Comune

Il cantiere dell’inceneritore va chiuso

Un mese fa ho presentato in Comune una interrogazione per chiedere l’opinione dell’amministrazione in merito alla prosecuzione dei lavori dell’inceneritore. Ad oggi, mentre i lavori proseguono senza ostacoli, non ho ancora ricevuto risposta.
E’ palese, infatti, la necessità di una nuova autorizzazione di Valutazione di Impatto Ambientale, dal momento che la vecchia è scaduta. La stessa amministrazione provinciale ha negato due volte il rinnovo, ma sulla necessità o meno del riavvio dell’iter del VIA si è finora espressa in maniera discordante.
Viene utilizzata ancora una volta l’autorizzazione a costruire l’impianto, che per richiesta di Hera è stata rilasciata in un momento diverso e successivo dalla V.I.A. con una procedura inusuale e forse inedita. Sebbene questa autorizzazione sia datata 2005 e la sua validità non sia ancora terminata, questo non aggiunge un anno di tempo. Lo dice anche il Tribunale Amministrativo Regionale, con la sentenza sul ricorso proprio all’inceneritore di Coriano: «E’, pertanto, del tutto palese la natura meramente attuativa della qui impugnata deliberazione n. 339/2005, la quale non è provvista di alcuna determinazione autoritativa autonoma ed ulteriore rispetto alle inoppugnate statuizioni, contenute nella precedente e presupposta deliberazione n. 323/2004 e indicate al punto precedente.»
Attendiamo quindi che le amministrazioni comunali e provinciali si esprimano con un documento ufficiale sulla necessità o meno di rifare la VIA dell’inceneritore.
Questa attesa fa aumentare solo il dubbio che le stesse stiano prendendo tempo, non sapendo come procedere.
Un tempo che certamente è utile ad Hera per arrivare alla conclusione dei lavori.

In Risposta a Luciano Ruscelli: La collaborazione si trova su proposte concrete

Il segretario provinciale di Rifondazione Comunista ricorda in una nota inviata alla stampa alcune delle priorità del programma elettorale, presentato dalla maggioranza che oggi non è più quella che lo ha scritto.
Riduzione del traffico, raccolta differenziata porta a porta, politiche ambientali.
Prima dell’uscita dalla maggioranza I Verdi, Rifondazione e Sinistra Democratica hanno firmato un documento che presentava alcuni contributi per il bilancio comunale che andremo a discutere a fine Gennaio.
In quel documento veniva riportato l’impegno che queste forze politiche si assumevano per la città di Forlì: nel bilancio andava inserito un sostegno alle politiche sulla mobilità sostenibile, sulla raccolta differenziata e su altre questioni importanti.
Oggi, con i Verdi fuori dalla Giunta, vengono presentati un bilancio ed un piano degli investimenti che non prevedono nessuno di questi
impegni
. Per citarne un paio i piani particolareggiati sono spariti dal piano degli investimenti e la raccolta differenziata non trova
nessuno spazio
, a riprova della sensibilità della maggioranza su questi temi.

Ruscelli offre la sua disponibilità a collaborare con chi vuole affrontare questi problemi seriamente, indipendentemente dalla
collocazione istituzionale del suo partito.

Prenda atto che le politiche dell’amministrazione, con il partito democratico autosufficiente, sono indipendenti dalla sua collocazione istituzionale e ne tragga le giuste conseguenze, evitando una sua presenza invisibile ed ininfluente.

Solo così troverà la collaborazione delle persone che vogliono collaborare affrontando i problemi seriamente e non solo su vuote dichiarazioni d’intento.

Raccolta multimateriale: C’Hera una volta

Oggi vorrei raccontarvi una favola. Dopo tanti messaggi di sdegno, è giusto soffermarsi ogni tanto su qualcosa di leggero e “divertente”. Se anche voi ne avete di simili con gli stessi personaggi, inviatemele o pubblicatele su internet, metterò un link su questa pagina. Voglio fare un post che le raccoglie tutte, magari un giorno faremo un bel libro di storie.

Ecco la lista delle altre storie:
C’Hera una volta il permesso scaduto

Raccolta differenziata multimaterialeC’Hera una volta una amministrazione che promise di ridurre i propri rifiuti e raggiungere il 50% di raccolta differenziata nell’arco della legislatura. Il metodo semplice e corretto era a detta di tutti gli esperti quello di fare la raccolta porta a porta, che ovunque permette di raggiungere risultati dal 70% in sù, con pure una riduzione della quantità di rifiuti.

A detta degli esperti di una società di servizi pubblici quotata in borsa, c’Hera un modo ancora più semplice: non cambiare nulla rispetto al passato tranne il sistema con il quale vengono effettuati i calcoli di quelle percentuali.

Il sistema è piuttosto semplice: se non riesco a fare 100 metri in 10 secondi, faccio in modo che i 100 metri vengano misurati con un metro diverso, che venga incontro alle esigenze di misurazione.

Un sistema anche collaudato: nella valutazione di impatto ambientale dell’inceneritore era stato utilizzato per affermare che raddoppiando le quantità di materiale bruciato non aumentavano gli inquinanti. Invece di misurarli al camino si era deciso di misurarli a terra, alzando il camino, in modo che il calcolo venisse uguale.

Gli esperti di questa società convinsero le amministrazioni che non serviva investire, bastava cambiare i dati. Ed i risultati davano loro ragione, la percentuale di raccolta pian pianino stava aumentando, arrivando fino a quota 40% in una ascesa interminabile quanto innovativa: in tutto il Mondo si arrivava al massimo al 35%.

Anche qui il sistema era molto semplice: nel conto finivano sempre più rifiuti di aziende, che in pratica già differenziavano rifiuti (chi produce ortaggi ha come rifiuto ortaggi, e non si sogna di buttarli nei bidoni della spazzatura ma li vende come fertilizzante). Questi rifiuti non urbani venivano quindi “ASSIMILATI” agli urbani, ma solo se contribuivano positivamente al conteggio della RD. Ma si poteva fare di più: si potevano cambiare le etichette dei bidoni.

Così, cambiando nome ai cassonetti di raccolta indifferenziata a “RACCOLTA DIFFERENZIATA MULTIMATERIALE”, magicamente i rifiuti mescolati diventavano rifiuti differenziati mescolati.
Poco importa che “differenziato” significhi separato, e multimateriale come aggettivo non abbia senso.

Questo materiale, messo insieme, era già bello e pronto per l’inceneritore. Carta, cartone e plastica insieme fanno un ottimo combustibile. In più, il suo contenuto viene magicamente trasportato dal conto dell’indifferenziato a quello differenziato.

Così, la percentuale reale di differenziata cambiava quasi per nulla, ma alle prossime elezioni si aveva già il dato da presentare ai cittadini: abbiamo raggiunto i nostri obiettivi!

E vissero tutti felici e contenti.

NB: ogni riferimento a fatti e persone reali è puramente casuale. La foto è inserita solo a scopo illustrativo. Non somministrare a bambini sotto i 12 anni, assumerne con cautela sotto la supervisione di un medico.

Vecchiazzano: La cava per la strada

Ricevo e pubblico volentieri gli atti della serata organizzata dal WWF sul tema della strada della Cava di Vecchiazzano, non voluta dagli stessi cavatori, che costerà al Comune di Forlì 3 milioni di euro oltre all’impatto che avrà sul territorio.

Presentazione della parte naturalistica della serata
Report dell’assemblea
Lettera inviata al Comune di Forlì

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