informazione

Voglio l’ADSL (ma non solo)

Voglio l’ADSL (ma non solo)Forse non tutti sanno che uno dei primi ordini del giorno che ho presentato in Consiglio Comunale è stato quello a favore della diffusione della banda larga nelle frazioni del Comune di Forlì non ancora raggiunte, votato all’unanimità.

Presto riprenderò il tema, che non ha trovato ancora una sua soluzione definitiva. Probabilmente potrebbe esserlo il Wimax libero, ma soprattutto per le aziende servirebbe una maggiore copertura attraverso la fibra ottica, che ancora non si è diffusa come dovrebbe.

Un’altra iniziativa da tenere in considerazione viene da un sito che raccoglie tutte le richieste dei cittadini che vorrebbero l’ADSL e che non sono ancora coperti. Per inserire la vostra richiesta, e magari sollecitare anche quella dei vostri vicini, potete andare sul sito:
Voglio l’ADSL!

Politica, disinformazione e bufale

Spam - Bufale e Catene di S.AntonioRicevo da Sonia Toni, responsabile delle politiche ambientali del “partito giovani” e moderatore del blog di Stefano Montanari, la bufala sugli stipendi dei parlamentari. Questa bufala gira dal 2001, e per almeno una cinquantina di volte ho risposto ai diversi mittenti che me l’hanno inviata cercando di spiegare che stavano inoltrando una catena di S.Antonio senza riscontri reali.

Sonia ha inoltrato ad almeno 400 destinatari, molti dei quali mailing list (quindi il numero di persone raggiunte è molto più elevato), una bugia.

In Italia abbiamo almeno una persona che indaga sulle bufale, cercando informazioni precise che confermino o smentiscano i dati che vengono inviati. Per sapere se una email che pensiamo di inoltrare è vera, basta cercare su internet una sola frase del testo, seguito magari da “bufala”. Nel 99% dei casi verrà fuori il testo completo della bufala, che negli anni non cambia di una virgola proprio a causa dell’inoltro alla cieca.
Fate una prova: Attivissimo “Sull’Espresso di qualche settimana fa”

Se vogliamo combattere la disinformazione italiana dobbiamo essere consapevoli di avere uno strumento a doppio taglio. L’informazione si basa sulla credibilità e l’attendibilità delle fonti.
Se non sapremo distinguere queste strumentalizzazioni leggere dalle serie problematiche che dovremmo affrontare, allora la nostra attività sarà totalmente nulla.
Il tema dei costi della politica è serio e va affrontato seriamente, scavando oltre l’apparenza ed andando a rilevare i punti davvero critici (aziende partecipate, enti inutili, privilegi da abolire), non urlando con il forcone verso una categoria che comprende anche persone oneste: non distinguerle sarebbe come dare un premio ai disonesti.

Abbiamo a disposizione i mezzi per diffondere le notizie e cercare riscontri reali sulle informazioni che riceviamo. Sfruttiamoli.

Incontro pubblico sullo studio di Coriano

LUNEDì 28 MAGGIO 2007 – ORE 20:45 presso l’Auditorium della Cassa dei Risparmi di Forlì il tavolo delle Associazioni ha organizzato un incontro pubblico sullo studio di Coriano.

I relatori sono di alto profilo e se interverranno tutti sarà un vero momento di crescita dell’informazione. Hanno già garantito la loro presenza il Prof. Gianni Tamino, la Dr.ssa Patrizia Gentilini e il Dr. Valerio Gennaro.

Questa è la relazione dello studio:
Relazione dello studio Enhance Health su Coriano

Questo invece il volantino della serata:
Bozza Volantino Incontro sullo studio Enhance Health

Ilpassatore.it

ilpassatore.itUn gruppo di organizer del gruppo locale di Beppe Grillo ha aperto un blog di informazione, ilpassatore.it, per parlare di ambiente, tecnologia, politica, associazionismo ed altro ancora, con un occhio particolare alle connessioni con il locale.

