Inceneritori

Dove vanno a finire i rifiuti differenziati

Da un precedente articolo che ho pubblicato su questo blog è emersa la necessità di fare maggiore chiarezza sull’utilizzo dei materiali raccolti tramite la raccolta differenziata.

Chi volesse approfondire l’argomento può leggersi la discussione ed i commenti relativi a questo articolo sulla Centrale di Durazzanino, che ha deviato argomento per parlare di recupero di materia e riciclo.

Nell’articolo completo ho inserito una lista di materiali e la loro destinazione una volta raccolti. Il recupero di energia non è altro che l’incenerimento, pratica più volte discussa anche su queste pagine (82 articoli nella categoria inceneritore, fino ad oggi).
Materiale Impianto / Società / Trattamento

VETRO + LATTINE Ecoglass – COREVE (Recupero materia)
CARTA Akron / A. Monti – COMIECO (Recupero materia)
PVC – PET Akron – COREPLA (Recupero materia)
SFRIDI DI ALLUMINIO CIAL (Recupero materia)
VERDE Impianto compost. Compo Agricoltura/ Caviro / Hera
(Recupero materia)
LEGNO Falco – RILEGNO (Recupero materia)
FRAZIONE ORGANICA Impianto compost. Caviro / Hera (Recupero materia)
MULTIMATERIALE Akron / Hera (Recupero materia e energia)
FERRO Padovani / Akron (Recupero materia)
FARMACI EcologiaAmbiente (Recupero energia)
PILE Disc. 2C Hera (Smaltimento controllato)
BATTERIE MontiEco (Recupero materia)
TONER E CARTUCCE Ecorecuperi (Recupero materia)
LAMPADE Sotris (Smaltimento controllato)
OLII MINERALI MontiEco (Recupero materia)
OLII VEGETALI/ANIMALI Andreini Dore (Recupero materia)
INGOMBRANTI Impianto selezione / Akron / Hera (Recupero materia)
TV E COMPUTER Tred Carpi / Akron (Recupero materia)
FRIGO/CONGELATORI Tred Carpi / Akron (Recupero materia)
INERTI Consar / Akron (Recupero materia)
RIFIUTI T e/o F Sotris (Smaltimento controllato)
RIFIUTI CIMITERIALI Hera (Smaltimento controllato)
INERTI CON AMIANTO Disc. 2C Hera (Smaltimento controllato)
PNEUMATICI MontiEco (Recupero materia)
IMBALLAGGI DA MERCATI Akron / Hera (Recupero materia/energia)
STRACCI E ABITI USATI Caritas / Croce Rossa / Humana (Rec. materia)

