ombrello della necessità e dell’urgenza pensa che sia più facile nascondere delle norme che ovviamente fanno crescere mal di pancia.

Non mi pare un buon esempio di trasparenza e partecipazione, nè di cambiamento.

Sarebbe opportuno che togliessero le cose che non c’entrano con Genova, e se vogliono le ripresentino in norme a parte che possano essere discusse con la serietà che serve.

Elogio della cattiveria

Mi piacerebbe sapere da quando è peggiorata la nostra celebrazione nei confronti dell’uomo cattivo.

Va molto di moda essere stronzi, perfidi, egoisti, menefreghisti.

Ma perché? Per quale motivo vogliamo essere guidati dal cattivo? Di certo non ci piacerebbe essere curati da Dracula in ospedale.

Forse il nostro piacere deriva dal desiderio di sentire giustificato il nostro personale egoismo. Se i massimi esponenti della nostra società, dalla cultura alla politica, saranno più cattivi di noi, saremo a posto con la nostra coscienza.

Ma fa bene al nostro Paese, alle nostre vite? La cattiveria subita dagli altri un giorno sarà rivolta verso di noi.

Sarà banale, ma mi piacerebbe essere circondato da persone perbene, che non picchiano gli altri per una partita di calcio, che non rubano né al prossimo né allo Stato, che non segano il ramo sul quale siamo seduti, che non uccidono un animale per farsi un selfie.

Ci vuole tanto? Forse sì.

Però una piccola cosa possiamo farla: lasciare nel loro buco i peggiori, non dando loro ascolto o visibilità sui social. Almeno non commentiamoli nei loro post direttamente, è tutta pubblicità.

Smettiamo di guardare chi urla o sbraita in televisione o su youtube.

Se c’è qualcuno in treno che si comporta da stronzo, difendiamo chi sta offendendo ed aiutiamo chi lo sta facendo.

È una piccola guerra quotidiana in stile Disney, tra il bene ed il male, che farebbe ridere se non fosse seria.

Cerchiamo di essere persone perbene.

La stupidaggine del giorno sulle pensioni

Potrebbe diventare una rubrica fissa, dal momento che il numero di sciocchezze sparate nella campagna elettorale continua sta pericolosamente aumentando.

Oggi ne segnalo due.

Secondo un articolo di Valentina Conte di Repubblica, chi usufruirà dell’accesso anticipato alla pensione con quota 100 non potrà lavorare, e quindi sommare lavoro e pensione al proprio reddito.

In questo modo, però, si incentiva il lavoro nero. Inoltre non si può impedire alla gente di lavorare, quindi per forza di cose andrà decurtata la pensione, con una complicazione ulteriore dovuta alle verifiche. Quanto costa questa burocrazia non lo stima mai nessuna riforma o finanziaria, purtroppo, altrimenti avremmo regole più semplici.

Per essere credibili andrebbero anche aumentati i controlli, ma sappiamo dai dati pubblicati dal Corriere.it che a causa della riforma Renzi/Poletti del 2015 c’è già stato un netto calo dell’efficacia, difficilmente si riuscirà a recuperare il pregresso ed andare oltre.

La seconda sciocchezza che segnalo è che i 400’000 nuovi pensionati in più, stimati per il 2019/2020, si tradurranno in altrettanti nuovi posti di lavoro. Secondo i due viceministri Di Maio e Salvini questa magia porterebbe ad azzerare il costo della riforma. Intanto una buona fetta di pensionamenti saranno pubblici (probabilmente un 45%): con il blocco del turnover da decenni i dipendenti della P.A. sono in media di età elevata. Quindi secondo il ragionamento bisognerebbe predisporre nella stessa finanziaria un piano di assunzioni pubbliche straordinario, almeno a copertura della quota di nuovi pensionati dal 2019. Non se ne parla, ovviamente. Ed anche se fosse, i tempi necessari per i concorsi pubblici non sono trascurabili.

Ad ogni modo per pagare una pensione non bastano i contributi di un lavoratore, il calcolo lo saprebbe fare anche un bambino: se fosse così prenderemmo di pensione quanto versiamo di contributi ogni anno (i dipendenti in media il 32,7% + 9,19%, quindi il 41,89% dello stipendio lordo). In media servono 2 lavoratori ogni pensionato per stare in equilibrio, infatti dal 2019 serviranno almeno 43 anni e 3 mesi di lavoro per prendere circa 20 anni di pensione (se si anticipa la data diminuisce l’importo). Questa riforma sarebbe quasi a costo zero se ci fossero almeno 800’000 assunzioni in più nello stesso periodo.

Ci avviciniamo pericolosamente al famoso milione di posti di lavoro di Berlusconi, vuoi vedere che lo rinfrescheranno?

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