Una sorta di diario online aggiornato frequentemente che permette la diffusione di alcune notizie importanti che spesso vengono ignorate dai media principali.

Chi non è delle nostre parti probabilmente non conosce la storia del Passatore (Stefano Pelloni), brigante da strada attivo nella Romagna del primo Ottocento, “Odiato dai signori, amato dalle folle / Dei cuori femminili incontrastato re”.

Rinnoviamo la cultura

Scopro attraverso Mantellini dell’esistenza di una petizione che ha lo scopo di difendere chi utilizza immagini digitali di pittori protette dall’azione legale della SIAE. L’ho sottoscritta, anche se ritengo necessario modificare la legge che permette una interpretazione così severa dei diritti d’autore, senza distinzione tra fini didattici e scopo di lucro.
Dobbiamo mettere mano alle leggi sul Copyright, per due motivi molto semplici:
– nel 1941 la situazione era palesemente diversa ed il concetto stesso di diritto d’autore, una volta molto netto, oggi si compone di un arcipelago di situazioni complesse che vanno analizzate caso per caso, senza eccessive leggerezze o punizioni una-tantum.
– chi l’ha adeguata, nel 2004, non aveva la minima idea di cosa stava facendo, o se ce l’aveva era troppo soffocato sulle posizioni di una industria, quella della vendita di beni di consumo culturali, che probabilmente oggi dovrebbe essere più matura, alla luce dei cambiamenti di questo ultimo triennio. Altrimenti merita un inevitabile declino che faccia spazio ai soggetti, anche economici, più lungimiranti.

Segue il testo della petizione:

Alla luce delle recenti denunce dalla Siae a siti didattici e culturali non profit per l’utilizzo di immagini digitali di pittori protette dai diritti d’autore, con richiesta di ingenti somme pecuniarie, esprimiamo all’opinione pubblica le nostre preoccupazioni di educatori e formatori.
La Siae infatti, applicando “alla lettera” una legge le cui origini risalgono all’anteguerra (legge del 22/4/1941, n. 633 e successivamente adeguata con la legge 22 maggio 2004, n. 128) e non individuando alcuna differenza tra uso didattico-formativo-istituzionale e uso commerciale, pretende il pagamento di diritti d’autore su opere protette. In particolare essa sostiene che l’utilizzazione, anche parziale, di un’opera costituisce lesione del diritto morale dell’autore e che la riproduzione non autorizzata delle opere in questione lede gli esclusivi diritti patrimoniali che la legge riconosce agli stessi.

Ecco solo alcune delle innumerevoli conseguenze dirette che si verificano rispettando la norma:
1- qualsiasi sito scolastico o blog didattico che utilizza per puro scopo didattico file sonori, immagini protette, citazioni d’autore, rischia ingenti sanzioni e quindi la chiusura immediata
2- le rappresentazioni teatrali, i saggi di fine anno caratterizzati da sottofondi musicali alla presenza di pubblico o dei genitori sono insostenibili dal punto di vista economico
3- la realizzazione di cd rom didattici e la creazione di ipertesti sono estremamente costose
4- la libertà didattica e le specifiche competenze professionali degli insegnanti ne risultano condizionate

Questo comportamento limita fortemente la funzione formativa della Scuola e la libertà didattica degli insegnanti!

Chiediamo quindi al Ministero della Giustizia, al Ministero della Pubblica Istruzione, al Ministero dei Beni Culturali che la Scuola, nell’ambito della propria e specifica funzione educativa, formativa e didattica, sia esentata dal COPYRIGHT in situazioni non profit e che gli insegnanti vengano equiparati alle categorie che possono beneficiare gratuitamente di opere artistiche nel contesto professionale, senza fini di lucro. Chiediamo inoltre che le richieste vengano estese a produttori di cultura off /on line a livello gratuito e che operano nello spirito del Cooperative Learning, quali associazioni e community non profit.

La sottoscrizione è iniziata il 28 Gennaio 2007

Torna su