Metti il coperchio sulle pentole

Pochi giorni fa il Ministro delle Attività Produttive Scajola, per fronteggiare la crisi energetica dovuta al taglio delle forniture del metano da parte della Russia, ha chiesto agli italiani di mettere il coperchio sopra le pentole. Oltre a questo invito ha previsto, con un decreto, la riapertura delle centrali ad olio combustibile, chiuse perché inquinanti, vecchie e costose, ed una riduzione delle temperature dei riscaldamenti a 18 gradi (al posto dei canonici 20).
Questa emergenza ha fatto capire agli italiani che non è stato fatto nulla, in tutti questi anni, per ridurre la nostra dipendenza energetica dalle fonti non rinnovabili importate dall’estero.
Qualcuno di questi, sull’onda emotiva degli allarmismi, ha riproposto persino il ricorso al nucleare, tecnologia ormai abbandonata anche da chi lo ha sfruttato negli anni passati.
Antieconomico, pericoloso e legato alla disponibilità di Uranio che non è abbondante in forma utilizzabile allo scopo, il nucleare sarebbe l’ennesima beffa che non risolve il problema.
Nessun governo italiano, fino ad oggi, ha saputo metter mano alla fonte più economica, ecologica ed abbondante nel nostro paese: il risparmio energetico.
In effetti l’idea non attrae molto l’attenzione. Non richiama l’idea di abbondanza, della mitica opulenza di una società “sviluppata”, che non conosce confini alla crescita.
Probabilmente per essere veramente efficace, come concetto, dovrebbe chiamarsi diversamente. Anziché risparmio energetico, quindi, utilizzerò in questo articolo “leggerezza energetica”. Un po’ come le barrette per perdere peso, un metodo per essere felici e meno in colpa verso il prossimo che stiamo inquinando.
Se la pensiamo come fonte, la leggerezza energetica è un bene che stiamo sprecando.
Buttereste dalla finestra centinaia di euro? In realtà in Italia lo stiamo facendo.
Basta fare un confronto tra i consumi energetici degli edifici in Italia, Svezia e Germania. In Svezia lo standard per l’isolamento termico degli edifici non autorizza perdite di calore superiori a 60 kWh al metro quadro all’anno. In Germania le perdite sono mediamente di 200 kWh al metro quadro all’anno. In Italia si raggiungono punte di 500 kWh/m2/anno.
Mentre noi, da anni, teniamo gli occhi chiusi e non guardiamo al di là di ieri, negli altri paesi si stanno attuando politiche che permettono di essere meno inquinanti, meno dipendenti dai combustibili fossili e dai prezzi che gli altri stabiliscono per noi.
Mentre è ridicolo che un Ministro arrivi a discutere dei tappi per le pentole, appare chiaro che, prima o poi, dovremo affrontare il problema con la serietà che merita.
Mentre noi pensiamo a come sfruttare gli incentivi europei per falsificare il mercato della produzione delle energie rinnovabili, c’è chi pensa a ridurre le necessità di energia a parità di qualità della vita ed al contempo a realizzare veri mercati alternativi per l’approvvigionamento. Gli esempi da seguire sono sempre gli stessi, non dobbiamo guardare nemmeno troppo lontano. Se investissimo in ricerca sulle rinnovabili, compresa la leggerezza energetica, potremmo risolvere nella maniera adeguata quello che sarà il problema di questo secolo, assieme all’acqua.
Così come è risibile il provvedimento di Scajola, lo stesso modo di ragionare ci viene di fronte anche dietro casa.
L’ultima novità è il progetto di un inceneritore di biomasse presentato per Casemurate di Forlì. Poco lontano dal centro del Capoluogo, all’interno di un centro abitato in mezzo alla campagna, vorrebbero costruire una centrale elettrica che produce energia bruciando 170’000 tonnellate di biomasse all’anno.
Per fare un confronto i tre inceneritori attuali di Hera e di Mengozzi di Coriano bruciano insieme 70’000 tonnellate di rifiuti ogni anno.
Nella categoria delle biomasse rientra quasi di tutto: dalla legna all’erba, dai fanghi di depurazione alla cacca delle galline.
Siccome non produciamo così tanta “biomassa”, probabilmente dovremmo importarla da fuori Provincia, come è capitato ad Argenta, dove viene importato legname dal Canada.
Anche quelle che sono energie rinnovabili, quindi, rischiano di diventare solo un business legato agli incentivi europei, dal bilancio energetico negativo (entra nel ciclo più energia di quella che esce) e conti economici viziati temporaneamente dai certificati verdi.
Purtroppo di leggero, in quello che facciamo, c’è solo il modo di pensare.
Prima o poi il sole ci scioglierà le ali.

Sabato 6 Maggio biciclettata regionale contro inceneritori e turbogas

Pubblico qui il
COMUNICATO CONGIUNTO ASSOCIAZIONI E COMITATI EMILIANO ROMAGNOLI:
SABATO 6 MAGGIO BICICLETTATA REGIONALE CONTRO INCENERITORI E TURBOGAS

Sabato 6 Maggio 2006 gli Amici di Beppe Grillo di Bologna organizzano la critical mass “Riprendiamoci l’aria”.

Per l’occasione noi associazioni e comitati emiliano-romagnoli giungeremo da tutta la regione per dire no a inceneritori e centrali turbogas; chiedere una mobilità sostenibile, una gestione razionale dei rifiuti e la promozione di fonti energetiche realmente rinnovabili.

