Salute

Italia: fanalino di coda nel rispetto della normativa ambientale UE

Verdi/ALE al Parlamento europeo
Comunicato Stampa – Bruxelles, 15 luglio 2004
Italia: fanalino di coda nel rispetto della normativa ambientale UE
È di oggi la notizia che la Commissione europea sta portando avanti diversi procedimenti di infrazione nei confronti dell’Italia.
Nello specifico, all’Italia si contestano 28 casi di mancato recepimento della normativa ambientale UE.
La Commissione ha deciso di deferire l’Italia alla Corte europea di giustizia per una serie di infrazioni legate alle discariche industriali e allo smaltimento dei rifiuti, all’assenza di valutazioni di impatto ambientale e all’inosservanza delle nuove norme sui carburanti. L’Italia ha anche violato altre importanti norme dell’UE finalizzate alla protezione dell’ambiente, come le direttive sulla qualità dell’aria e dell’acqua, sulla protezione dello strato di ozono, sul mutamento climatico e sull’inquinamento da fonti industriali.
Monica Frassoni, Presidente del Gruppo Verdi/ALE al Parlamento europeo, ha così commentato la notizia:
“È triste constatare che il nostro Paese è tra quelli col maggior numero di procedure d’infrazioni aperte in materia ambientale. Purtroppo possiamo continuare a parlare di un “caso Italia” a livello di Unione europea ed i cittadini italiani ormai sono cittadini europei di serie B per quanto riguarda l’ambiente in cui vivono.
“Il Governo Berlusconi persiste impunemente in una situazione di illegalità e anzi agisce a livello legislativo per indebolire il già fragile sistema giuridico di protezione dell’ambiente in Italia. Il fatto che dei 43 avvertimenti lanciati oggi dalla Commissione, ben 28 riguardino l’Italia, dimostra che nel nostro Paese c’è un reale problema di carattere strutturale per quanto concerne la legislazione ambientale.”

“Nella legislatura che sta per cominciare continuerò a battermi al Parlamento europeo affinché il diritto alla salute e ad una buona qualità di vita dei cittadini italiani, come sancito dai trattati europei, sia tutelato come quello degli altri cittadini europei.”
Nota per l’editore:
La procedura di infrazione comunitaria: L’articolo 226 del trattato conferisce alla Commissione la facoltà di avviare un’azione legale nei confronti di uno Stato membro che non adempie ai propri obblighi. Se la Commissione ritiene che vi possa essere un’infrazione rispetto al diritto comunitario che giustifica l’apertura della procedura di infrazione, essa invia una “lettera di costituzione in mora” (o primo ammonimento scritto) allo Stato membro interessato, intimandogli di presentarle le proprie osservazioni entro un determinato termine, di solito fissato a due mesi.

Alla luce della risposta o mancata risposta dallo Stato membro interessato, la Commissione può decidere di inviare un “parere motivato” (o “secondo ammonimento scritto” o “ammonimento scritto finale”) allo Stato membro, in cui illustra in modo chiaro e univoco i motivi per cui ritiene che sussista una violazione del diritto comunitario e lo sollecita a conformarsi entro un determinato termine (di solito due mesi).

Se lo Stato membro non si conforma al parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia delle Comunità europee. L’articolo 228 del trattato conferisce alla Commissione il potere di agire contro uno Stato membro che non si sia conformato ad una precedente sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee. Sempre a norma dell’articolo 228, la Commissione può chiedere alla Corte di infliggere sanzioni pecuniarie allo Stato membro interessato.

Monica Frassoni
Deputata al Parlamento Europeo
Presidente Gruppo dei Verdi/ALE
Bureau ASP 8G202
Parlamento Europeo, Rue Wiertz
B-1047 Bruxelles
Tel. +32 2 2847932, Fax +32 2 2849932
(Strasburgo) Tel. +33 3 88177932, Fax. +33 3 88179932

Contro il Raffreddore

Non so voi, ma per me questi ultimi giorni sono stati un inferno a causa del raffreddore. Ho provato di tutto, dal vics senecs al vaporone, poi altri prodotti sempre dello stesso tipo.

Poi mi hanno prestato l’olio Abetol dei monaci di Camaldoli , e vi posso assicurare che funziona.

Allora mi viene in mente qualcosa che ho letto: l’interesse delle cause farmaceutiche è contro la cura delle malattie. Piuttosto il loro obbiettivo è di cronicizzarle, migliorandone i sintomi ma rendendoci dipendenti dai loro prodotti.

Non sono un amante delle medicine proprio per questo: spesso non curano affatto, ma hanno un sacco di danni collaterali. Le prendo se ne ho veramente bisogno.

Le farmacie delle comunità monastiche ora possono giocare un ruolo ancora migliore che in passato: a Camaldoli ora rispondono alle email ed inviano i prodotti in contrassegno (anche se una visita non fa male, è un bellissimo posto).

Non prendetemi per un guru delle medicine alternative, non credo al potere dei cristalli, o almeno non credo che guariscano le malattie meglio del lato B della Hunziker.

