Politica

Ritagliarsi la legge elettorale su misura come un vestito

Ai partiti piace ritagliarsi una legge elettorale anche poco giusta, ma molto conveniente. Sulla base dei sondaggi del giorno, cambiano idea sull’argomento.

Per questo motivo bisognerebbe fare subito una legge che valga tra 10 anni: una legge onesta, inapplicabile per convenienza di pochi alle prossime politiche. Insieme a questa, per legge, impedire l’applicazione di ogni nuova norma elettorale alle consultazioni dei 5 anni successivi.

In questo modo smetteremmo di discutere ogni anno delle regole del gioco, che il padrone del campo ogni volta cerca di ricamare sulla sua convenienza.

Volete un esempio facile? La soglia di sbarramento, fino all’altro giorno ipotizzata al 3%, con la scissione del PD in due oggi è desiderata al 5%, in modo da impedire l’ingresso della nuova forza in Parlamento e raccogliere “il voto utile”.

In realtà il voto utile non si raccoglie mai così, e ad ogni nuova legge peggioriamo la situazione precedente, perdendo voti in numero assoluto.

Ogni nuovo padrone del campo decide di giocare con meno avversari, per convenienza.

Il campionato, però, è sempre più brutto ed il futuro sempre peggiore.

Perché sulle elezioni ha ragione Napolitano

Il Presidente della Repubblica emerito Napolitano ha recentemente dichiarato che preferirebbe votare a fine legislatura invece che in maniera anticipata.

Subito ha ricevuto una pioggia di critiche da tutti i fronti.

Io credo che invece abbia ragione. 

Primo, perché un governo al momento esiste e non siamo in situazione di instabilità politica, cosa che accadrebbe se si votasse con questa legge elettorale monca. Aspettando il 2018 ci sarebbe il tempo per sistemarla senza l’incombenza e la pressione dei sondaggi quotidiani.

Inoltre credo che il Paese abbia bisogno di evitare una campagna elettorale continua. Per quanto possa appassionare gli addetti ai lavori e le truppe di attacchini abusivi, in democrazia c’è un tempo per il confronto con gli elettori ed un tempo per il lavoro. Se si aumentano le elezioni, inevitabilmente ci si concentra solo su una fetta del lavoro della politica.

Per quanta fretta abbiano gli elettori 5 stelle, credo che anche a loro convenga consolidare regole democratiche interne che permettano di candidare personale politico decente.

E per quanta fretta abbia Renzi di ritornare in gioco, penso che sia meglio avere una persona pacata, più capace ad unire che a dividere le persone verso un obiettivo comune.

Ho sentito Travaglio accusare Gentiloni ed il suo governo di essere “soporifero“. Beh, pur non essendo un suo fan preferisco la sua figura pacata rispetto al chiassoso predecessore. Il fatto quotidiano riuscirà a vendere meno copie e fare meno titoloni, ma all’Italia credo che serva un po’ di tranquillità politica, un po’ di amor proprio e del prossimo, un po’ meno urla e qualche sforzo comune in più.

Forse Renzi ha proprio paura che gli italiani se ne accorgano.

Il mandato dei 5 stelle

Si sa che la Raggi prima della candidatura a Sindaco di Roma, ha firmato un contratto nel quale si impegna a far verificare tutte le decisioni importanti al suo partito. Non è il sindaco di Roma, ma il sindaco del suo partito, e questo già sarebbe ridicolo viste le critiche rivolte alla partitocrazia.

Il vincolo di mandato è una cosa abolita già prima della rivoluzione francese, e vietata pure dalla nostra bellissima Costituzione per i parlamentari.

Un ricorso stabilirà se questo contratto è valido e se eventualmente invalida l’elezione di chi lo ha sottoscritto.

Leggendolo nella sua interezza, vengono un po’ i brividi, ed in particolare vorrei farvi notare che gli eletti non potrebbero comunicare direttamente coi cittadini, ma solo attraverso il filtro di Grillo (sul quale ci sono i suoi annunci pubblicitari):

comunicazione-grillo

Proteggere l’Italia dal Terremoto

Dopo il terremoto del centro Italia si ricomincia a parlare di mettere in sicurezza il Paese dal rischio sismico. Si fa così, il giorno dopo.

Poi arriva il conteggio dei costi, e si smette di parlarne. Oppure quello che viene fatto, viene fatto evidentemente male, visto che non tutte le recenti ristrutturazioni antisismiche dei paesi colpiti, seppur gocce nel mare di edilizia medievale, non hanno protetto le strutture.

Siccome non si riesce a fare tutto, non si fa nulla. Idem per il rischio idrogeologico, del quale oggi nessuno ovviamente parla.

Qualche idea però si potrebbe mettere in campo, ed in breve tempo:

  • Fare interventi di consolidamento che massimizzano i benefici a fronte di costi e tempi ridotti. Un esempio sono le catene antisismiche, a partire da tutti i locali pubblici.
  • Creare delle zone protette all’interno della casa, specialmente in camera da letto. Fissare gli armadi ai muri, evitare oggetti pesanti e mensole sopra le testate. Ci sono letti a baldacchino che resistono a tonnellate di peso e proteggono chi dorme (vedi questo articolo del 2012, successivo al terremoto dell’Emilia)
  • Incentivare subito con una detrazione fiscale questi interventi, perché comunque hanno il doppio beneficio di aumentare la sicurezza e ridurre i costi dell’inevitabile e periodica ricostruzione e di rilanciare settori benefici dell’economia. Bisogna farlo ora che il ricordo e la paura possono motivare le persone a mettersi in sicurezza.
  • Ma soprattutto controllare sempre con dei collaudi veri che tutto il nuovo che viene realizzato resista, che le norme vengano rispettate.

Alcol e droga sono una piaga. La Lorenzin?

Il ministro della Salute Lorenzin ha pubblicato questo Tweet indecente, in occasione del dibattito sulla legalizzazione del consumo di cannabis:

Alcol e droga sono una piaga. Non diciamo solo no alla liberalizzazione della cannabis, diciamo no a tutte le dipendenze: droga, alcol, gioco

— Uff. Stampa Lorenzin (@UStampaLorenzin) July 24, 2016

Non serve un genio per capire il problema di fondo di questa affermazione. Mentre alcol e gioco sono legalizzati, infatti, la cannabis non lo è. Quindi che significa, aboliamo tutto?

Se il proibizionismo avesse funzionato, tutto il dibattito potrebbe avere un senso.

Invece la cannabis non è sparita, se ne fa in Italia un largo ed incontrollato uso, regalando tanto denaro alla criminalità organizzata (come del resto il proibizionismo negli USA ne diede alla mafia).

Sprechiamo risorse ingenti per combattere l’uso di una sostanza che non è più dannosa dell’alcol, uomini delle forze dell’ordine che potrebbero perseguire reati più pericolosi per la società.

Cara Lorenzin, cosa vuol dire col suo tweet? Che da domani promuoverà leggi contro il Tavernello? o che presenterà una proposta per abolire il gratta e vinci? Perché se non è così, ha perso una buona occasione per tacere.

PS: “gioco” e “gioco d’azzardo” non sono la stessa cosa. Capisco che sia difficile, ma le parole sono importanti.

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