Interverrà il dott. Stefano Montanari, Direttore Scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena (www.nanodiagnostics.it) esperto di nanopolveri, particolato che non è trattenuto dai filtri, ma penetra nei polmoni, nel sangue e negli altri organi del nostro corpo, provocando diverse patologie. Le nanoparticelle si producono in abbondanza durante i processi di combustione ad alta temperatura: motori a scoppio e dunque traffico, fonderie, inceneritori.

L’Emilia Romagna è tra le regioni che producono più rifiuti e con il maggior numero di inceneritori (9 impianti).
È parere delle ex municipalizzate ora S.p.A. gestrici del servizio, quali Hera ed Enìa, che l’alta produzione di rifiuti richieda il ricorso all’incenerimento. Gli amministratori provinciali hanno per lo più sposato acriticamente tale tesi. Ma quella dell’incenerimento è una scelta irrazionale:
–          Gli inceneritori non distruggono i rifiuti, li trasformano soltanto in prodotti altamente tossici: fumi, polveri, acque di scarto e ceneri che vanno smaltite in discariche speciali. Durante la combustione dei rifiuti si formano anche nuove sostanze organiche, inquinanti persistenti e cancerogeni, come diossine e furani. Anche questi non sono filtrabili, neanche dai più sofisticati sistemi di abbattimento: si accumulano nel terreno e nei vegetali che vi crescono e raggiungono le concentrazioni più elevate negli organismi ai vertici della catena alimentare (l’uomo!).
–          Gli inceneritori mandano in fumo un settore importante dell’economia regionale, mettendo a repentaglio i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento, prime fra tutte le nostre produzioni di qualità.
–          Gli inceneritori bruciano principalmente la carta, la plastica, il legno, ecc., cioè prevalentemente i materiali che potrebbero essere recuperati. Poiché, una volta avviati, hanno bisogno di bruciare a ritmo costante, disincentivano la raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio di questi materiali.
–          L’alternativa all’incenerimento e all’attuale modello di produzione e consumo è possibile: riduzione della produzione di rifiuti all’origine, riutilizzo dei prodotti, raccolta differenziata “spinta” al 70-80%, riciclaggio dei materiali raccolti in maniera differenziata. È quanto stanno concretamente realizzando città e regioni in Canada, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda (vedi www.no-burn.org) ed alcune realtà italiane. Risultati importanti si sono avuti ad esempio  nel Consorzio itercomunale Priula (TV), grazie alla raccolta domiciliare (il “porta a porta”) con sistema di tariffa puntuale (www.consorziopriula.it/dynamic_downloads/86_Presentazione_27_06_2005.PDF).
–          Neppure i moderni inceneritori (i cosiddetti termovalorizzatori) producono energia, ma la consumano: per la produzione dei materiali, la selezione, l’essiccazione, la pressatura ed il trasporto dei rifiuti si consuma complessivamente più energia di quella ottenuta dalla loro combustione. Finanziariamente gli inceneritori rappresentano un affare – per le società che gestiscono il servizio, non per noi cittadini! – soltanto perché godono di contributi statali: grazie all’assurda normativa italiana che permette di assimilare ad energia rinnovabile quella prodotta bruciando ogni tipologia di rifiuto, siamo noi cittadini a finanziarli con la nostra bolletta della luce (voce “costruzione impianti fonti rinnovabili”)!

Durante la manifestazione saranno raccolte firme per la petizione popolare contro i sussidi statali all’incenerimento dei rifiuti, lanciata da Greenpeace e dalla Rete Nazionale Rifiuti Zero lo scorso settembre

RITROVO ORE 15 IN PIAZZA MAGGIORE A BOLOGNA, ANCHE SENZA BICI.
Partenza ore 15,30
Via Dell’ Indipendenza
Via Irnerio
V.Le Berti Pichat (Sosta Sotto Hera)
P.Ta Mascarella
Via Mascarella
Via Irnerio
Via Dei Mille
Via Marconi
Via Ugo Bassi
P.Zza Maggiore

Per adesioni e informazioni sul programma della manifestazione:
http://beppegrillo.meetup.com/14/boards/ , 329/6523574.

