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Son tutte rifatte!

Non vi sarà sfuggita l’abbondanza di immagini di belle donne disponibili in Rete. Quello che vi sarà probabilmente sfuggito è che la maggior parte delle foto delle celebrità che trovate in Rete, nei calendari e nei giornali è totalmente artificiale.

[ZEUS News – www.zeusnews.it – Antibufala, 06-09-2003]
Non è soltanto una questione di silicone e collagene, di fotografi e truccatori bravi, e di luci ben piazzate: il fotoritocco digitale ha raggiunto livelli incredibili di sofisticazione. Si alterano parti del corpo, si tolgono occhiaie, rughe, asimmetrie, si scolpiscono fianchi, con risultati piuttosto scioccanti. Persino le immagini delle scarpe nelle pubblicità subiscono l’effetto del belletto digitale.

Ne ho trovato un esempio davvero eloquente e talmente sorprendente da sembrare una bufala. Invece è autentico: è il campionario online di un fotoritoccatore professionista, che mostra il “prima” (la foto originale) e il “dopo” (la versione ritoccata). Basta scorrere il mouse sopra l’immagine per far comparire il “prima”, con risultati talvolta scioccanti.

Guardatequesto ritratto di donna e la sua versione a figura intera (in bikini)

La galleria completa è qui e contiene anche esempi di scarpe ritoccate, a dimostrazione di quanto sia onnipresente il fotoritocco non dichiarato, e una trasformazione davvero inquietante di un viso femminile.

Dite la verità: di fronte a queste buggerature, vi è passata la voglia di comperare calendari sexy, vero?

Parliamoci chiaro. Questo fotoritocco così estremo, perfetto e dilagante presenta un ideale falso e inarrivabile: portato a questi livelli è una vera e propria truffa. Sono sicuro che molte ragazze perfettamente gradevoli si sentono scorfane perché agognano le forme che vedono ovunque nei giornali, e che molti maschietti credono che le donne debbano essere come le vedono nelle pubblicità e nei servizi fotografici. Bene, è ora di aprire gli occhi, perché l’inganno è molto più vasto di quello che potreste immaginare.

Uscita la nuova Prius in Giappone

La Toyota Prius, nella sua prima versione, era una macchina a motore ibrido elettrico e a benzina. Questa miscela permette di utilizzare nei percorsi più lenti e con frequente scalo di marcia il motore elettrico, che tra le altre cose si spegne quando l’auto si ferma (per esempio nei semafori) azzerando le emissioni nocive.
Inoltre un sistema permette di ricaricare le batterie elettriche in frenata o in discesa, realizzando percorrenze chilometriche record per litro di carburante.
Ieri è uscita la nuova versione in Giappone, che permette di fare 35 chilometri con un litro (e per una monovolume è una cosa impressionante).
Tra le altre cose ha anche un optional interessante, che permette di parcheggiare la vettura in maniera totalmente automatica, semplicemente selezionando sullo schermo del computer di bordo il posto dove sistemare l’automobile.

La nuova Prius viene venduta a 17 mila euro in Giappone, che è un prezzo onestissimo per una macchina che sembra provenire dal futuro. In Europa non è nota ancora la data di immissione nel mercato, ma speriamo che avvenga in tempi brevi e che sia fatta abbastanza pubblicità.

La Prius, che pare una collezione di esperimenti e di prototipi, potrebbe essere il passaggio dalla benzina all’elettrica ad emissioni zero, e la speranza di tutti è che le soluzioni introdotte in questa auto futuristica siano portate anche sulle auto più famose della casa produttrice, come la Yaris, che è già un gioiellino di tecnologie.

Un futuro diverso è possibile? Pare di si.
link alla pagina della Prius

Investito un milione di euro sul sistema opensource di e-learning Claroline

Un dipartimento sulla tecnologia del Belgio ha deciso di finanziare con un milione di euro il progetto Claroline, un famoso sistema di e-learning che si poggia su Apache, php e Mysql. L’investimento non potrà dare che una grossa spinta allo sviluppo di questo progetto, che è già utilizzato anche in produzione in moltissimi paesi del mondo, per i quali Claroline è stato tradotto ed internazionalizzato.
Speriamo che la sua diffusione aumenti con la pubblicità derivante da questo finanziamento record per un progetto che si basa su software libero.

Questa è la notizia, uscita nel portale di Claroline http://www.claroline.net:

The General Bureau for Technology, Research and Energy of the Ministry of Walloon Region (Belgium, Europe) has decided to allow around 1M ? to Claroline. Research and Development will be made in both ECAM (Ingeneers Higher Education) and University of Liège.

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