vita

Un giorno senza carne

Paul McCartney si fa promotore di questa iniziativa, per incentivare le persone a non mangiare carne il lunedì:

L’idea non è male. Molti vegetariani vorrebbero che tutti gli altri lo diventassero, ma il risultato reale che si ottiene cercando di convincere gli altri è molto scarso, perché necessita di un cambiamento radicale delle abitudini di vita delle persone.
Ad oggi gli italiani vegetariani sono il 7% della popolazione.

Se una percentuale maggiore di persone mangiassero semplicemente meno carne di quella che consumano attualmente, invertendo la tendenza all’aumento, il consumo complessivo si ridurrebbe in maniera più veloce. Avere la metà delle persone che consuma la metà della carne, ad esempio, permetterebbe un rispamio del 25% dei consumi.

Non c’è bisogno di mangiarne tutti i giorni, tutto qui il messaggio.

Un’altra considerazione da fare è che non tutta la carne è uguale, dal punto di vista etico e da quello energetico/ecologista.
Solo guardando al consumo idrico, si capisce che un kg di manzo non è uguale ad un kg di pollo:

manzo 15’400 litri per kg
pecora 10’400 litri per kg
maiale 5990 litri per kg
capra 5520 litri per kg
pollo 4330 litri per kg

Sarebbe interessante anche conoscere il consumo idrico di un kg di McCartney, a tal proposito.

Leggi complicate

Quando una norma è talmente complessa da risultare difficile anche da riassumere in un articolo di giornale, significa che non è una buona legge. La complessità nasce dal cercare di prevedere tutti i casi possibili ed i dettagli, o di nasconderne le magagne.

Due begli esempi sono la legge elettorale attualmente in discussione e la bozza sul cuneo fiscale che dovrebbe aumentare le detrazioni sul lavoro dipendente.

Se avete cercato di capirle veramente, sapete di cosa parlo.

Dalla semplicità delle regole potremmo guadagnare tutti. Lo Stato perderebbe meno risorse nei controlli, nei giudizi, nel cercare di applicare le sanzioni. I cittadini potrebbero investire tempo nel fare le cose, piuttosto che nel cercare di capire come inquadrarle nel nostro ordinamento giuridico. Per non parlare dei costi sempre crescenti delle assistenze fiscali o giuridiche, che nemmeno riescono a consegnare una ragionevole certezza di essere nel giusto.

In realtà tutti promettono sempre riforme e semplificazioni, ma invece di ridurre il numero delle norme, o la loro complessità, ne aggiungono nuovi tasselli.

A cosa servono le leggi? In teoria a a tutelare la vita dei cittadini, no?
Vi sembra per caso che sia un obiettivo raggiunto?

Se fosse possibile scegliere, firmereste un contratto di 500 pagine o di 10?
La mia idea è che, a parità di risorse, si potrebbero scrivere centinaia di proposte migliori di quella degli 80 euro, che poi 80 non sono. 

Cercate di essere più gentili

Grazie al Post scopo un bellissimo discorso fatto da George Saunders agli studenti neo laureati. Vi consiglio di leggerlo tutto.

Ciascuno di noi viene al mondo con una serie di malintesi innati che quasi certamente hanno un’origine darwiniana. Mi riferisco a: 1) noi siamo il centro dell’universo (in altri termini, la nostra storia personale è la storia più importante e interessante al mondo. Anzi, in realtà è l’unica storia che conti); 2) noi siamo qualcosa di diverso e distinto dall’universo (sì, certo ci siamo noi e poi, laggiù, c’è tutto il resto, cani e altalene e lo Stato del Nebraska e le nuvole basse e, sì, è vero, anche tanta altra gente); e 3) noi siamo eterni (la morte esiste, sì, certo, ma riguarda te, non me).

Ebbene, noi non crediamo veramente a queste cose – a livello intellettuale non siamo certo così ingenui – ma ci crediamo a livello viscerale, e viviamo in modo conforme a ciò che crediamo, al punto che queste cose fanno sì che noi riteniamo prioritarie le nostre esigenze rispetto a quelle altrui, anche se ciò che vogliamo davvero, nel profondo dei nostri cuori, è essere meno egoisti, più consapevoli di quello che sta accadendo nel momento presente, più aperti, più amorevoli.

Ed eccoci alla seconda domanda da un milione di dollari: come possiamo riuscire a fare una cosa del genere? Come possiamo diventare più premurosi, più aperti, meno egoisti, più presenti, meno deludenti e così via?

Già, bella domanda…

Purtroppo, mi restano soltanto tre minuti ancora…

Lasciate dunque che vi dica questo: il modo c’è. Voi già lo sapete, del resto, poiché nella vostra vita avete conosciuto periodi di Grande Gentilezza e periodi di Poca Gentilezza, e già sapete che cosa vi ha spinti verso i primi e lontano dai secondi. Una buona istruzione serve. Immergersi in un’opera d’arte serve. Pregare serve. Meditare serve. Una chiacchierata schietta con un caro amico serve. Sentirsi parte di una tradizione spirituale serve. Riconoscere che ci sono state innumerevoli persone davvero intelligenti prima di noi che si sono poste queste stesse domande e ci hanno lasciato le loro risposte serve.

Fonte: Il discorso di George Saunders agli studenti : minima&moralia.

Grillo prova a scaricare la sconfitta

Grillo nel suo post di oggi dà la colpa della propria sconfitta elettorale a tante persone. Non si assume ovviamente nessuna responsabilità.  Attacca pensionati e funzionari pubblici,  trattandoli come persone che sguazzano nello status quo in barba al destino del paese.

Povero Grillo.

Che fatica riuscire a scaricare la propria totale incapacità politica di incidere sulla vita reale dei cittadini, dimostrata ormai con esempi che vanno dai consigli comunali a quelli regionali, passando dai sindaci eletti dal suo partito e dal Parlamento.

Ha chiesto fiducia, in alcuni casi ingenuamente gli è stata pure concessa, e non ha combinato nulla.

Quindi con chi prendersela? Ovviamente con chi ha lavorato una vita ed ora sostiene con la propria pensione figli e nipoti. Oppoure con chi lavora per lo Stato tutti i giorni, a volte lavorando gratis da casa per senso di responsabilità nonostante tutte le infamie. Da quanto tempo Grillo non frequenta una pubblica amministrazione? Ha mai visto come si lavora dentro?

Molto più facile far scrivere sciocchezze populiste per il proprio blog.

Ciao Grillo, non ti sei accorto che tra tutti i partiti morti, pure il tuo è finito dietro la carovana nel burrone.

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