SCIOPERO E TRENI GARANTITI.
Da trenitalia:
lo sciopero dei treni è confermato dalle 21 del 5 alle 21 del 6.
Risultano garantiti i seguenti Treni Regionali e Interregionali:
FE-BO
6.47 – 7.37 con servizio bici
7.34 – 8.07 con servizio bici
7.55 – 8.46 senza servizio bici
BO-FE:
17.53 – 18.25 con servizio bici
19.53 – 20.25 con servizio bici
20.11 – 21 con servizio bici

RN-BO:
7.27 – 8.55 con servizio bici
8.20 – 10.52 con servizio bici
9.00 – 10.22 con servizio bici
BO-RN:
18.08 – 20.35 con servizio bici
18.40 – 20.05 con servizio bici
18.38 – 21.13 con servizio bici

PR-RE-MO-BO
Nessun treno regionale o interregionale. Numero verde per gli scioperi 800/892021.

CAMIONE E FURGONI
DA MODENA ABBIAMO TROVATO UN CAMION!!!!
Ci staranno 30 o 40 bici, forse di più. Ci troviamo alle 13 al parcheggio di Via San Giovanni Bosco angolo con Via Divisione Aqui (alla Maserati insomma)
vi prego di telefonare per metterci d’accordo: 348/2220552.

DA REGGIO CI SAREBBE PURE UN FURGONE O CAMION:
sentite ROBERTO GALANTINI: 347/7532176.

ADERISCONO (aggiornato al 4 Maggio):
Amici di Beppe Grillo Meet up di Bologna, Faenza, Ferrara, Forlì, Modena, Rimini – Greenpeace Gruppi Locali di Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Ravenna, Rimini, Reggio Emilia – Fiab di Bologna, Modena e Forlì – Etica energetica (BO) – Clan-Destino (FC) – WWF Emilia-Romagna – Medicina Democratica Ferrara – Comitato FerrAria Pulita (FE) – Comitato Riccione per l’energia pulita – Comitato Salva Ambiente Alto Reno (BO) – Coordinamento Provinciale Rifiuti Zero Modena – Comitato Modena Salute Ambiente – Legambiente Modena – Comitato intercomunale Salute e Ambiente di Carpi-Novi-Soliera (MO) – Comitato Quale Energia di Finale Emilia (MO) – Coordinamento dei Comitati per la Tutela della Salute e dell’Ambiente (RE) – Ecoistituto dell’Emilia-Romagna (RE) – Lista civica “Ambiente per San Martino” (RE) – Lista civica “Gente di Reggio” (RE) – Comitati Salute e Ambiente di Correggio e San Martino in Rio (RE) – Collettivo Nonviolento Uomo Ambiente di Guastalla (RE) – Muoversi meglio (RE)

Conferenza Stampa: Mengozzi, Hera e le richieste AIA

INVITO

Conferenza con giornalisti e persone interessate
Sede dei Verdi di Forlì-Cesena – Via Volturno 11

ore 11.45 – Venerdì 28 aprile 2006

MENGOZZI, HERA e le richieste di Autorizzazione Integrata Ambientale

Discussione sulla richiesta di Mengozzi di AIA, diffida dell’avvocato dello studio che ha realizzato il documento alla sua distribuzione su internet, osservazioni dei Verdi al documento, gli altri preoccupanti progetti che vengono proposti nel nostro territorio;

Saranno presenti

FAUSTO PARDOLESI
Portavoce dei Verdi di Forlì

ALESSANDRO RONCHI
Capogruppo dei Verdi nel Consiglio Comunale di Forlì

Diffida dall’avvocato di Studio Clea Ingegneria per l’AIA Mengozzi

Ieri ho ricevuto una diffida per la pubblicazione della documentazione su questo blog dell’AIA di Mengozzi dall’avvocato dello Studio Clea Ingegneria di Bologna. Ho subito ritirato il documento dall’articolo sull’Autorizzazione Integrata Ambientale di Mengozzi, che rimarrà comunque disponibile a chi ne farà richiesta agli uffici della Provincia di Forlì-Cesena.

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