Però preferisco curarmi da chi non interessa che i miei malanni continuino nel tempo.

Erba mate e Argentina

L’Argentina è un paese geograficamente incredibile e unico al mondo: inizia dalle tropicali cascate di Iguazù e finisce nell’antartica Terra del Fuoco, in mezzo ci sono i paesaggi lunari del nord-est, la piatta pianura della Pampa, le maestose Ande, la Patagonia sterminata.
Mai ho conosciuto un binomio nazione-bevanda così stretto come quello tra Argentina e yerba mate.
Gli Argentini non amano semplicemente il mate, gli sono riconoscenti. E’ la bevanda nazionale argentina, icona vegetale non seconda a nessuna delle tante che l’Argentina possiede: Gardel, Maradona, Borges, Evita, Guevara.

Il costume di bere il mate costituisce un’abitudine sociale che va al di là di quello che si possa ragionevolmente immaginare, è un infuso di filosofia, si innesta nel profondo della cultura popolare, dedicate al mate esistono leggende, poesie, canzoni, letteratura, pitture, proverbi:
A boca amarga, mate dulce -> far buon viso a cattivo gioco;
A mate convidado, no se mira la yerba -> a caval donato non si guarda in bocca;
A cada bombilla su mate -> ogni pietra ha il proprio padrone (di quest’ultimo non mi viene in mente un corrispettivo in italiano ma ho tradotto l’argentino).
E’ per questo che bere il mate ha tutta la carica di un simbolo, aiuta a creare uno spazio, all’interno del quale si può ritrovare il tempo rubato e la voglia di comunicare con un rituale quotidiano.
Stimolo e ispirazione per gli intellettuali, rafforzamento della memoria ed equilibrio per gli studenti, forza fisica ed energia per i lavoratori, animo e spirito elevato per chi cerca di resistere alle sfortune della vita.
Il mate è bevuto ad ogni ora della giornata, molto diffuso in compagnia, passandosi la stessa bombilla come gli indiani d’America si passa(va)no il calumet o i fumatori di cannabis si passano lo spinello, stessa ritualità, stesso rafforzamento dei legami, più salute. Ovviamente anche da soli, in macchina, in viaggio con tanto di thermos, gli argentini sono il massimo produttore e consumatore di mate al mondo (5 Kg a persona ogni anno).
Anche il gaucho, il cow-boy argentino, errabondo, mezzo eroe e mezzo fuorilegge, la figura più rappresentativa della cultura rurale e avventurosa argentina, deve molto al mate; la sua prodigiosa austerità e resistenza non si potrebbero spiegare senza tener conto anche del mate. “Signore, io prendo il mate in bombilla perchè noto che mi stimola al lavoro. Molte volte sentendomi stanco prendo 4 o 5 mate e mi sento disposto e animoso, noto anche che quando mi sento triste se prendo un mate mi sento subito sollevato”. A dire il vero il mate non piaceva molto al personaggio interpretato da Vittorio Gassman nel film di Dino Risi “Il Gaucho”- 1964 film da vedere comunque.

Il mate si prepara (cebar), non si serve (sirve), questo per riferirsi al significato di mantenere, sostentare, alimentare, ovvero amicizia ed ospitalità; in altri tempi le famiglie agiate avevano un addetto alla preparazione del mate, aveva solo questa occupazione esclusiva.
Addirittura, la Croce Rossa Argentina ha usato questa bevanda come veicolo di informazione contro l’AIDS, “l’AIDS non si contrae condividendo il mate”, è stato fatto anche un francobollo divulgativo.

Infine esiste un vero e proprio linguaggio del mate, ne propongo una lista non esaustiva anche perché le interpretazioni sono molto varie come d’altronde la maniera per prepararlo.

mate amaro indifferenza
mate dolce amicizia
mate molto dolce amore
mate freddo disprezzo
mate con limone disgusto
mate con buccia di arancia vieni a cercarmi
mate con tè sono offeso
mate con caffè ti perdono
mate molto corto mi piace la tua compagnia
mate con latte voglia di carezze
mate molto caldo stai zitto, taci
mate bollente ti odio
mate con cedro incontriamoci
mate con miele matrimonio
mate molto lungo cattiva volontà

Preparazione del mate:
si presuppone la presenza di matero (contenitore) e bombilla (sorta di cannuccia).
Mettere a scaldare in un pentolino dell’acqua.
Appoggiare la bombilla nel matero, evitare di muoverla, alzarla, girarla per tutto il tempo.
Mettere circa 2 cucchiai di erba nel matero.
Versare l’acqua nel matero quando è calda / caldissima, ma NON bollente.
Attendere qualche istante o un minuto.
Bere l’infuso dalla bombilla lasciandola sempre nella identica posizione iniziale, senza mischiare ecc.
L’acqua nel pentolino può essere lasciata sul fuoco a scaldarsi per eventuali rabbocchi, mai versarla bollente, brucierebbe le foglie.

ulteriore articolo sul mate in questo blog

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