Hera

Raccolta differenziata multimateriale: La mia Interrogazione

Raccolta differenziata multimaterialeHo presentato in Comune una interrogazione per chiedere informazioni riguardanti la raccolta differenziata multimateriale, sulla quale ho già scritto una storiella in passato. Qui trovate il testo completo del documento.

Oggetto: interrogazione riguardante la raccolta differenziata multimateriale

Il sottoscritto Alessandro Ronchi, Capogruppo dei Verdi per la Pace nel Consiglio Comunale di Forlì premesso:

– che nel programma della coalizione di centro-sinistra che ha sostenuto e permesso l’elezione del Sindaco vengono indicati come obiettivi prioritari nella gestione dei rifiuti la riduzione della quantità ed il raggiungimento dell’obiettivo minimo del 50% di raccolta differenziata
– che in alcune zone della nostra città, ed in particolare nell’area circostante l’inceneritore di Hera, sono stati sostituiti i cartelli apposti sui cassonetti dell’indifferenziata con l’indicazione “RACCOLTA DIFFERENZIATA MULTIMATERIALE”
che a quanto si apprende dal cartello questo tipo di cassonetto dovrebbe raccogliere tutti i tipi di imballaggi in plastica, lattine, carta, cartone, esclusi i rifiuti contaminati da olio, vernici e sostanze tossiche

Interroga il Sindaco e la Giunta per sapere

– se i rifiuti raccolti in questa maniera vengono conteggiati nell’insieme delle quantità di raccolta differenziata che concorrono al conseguimento del 50% del totale
– la destinazione di questa quota di rifiuti se diversa dall’incenerimento, come appare logico aspettarsi vista la composizione, ed diversamente quale sia il valore di vendita di questa materia riciclata se inviata ai centri di recupero;

Forlì, 04/02/08

Alessandro Ronchi
Capogruppo Verdi per la Pace, Consiglio Comunale Forlì

Hera decide al posto del Comune

L’anno scorso 4 circoscrizioni su 5 si sono espresse per la raccolta dei rifiuti domiciliare (porta a porta). Immediatamente dopo lo ha fatto il Consiglio Comunale, con un ordine del giorno votato a larghissima maggioranza. Le dichiarazioni di Bulbi e di Capacci di ieri mettono a nudo la volontà della giunta comunale di ignorare completamente questo orientamento, e scegliere per un sistema diverso, più costoso e meno performante, guarda caso lo stesso proposto in questi anni da Hera.
Il Consiglio Comunale e le circoscrizioni, elette dai cittadini, sono quindi ancora una volta svuotati di ogni loro potere decisionale. Al suo posto si potrebbe oggi sostituire un semplice notaio che timbri e convalidi le richieste dell’azienda che gestisce i servizi di pubblica utilità.
Presto faremo una conferenza stampa su questo tema, ovviamente.

Leggi l’articolo sul Resto del Carlino

Forlì, inceneritore. La Regione conferma: le autorizzazioni ci sono

Il nuovo inceneritore pubblico di Hera spa può andare avanti. Lo ha stabilito la Regione Emilia-Romagna secondo quanto spiegato durante il consiglio provinciale di lunedì dall’assessore provinciale Orazio Moretti. Nonostante sia scaduta la Valutazione di impatto ambientale Via, i lavori proseguiranno perché le autorizzazioni alla costruzione comunque non decadono. L’inceneritore dovrà essere comunque completato entro il 27 settembre di quest’anno.

Fonte: Romagnaoggi.it

Il cantiere dell’inceneritore va chiuso

Un mese fa ho presentato in Comune una interrogazione per chiedere l’opinione dell’amministrazione in merito alla prosecuzione dei lavori dell’inceneritore. Ad oggi, mentre i lavori proseguono senza ostacoli, non ho ancora ricevuto risposta.
E’ palese, infatti, la necessità di una nuova autorizzazione di Valutazione di Impatto Ambientale, dal momento che la vecchia è scaduta. La stessa amministrazione provinciale ha negato due volte il rinnovo, ma sulla necessità o meno del riavvio dell’iter del VIA si è finora espressa in maniera discordante.
Viene utilizzata ancora una volta l’autorizzazione a costruire l’impianto, che per richiesta di Hera è stata rilasciata in un momento diverso e successivo dalla V.I.A. con una procedura inusuale e forse inedita. Sebbene questa autorizzazione sia datata 2005 e la sua validità non sia ancora terminata, questo non aggiunge un anno di tempo. Lo dice anche il Tribunale Amministrativo Regionale, con la sentenza sul ricorso proprio all’inceneritore di Coriano: «E’, pertanto, del tutto palese la natura meramente attuativa della qui impugnata deliberazione n. 339/2005, la quale non è provvista di alcuna determinazione autoritativa autonoma ed ulteriore rispetto alle inoppugnate statuizioni, contenute nella precedente e presupposta deliberazione n. 323/2004 e indicate al punto precedente.»
Attendiamo quindi che le amministrazioni comunali e provinciali si esprimano con un documento ufficiale sulla necessità o meno di rifare la VIA dell’inceneritore.
Questa attesa fa aumentare solo il dubbio che le stesse stiano prendendo tempo, non sapendo come procedere.
Un tempo che certamente è utile ad Hera per arrivare alla conclusione dei lavori.

La scelta lungimirante sarebbe il porta a porta

Apprendo dalla stampa che il capogruppo del Partito Democratico sfrutta la ghiotta occasione dell’emergenza campana per giustificare le scelte fatte dal suo partito e dalla giunta provinciale e comunale sui rifiuti.

Parla di sistemi avanzati e di Europa moderna, ma confonde la raccolta differenziata porta a porta con la raccolta multimateriale il cui unico risultato è la preselezione di combustibile per l’inceneritore.

Giustificare il nuovo impianto oggi sottointende due cose. In primo luogo non si vuole fare quello che è stato promesso e votato in Consiglio Comunale, cioè un porta a porta nella città come quello di Forlimpopoli. Con un sistema serio le quantità e la qualità del rimanente sarebbero molto diverse e si potrebbe sostituire l’inceneritore con un trattamento a freddo, che non produce nanoparticelle e diossina.
Inoltre, visto che siamo ben lontani dall’emergenza rifiuti, se si triplica l’impianto e si raddoppia la raccolta differenziata la quantità totale smaltita diventa SEI volte quella attuale, fuori da ogni logica e previsione.

Errani conclude dicendo che il nuovo impianto sarà di dimensioni più ridotte rispetto al previsto. Su questo ha ragione, i Verdi hanno sempre accusato il piano dei rifiuti di avere previsioni errate, giustificate dall’unica volontà di costruire un nuovo impianto che sarebbe stato inutile con una raccolta differenziata porta a porta in tutto il territorio provinciale.

Se oggi ha cambiato idea faccia qualcosa perché le autorizzazioni alla costruzione ed alla gestione, che vanno riscritte, subiscano questa variazione.
Se farà bene i conti scoprirà che l’impianto esistente copre già le nostre esigenze, ed il nuovo è solo uno spreco di denaro.

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