Hera

Interrogazione: Chi/cosa ostacola il porta a porta?

Oggi ho presentato questa interrogazione in Consiglio Comunale, per sapere cosa sta ostacolando l’attivazione della raccolta porta a porta nel Comune di Forlì:

INTERROGAZIONE

– Richiamata la propria deliberazione n. 89 del 4 giugno 2007 con la quale si auspicava l’introduzione del sistema di raccolta differenziata porta a porta;
– Visti i risultati positivi della sperimentazione del sistema di raccolta domiciliare “porta a porta” di Forlimpopoli, sia nei risultati sia nei conti economici del Comune;
– Considerato che, rispetto alla sperimentazione di Forlimpopoli, si potrebbero ottenere risultati ancora migliori con l’applicazione della tariffa puntuale, che premierebbe con riduzioni della bolletta chi si impegna nella raccolta differenziata;
– Visto l’ordine del giorno approvato dalla maggioranza del Consiglio Comunale che impegnava la Giunta nell’introduzione del porta a porta a partire da alcuni quartieri della città nel più breve tempo possibile e comunque entro l’estate del 2008
– Visto che ad oggi non è stata convocata nessuna commissione consiliare, nessuna assemblea pubblica e nessun Consiglio Comunale per presentare il progetto alla città

INTERROGA IL SINDACO E LA GIUNTA per conoscere
– lo stato di avanzamento del progetto per l’introduzione della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta anche a Forlì;
– la data nella quale si prevede di avviare questo sistema;
– le motivazioni che spingono l’amministrazione a ritardare la presentazione del progetto e l’introduzione in tutta la città di Forlì;
– nel caso la contrarietà del gestore Hera sia l’ostacolo preponderante per l’attuazione di questa volontà espressa dai cittadini di Forlì e dai loro rappresentanti, cosa intende fare l’amministrazione per recuperare governance nei confronti dello strumento Hera o se non ritenga possibile la scelta di un soggetto terzo che garantisca l’attuazione delle scelte del Consiglio Comunale.

Inceneritori, tra i pregiudizi ed i vantaggi di Hera

Nel bollettino distribuito da Hera c’è una pagina intera dedicata agli inceneritori, dove arrivano a dire che la loro costruzione riduce la CO2. Si trova anche un dato sulla svizzera, che secondo l’articolo brucerebbe quasi il 100% dei suoi rifiuti, che mi lascia molto perplesso.
In Svizzera infatti si ricicla dal 50 al 70% dei rifiuti ed hanno persino 3 raccolte diverse per le tre tipologie di vetro (trasparente, verde, scuro).
Inoltre bisognerebbe verificare le quantità, non le percentuali, per farsi un’idea dei sistemi e della loro efficacia.

Scarica l’articolo di Hera

Restituire i soldi delle tariffe rifiuti e ridurre ulteriormente la produzione

Hera deve restituire i soldi dello smaltimento dei rifiuti ai cittadini che hanno saputo e potuto ridurre la quantità prodotta grazie, soprattutto, al modello innovativo di Forlimpopoli e della sua raccolta porta a porta.

Le analisi diffuse dall’assessore all’ambiente Capacci, infatti, dimostrano questo ma la maggioranza che amministra il Comune di Forlì si pone in pieno contrasto con queste semplici analisi.

Cosa aspetta l’assessore a “fare” oltre che “dire”??

Durante l’approvazione dell’ultimo bilancio ha bocciato la proposta dei Verdi di estendere il porta a
porta in tutta Forlì
, promettendone qualche timido esempio in quartieri numericamente ovviamente meno incidenti entro Giugno.

Ad oggi, comunque, non c’è stata una sola riunione pubblica per parlare di questo progetto che si deduce sia stato accantonato in attesa della conclusione dell’iter autorizzativo dell’inceneritore.

Il problema vero è che gli strumenti per ridurre la produzione dei rifiuti si conoscono e vengono proposti da anni, ma la volontà politica di attuarli e ridurre le tariffe pagate dai cittadini è assolutamente assente in questa maggioranza.

L’assessore Capacci ha la delega all’ambiente ed ai rifiuti per la città di Forlì, quindi non può esternalizzare le colpe delle decisioni che continua evidentemente a condividere.

Ci aspettiamo quindi un cambio di rotta significativo ed un ridisegno non solo delle tariffe, ma anche degli strumenti che hanno fatto analisi di previsione sbagliati, appositamente redatti per la dimensione predeterminata del nuovo inceneritore.

Devi smaltire amianto? Puoi usare l’autobus numero 5

Nel sito del Comune, dove spiega come smaltire materiali pericolosi con particolare riferimento all’Amianto, si indica correttamente il centro di raccolta di Hera. Non c’è l’indirizzo, ma l’indicazione di utilizzare l’autobus numero cinque, o di parcheggiare nelle zone limitrofe. Limitrofe a cosa? L’autobus numero 5 passa dalla sede amministrativa di Hera, in via Balzella, ma immagino che gli uffici non accettino pacchi regalo con 300 kg di Eternit.

Raccolta differenziata multimateriale: La Risposta del Comune alla Mia interrogazione

Raccolta differenziata multimaterialeOggi la stampa dà grande risalto alla risposta dell’Assessore Capacci alla mia interrogazione sulla raccolta differenziata multimateriale. I dati forniti dall’assessore confermano infatti che questo tipo di raccolta, che include tutto il materiale inceneribile insieme, è una truffa legalizzata. Attraverso questo sistema viene conteggiato il 6,1% di tutta la raccolta dei rifiuti del Comune, andando a contribuire al raggiungimento del 50% minimo del programma senza spostare un solo kg di rifiuti dalla destinazione dell’incenerimento al recupero di materia. Una metà, infatti, torna nel mucchio dell’indifferenziata, mentre dell’altra metà non si conosce la destinazione (ma vista la tipologia potrei scommettere su un impianto a caso con camino in via Grigioni). Il 6,1% è tantissimo, se si considera che tutta la carta raccolta nel nostro Comune raggiunge il 7.6% del totale.

La conclusione dell’assessore è importante e nuova per la Giunta: risultati seri di raccolta possono essere realizzati solo con il porta a porta in tutto il territorio urbanizzato. Bene, si proceda quindi in questa direzione!

Questa la risposta dell’Assessore:

La raccolta multimateriale presso le utenze commerciali e produttive di rifiuti assimilabili alla RSU era già nota a questo Assessorato, ed ora altresì noto che essa era un metodo di raccolta differenziata discutibile in quanto almeno il 50% se ne ritorna di fatto nell’indifferenziato.

Come metodo di raccolta è discutibile se si pensa che c’è un luogo dove la R.D. può essere efficiente è appunto nelle imprese sia perché c’è l’organizzazione produttiva, sia perché si fa una tipologia di rifiuti molto limitato rispetto alla varietà delle utenze domestiche.

Nonostante questa criticità la situazione era apparsa per il momento accettabile in quanto Hera aveva assicurato che nel computo della R.D. veniva conteggiato solo la frazione effettivamente recuperata in fase di separazione ne conseguiva che c’era una spinta oggettiva a migliorare la raccolta.

A seguito dell’interpellanza del consigliere Ronchi ho chiesto a Hera una risposta scritta ed è stato con grande sconcerto che ho letto che in realtà è l’intero quantitativo ad essere ascritto nelle percentuali di R.D.

Non si tratta di quantitativi trascurabili ma di oltre 5.200 tonnellate pari al 6,1 % di cui solo la metà è recuperata.

Si riferisce che detto materiale ai sensi del DGR n. 1620/01 della nostra Regione, sia in toto ascrivibile alla Raccolta Differenziata, non metto qui in discussione la correttezza della procedura seguita, ma ciò non significa che sia una buona prassi, tutt’altro sembra più un alchimia contabile.

Certo fanno così tutti ma non è affatto una buona ragione, anzi è una pessima ragione per tutti

Questo Comune e ATO non hanno ancora i dati dettagliati della raccolta rifiuti del 2007, mi è stato annunciato che arriveranno presto, per cui non sono in grado di riferire quanto effettivamente sia avviato al recupero, sarà questo un dato da esaminare con grande attenzione.

Ma già dalle prime informazioni in nostro possesso si evince che il pur relativo buon risultato dell’ aumento di R.D. che è passato dal 26% al 40,5 % in quattro anni deriva in gran parte dal rifiuto assimilato di origine produttiva e in parte molto bassa dalle utenze domestiche.

Questo significa che un ulteriore incremento della raccolta differenziata da avviare al riutilizzo, quindi un incremento quantitativo ma anche qualitativo, è possibile solo con l’incremento nelle utenze domestiche.

Operazione che è possibile solo con un sistema di raccolta porta a porta per tutto il territorio urbanizzato.

L’assessore

Palmiro Capacci

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